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La fine del viaggio

L'ultimo episodio della saga di Lightning, come sarà la qualità finale?

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   06/09/2012

Square Enix impiegò quasi sei anni per portare a termine il tredicesimo capitolo della serie Final Fantasy, passando praticamente da due generazioni di console e operando per esso delle scelte rivelatesi poi non proprio appropriate e apprezzate dal pubblico in termini di progettualità e di gameplay. Nel tentativo di volere svecchiare il franchise ed entrare nella next-gen con una importante modifica al suo concept originale, la software house nipponica decise infatti di stravolgere in buona parte la sua creatura partendo dall'eliminazione di molte di quelle caratteristiche che avevano definito nel tempo il genere JRPG e il marchio Final Fantasy, suscitando per questo le ire dei fan.

La fine del viaggio

A partire dai villaggi, dai personaggi non giocanti che li popolavano e con cui interagire per ottenere qualche side-quest, o semplicemente per avere la sensazione, pur nella ripetitività dei dialoghi, di trovarsi in un mondo virtuale vivo e credibile, fino agli spazi più o meno aperti da esplorare liberamente attraverso una world-map, ai negozi, ai combattimenti a turni, tutto venne eliminato quasi fossero ormai una zavorra per spiccare il volo verso una nuova era. Il tutto in favore di un gameplay dall'andamento lineare tutto azione e scene spettacolari, infarcito da lunghi filmati e cutscene a intervallare i continui combattimenti che costellavano il percorso lungo il quale si snodava l'avventura. L'esperimento, come detto, non piacque a tutti, così vuoi per la volontà di espandere ulteriormente l'universo di Fabula Nova Crystallis, vuoi per cercare di porre in parte rimedio a quanto era stato criticato del suo progetto originale, Square Enix si inventò lo spin-off Final Fantasy XIII-2, titolo che si rivelò per certi aspetti una sorta di mega espansione riveduta e corretta del tredicesimo capitolo, dove la compagnia giapponese riuscì a controbilanciare la linearità di quest'ultimo aggiungendo ulteriore varietà al gameplay integrando qualche nuova idea. E la cosa pare non essere finita lì.

La fine del mondo

Com'era stato preannunciato da un po' di tempo a questa parte attraverso indiscrezioni e frasi lanciate in maniera più o meno sibillina dagli sviluppatori di Square Enix, era stato lasciato intendere al pubblico che la storia contenuta nel DLC dedicato a Lightning in Final Fantasy XIII-2, sarebbe potuta proseguire e sfociare in qualche nuovo, inedito progetto. In particolare erano stati il producer Yoshinori Kitase e Motomu Toriyama a infiammare gli animi attraverso un'intervista contenuta in un libro dedicato proprio al sopraccitato spin-off di FFXIII, uscito nei giorni scorsi in Giappone con il titolo Final Fantasy XIII-2 Ultimania Omega.

La fine del viaggio

Tali indiscrezioni hanno poi finalmente preso forma in qualcosa di concreto pochi giorni fa, durante l'evento organizzato da Square Enix in occasione dei festeggiamenti legati ai 25 anni compiuti dalla saga della "fantasia finale", che si è tenuto a Tokyo dal 31 Agosto al 2 Settembre. E' stato lì che la compagnia giapponese ha svelato i suoi piani futuri legati al progetto Fabula Nova Crystallis: nel dettaglio, durante il pannello tenutosi l'1 Settembre ha annunciato un nuovo capitolo della serie Final Fantasy, confermando che non si tratterà di un seguito vero e proprio di XIII-2, quanto piuttosto di un capitolo a sé stante, improntato su un gameplay che privilegerà l'azione ma anche le fasi esplorative. Il gioco si intitolerà Lightning Returns Final Fantasy XIII e sarà incentrato sul personaggio di Lightning, concludendone le vicende. La storia alla base del prodotto vedrà la bella eroina risvegliarsi all'interno di un arcipelago di isole chiamato Navus Partus, un centinaio di anni dopo i fatti narrati in FFXIII, in prossimità di una catastrofe di proporzioni bibliche a cui con ogni probabilità dovrà cercare di porre rimedio. Ad accompagnare la protagonista durante tutto il suo percorso (fino ad ora sembra che solo lei sarà controllabile dagli utenti) ci sarà una sorta di orologio che scandirà il trascorrere del tempo, conteggiando i minuti legati agli eventi che separano il pianeta dalla fine del mondo: per la precisione 13 giorni e 13 notti, calcolati in "tempo reale", nel senso che ognuna delle ventiquattrore del videogioco corrisponderà all'incirca a un paio d'ore vere.

Tempus fugit

La funzione di questo misuratore non sarà infatti solo di contorno, ma avrà pare un ruolo importante all'interno dell'avventura, visto che probabilmente molte delle situazioni della storia legati a eventuali scelte errate o meno da parte dell'utente, come per esempio il mancato aiuto di un NPC o il fallimento in qualche quest secondaria, potrebbero far diminuire il tempo rimanente alla protagonista per compiere la sua missione, col rischio di accelerare l'apocalisse.

La fine del viaggio

Tuttavia al videogiocatore verrà offerta la possibilità anche di rimediare ai propri errori o comunque di guadagnare preziosi minuti, raccogliendo particolari oggetti, portando a termine positivamente delle missioni secondarie o compiendo determinate azioni utili per riavvolgere il tempo e riportare indietro le lancette dell'orologio. Tutto quello che il giocatore farà nel corso dell'avventura, infatti, avrà dei riflessi sul mondo circostante, manipolandolo e modificandolo in varie maniere, e pare tra l'altro non solo per quanto concerne i fatti legati all'orologio di cui abbiamo parlato poc'anzi. Pure le variazioni applicate dal ciclo giorno-notte o dai cambiamenti stagionali all'interno dell'universo del gioco avranno la loro importanza. Il clima, nonché l'orario, influenzeranno gli ambienti in cui la protagonista si ritroverà a camminare: per esempio all'imbrunire ci saranno negozi chiusi e persone poco raccomandabili come ladri e aggressori in giro per le strade al posto della consueta folla di normali avventori che si potrebbe trovare recandosi in un determinato luogo in un orario mattutino, oppure ci potrebbero essere più mostri in circolazione e via discorrendo. Quasi a voler correlare ulteriormente il mondo di Lightning Returns Final Fantasy XIII con quello reale, ci sarà tra l'altro l'implementazione di un servizio legato a Facebook, ma del quale al momento non è stato ancora reso noto nulla. Quanto appena descritto, assieme alle dichiarazioni degli sviluppatori che hanno definito il capitolo come "world driven", lascia supporre che ci sarà una certa libertà di esplorazione, con tanti luoghi, come detto, da visitare e NPC con cui interagire, e che essa non sarà quindi lineare. Il che sembra sottolineare ulteriormente il fatto che la struttura dell'intera avventura inviterà il videogiocatore a riprendere la storia a più riprese, così da seguire ogni volta percorsi diversi ed esplorare meglio ogni anfratto delle locazioni, sebbene, a quanto sembra, ciò non influirà sul finale che sarà comunque unico.

Dinamico, ma non troppo

A proposito di ambientazioni, da quanto fino ad ora mostrato esse saranno caratterizzate da uno stile retrò per quanto concerne i luoghi abitati, che si fonderà però con elementi di stampo fantascientifico fino a creare un ibrido tra stili e strutture da Europa classica e tendenze futuribili, e ampi spazi verdi e più fantasy per quanto riguarda le zone più selvagge. Andando a concludere, infine, per quanto riguarda invece il lato action del gameplay, esso offrirà dei controlli più dinamici sul personaggio, che potrà appendersi ai bordi delle piattaforme, issarsi su sezioni elevate, saltare e accovacciarsi dietro a dei ripari.

La fine del viaggio


Anche durante gli scontri, che dovrebbero mischiare elementi in tempo reale col classico sistema con tanto di indicatore ATB a determinare i turni, ma coi comandi da impartire al personaggio mappati direttamente sui pulsanti del pad, Lightning godrà di una certa libertà di movimento, visto che potrà essere posizionata dove si vuole sul campo di battaglia, muovendola a seconda della propria strategia di gioco. La bella eroina, secondo quanto trapelato, sarà una guerriera più forte di prima e in grado non solo di modificare il proprio aspetto, ma anche l'equipaggiamento che indossa e le armi. Queste ultime potranno trasformarsi, cosa che determinerà una variabile fondamentale nella meccanica dei combattimenti. Insomma, di carne al fuoco questo Lightning Returns Final Fantasy XIII sembra davvero averne tanta, e nonostante la scelta di improntare buona parte del gameplay di nuovo sull'azione, esso sembra lo stesso in grado, se quanto fino a ora emerso verrà poi confermato nel prodotto finale, di soddisfare anche i palati più fini fra gli appassionati di GDR, a patto che questi ultimi mettano da parte certe riserve sul sistema di gioco diverso rispetto ai classici Final Fantasy.
Questo è quanto per ora. Abbiamo voluto raccogliere in questa prima anteprima sul gioco tutte le informazioni più importanti rilasciate per adesso sul nuovo progetto di Square Enix legato a Final Fantasy XIII, che vedrà la luce nel 2013, mettendole assieme come in un puzzle per cercare di avere un quadro quanto più chiaro possibile su quello che ci aspetterà. Il tutto in attesa di maggiori approfondimenti che non mancheremo di regalarvi in futuro non appena avremo notizie più corpose sul prodotto, e magari potremo mettere le mani su una versione giocabile.

CERTEZZE

  • La possibilità di poter influire sugli eventi, in un senso o nell'altro
  • L'influenza del ciclo giorno-notte e di quello dei mutamenti stagionali su Navus Partus se ben implementato nel gameplay potrebbe rivelarsi molto interessante
  • Più spazio all'esplorazione, all'interazione con gli altri personaggi e meno linearità

DUBBI

  • Battle-system tutto da scoprire
  • La deriva action della serie rischia di scontentare nuovamente buona parte dei vecchi fan