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Castlevania: Lords of Shadow - Mirror of Fate - Voci dal Sottobosco

Facciamo il punto sul nuovo Castleavania per 3DS a pochi giorni dall'uscita

RUBRICA di Christian Colli   —   26/02/2013

Pur se con qualche riserva, a noi Castlevania: Lords of Shadow era piaciuto. I ragazzi di Mercury Steam sono riusciti a reinterpretare lo storico e amatissimo franchise targato Konami con una nuova visione che ha aperto le porte a ben due sequel,

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uno che vedremo fra alcuni mesi per le principali console casalinghe, e un altro destinato a Nintendo 3DS che farà capolino sugli scaffali all'inizio di marzo. Mirror of Fate è una vera sfida: alle potenzialità dell'hardware Nintendo, tanto per cominciare, ma anche ai fan della saga, che faranno i conti con la reinterpretazione in chiave Mercury Steam di alcuni personaggi chiave nella mitologia di Castlevania, tra i quali spicca l'affascinante Alucard.

Una questione di paletti

Quale sia il ruolo del figlio segreto di Dracula, però, resta ancora un mistero. Sappiamo solo che sarà determinante e che le azioni di Alucard avranno enormi ripercussioni anche sul seguito vero e proprio, Lords of Shadow 2. È importante ricordare che la saga di Lords of Shadow si svolge in una specie di universo parallelo rispetto alla serie classica firmata dal buon vecchio Koji Igarashi, il quale non è coinvolto in alcun modo nello sviluppo di Mirror of Fate. Ma all'inizio, non c'erano sicurezze sul futuro di questo universo alternativo:

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"Quando stavamo ancora sviluppando Castlevania: Lords of Shadow non eravamo sicuri che i fan l'avrebbero accettato, perciò abbiamo scritto quell'epilogo come a dire che era quella la direzione che intendevamo prendere", racconta il direttore Dave Cox. "Per fortuna il gioco ha riscosso pareri molto positivi. È il Castlevania più venduto nella storia della serie e Konami ha deciso di darci un'altra occasione. Così abbiamo pensato di finire la nostra storia e siamo sicuri che alla fine della trilogia i giocatori apprezzeranno il lavoro che abbiamo svolto su questi personaggi". L'approccio scelto da Mercury Steam è molto particolare, perché il protagonista non è solo l'ammazzavampiri di turno, ma Dracula in persona. Ormai dovrebbero saperlo anche i sassi che è proprio Gabriel Belmont, il protagonista del primo Lords of Shadow, a diventare Dracula: un colpo di scena di grande impatto, se consideriamo che i Belmont sono sempre stati i paladini del bene nella serie classica. "Lords of Shadow parla della storia di Dracula", spiega Enric Alvarez, a capo di Mercury Steam. In realtà, la scelta aveva destato qualche perplessità sopratutto tra i puristi proprio perché nel primo gioco il tradizionale castello da esplorare si raggiunge solo nella seconda metà dell'avventura.

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"Quando avremo finito di realizzare la serie, i giocatori comprenderanno molte delle nostre decisioni", continua Alvarez. Mirror of Fate, però, si concentrerà molto di più sui Belmont, sulla loro relazione con Dracula e sul motivo che li spingerà a combatterlo. "Parte del reinventare un universo come questo consiste nel prendere personaggi e mostri famosi per poi mostrarli da un punto di vista diverso. Alla gente è piaciuto lo stile che abbiamo usato per Lords of Shadow, perciò abbiamo realizzato Mirror of Fate allo stesso modo", precisa Cox. Tuttavia, Mirror of Fate e Lords of Shadow 2 saranno giochi molto più oscuri sotto vari aspetti, a cominciare dalla storia e dalla grafica. "Anche i personaggi saranno molto più seri", sottolinea Cox. "Questo cambiamento è perfettamente in linea con la nostra filosofia: abbiamo concepito questa serie come una trilogia".

The Dark Lord rises

Cox cerca di spiegare il progetto con un'interessante analogia cinematografica. "Diciamo che Tim Burton ha girato il suo Batman, un film fantastico, un capolavoro, è Batman e non ci sono dubbi. Poi però arriva il Batman di Christopher Nolan che sfrutta gli stessi personaggi e lo stesso universo, ma è un film molto diverso. È così che abbiamo presentato Lords of Shadow e la cosa più gratificante è vedere il successo del gioco. Ha superato le nostre aspettative".

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Lords of Shadow, insomma, è praticamente Dracula Begins. Mirror of Fate, allora, è il The Dark Knight della serie? "Penso che quando i giocatori avranno completato Mirror of Fate, vorranno rigiocare Lords of Shadow e lo vedranno sotto una luce molto diversa. In quel gioco ci sono un sacco di cose che ancora non abbiamo spiegato", continua Alvarez. Mirror of Fate, comunque, è anche un esperimento: Mercury Steam, infatti, non ha intenzione di rispettare la tradizione della serie sui portatili Nintendo imitando il gameplay dei cosiddetti episodi "Metroidvania". Ci sarà una mappa esplorabile, tanto per cominciare, ma Dave Cox vuole fare una precisazione: il gioco non è poi così Metroidvania come sembra. "È pur sempre un gioco d'azione ambientato nell'universo di Lords of Shadow", chiarifica il direttore, "perché una delle cose più apprezzate del prequel è stato proprio il sistema di combattimento. Così l'abbiamo rimpolpato, e siccome i fan volevano un'esperienza più tradizionale, abbiamo aggiunto anche quella". Nonostante la presenza di Alucard possa far pensare al leggendario Symphony of the Night, la vera ispirazione del team è stata Castlevania III: Dracula's Curse. "Più che altro ci saranno vari bivi e numerosi percorsi alternativi", anticipa Alvarez, "nonché la possibilità di tornare a esplorare le aree precedenti nei panni di altri personaggi. Tuttavia, non siamo di fronte a un Metroidvania".

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Questa presa di posizione potrebbe lasciare perplessi, dato che i Metroidvania sono sempre stati molto apprezzati sulle precedenti console portatili della grande N. Mercury Steam, però, sembra avere le idee chiare. "Non abbiamo voluto sviluppare un Metroidvania perché quei giochi generalmente sono molto difficili all'inizio dato che il giocatore non ha oggetti o abilità, e solo verso la fine del gioco si diventa super potenti. Noi invece volevamo realizzare un gioco che fosse facile all'inizio per poi diventare sempre più difficile". L'esplorazione, insomma, sarà un elemento importante del gameplay, ma i giocatori non dovranno girare per la mappa raccogliendo armi, oggetti, reliquie o chissà che altro. L'enfasi sembra tutta riposta sulla storia e sul sistema di combattimento, sullo scambio di personaggi e sulle loro abilità peculiari che permettono di raggiungere zone altrimenti precluse. Se queste scelte faranno breccia nel cuore dei fan, vecchi e nuovi, lo sapremo soltanto tra qualche settimana.