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Una luce nel buio

Una nuova chicca si sta per affacciare su Xbox Live Arcade la prossima estate...

PROVATO di Antonio Jodice   —   05/03/2012

Nascosto tra le postazioni dei giochi Live Arcade dello Spring Showcase di Microsoft a San Francisco, c'era una delle sorprese dell'evento: Deadlight, definito un platform cinematografico dai Tequila, team spagnolo di 18 (!) persone, che lo pubblicherà la prossima estate in esclusiva su Xbox 360, almeno per il momento, visto che sperano di portarlo poi in seguito un po' dappertutto.

Una luce nel buio

Il numero esiguo dei membri non deve trarre in inganno, trattandosi di veterani del mondo dei videogiochi, che hanno collaborato fattivamente alla realizzazione di tantissimi progetti, da World of Warcraft a Heavy Rain, passando per altri titoli come Overlord. Deadlight sembra un ritorno alle meccaniche tipiche della vecchia scuola, una citazione a capolavori del calibro di Flashback, in cui, ai salti e ai brevi combattimenti coi nemici, bisogna risolvere piccoli puzzle e godere di una cura per i dettagli che raramente capita di vedere nei giochi a disposizione solo tramite digital delivery.

Di nuovo non morti?

L'ambientazione di Deadlight, francamente, non è delle più originali con la solita ondata di non morti che ha invaso la terra, insidiando la vita di un manipolo di sopravvissuti, rinchiusi in un bunker che sta, però, per essere espugnato, costringendoli alla fuga. Il capo di questa congrega è l'oscuro protagonista del gioco, introdotto da una serie di artwork in 2d che ritagliano contorni netti e chiaroscuro. Durante il gioco, la grafica è tutta in 3d e vista di lato, a la shadow complex, il nostro eroe è solo vagamente riconoscibile, buio com'è il mondo in cui si muove, ma lasciando intravedere i molti dettagli che lo definiscono, dalla barba sul volto, ai vestiti. La telecamera zooma sui protagonisti quando si entra in ambienti più circoscritti e il mondo, piovigginoso e devastato dall'incuria è ricchissimo di dettagli. Prima di accorgersi del gameplay, è inutile negarlo, quello che colpisce è l'eccellenza con cui è realizzato Deadlight, che rappresenta sin da ora una delle cose più belle che ci è capitato di vedere tra gli arcade. Folate di pioggia, tuoni e colpi di vento illuminano e animano il fondale, in cui cartelloni pubblicitari perdono pezzi e scosse d'energia elettrica, rilasciate da cavi penzolanti e vecchie installazioni, ostruiscono il passaggio dell'eroe.

Una luce nel buio

C'è ancora qualche problema di fluidità, di aliasing e di sincronia verticale dell'immagine (il famoso schermo tagliato a metà), ma, ripetiamolo, lo spettacolo è davvero di prim'ordine. Nel gioco, in sviluppo da un paio d'anni e che dovrebbe durare tra le sette e le otto ore, oltre a saltare e arrampicarsi, premendo X si interagisce con alcuni elementi del fondale, cercando oggetti segreti e armi. I primi, compresi certi indizi per risolvere gli enigmi, vengono evidenziati da delle immagini statiche che si aprono in prossimità degli stessi, come ingrandimenti di una lente. Degli zombi si ha ragione colpendoli nel corpo a corpo con un'ascia (più avanti anche con armi da fuoco), ma più spesso scappando, saltando da reti e mura e giocando coi liquidi aprendo chiude fognarie e gettandosi nella melma, con animazioni del personaggio che rispecchiano sempre il contesto in cui trova a muoversi. Al termine della demo, un breve filmato ci ha mostrato arrampicate su grattacieli, creature inquietanti e un paio di colpi di scena niente male. Tequila dovesse riuscire a sistemare i problemi tecnici di cui abbiamo parlato, i caricamenti un po' troppo lunghi e un certo ritardo nella risposta ai comandi, siamo abbastanza certi che Deadlight sarà una delle sorprese del 2012.

CERTEZZE

  • Realizzazione di prim'ordine
  • Richiama giochi molto importanti
  • Buone idee e level design

DUBBI

  • Qualche rallentamento di troppo
  • Caricamenti da ottimizzare
  • Ambientazione non delle più originali