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Lavoro di squadra

Abbiamo provato a Londra Fuse, precedentemente noto come Overstrike, sparatutto cooperativo firmato dagli Insomniac!

PROVATO di Andrea Porta   —   14/02/2013

Il recente showcase invernale di EA, tenutosi a Londra, ci ha permesso di mettere le mani sull'intera line up del publisher statunitense, tra le cui fila milita anche lo sparatutto cooperativo Fuse. Se il nome non dovesse dirvi nulla, Overstrike, ossia il titolo originale con cui era stato annunciato presso l'E3 del 2011, potrebbe rinfrescarvi la memoria. Al timone dello sviluppo ci sono i ragazzi californiani di Insomniac (gli stessi di

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Spyro, Resistance e Ratchet and Clank), qui alle prese con un doppio primato. Non solo Fuse sarà il loro primo titolo a sbarcare anche su Xbox 360, interrompendo il lungo sodalizio con Sony, ma si tratta anche della loro prima esperienza con uno sparatutto militare in terza persona. La nostra sessione di prova, poco più di mezz'ora su entrambe le piattaforme, ha interessato sia la modalità Echelon (ispirata all'ormai classica Orda di Gears of War), sia un brevissimo tratto della campagna singolo giocatore. Curiosamente, tra queste due non abbiamo notato grandi differenza dal punto di vista contenutistico, confermando come la particolarità di Fuse risieda più nelle dinamiche cooperative di squadra che nel design dei livelli o nella trama.

Il bello della compagnia

Che Fuse sia un gioco studiato attorno alla cooperativa per quattro giocatori è chiarissimo sin dai menu, i quali invitano esplicitamente alla scelta di uno tra i personaggi disponibili prima di entrare in partita. Al di là dell'aspetto piuttosto anonimo, questi ultimi presentano particolarità legate soprattutto all'arsenale, laddove l'arma tipica di ciascuno corrisponde a un preciso ruolo sul campo di

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battaglia. Durante la nostra prova ci siamo affidati sia a Dalton, dotato di una speciale pistola in grado di proiettare uno scudo energetico antiproiettile, e occasionalmente di generare un devastante fascio di energia distruttiva, e a Kimble, la cui balestra Arcshot è in grado di impalare un nemico da grandi distanze, mentre sparando a terra può creare piccole trappole esplosive. Il nostro collega si è invece affidato a Naya, dotata di un particolare fucile a buchi neri e di una breve invisibilità, e a Sinclair, armata di Shattergun, in grado di intrappolare e danneggiare i nemici, stanarli dalle coperture, o curare i compagni. L'hands on si è infatti svolto fianco a fianco con un compagno in carne ed ossa, lasciando all'intelligenza artificiale il compito di controllare i due restanti membri della squadra. In questo senso, il lavoro svolto da Insomniac ci ha piuttosto colpito, contraddistinto da una consapevolezza notevole delle particolarità dell'arma utilizzata e una buona tempestività nel rianimare i compagni incapacitati a terra. Inizialmente ci siamo dati al testing della modalità Echelon, dove la squadra si trova ad affrontare ondate di nemici via via sempre più ostiche. Le meccaniche cooperative di Fuse necessitano di qualche minuto per essere "digerite", dato che non

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conoscere le particolarità del proprio personaggio o l'avventurarsi in solitaria sfociano irrimediabilmente in premature dipartite, complice l'ottima mira degli avversari e la loro superiorità numerica. Se già gli avversari di base si sono dimostrati ostici, i boss sono decisamente letali, come il gigantesco robot incontrato alla sesta ondata, in grado di trasformare l'intera squadra in pesto di basilico con pochi attacchi mirati. Dal canto loro le armi più tradizionali, recuperabili da terra, testimoniano la quasi ventennale esperienza di Insomniac nel campo dei videogiochi, con hitbox precise e un feedback molto soddisfacente, affiancati a un sistema di coperture attivo preciso e funzionale. Se già come puro sparatutto in terza persona Fuse è in grado di offrire una sfida di tutto rispetto, affiancandovi la necessità di utilizzare tatticamente le armi e le molte categorie di nemici, il mix risultante è senza dubbio impegnativo da affrontare. Una volta preso il ritmo tuttavia, complice anche il buon supporto dei compagni guidati dall'IA, il gameplay scorre in maniera piacevole e interessante, permettendo al giocatore di sperimentare con l'utilizzo del bizzarro arsenale.

No party, no Fuse?

La prova diretta di un livello della campagna singolo giocatore ha offerto un'esperienza molto simile a quella della modalità Echelon, confermando come l'azione in cooperativa rappresenti il cuore dell'offerta ludica di Fuse. Per quanto nella modalità storia si proceda lungo i livelli, ampi ma lineari, le meccaniche di fondo non cambiano. I nemici affollano i livelli in grandi numeri, inchiodando i giocatori dietro le coperture, stanandoli grazie alle unità in grado di saltare a grande distanza e mandando in prima fila le unità più

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resistenti. Una meccanica indubbiamente ben oliata, che costringe a giocare Fuse con attenzione e spirito di squadra, con grande frustrazione per tutti coloro che cercheranno di affrontarlo come lo sparatutto medio. Purtroppo, una sessione di prova tanto breve non è stata sufficiente per farsi un'idea precisa della qualità del design dei livelli e relativa varietà. Le due mappe da noi provate presentavano percorsi interessanti, con coperture e punti di raccolta ben sistemati, ma per maturare un giudizio occorrerà avere tra le mani una porzione molto più ampia di gioco. Sebbene una produzione espressamente dedicata alla cooperativa corra sempre il rischio di essere ignorata dai giocatori solitari, Insomniac sembra avere una risposta anche a questo problema, sotto il nome di Leap. Questa funzione permetterà di passare da un personaggio all'altro della squadra alla semplice pressione di un tasto, così da permettere una gestione interessante della squadra anche in solitaria. Per quanto non ci sia stato possibile provare in prima persona questa particolarità, l'idea è sulla carta molto interessante. Certo, lo sviluppo cooperativo delle meccaniche di gruppo rimarrà insostituibile, ma rappresenta quantomeno un incentivo a provare il gioco anche per tutti coloro sprovvisti di una connessione, o poco inclini all'online.

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Dal punto di vista tecnico, le due versioni non presentano grandi differenze, attestandosi su un livello qualitativo tendente al basso. L'Insomniac Engine, qui alla quarta versione, non sembra raggiungere con Fuse i livelli qualitativi mostrati, ad esempio, dalla saga di Resistance. Di certo, da qui ad Agosto, gli sviluppatori hanno ancora tempo per l'ottimizzazione, dunque la speranza è per un risultato finale più pulito e dettagliato. Ad una prima occhiata, Fuse potrebbe apparire come il videogioco perfetto per far scaturire nuove discussioni sul ristagnamento dei generi videoludici, tornate molto in voga al recente DICE 2013. Nascoste nelle trame del gameplay, tuttavia, vi sono alcune particolarità che potrebbero elevarlo rispetto alla media, sebbene a mancargli sia comunque una netta caratterizzazione dei personaggi principali, delle armi, dell'ambientazione e dei nemici (un peccato, soprattutto se si considera che questo si deve soprattutto al restyling avvenuto in corso d'opera). A fare la differenza in fase di recensione potrà essere solamente la varietà di situazioni di gioco messe in campo dagli sviluppatori, fondamentale per permettere alla produzione di mantenere la presa senza annoiare.

CERTEZZE

  • Gameplay cooperativo molto solido
  • Armi originali

DUBBI

  • Giocato da soli potrebbe non avere lo stesso fascino
  • Varietà dei livelli da verificare
  • Storia e setting piuttosto anonimi