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Guida alla sopravvivenza - Le basi

Vi proponiamo una guida, adatta ai nuovi arrivati, per sopravvivere all'esperienza DOTA 2 (e MOBA in generale)

SPECIALE di Andrea Porta   —   09/07/2013

Con la fama dei MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) in netta espansione, abbiamo pensato di proporre un piccolo "manuale di sopravvivenza" in due parti dedicato a tutti coloro che vogliano muovere i primi passi nelle arene online di DOTA 2. Prima di cominciare, è bene sottolineare alcuni punti fondamentali. Innanzitutto, quanto segue rappresenta una guida per sommi capi destinata a giocatori alle primissime armi, i quali ancora non abbiano familiarità alcuna con le meccaniche di base di questa tipologia di giochi competitivi online. Inoltre, sebbene alcune meccaniche trattate siano specifiche della produzione Valve (come il deny, di cui parleremo più avanti), questo breve vademecum rappresenta una lettura utile anche a tutti coloro che preferiranno avvicinarsi ad un'altra produzione appartenente al medesimo genere, si tratti di League of Legends o affini.

Guida alla sopravvivenza - Le basi

La mappa che tratteremo qui è quella classica dei MOBA, a tre linee, dato che è quella più utilizzata nel genere, e l'unica disponibile in DOTA 2. Il primo consiglio che possiamo darvi, se le vostre intenzioni sono quelle di diventare dei giocatori di DOTA 2 in grado di "sopravvivere" all'esperienza online (e se non doveste avere amici e conoscenti in grado di insegnarvi le basi), è di completare inizialmente dalle cinque alle dieci partite interamente offline, con bot sia nella vostra squadra che in quella avversaria. Tralasciate i livelli di difficoltà inferiori, e cominciate a Medio per poi passare il prima possibile a Difficile, così da abituarvi da subito ad avere a che fare con eroi avversari che non vi perdoneranno le sviste più banali. Quanto segue è una dettagliata descrizione dei tre principali movimenti in cui ogni partita di DOTA 2 si divide, naturalmente descritte a grandi linee e per capisaldi. Alcuni dei concetti espressi qui di seguito rappresentano veri e propri "dogmi" dei MOBA in generale, ma non tutte le regole si applicano ad ogni situazione. Una volta compreso il codice comportamentale di base starà a voi e alle vostre abilità di giocatori sperimentare con soluzioni e strategie che un giorno potrete chiamare "vostre". Sino ad allora, cercate di evitare gli errori più gravi, imparate a menadito il comportamento da mantenere nelle tre fasi (soprattutto la prima, dove è più facile sbagliare e compromettere una partita ancora prima che entri nel vivo) e soprattutto abituatevi all'idea che prima di ottenere buoni risultati ci vorrà del tempo, ma sarà proprio questo a fare di ogni piccolo successo una vera e propria conquista, perlomeno ai vostri occhi.

Eroi e classi

Data la grande quantità di informazioni presente in internet, fare confusione con le classi in cui sono (virtualmente) suddivisi gli eroi di DOTA 2 è molto facile. Generalmente, queste sono quattro, ossia Ganker, Support, Carry e Initiatior. Qualcuno riconosce anche i Pusher come classe, ma è più facile intenderli come parte della categoria Support, dunque limitiamoci a quattro. I Carry sono personaggi che sviluppano la maggior parte della loro potenza solo nelle fasi più avanzate della partita, e hanno dunque bisogno di molto farming iniziale per funzionare a dovere, così da accumulare velocemente livelli, denaro e, conseguentemente, oggetti potenti. Una volta raggiunta la piena efficienza, se giocati bene otterranno grandi risultati nelle ultime fasi di pushing. I Ganker dispongono di buone chance di danneggiare gli Eroi nemici anche nelle prime fasi di gioco, e il loro compito dovrebbe sempre essere quello di concentrarsi, ovviamente, sul ganking, dando alla squadra un vantaggio sul team avversario. Naturalmente, per ottenere buoni risultati hanno comunque bisogno di essere supportati. Gli Initiator prendono il loro nome dal vantaggio di cui dispongono nell'aprire una nuova fase di scontro con gli Eroi avversari. Solitamente si tratta di una specifica abilità, magari di danno ad area molto elevato, oppure di una in grado di disabilitare temporaneamente uno o più nemici. I Support sono tutti quegli Eroi che dispongono di skill utili ai compagni, e che dovrebbero essere giocati cercando il meno possibile le kill di creep e avversari e favorendo invece il resto della squadra, con cure e altri bonus. Le classi qui elencate in maniera molto sintetica si prestano a ulteriori suddivisioni interne, oppure a definizioni più specifiche ma, per cominciare, si tratta di una suddivisione di base da conoscere per affrontare qualunque tipo di discussione di base relativa al gioco.

Laning

Prima di descrivere la fase iniziale, è bene ricordare che il livello dell'Eroe in DOTA 2 (e nella totalità dei MOBA) si resetta ad ogni partita. Questo significa che comincerete ogni volta al livello 1, e da lì dovrete salire, sbloccando ad ogni nuovo scalino una delle quattro abilità di base, e successivi potenziamenti delle stesse. Terminata una partita e cominciata una nuova, tutto questo procedimento comincerà da capo. Fatta questa importante premessa, passiamo a descrivere il comportamento da tenere ad inizio partita. La fase di laning è senza dubbio la più lenta e snervante, soprattutto per un giocatore che si avvicini per la prima volta al genere. Per approcciarsi nella maniera giusta a questa prima fase di apertura, occorrerà innanzitutto decidere in quale delle tre linee recarsi, ancora prima dell'inizio dello scontro, possibilmente comunicando via chat con i compagni di squadra.

Guida alla sopravvivenza - Le basi

Mediamente, soprattutto all'inizio, lasciate la linea centrale a un singolo giocatore più esperto, dato che essa richiede eroi adatti e una buona conoscenza delle meccaniche di gioco, e scegliete "top" o "bottom" insieme ad un altro giocatore. Lo schema 2-1-2 non è obbligatorio, ma rappresenta la forma più sicura per cominciare con team dove non si conoscono gli altri giocatori, e, in ogni caso, si sarà sempre in tempo per cambiare la formazione in corso d'opera. Se un giocatore in chat dovesse parlare del ruolo di "jungle", vorrà dire che intenderà muoversi liberamente tra le linee, dando supporto quando necessario e concentrandosi soprattutto sull'eliminare i giocatori avversari ogniqualvolta l'occasione adatta si presenti. Si tratta di un ruolo molto delicato, dunque, soprattutto all'inizio della vostra esperienza, lasciatelo a giocatori più navigati. L'importante è distribuirsi in maniera intelligente sulle linee top e bottom, in modo che ad ognuna presenzino possibilmente due eroi complementari, un ranged e un melee, solitamente con il primo destinato a fare da supporto e il secondo da centravanti. Se doveste trovarvi da soli in linea, magari in difficoltà contro due avversari, potrete sempre far presente la cosa al team ("I've got two here!", chiaro e sintetico) e richiedere supporto. Una volta raggiunta la posizione, aspettate la prima ondata di creep in arrivo (le piccole creature che si generano automaticamente dalla base), posizionatevi alle sue spalle e attendente che si incontri con l'ondata speculare nemica. A questo punto, evitate di mantenere attivo l'auto attack (presto spiegheremo il perché), cosa facile da ottenere continuando a muoversi alle spalle dei propri creep, e cercate solamente i last hit, o colpi fatali. In altre parole, si tratterà di cliccare continuamente sul terreno nei dintorni del proprio gruppetto di creep, attendere che uno di quelli nemici abbia raggiunto una quota minima di salute, e poi eliminarlo con un unico colpo fatale (definito, appunto, "last hit"). In questo modo, eviterete di spingere (o "pushare") eccessivamente la vostra linea, cosa che invece accadrebbe continuando a colpire in auto attack, e soprattutto otterrete il massimo del denaro e dell'esperienza con un solo click. "Pushare" nella fase di laning rappresenta un grave errore, in quanto porterebbe voi e i vostri creep costantemente sotto torre nemica, rendendo più facile per gli eroi nemici eliminare i vostri creep e accumulare velocemente esperienza, e conseguentemente oggetti potenti e livelli delle abilità (quello che si definisce "feeding", ed è un errore piuttosto comune e molto grave). Cercate dunque di mantenere una situazione di equilibrio, assicurandovi un buon numero di last hit, evitando di "pushare" la linea e tenendo a bada gli eroi nemici. Se qualcuno di questi dovesse rivelarsi imprudente o immaturo a sufficienza da mettersi di fronte ai propri creep, attaccatelo, ma senza inseguirlo, cercando sempre di mantenervi in terra neutrale.

Guida alla sopravvivenza - Le basi

Se dovesse essere così sconsiderato da lasciarsi uccidere, buon per voi, ma evitate, almeno nelle fasi iniziali, di farvi prendere la mano e cercare le uccisioni con troppa insistenza, o finirete per pentirvene. Quando vi sentirete più sicuri, e il last hit vi verrà in maniera naturale (datevi al massimo due o tre partite contro i bot per riuscirvi appieno, cercate di non essere mai troppo indulgenti con voi stessi, soprattutto se vorrete arrivare agli scontri online in tempi decenti), sarà arrivato il momento di iniziare a comprendere il concetto di "deny". Dato che il "last hit" in questa prima fase rappresenta quasi sempre l'obbiettivo principale di ogni eroe, imparare a negare quelli della fazione avversaria è un ottimo modo per rendersi utili al proprio team sin dai primi istanti di gioco, limitando la velocità di crescita degli eroi avversari. Fare "deny" significa eliminare un creep della propria fazione un istante prima che un eroe nemico ottenga un last hit, tenendo premuto il tasto A e cliccando sul creep designato. Per quanto possa apparire come una mossa destinata a indebolire la propria linea di difesa, si tratta in realtà di un impedimento per il team avversario, che non guadagnerà l'esperienza derivante dai last hit mancati. Per la fase di laning, questi sono i dogmi principali. Lo scopo è sempre accumulare velocemente esperienza, eliminare i nemici solo ed esclusivamente quando questi commettono grosse imprudenze (evitando di cercare le kill a tutti i costi) e mantenendo un certo equilibrio.

Una piccola guida per rendere l'esperienza DOTA 2 leggermente meno traumatica

Ganking

Il ganking non è propriamente da considerarsi come una fase, in quanto può avvenire anche nelle fasi iniziali della partita, ma, volendo attenersi a una meccanica di gioco ideale, dovrebbe cominciare in maniera massiccia solo quando i giocatori hanno accumulato un certo quantitativo di esperienza e livelli, e, in altre parole, oggetti e abilità sufficienti. Una delle prime regole del ganking, ossia la caccia agli eroi nemici, è non farsi prendere la mano. Evitate soprattutto di cadere nelle trappole, tenendo d'occhio i movimenti nemici, e interrompendo eventuali inseguimenti nel caso questi vi portino a spingervi troppo lungo le linee nemiche.

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La seconda regola del ganking è che la caccia agli eroi nemici non si dà mai, tranne in rare eccezioni da lasciare a giocatori più esperti, da soli. Dato che comunicare con i compagni di squadra quando si gioca senza conoscere gli altri giocatori può essere complicato, cercate di mantenere un codice comportamentale che favorisca la cooperazione spontanea, evitando di allontanarvi troppo dal vostro compagno di linea, chiamando in aiuto il jungler (se dovesse essercene uno) quando intravvedete una possibilità di eliminazione nemica e, nel caso giochiate un personaggio dotato di abilità utili agli altri (come scudi temporanei o cure), offrendo il massimo del supporto a chi vi sta vicino, soprattutto se parte all'attacco (ma non in maniera sconsiderata) o se viene a sua volta preso di mira. Le torri giocano un ruolo molto importante nel ganking, e possono diventare protagoniste di fatali trappole. Rientrare verso la vostra torre più vicina in linea è sempre un ottimo modo per liberarsi degli attacchi nemici, e tenere d'occhio il raggio d'azione di quella avversaria è un imperativo quando si dà la caccia ad un avversario. L'unico modo per avvicinarsi in relativa sicurezza a una torre nemica è avere almeno tre creep alleati intorno, dato che saranno loro i primi ad essere attaccati, ma occorre sempre ricordare che il tempo a disposizione prima che muoiano tutti sarà molto limitato, soprattutto in presenza di giocatori nemici. Nella prossima parte della guida vedremo l'ultimo, e fondamentale movimento di una classica partita a DOTA 2, ossia l'assalto alle torri e la successiva lenta progressione verso la base nemica, un breve excursus sugli eroi dai quali è bene cominciare e alcune indicazioni sui negozi dove acquistare oggetti (per il momento, attenetevi ai consigliati!).