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Là nel villaggio degli gnomi

La vita degli gnomi è complicatissima. Fidatevi!

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   18/02/2014

Andiam, andiam, andiamo a lavorar, pirupirupì pirupirupì pipù, pipì. Chi siete voi, o giovani con la folta barba dall'altezza dimezzata? I sette nani! Ah, siete i protagonisti di Dwarf Fortress, il gioco preferito dalla strega cattiva! Non siete politici italiani?

Là nel villaggio degli gnomi

Non siete nani? Siete gnomi? E che differenza fa? Che voi siete figli di Paracelso, mentre loro sono figli di Ymir? Anche a voi piace vivere sottoterra e conservare tesori? Allora un po' nani siete. Va bene, non lo diciamo più. Buoni con quelle vanghe. Voi siete più pacifici e molto saggi, loro sono più avidi e dei grandi beoni, abbiamo capito. Non fate quelle facce da troll e spiegate cosa ci fate qui. Siete i protagonisti di uno strategico gestionale in cui costruite villaggi e fortezze per difendervi dai nemici? Ah sì, lo conosciamo e lo abbiamo già citato: si chiama Dwarf Fortress... Su, tirate giù i cappelli a punta che non fanno paura a nessuno. Il vostro gioco si chiama Gnomoria e costruite edifici da gnomi e non da nani, bastava spiegarsi. Ora, non so se valga la pena o meno approfondire in cosa differiate da i vostro lontani cugini, ma quello che fate è molto simile in termini di gameplay (e se non sapete cos'è il gameplay chiedete agli elfi), quindi ci sembrava un buon punto di partenza. Insomma, potete pure confessarlo di aver buttato gli occhi sul giardino dei vostri dirimpettai e di aver deciso di imitarli nella lotta alla sopravvivenza. Ma vivere sotto i funghi non vi dava già abbastanza problemi?

Scopriamo quanto possa essere difficile la vita degli gnomi minacciati da fiere e goblin

Dura la vita da gnomo

La nostra magnifica introduzione (ditelo che vi siete commossi) è servita per spiegare il concept base di Gnomoria, strategico gestionale sandbox acquistabile in accesso anticipato su Steam, e clone naturale di Dwarf Fortress, con tutto ciò che questo può implicare. L'idea è quella di prendere un gruppo di gnomi e di fargli costruire delle difese contro vari pericoli, tipo dei predatori o tribù di Goblin che vogliono usare i loro cappelli per servire gli aperitivi. Ovviamente lo scopo finale è far fiorire la civiltà dei piccoli ometti dei boschi, ma la strada per farcela è lunga e piena d'insidie.

Là nel villaggio degli gnomi

Come il titolo di Bay 12 Games, anche Gnomoria è caratterizzato da una curva d'apprendimento davvero ripida, per non dire proibitiva per molti videogiocatori, al punto che noi stessi siamo andati a guardare alcuni walkthrough video su YouTube per chiarire alcuni dei concetti spiegati nelle ricche istruzioni consultabili direttamente nel gioco (per ora niente tutorial interattivo, anche se pare ci stiano lavorando). Tanto per essere chiari: già capire come assegnare i lavori agli gnomi non è una quisquilia e, anche quando si inizia a vedere qualcosa di concreto realizzarsi sullo schermo, ci vuole comunque qualche partita per padroneggiare discretamente bene la complessa interfaccia di gioco. Era un bel po' che non ci capitava un titolo con una barriera d'ingresso del genere (in realtà appena ci si è presa la mano Gnomoria scorre come l'olio, ma qualcuno potrebbe farsi comunque spaventare). È facile intuire che gli sviluppatori non si rivolgano alla massa, ma mirino piuttosto a una nicchia di giocatori in cerca proprio di una simile complessità. Volendo si può giocare nella cosiddetta modalità pacifica, che consente di costruire senza preoccuparsi dei nemici, ottima per studiare la già menzionata interfaccia, divisa in due sezioni: la prima sezione si trova nella parte alta dello schermo e dà accesso alle opzioni di gestione del regno, mentre la seconda si trova nella parte bassa e serve per le interazioni. Per opzioni di gestione intendiamo tutte quelle che riguardano l'economia, quindi abbiamo le classiche tabelle riepilogative che ci consentono di individuare subito dove andare a mettere buchi in caso di problemi. Per interazioni intendiamo invece tutte quelle azioni che implicano modifiche alla mappa, come ad esempio l'aratura di un terreno o la costruzione di un muro di cinta, o ancora lo scavo di una miniera.

Sempre in bilico

Continuando a parlare di mappa, vi sarete resi conto da soli guardando il filmato e le immagini a corredo dell'articolo che la rappresentazione grafica di Gnomoria è davvero minimale. Non siamo al livello della splendida grafica ASCII di Dwarf Fortress, ma le micro tessere pixellose in cui è divisa ogni mappa lasciano poco spazio allo stupore, anche se dalla loro hanno un'ottima chiarezza nel rendere ciò che avviene sullo schermo (cosa che ad esempio non succede in Towns, altro clone di Dwarf Fortress). Inizialmente, dopo aver generato una mappa (è possibile affidarsi alle impostazioni di default o modificare diversi parametri per crearne di personalizzate, gestendone le dimensioni e la profondità), bisogna darsi alla raccolta di materie prime e creare un'economia di sostentamento per gli gnomi. Gli gnomi devono mangiare per poter lavorare, questo è chiaro. Ognuno di essi ha una sua professione che gli permette di compiere certi lavori e non altri. Uno dei primi compiti è proprio quello di gestire la forza lavoro in base alle esigenze iniziali, considerando lo specifico di ognuna delle nostre truppe. Se c'è un lavoro da svolgere bisogna scegliere uno gnomo con la professione adatta, altrimenti non si otterrà nulla. Comunque, una volta compreso il funzionamento di Gnomoria, si capisce anche che la libertà di decisione nelle nostre mani è amplissima.

Là nel villaggio degli gnomi

È vero che ci sono alcune azioni base da compiere, ma è altrettanto vero che si può procedere in una grande quantità di modi, non essendoci obiettivi prefissati da raggiungere. Sicuramente una miniera è essenziale per poter iniziare a costruire sul serio, ma non bisogna sottovalutare l'agricoltura, che serve per sfamare la popolazione gnomica, o gli animali da pascolo, altra fonte di cibo facilmente sfruttabile. Bisogna poi decidere dove costruire, visto che il mondo di gioco è diviso in strati, facilmente navigabili con il mouse, che offrono diverse possibilità (e problemi) a seconda della profondità. Solo con abbastanza materia prima si può iniziare a costruire sul serio. Basta selezionare il tavolo da lavoro e selezionare le risorse che si vogliono usare per realizzare un certo oggetto. Ovviamene bisogna avere le risorse adatte, altrimenti niente oggetto. Il ritmo di gioco non è velocissimo e le prime partite finiscono tutte nello stesso modo: con la disfatta totale. Non vi impressionate, perché è giusto così. Solo perdendo si può capire dove si è sbagliato ed evitare di ripetere gli stessi errori nella partita successiva. Pian piano comunque arrivano le soddisfazioni, ossia si riesce a costruire la prima fortezza degna di questo nome e si può ragionare su come respingere meglio i nemici. A quel punto si apre un mondo e Gnomoria fiorisce diventando molto coinvolgente. Il classico gioco da "ancora cinque minuti e poi smetto". Speriamo che la versione definitiva ne smussi le spigolosità, così da renderlo leggermente più chiaro e accessibile.

CERTEZZE

  • Grande profondità
  • Libertà di gestione elevatissima
  • Alla lunga intrigante

DUBBI

  • Curva d'apprendimento molto ripida
  • Qualche idea in più rispetto a Dwarf Fortress non gli farebbe male