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Vita, morte e miracoli... di Counter-Strike

Da "semplice" mod all'Olimpo videoludico: ripercorriamo insieme la storia di Counter-Strike

RUBRICA di Rosario Salatiello   —   03/01/2014

19 giugno 1999. Non solo una data piena di 9, ma anche quella che quasi 15 anni fa ha segnato l'uscita della beta 1.0 di Counter-Strike, opera destinata alle grandi imprese che forse neanche i suoi creatori Minh "Gooseman" Le e Jess Cliffe avrebbero potuto immaginare nel più ambizioso dei loro sogni.

Vita, morte e miracoli... di Counter-Strike

La storia di Counter-Strike, del resto, è un po' simile a quella di molte società nate nei garage dei loro fondatori, con alcune differenze: la prima è che, naturalmente, in questo caso si parla di un videogioco, mentre la seconda è che di fatto la "società" in questione è stata acquisita ancora prima di essere creata. Per quanto riguarda il garage, invece, Counter-Strike può essere definito il Facebook dei videogiochi, visto che la sua nascita è avvenuta presso il dormitorio della Simon Fraser University, in Canada, dove Minh Le ebbe la sua geniale idea nel corso del quarto anno di frequenza. Dopo aver creato la mod Navy SEALs per Quake 2, lo sviluppatore di origini vietnamite decise di dedicarsi ad Half-Life, realizzando la mod pubblicata nella sua primissima versione a metà 1999; protagoniste due fazioni contrapposte, rappresentate da terroristi e squadra anti-terrorismo, per dare vita a uno shooter dalla forte componente tattica. Se come molte idee geniali del passato quella di Le può sembrare oggi semplice e scontata, complice la miriade di shooter tattici ormai presenti sul mercato, basti pensare che lo scenario multiplayer dell'epoca era dominato da titoli come Quake e Unreal, e che al suo interno solo da pochi mesi si era affacciato Rainbow Six.

Counter-Strike ha segnato un importantissimo passo nell'affermazione degli shooter tattici

Dal dormitorio a Valve

Chi scaricava la beta 1.0 di Counter-Strike, poteva trovare nei circa 10 megabyte che la componevano le 4 mappe cs_siege, cs_mansion, cs_wpndepot e cs_prison, insieme alle armi USP, Glock, M3, M4A1, MP5, TMP, AWP, G3/SG-1 e FN M249 PARA; il tutto utilizzabile all'interno dell'unico scenario dedicato al recupero di alcuni ostaggi dalle grinfie dei terroristi.

Vita, morte e miracoli... di Counter-Strike

L'estate del 1999 fu particolarmente calda per Minh Le e Jess Cliffe, che con un'impressionante dedizione continuarono a sfornare altre versioni beta, migliorando la base tecnica della mod con l'aggiunta dei componenti che contribuirono a renderlo famoso all'interno della comunità online. La beta 2.0 porto con sé nuove armi come AK-47 e Desert Eagle, mentre la beta 3.0 fece debuttare la combinazione "kevlar + elmetto", diventata uno dei simboli di Counter-Strike. La più importante fu però la beta 4.0: non per l'aggiunta, seppur di rilievo, di ulteriori mappe e armi con un nuovo scenario, ma per l'arrivo del supporto ufficiale nello sviluppo da parte di Valve. Era ormai la fine del 1999, e l'appoggio esterno della società guidata da Gabe Newell ebbe vita breve: nell'aprile 2000, la coppia di creatori della "semplice" mod poté infatti festeggiare l'ingresso del marchio Counter-Strike all'interno della grande famiglia di Valve, nonché il proprio trasferimento presso il quartier generale di Bellevue, nello stato di Washington, per continuare a lavorare al progetto. La pubblicazione delle versioni beta andò avanti fino alla 7.1 del 13 settembre 2000, alla quale seguì l'abbandono di questa fase per l'arrivo dell'attesa versione finale di Counter-Strike 1.0. A quel punto, Gooseman, Cliffe e il resto del team avevano già contribuito definitivamente alla creazione di un sottogenere che nel corso degli anni avrebbe soppiantato quello degli shooter più frenetici, grazie alla creazione di un gioco (ormai non più una mod) e di una serie in grado di andare avanti egregiamente per 15 lunghi anni.

L'arrivo di Steam e l'addio di Gooseman

Continuando il nostro gioco delle date legate a Counter-Strike, saltiamo la pubblicazione delle altre versioni per arrivare direttamente all'uscita della 1.6, identificativo con cui ancora oggi viene individuato un punto di svolta per la serie creata da Le e Cliffe.

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Non perché da essa in poi non siano arrivati aggiornamenti, ma perché il 12 settembre 2003 la numerazione delle versioni di Counter-Strike si fermò alla 1.6 dopo la sua messa online insieme a Steam, piattaforma sviluppata da Valve in seguito all'acquisizione della tecnologia World Opponent Network. Nonostante nel 2013 Steam sia ormai un punto di riferimento per la distribuzione e il gioco online, curiosità vuole che siano stati proprio i giocatori di Counter-Strike tra gli opponenti più ostinati della sua incarnazione iniziale, lamentandone le scarse performance nei confronti di WON, al punto da rifiutare l'aggiornamento del gioco e di mettere a punto client aggiornati per funzionare con WON2, un rimpiazzo non ufficiale. Ma torniamo alla coppia di creatori di Counter-Strike per scoprire che fine hanno fatto: Jess Cliffe è ancora oggi all'interno di Valve, mentre la carriera di Minh Le alla corte di Gabe Newell non durò poi tanto visto che, dopo la cancellazione di Counter-Strike 2, decise di lasciare la società pur rimanendo in buoni rapporti con tutti i suoi membri. Tactical Intervention è il nome del gioco da lui creato come seguito spirituale di Counter-Strike, arrivato in forma free to play proprio su Steam a ottobre 2013: visto che si tratta di un'altra storia, potete approfondirla con la nostra recensione.

Il passaggio a Source

Anche un nome di grande successo come Counter-Strike ha commesso un mezzo passo falso, identificato da molti in Counter-Strike: Condition Zero.

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Un progetto lungo e macchinoso, andato avanti dal 2000 al 2004, attraverso diversi team di sviluppo tra i quali si contano Rogue Entertainment, Gearbox Software, Ritual Entertainment, Turtle Rock Studio e Valve stessa. Proprio i ritardi di Condition Zero sono stati, secondo i critici, il principale motivo per cui questo gioco sapeva di vecchio già dal momento della sua uscita: il molto materiale derivato dal Counter-Strike originale era sostenuto da una debole risonanza per le aggiunte introdotte, anche se per alcuni versi indovinate. Non a caso, il 2004 ha visto l'arrivo di Counter-Strike: Source, riedizione della mod originale tirata a lustro grazie all'arrivo del motore grafico Source, con il doppio scopo per Valve di mostrare di cosa esso fosse capace, approfittandone anche per ammodernare la serie agli standard tecnici di 10 anni fa. Lo stesso Counter-Strike: Source è stato uno dei titoli di debutto della versione Linux di Steam, arrivata sulla piazza a febbraio 2013. In realtà, pur potendo contare sulla versione basata su Source, i giocatori hanno però continuato in alcuni casi a prediligere la versione base di Counter-Strike, ancora scaricabile attraverso la piattaforma di digital delivery di Valve.

Il fronte orientale

Il successo di Counter-Strike può essere misurato anche dalla capacità del brand di penetrare all'interno del mercato orientale, tradizionalmente poco avvezzo alle novità provenienti dal resto del mondo.

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Sono probabilmente pochi dalle nostre parti quelli al corrente dell'esistenza di Counter-Strike Neo, un adattamento rigorosamente in versione arcade pubblicato da Namco nel solo Giappone, dove questo titolo ha debuttato nel 2005; una sfida per niente banale, vista la storica avversione dei Giapponesi per il mondo PC e per i giochi online. Il doppio problema è stato affrontato con la creazione di un'apposita tastiera, scegliendo anche di deviare dai contenuti incentrati sulle attività terroristiche, poco gradite ai nipponici: spazio dunque a due fazioni contrapposte, ispirate al mondo degli anime e battezzate in CSF e NEO (da qui il nome del gioco), e all'aggiunta di alcune componenti da giocare in singolo, il tutto su enormi "versus cabinet" da 5 contro 5. Non solo in Giappone, ma anche in Corea, Cina e altre nazioni asiatiche è stato invece reso disponibile Counter-Strike Online, adattamento realizzato nel 2008 da Nexon Corporation con la supervisione di Valve. Rispetto alla versione occidentale di Counter-Strike, CSO ha visto l'introduzione di personaggi femminili insieme ad altre armi e skin, sbloccabili sia spendendo i punti accumulati giocando, sia attraverso quelli ottenuti versando denaro sonante al sistema di microtransazioni creato per l'occasione.

Presente e futuro

Il presente della mod creata da Gooseman e Cliffe si chiama Counter-Strike: Global Offensive, titolo pubblicato da Valve ormai un anno e mezzo fa.

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Disponibile tramite canali digitali sia per PC sia per console, Global Offensive è riuscito ad avvicinarsi maggiormente all'obiettivo prefissato per Condition Zero, rispettando i contenuti originali, ammodernati e accompagnati da nuovi elementi per rinnovare una serie che con gli anni ha saputo comunque mantenere alto il proprio seguito di giocatori. Le statistiche di Valve sul gioco - consultate mentre scriviamo - ci dicono infatti che nella top 10 dei titoli più gettonati Counter-Strike: Global Offensive appare al quarto posto, con oltre 64.600 giocatori, ma non è affatto l'unico titolo della serie a essere presente nella graduatoria. Nelle ultime due posizioni troviamo infatti "1.6", coi suoi 32.500 giocatori, e Counter-Strike: Source, a quota 27.700. Non male in entrambi questi due ultimi casi, considerando che si tratta di giochi risalenti a 10 e più anni fa. Con una base del genere, è facile immaginare che Valve non abbia alcuna intenzione di mollare la presa sulla serie, a partire dal fronte orientale per il quale è in fase di sviluppo Counter-Strike Online 2. Per quanto riguarda noi Occidentali, invece, se da un lato gli aggiornamenti a Global Offensive continuano ad andare avanti, il recente arrivo di PlayStation 4 e Xbox One sul mercato non può che stuzzicare i rispettivi possessori all'idea di assistere all'approdo di Counter-Strike sulle console di nuova generazione. Di questi eventuali nuovi progetti, però, al momento non ci sono tracce.