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Il grande ritorno?

La serie NBA Live di EA sta per ritornare finalmente sui nostri schermi!

ANTEPRIMA di Antonio Fucito e Massimo Reina   —   18/06/2012

C'era una domanda che qualsiasi appassionato di simulazioni sportive, e in particolare di quelle sulla pallacanestro, andava ripetendosi da un paio d'anni a questa parte, da nord a sud, da est e ovest: quando tornerà la serie NBA Live di EA? E nel caso sarà in grado di competere con l'ormai affermato NBA 2K di Visual Concepts o perlomeno di tenergli un po' testa?

Il grande ritorno?

Al primo quesito ha già risposto la stessa azienda canadese annunciando di fatto via twitter un nuovo episodio della saga alla fine dello scorso mese di febbraio (il post mostrava una foto del cestista Kyrie Irving intento a provare una versione del gioco presso gli studi dello sviluppatore - ndr), e confermandolo successivamente nei giorni scorsi durante l'E3 di Los Angeles. Al secondo, invece, solo il tempo potrà dare una sentenza definitiva.
Negli ultimi anni abbiamo assistito infatti ad una palese inversione di tendenza per quanto riguarda la qualità dei due maggiori giochi di basket in commercio: laddove la serie di 2K Sports cresceva gradualmente di livello, migliorandosi di anno in anno fino a diventare il punto di riferimento di qualsiasi simulazione elettronica di basket, il Live di Electronic Arts subiva una profonda crisi, seguendo un percorso inverso e sprofondando nel baratro del quasi anonimato, impantanandosi nella palude di una giocabilità assai poco realistica, di un comparto grafico che non riusciva più a stupire e di vari problemi tecnici generali. Così, dopo il tentativo di reboot del 2010 con tanto di cambio di nome in NBA Elite e relativo fallimento che portò il publisher a stoppare la produzione delle edizioni successive, EA ci riprova cercando di far tesoro degli errori del passato. E lo fa ripartendo dal vecchio nome, NBA Live, e dalla grande voglia di riprendere quel filo interrotto anni addietro prima del declino.

NBA Live all’E3

Purtroppo all'E3 di quest'anno, EA ha solo dedicato un piccolo spazietto, quasi riservato, a quello che nelle intenzioni dovrebbe essere il titolo di rilancio di una delle saghe sportive più longeve (a parte la pausa degli ultimi due anni) di sempre. NBA Live 13 era sostanzialmente presente a Los Angeles solo in video e con una versione pre-alpha peraltro non fruibile direttamente dai giornalisti, ma solo attraverso l'ausilio di un membro del team di sviluppo che lo "giocava" per noi.

Il grande ritorno?

A parte quindi un filmato promozionale con immagini in movimento di schiacciate, dribbling e altre azioni spettacolari eseguite da un paio di campioni della NBA, fra i quali il mitico LeBron James, nella loro veste tridimensionale così come sono stati riprodotti dai tipi di Tiburon, ci è stato possibile gettare solo un rapido sguardo al gioco vero e proprio. Tra le cose che abbiamo appreso c'è la prevedibile intenzione di creare un gameplay in cui logica comportamentale e reattività ai comandi siano i due punti cardine, e in cui la grafica realistica, impreziosita da animazioni fluide per ogni atleta e per ogni situazione che dovesse verificarsi durante la partita, oltre che la presenza del marchio ESPN e quindi di quella regia, di quelle inquadrature tipiche delle produzioni televisive di questo network, siano elementi arricchenti. Per quanto riguarda i primi aspetti citati, gli sviluppatori puntano decisamente a migliorare il quoziente intellettivo dei giocatori e di conseguenza quello del relativo comportamento sul campo. Grazie al fantomatico Basketball IQ, in combinazione con il Playmaker Engine, gli atleti dovrebbero quindi reagire sul parquet in maniera molto naturale, in rapporto alla loro personalità e ai propri parametri, "leggendo" le varie fasi della partita in modo tale da comportarsi diversamente in ogni circostanza.

Arcade?

Per esempio se il match dovesse necessitare di un'azione particolare per cercare di spezzare l'equilibrio, il top player di una squadra potrà tentare la giocata di classe per risolvere il tutto, con ottime probabilità di riuscita, decidendo al momento se effettuare un tiro o un passaggio smarcante, mentre i compagni cercheranno altre soluzioni per supportarlo nell'azione. Nulla di originale, per carità, in fondo da anni ormai situazioni simili siamo abituati a vederli in altre produzioni di genere, ma bisogna tenere bene in mente che per certi versi questo nuovo NBA Live costituirà una sorta di reboot della saga, per cui ogni introduzione al gameplay deve essere visto come una novità da questo punto di vista.

Il grande ritorno?

Passando ad analizzare i comandi la voglia è quella di semplificare il sistema che gestisce i blocchi e quello dei passaggi, in modo da renderli più immediati, facili e donando al contempo agli atleti virtuali una maggiore rapidità nella risposta agli imput fornitigli dagli utenti. Con NBA Live 13 EA Tiburon quindi vuole puntare molto pure su quello che loro chiamano Player Authenticity, una feature che dovrebbe permettergli di riproporre su schermo aspetto, look, peso, altezza e ogni minimo particolare di ogni singolo atleta nel modo più verosimile possibile. E in effetti da quanto visto questo obiettivo sembra già essere stato raggiunto, anche se pure in questo caso aspettiamo prima di vedere almeno una versione più avanzata del prodotto per trarre le giuste conclusioni. Per il resto ci fermiamo qui con la nostra anteprima, fiduciosi del fatto che EA stia comunque lavorando sodo, nell'ombra, per ridare smalto a uno dei suoi brand più famosi, nella speranza di restituire finalmente al pubblico un'alternativa alla serie di NBA 2K.

CERTEZZE

  • Miglioramenti nell'IA e nei controlli
  • Graficamente valido come il titolo della concorrenza
  • Il marchio ESPN garantisce, fra le altre cose, inquadrature e un aspetto da produzione tv

DUBBI

  • Gameplay poco simulativo e molto arcade
  • Fisica e animazioni devono essere migliorate
  • Avvicinarsi a NBA 2K subito da quest'anno sarà impresa molto ardua