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La guerra del futuro

Abbiamo assistito alla presentazione di Advanced Warfare: ecco il nostro resoconto

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   11/06/2014

Uno dei primi appuntamenti, qui in fiera, è stato quello relativo a Call of Duty: Advanced Warfare. La demo... anzi, le demo mostrate ci hanno dato un buon assaggio delle guerra di Sledgehammer Games, in cui la tecnologia sembra avere stravolto il campo di battaglia. Armi ad energia diretta, esoscheletri potenziati, mezzi che sembrano usciti dalla fantascienza più spinta sono gli assoluti protagonisti del videogioco; nello stesso tempo, i "gadget" ipertecnologici la fanno da padrone. E il gameplay? Quello solito, frenetico e iper scriptato di sempre, ma proprio questa deriva ha permesso di mettere in scena alcune interessanti situazioni che potrebbero rinfrescare il solito trantran dello shooter Activision.

Abbiamo visto tre missioni di Call of Duty: Advanced Warfare, ed ecco la nostra anteprima

I gadget della guerra

La prima missione mostrata è quella vista in conferenza Microsoft: siamo a Seul - o meglio, siamo sopra Seul - col protagonista e i suoi commilitoni che si trovano all'interno di una sorta di "pod" da sbarco, versione più comoda e affidabile di un paracadute, intenti a dare l'assalto alla capitale coreana. Grandi esplosioni, fumo, effetti speciali e particellari a profusione, il nuovo motore alla base del gioco non sembra lesinare potenza in questa fase, gettando su schermo una convincente mole poligonale e, come scritto precedentemente, tanti effetti speciali che rendono viva la scena. Finalmente, insomma, un motore nuovo di zecca... d'altronde, siamo ormai in piena next gen.

La guerra del futuro

La missione è quella solita, combattimento urbano tra mille detriti e imboscate dall'alto, solo che questa volta ci sono giganteschi carri armati dalla forma di ragno e sciami di decine di droni a intralciarci la strada, dai quali il protagonista si è riparato strappando uno sportello da una vettura. Interessante, poi, l'uso del salto potenziato: non siamo dalle parti di Titanfall, ma ci permette di saltare ostacoli e salire su zone rialzate per avere un controllo migliore del campo di battaglia. Non è un jetpack, quindi, e non ci permette di correre sui muri, ma può trarci d'impaccio comunque. Il vero segno della modernità ce lo danno le armi, però. Il fucile d'assalto è modulare, e soprattutto racchiude in se, anzi intorno a se, i contatori dei proiettili e delle granate proiettati olograficamente. Una soluzione molto elegante, quasi alla Halo, e davvero funzionale. Le granate, invece, sono di diverse tipologie e possono essere scelte semplicemente cambiandole al volo quando le si stringe in mano: c'è quella normale esplosiva, quella che esplodendo "marca in rosso" i nemici e quella volante che autonomamente colpisce gli avversari, senza dimenticare poi una specie di mina che sembra innescare una sorta di slow motion, come abbiamo visto in occasione di due uccisioni col coltello e della classica irruzione in una stanza. Oltre a questo campionario di botti c'è anche un fucile a pompa "sonico" e uno ad energia diretta capace di colpire attraverso i muri, mentre se vogliamo adottare un approccio più stealth e meno "caciarone" possiamo utilizzare la classica mimesi ottica che ci rende invisibili. Occhio, però, alle batterie si consumano decisamente in fretta.

La guerra del futuro

Proprio l'invisibilità è stata la protagonista della seconda missione. Siamo in Bulgaria, di notte, inseguiti da un elicottero che ci dà la caccia. Qui si è palesato a più riprese il fantasma della missione "da inseguitore", quella che ci vede sempre dietro il nostro capo obbedire ai suoi ordini e seguirlo silenziosamente, attenzione a destra, attenzione a sinistra, spara al tre... due... uno... Siamo tornati praticamente ai tempi del primo Modern Warfare, c'è stata addirittura la sequenza dei nemici che ci passano accanto senza vederci. Solo che questa volta non siamo sdraiati a terra, ma semplicemente accucciati con l'invisibilità attiva, mentre al posto dei semplici soldati ci sono quelli dotati di eso e veri e propri robot iper corazzati e, manco a dirlo, armati fino ai denti. Tutto come da manuale. Come da manuale sono state poi l'infiltrazione nel laboratorio di armi chimiche, e la più classica delle fughe precipitose rubando un mezzo. Mezzo che, questa volta, in ossequio alla guerra iper moderna, è una specie di hovercraft corazzato dotato di armi da far impallidire uno sparatutto a scorrimento giapponese. Cannone, mitragliatrice, razzi a ricerca e un'arma EMP utile per abbattere elicotteri. L'ultima missione invece era ambientata a San Francisco, un frenetico e complicato scontro a fuoco dopo un lungo inseguimento fino al Golden Gate, cosa questa che ci ha permesso di capire ancor di più le possibilità di salto delle tute eso. Ribadiamo, non siamo dalle parti di Titanfall, ma è possibile sfruttare in altezza tutto il level design messo in piedi dagli sviluppatori, come quando, saltando di macchina in macchina, il protagonista è arrivato a percorrere il camminamento sopra le carreggiate, spazzando quindi la strada in (relativa) sicurezza.

La guerra del futuro

Tutto è finito col botto, ovviamente. Da un furgone sono usciti dei droni volanti che hanno distrutto il ponte, dando il la alla solita, spettacolare scena di distruzione di un landmark tanto cara al franchise. Quali sono quindi le nostre sensazioni riguardo Call of Duty: Advanced Warfare? Possiamo prima di tutto affermare che il cambio di motore ha dato un bel boost al comparto visivo del gioco. Le tre ambientazioni ci hanno mostrato, accanto ad un frame rate granitico, una resa finalmente al passo coi tempi fatta da texture dal grande dettaglio, soprattutto sui modelli del protagonista e una conta poligonale notevole. Ci ha sorpreso il design dei mezzi e delle armi che fanno sembrare delle anticaglie quelle di Black Ops II, con una scelta senza compromessi di forme davvero futuristiche. Insomma, la next gen è davvero arrivata in casa Activision: quest'anno, complice anche il vasto arsenale a disposizione del protagonista, ci potrebbe essere un bello scossone per il franchise, anche se nel solco della tradizione della linearità e dello scripting. Molto è ancora da scoprire, il multiplayer deve ancora esser mostrato. Senza dubbio, a Colonia - ad agosto - sapremo dirvi di più.

CERTEZZE

  • Finalmente un engine al passo coi tempi
  • Tanti gadget e armi diverse
  • Le eso possono espandere il gameplay

DUBBI

  • Scriptato e lineare come al solito
  • Come verranno gestite le armi nel multiplayer?