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Guerra di sopravvivenza

L'ottimo sparatutto di Digital Reality e Grasshopper Manufacture arriva su PS Vita

PROVATO di Antonio Fucito   —   13/06/2012

Una collaborazione praticamente inaspettata tra gli ungheresi di Digital Reality e i giapponesi di Grasshopper Manufacture del famoso Suda 51, insieme all'ospite d'eccezione Mahiro Maeda, ha portato qualche mese fa alla realizzazione e quindi alla successiva pubblicazione, su Xbox 360 attraverso il servizio Live, di uno degli sparatutto a scorrimento orizzontale più divertenti degli ultimi anni. A rendere Sine Mora un gioco così apprezzato dal pubblico sono stati senza alcuna ombra di dubbio una grafica molto curata, che può contare su livelli interamente modellati in tre dimensioni con ambientazioni variegate che spaziano senza esitazioni visive dai paesaggi sottomarini alle immense strutture meccanizzate, giusto per fare un rapido esempio;

Guerra di sopravvivenza

poi la presenza di elementi narrativi e sequenze di intermezzo ad accompagnare le azioni dei giocatori, e la capacità di viaggiare nel tempo delle navicelle controllate dagli stessi utenti, elemento questo che va ad impreziosire un gameplay divertente e frenetico come pochi. Durante le fasi di combattimento, infatti, è possibile velocizzare l'azione del pilota, che viene rappresentata su schermo con il conseguente rallentamento dei nemici e dei rispettivi attacchi, in modo da consentire all'utente di gestire con maggior tranquillità situazioni particolarmente caotiche. A questa abilità, l'unica disponibile nello story mode, si affiancano altri due poteri selezionabili nelle modalità arcade, e cioè il riavvolgimento del tempo, caratteristica utile per poter tornare indietro e rimediare agli eventuali errori commessi in precedenza, e lo scudo, che per un periodo limitato offre difesa dai proiettili nemici. Altro elemento chiave che va ad influenzare notevolmente la giocabilità del prodotto, rendendolo unico nel suo genere, è la gestione dell'energia vitale del giocatore, che in Sine Mora è dallo scorrere del tempo, che procede a ritroso inesorabilmente. Questo fa si che ad ogni colpo subito ci sia una perdita di secondi preziosi, recuperabili solamente abbattendo dei nemici.

La versione PS Vita

Tutto quanto abbiamo appena descritto lo abbiamo ritrovato e riscontrato durante la nostra prova dal vivo nel corso dell'E3, dove il gioco era disponibile sottoforma di demo giocabile. Il titolo ci ha subito dato la sensazione di essere stato trasposto fedelmente nella sua edizione portatile. Questa, tuttavia, si differenzia dall'originale per la presenza di un nuovo personaggio, realizzato dal celebre studio giapponese G.rev, noto per aver lavorato in passato su alcuni sparatutto classici come G-Darius, Border Down e Under Defeat, e per l'implementazione di alcuni comandi specifici ideati per sfruttare i controlli di PlayStation Vita.

Guerra di sopravvivenza

Questi ultimi, abbiamo avuto modo di verificare, sono legate ad alcune funzioni basilari, e sono comunque disattivabili in modo da non "distrarre" troppo il giocatore durante la partita, scelta che riteniamo azzeccata visto il tipo di prodotto e la sua frenesia nelle fasi più avanzate. Infatti, quando abbiamo sfruttato il nuovo set di comandi e usato il touchscreen frontale per toccare la porzione di schermo che ci interessava per manipolare il tempo, raccogliere power-up o per selezionare e utilizzare il sistema di fuoco secondario, abbiamo riscontrato qualche difficoltà di troppo dovuta al fatto che posizionavamo le dita sul video e dunque, ostruendo la visuale, per qualche istante eravamo vulnerabili agli attacchi dei nemici. Più comodo a nostro avviso utilizzare i comandi classici, che a un certo punto abbiamo infatti adottato per continuare la nostra prova, con la levetta analogica sinistra adibita al controllo della navetta, il pulsante R allo slow down del tempo e il tasto X per aprire invece il fuoco con le armi principali. In questo modo siamo riusciti a completare il nostro livello di gioco con più facilità, e alla fine non potevamo che ritenerci soddisfatti di quanto visto fino ad allora: Sine Mora in versione portatile, infatti, lo riteniamo essere un'ottima trasposizione (con le dovute differenze dal punto di vista grafico, attenuate dallo schermo "piccolo") su PlayStation Vita della controparte casalinga, e in tal senso mantiene tutta la giocabilità e il divertimento che hanno contraddistinto la produzione su Xbox 360. Tra l'altro, in aggiunta, gli sviluppatori ci hanno detto che legata alle funzionalità delle console che supportano il GPS ci sarà pure una chicca, una particolare sezione sbloccabile accumulando un certo numero di chilometri percorsi: si tratta di una galleria contenente 50 bellissimi concept art degli artisti grafici di Grasshopper Manufacture e persino del leggendario maestro Mahiro Maeda, celebre per aver lavorato tra l'altro in Neon Genesis Evangelion di Hideaki Anno occupandosi del design degli Angeli, oltre che per aver collaborato con registi del calibro di Hayao Miyazaki, Quentin Tarantino ed i fratelli Wachowski.

CERTEZZE

  • Divertente, colorato e frenetico come la controparte casalinga
  • Un nuovo personaggio e alcune nuove feature legate al GPS di Vita

DUBBI

  • I comandi peculiari di Vita al momento non sembrano molto utili e necessitano di maggiori test