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Sempre più Kratos

Il nostro provato dalla Gamescom e la prima volta con il single player!

PROVATO di Antonio Fucito   —   15/08/2012

In una Gamescom 2012 invero un po' scevra di titoli giocabili sullo showfloor, God of War: Ascension faceva bella mostra di sé, sia in singolo che multiplayer, allo stand Sony; questo a simboleggiare lo stato avanzato dei lavori per quello che il prossimo marzo sarà il primo dei "Big Three" (gli altri due sono The Last of Us e Beyond: Two Souls) ad arrivare in tutti i negozi e in esclusiva per PlayStation 3.

Sempre più Kratos

La felicità di tale possibilità è stata però mitigata dal fatto che entrambe le demo erano dedicate a sezioni già viste in occasione dell'E3 di Los Angeles, con la sola differenza che quella in singolo veniva giocata solamente dagli sviluppatori. Ad ogni modo, partendo dalla modalità multigiocatore, novità assoluta della serie, la mappa che abbiamo giocato è quella che vede nello sfondo un Polifemo incatenato e due squadre composte da quattro giocatori che se la danno di santa ragione. Lo scopo è quello di raggiungere un certo punteggio sfruttando gli attacchi peculiari di ciascuno; attacchi che i veterani della serie conosceranno bene perché vanno da quelli a corto raggio e leggeri a quelli più distruttivi e potenti ma lenti, passando per le magie, le prese e il resto del repertorio di God of War. Ovviamente ci sono delle differenze in base al personaggio scelto (a noi è toccato Teseo) ma in generalmente lo scopo e la tipologia di colpi era simile per tutti.

Sempre più Kratos

C'è da dire che a farla da padrone l'hanno fatta combattimenti con poco tatticismo e tanta pressione dei tasti, ma sicuramente abbiamo notato come sia importante utilizzare un attacco oppure uno differente, così come muoversi in gruppo per non essere sopraffatti a propria volta. Nella demo che abbiamo provato lo scopo era quello di raggiungere un certo punteggio; una volta ottenuto è comparsa una spada necessaria per sconfiggere Polifemo e terminare la partita in maniera vittoriosa; ci siamo quindi fiondati su di essa prima degli avversari ed è partita la classica sequenza interattiva e super spettacolare che si è conclusa con la morte cruenta del gigante da un solo occhio. Tutto qui, sezione breve, qualche buona sensazione perché non si viene uccisi a vista e perché il comparto tecnico è davvero ottimo anche in multigiocatore, qualche perplessità invece nel capire quanto sarà longevo o mero orpello della campagna principale, oltre che la curiosità di sapere quante modalità ci saranno e come sarà il bilanciamento dei combattimenti.

Io sono Kratos, tu chi sei?

Noi che siamo estimatori di vecchia data della serie ovviamente abbiamo provato con ancora maggiore curiosità la demo single player, che in realtà già conoscevamo a memoria e che abbiamo portato a termine in un sol boccone e solamente con qualche piccolo acciacco. Prima di passare alle impressioni dirette, è bene fare un ripassino sulle novità/similitudini con i precedenti capitolo.

Sempre più Kratos

La prima immediata è rappresentata dalla nuova funzionalità del tasto cerchio, non più adibito alle prese ma all'arma secondaria. Durante il corso dell'avventura infatti Kratos può raccoglierne diversi tipi dall'ambiente o dai nemici sconfitti, e utilizzare quindi mosse specifiche a seconda della loro tipologia. Queste armi possono essere permanenti o meno, lanciate o scartate, si appoggiano anche alle sequenze "quick time" per sconfiggere i nemici: adesso ce ne sono due diverse per ognuna. La classica presa con le spade e le mosse finali per gli avversari più deboli sono state "trasferite" al tasto R1, mentre i due dorsali inferiori sono demandati come sempre alle magie. God of War: Ascension, come ben noto, è un prequel del primo capitolo ed è ambientato sei mesi dopo la morte di moglie e figlia di Kratos, i segni della sofferenza sono meno evidenti sul suo volto ma questo non toglie il fatto che il protagonista principale sia estremamente cattivo e violento. Dal punto di vista tecnico il gioco è sempre un tripudio di effetti grafici, luci, colori e nemici caratterizzati da un numero incredibile di poligoni, mentre con questo episodio gli sviluppatori (Santa Monica Studios) hanno raffinato l'utilizzo della telecamera, rendendola tra le altre cose un po' più "traballante" in alcuni frangenti allo scopo di rendere l'azione più drammatica. Le stesse abilità di Kratos sono state rese più cinematografiche: in una, ad esempio, la telecamera zooma sul protagonista e l'azione si interrompe per un attimo prima di scatenare l'inferno sui malcapitati avversari.

Sempre più Kratos

L'altra abilità che abbiamo scorto è quella di manipolare il tempo, da un lato per ricostruire oggetti distrutti in precedenza, dall'altro per scaraventare in aria i nemici e rallentarli per attaccarli in tutta tranquillità. Pad alla mano la reattività di Kratos ci è sembrata ottima, la fluidità pure, anche se a quanto pare anche in questo nuovo capitolo non sarà sempre ancorata ai sessanta fotogrammi per secondo. Detto questo, ci siamo trovati prevedibilmente subito a nostro agio con le dinamiche di gioco: effettivamente controllando il protagonista principale c'è una sensazione maggiore di cattiveria e potenza, e la gestione delle armi secondarie aggiunge sicuramente varietà sia negli attacchi che visivamente nelle mosse a disposizione. In maniera altrettanto prevedibile, però, God of War: Ascension non porterà stravolgimenti enormi ad una formula ben collaudata, ma come detto anche in video, il vino vecchio è sempre buono se in questo specifico la base tecnica incredibile verrà affiancata da un'avventura spettacolare, ricca di colpi di scena e piena di momenti esaltanti come solo pochi giochi sanno fare.

CERTEZZE

  • Comparto tecnico eccezionale
  • Spettacolare e coinvolgente come sempre
  • Multiplayer diverso dal solito

DUBBI

  • Gameplay con poche innovazioni
  • Riuscirà a tenere testa agli altri capitoli della serie?