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Storie da Pandora

Telltale è pronta a raccontare una nuova storia, stavolta basata sul mondo di Borderlands

ANTEPRIMA di Andrea Palmisano   —   13/06/2014

È un periodo d'oro per Telltale, poco ma sicuro. Dopo l'enorme successo della prima stagione di The Walking Dead, la strada della compagnia californiana ha iniziato ad andare in discesa con l'uscita di the Wolf Among Us e della seconda stagione di The Walking Dead, anch'essi capaci di raccogliere volumi di vendita assolutamente eccellenti.

Storie da Pandora

Evidentemente non riscontrando nell'utenza alcuna stanchezza di fronte alla formula di gioco che funge da marchio di fabbrica per tutte le sue produzioni, Telltale ha quindi deciso di pubblicare a partire dalla fine dell'estate una ennesima serie, stavolta ambientata nell'universo del più grande successo di Gearbox: stiamo parlando ovviamente di Borderlands, per una storia che prenderà il nome di Tales from the Borderlands ambientata dopo la fine del secondo capitolo del FPS cooperativo. Durante l'E3 abbiamo avuto modo di assistere ad una lunga presentazione di quasi un'ora, durante la quale il team ha giocato ad una buona fetta del primo episodio di fronte ai nostri occhi. Impossibile ovviamente dare un giudizio approfondito, dal momento che le battute iniziali di un gioco del genere servono principalmente a introdurre trama e personaggi. Il protagonista stavolta si chiama Rhys, un dipendente della Hyperion Company. Per una serie di situazioni, assieme agli amici Vaughn e Yvette, si trova ad organizzare il furto di una Vault Key, tramite la quale il gruppo spera di potersi arricchire alle spalle della corporazione. Inutile dire che le cose non sono destinate ad andare secondo i piani, fondamentalmente perché all'arrivo su Pandora non c'è proprio il comitato di benvenuto ad accoglierli.

Tales of the Borderlands potrebbe soddisfare sia i fan di Telltale sia quelli di Gearbox

Ciò che è presto chiaro è come Tales from the Borderlands non voglia essere decisamente una serie di rottura rispetto ai precedenti lavori di Telltale: al contrario, fin da subito ci si trova all'interno di situazioni dalle meccaniche molto familiari, con le solite scelte multiple nei dialoghi e la possibilità in determinati momenti di esplorare gli ambienti ed interagire con oggetti e personaggi. Pur all'interno di questa strada già ben tracciata, sono comunque presenti una manciata di elementi peculiari in grado di contraddistinguere la serie nello specifico; a cominciare per esempio dalla peculiarità di Rhys, un occhio cibernetico che gli consente di fare la scansione di alcuni elementi per ottenere informazioni fondamentali per la soluzione di determinati enigmi.

Storie da Pandora

Interessante anche lo svolgimento del primo combattimento in cui Rhys e Vaughn si ritrovano ad affrontare contro alcuni banditi di Pandora: utilizzando una sorta di collegamento diretto con Hyperion, il protagonista si fa infatti recapitare direttamente sul posto uno dei robot gialli che chi ha giocato a Borderlands conosce bene, pronto ad eseguire i suoi ordini e a riempire di piombo ogni nemico. Impossibile poi dimenticare l'elemento del bottino, che sta alla base del titolo Gearbox: anche in questo caso infatti tutte le casse contraddistinte dalla luce verde possono essere aperte, e ciò che si trova al loro interno rivestirà un ruolo che gli sviluppatori non ci hanno voluto ancora rivelare. In realtà, oltre a Rhys, il giocatore prenderà il controllo anche di un secondo personaggio, una certa Fiona, di cui però non ci è stato rivelato nulla di più. Al di là delle scelte di gameplay di Telltale, è indubbio che ci sia una affinità di base tra le produzioni delle due software house: ci riferiamo ovviamente allo stile grafico, che in entrambi i casi poggia sulla scelta stilistica del cel shading. Proprio per questo motivo ci si sente in una situazione di familiarità sia nel caso in cui si provenga da una serie Telltale, sia che si arrivi da Borderlands. La presentazione ci ha quindi lasciato, se non propriamente stupiti, perlomeno curiosi: il risultato finale sembra essere rispettoso della fonte originale e ben mescolato alle caratteristiche dei giochi dello sviluppatore californiano. Se gli scrittori avranno trovato l'ispirazione giusta, potrebbe essere facilmente un nuovo successo nella carriera di Telltale.

CERTEZZE

  • La solita ottima meccanica di gioco di Telltale
  • Veste grafica convincente
  • Grandi dosi di umorismo

DUBBI

  • La bontà della trama è tutta da verificare