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Di nuovo in pista

Codemasters annuncia un po' a sorpresa GRID Autosport: il terzo capitolo sarà anche il migliore?

PROVATO di Umberto Moioli   —   22/04/2014

Cinque anni, tanto ha impiegato Codemasters per dare un seguito a Race Driver: GRID, riuscito titolo di corse automobilistiche uscito nel 2008. Per questo quando di recente, durante l'evento berlinese Level Up di Bandai Namco, abbiamo appreso dell'imminente uscita di GRID Autosport siamo rimasti interdetti: possibile che il terzo capitolo sia già in uno stadio avanzato di sviluppo e si appresi a raggiungere gli scaffali, il 27 giugno su PC, PS3 e 360, ad un anno dal secondo? Seduti in una stanza d'hotel di fronte a James Nicholls, chief game designer del progetto, ci facciamo aiutare a capire le ragioni di questa inusuale progressione: "questa volta avevamo a disposizione una versione già molto evoluta dell'EGO Engine. Inoltre sapevamo fin da subito con chiarezza cosa volevamo, abbiamo deciso di seguire la strada di quello che Codemasters riesce a fare meglio. Il risultato è stato un progetto che ha preso forma molto in fretta e che già lo scorso novembre abbiamo potuto sottoporre per dei feedback ad un gruppo limitato di membri della nostra community, grandi esperti di racing game". Per verificare la bontà di quanto fatto vi abbiamo messo le mani sopra in anteprima.

Codemasters annuncia un po' a sorpresa GRID Autosport: il terzo capitolo sarà anche il migliore?

Cinque per uno

Chiariamo subito una cosa: GRID Autosport non cerca di reinventare lo pneumatico e neppure di rivoluzionare quanto fatto precedentemente dalla serie.

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Piuttosto c'è la ferma volontà da parte di Codemasters di lavorare a partire dai feedback degli utenti e offrire un capitolo che dia quanta maggior libertà di scelta possibile. Nella pratica questo si traduce in cinque differenti categorie automobilistiche tra cui scegliere: dalle Turismo di derivazione stradale fino alle macchine studiate per lunghe ed estenuanti gare endurance, dalle corse cittadine fino ai bolidi truccati per scopi specifici, come le competizioni di drifting, per chiudere in bellezza con le sempre affascinanti ruote scoperte. Ma niente Formula 1, per quelle non ha caso c'è il gioco ufficiale. "La Carriera permette di scegliere liberamente, in ogni istante, a quale tipo di gara prendere parte", ci spiega James Nicholls, "lavoriamo sodo per fare in modo che il giocatore abbia una progressione accattivante attraverso questa modalità ma allo stesso tempo sia libero da vincoli. Si inizia guidando per team poco prestigiosi, cercando di completare gli obiettivi assegnati e collaborando con il proprio compagno di squadra per ottenere i migliori risultati. Nel frattempo se si decide di passare dalle Formula 3 al drifting, per fare un esempio, si è liberi di farlo e volendo ci sono anche tornei che mescolano discipline differenti".

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Non sappiamo esattamente come si traduca in gioco tutta questa varietà perché non abbiamo avuto modo di vedere la Carriera, ma l'idea di abbandonare un'impostazione narrativa più strutturata in favore di qualcosa di classico ma ad ampio respiro ci piace. Il team a Berlino aveva portato tre demo differenti, ciascuna limitata ad una singola gara, ma tanto è bastato per verificare un modello di guida autentico e credibile anche se molto lontano da avere pretese simulative. Il punto di partenza è stato il vecchio Race Driver: GRID, anche se adesso la guidabilità è influenzata da un numero superiore di variabili e la fisica meglio rappresenta in chiave videoludica aspetti importanti, come il grip delle ruote sull'asfalto. La prova che ci ha visto protagonisti è stata giocoforza rapida e superficiale ma abbiamo apprezzato, per citare un caso, quanto differente debba essere l'attenzione mentre si pilota una macchina da Turismo, massiccia e in grado tenere la pista anche in mezzo ad una bagarre che spesso non risparmia sportellate e colpi bassi, rispetto ad una monoposto nervosa e pronta a schizzare fuori pista al primo contatto o in caso non si sappia dosare il gas. Un'esperienza autentica, insomma, che dovrebbe avere la giusta scalabilità per lasciare la facoltà a chi lo volesse di togliere tutti gli aiuti e mettersi alla prova per davvero.

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Un solido presente

A livello tecnico GRID Autosport non si propone come una rivoluzione ma costruisce sulla comunque valida componente visiva del precedente capitolo. Le novità principali sono il ritorno della visuale dal cockpit, presente in due versioni più o meno a ridosso dal volante. E poi la presenza di un totale di sedici auto sul tracciato, dalle dodici viste in precedenza.

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L'impatto complessivo resta valido, soprattutto grazie a modelli rifiniti e davvero belli da vedere, anche se la versione preliminare testata mostrava una cura limitata nella realizzazione degli interni dei mezzi. Un aspetto che ci aspettiamo di veder migliorare nel tempo. La versione PC provata scorreva fluida e senza incertezze: a quanto ci è stato riferito beneficia di un lavoro specifico di ottimizzazione fatto con Intel per rendere al meglio tanto sui computer di fascia alta, dove una serie di nuove feature permesse dalle DirectX 11 dovrebbero far bella mostra di sé assieme ad un pacchetto di texture pensate per supportare risoluzioni fino a 4K, quanto su quelli dotati di una modesta potenza di calcolo. L'idea in particolare è di rendere il titolo giocabile anche su tablet con sistema operativo Windows 8 e scheda video integrata. Ovunque si intenda provare GRID Autosport è bene tenere a mente che l'intenzione dello sviluppatore non è quella di creare un prodotto da godersi unicamente da soli, anzi il frangente online è stato promesso almeno tanto ricco quanto quello solitario. "Vogliamo mantenere la modalità per singolo giocatore e quella multiplayer quanto più separate possibile. Nella prima i team a cui ci si associa forniscono auto e risorse di crescente valore, diverse di volta in volta. Un po' come accade nelle vere competizioni automobilistiche dove il pilota fa solo il pilota. Online, invece, si spendono i crediti accumulati per comprare nuovi veicoli che a furia di essere utilizzati guadagneranno punti esperienza spendibili per migliorarli, aggiungendo nuovi pezzi e potenziamenti.

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Allo stesso modo ci saranno livree e sponsor da utilizzare per avere dei guadagni extra ma anche sfide specifiche a cui saranno associate ricompense speciali. Con il passare del tempo e l'accumularsi dei chilometri la manutenzione diventerà però più costosa e si arriverà al dilemma se investire le cifre richieste per mantenere un certo mezzo a cui si è affezionati, oppure comprarne uno nuovo". Codemasters per rinverdire e potenziare la metà online dell'offerta punterà anche sull'introduzione dei Club: chiunque potrà fondarne uno e invitare gli altri giocatori ad unirvisi, fino a duecento, così da collaborare al completamento di obiettivi dedicati. Inoltre, seguendo le indicazioni fornite dalla community, questa volta ci sarà totale libertà di creare gare personalizzate e guadagnare esperienza correndole. Si potranno ad esempio creare playlist di corse meno tradizionali, come i destruction derby e le gare a checkpoint che solitamente non rientrano nel panorama dei motorsport classici, ma che si prestano benissimo per una serata in compagnia con qualche amico. Provando il titolo e parlando con gli sviluppatori abbiamo insomma avuto l'impressione che ci sia la ferma volontà di creare un prodotto flessibile adatto a tutti i palati, senza costringere entro paletti troppo rigidi che alla lunga rischiano di stancare.

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Ma perché a questo punto non anche per console next gen? "In quanto sviluppatori di videogiochi siamo sempre eccitati all'idea di poter mettere le mani su nuovi hardware, lo stesso vale per PlayStation 4 e Xbox One che stiamo da tempo studiando nei nostri studi. Gli strumenti e la tecnologia che utilizziamo in GRID Autosport sono però pensati per macchine differenti, meno evolute, e quando sarà il momento di fare il salto sui nuovi sistemi vogliamo farlo con qualcosa di dedicato. In caso contrario staremmo facendo dei porting, non veri prodotti di nuova generazione". Al di là di un'offerta solida, GRID Autosport corre il rischio di non distinguersi a sufficienza in un periodo dove i titoli di guida faticano a fare i numeri del passato e spesso occorre una marcia in più, in tutti i sensi, per farsi largo tra la concorrenza. Chi però cercasse qualcosa sulla scia del primo episodio, magari dotato di una componente multiplayer rifinita e tanta sostanza in singolo, dovrebbe tenere d'occhio i progressi del neo annunciato gioco corsistico Codemasters.

CERTEZZE

  • Parecchia sostanza sia in singolo che in multiplayer
  • Cinque categorie di auto diverse
  • I club sono una bella idea

DUBBI

  • Carriera da verificare
  • Cockpit ancora un po' troppo spogli
  • Manca forse una caratteristica forte e distintiva