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La nuova ondata indie incombe su Xbox One

Facciamo il punto della situazione su alcuni dei titoli indie più interessanti e forse meno noti tra quelli annunciati per Xbox One

SPECIALE di Giorgio Melani   —   07/08/2014

Sembra essersi ormai stabilizzata la situazione degli indie su Xbox One, nonostante la partenza in ritardo che ha costituito un certo gap, in termini di offerta, rispetto alla concorrenza diretta. Paradossalmente, dopo che Xbox 360 aveva sostanzialmente avviato l'esperienza indie su console con una certa programmatica intenzionalità, Xbox One sembrava aver lasciato da parte l'ambito in questione per concentrarsi su altro, in quel confuso progetto multimediale che ha caratterizzato i primi passi di Microsoft nella next-gen console. È storia vecchia, ormai: Xbox One è tornata in carreggiata e capitan Phil Spencer, al grido di "giochi!", ha guidato la nuova carica degli indie sulla console, in particolare grazie alla nuova organizzazione decisa dalla casa di Redmond con il programma ID@Xbox, che ha cercato attivamente il supporto degli sviluppatori indipendenti.

La nuova ondata indie incombe su Xbox One

D'altra parte, l'importanza del panorama indie anche sulle console è indubbio, in primo luogo per la varietà e la freschezza delle esperienze che possono derivare dalla sperimentazione videoludica più avanzata e in secondo piano perché la quantità di titoli che può provenire dal vasto sottobosco indipendente arricchisce in maniera sostanziale l'offerta ludica complessiva, tanto da spingere gli utenti più maliziosi a pensare che possa essere funzionale al riempimento degli ampi spazi vuoti che caratterizzano delle lineup next-gen ancora alquanto lacunose. Tanto di guadagnato per tutti, in ogni caso, e l'importante è che anche i videogiocatori console possano contare su una scelta ampia e possibilmente di ottima qualità. Da quello che si è visto in questi ultimi mesi di Xbox One sembra veramente che si possa ben sperare nel prossimo futuro, anche alla luce di quanto presentato nel corso dell'E3 2014, dove gli indie hanno avuto una parte importante nella conferenza tutta gioco-centrica di Microsoft. Dopo un resoconto sulla prima ondata appartenente al programma ID@Xbox presentati nel corso della GDC 2014, mettiamo qui insieme vari titoli in arrivo su Xbox One di cui non si è ancora parlato approfonditamente ma che è il caso di tenere d'occhio. Ne abbiamo escluso alcuni che verranno trattati singolarmente in maniera più approfondita nel prossimo periodo, come Ori and the Blind Forest e il recentemente annunciato Woolfe, per porre l'accento su quelli di cui ancora non si è parlato tanto nello specifico e che potrebbero esservi sfuggiti.

Una carrellata con i titoli indie più promettenti per XBox One!

Cuphead

Primo per ordine alfabetico ma probabilmente ai vertici anche per l'interesse suscitato, Cuphead è stato uno dei titoli indie più appariscenti all'interno della conferenza Microsoft all'E3 2014. Il perché appare palese ad una prima occhiata: lo stile grafico del gioco sviluppato da StudioMDHR si rifà dichiaratamente ai cartoni animati degli anni '30, con tanto di palette e filtri grafici atti ad aumentare l'effetto vintage generale e, visto in movimento, il titolo in questione sembra a tutti gli effetti uscito dagli albori dell'animazione a colori. Pare tanto bello da rendere difficile capire esattamente come funzioni in termini ludici: i lavori sul gioco sono ancora in pieno svolgimento e le informazioni scarseggiano, ma la struttura dovrebbe essere quella dello sparatutto in stile "run and gun" caratterizzato da situazioni diverse e in particolare scontri con boss veramente memorabili, su cui sembra che si voglia insistere in maniera particolare, un po' come accadeva nei vecchissimi titoli di Treasure per Megadrive.

La nuova ondata indie incombe su Xbox One

Protagonista della storia è uno strano personaggio che, come suggerisce il titolo, ha una tazza al posto della testa, in grado di sparare dei proiettili sferici e di correre e muoversi in un ambiente bidimensionale. Il team ha intenzione di inserire una quantità importante di scontri topici contro varie tipologie di boss, con l'idea di arrivare ad offrire 15-20 o addirittura 30 scontri per episodio, un vero e proprio record. Interessante anche l'idea dei livelli collegati tra loro per mezzo di una mappa vista dall'alto che, nelle intenzioni degli sviluppatori, dovrebbe richiamare anche elementi esplorativi in stile Zelda. Se la struttura specifica di Cuphead è ancora avvolta da un certo mistero, una grande chiarezza sembra invece trasparire dalle intenzioni degli autori, Chad e Jared Moldenhauer, che hanno già previsto una possibile trilogia di titoli collegati, segno di una produzione di spessore su cui lo studio ha intenzione di investire parecchio, come appare evidente dalla cura riposta nel comparto grafico. La speranza è che a un tale carisma dal punto di vista estetico corrisponda anche una sostanza giocosa di un certo spessore, ma su questo aspetto tocca attendere la possibilità di provare con mano qualcosa di più sostanzioso e l'attesa può essere ancora lunghetta per questo progetto partito su XNA Framework e trasportato poi su Unity: a detta degli stessi autori, d'altra parte, tutta la prima parte del lavoro è stata concentrata esclusivamente sulla direzione artistica e sullo stile grafico generale e solo successivamente sulle meccaniche del gameplay. L'uscita è prevista per il 2015 su Xbox One e PC.

Grave

Il survival horror in soggettiva è ormai una sorta di cliché in ambito indie e francamente non dispiace vederne anche in grande quantità visto che si tratta di un genere che ha sempre qualcosa di particolare da dire, ma Grave presenta effettivamente qualche caratteristica unica. Sviluppato da Tristan Parrish Moore e finanziato attraverso Kickstarter prima di approdare a ID@Xbox, il gioco in questione è appunto un survival horror in prima persona e a mondo aperto, ma con alcuni elementi piuttosto bizzarri. Lo sviluppatore lo definisce un gioco "surrealista", in quanto le sue ambientazioni sono in grado di variare sensibilmente nel giro di pochi minuti dal classico deserto assolato del centro America a contorti paesaggi da incubo, o ancora elementi naturali distensivi che si alternano a visioni oscure, il tutto costruito in una continua variazione di ambientazioni oniriche e intrecci che ricordano, per certi versi, le rappresentazioni grafiche surrealiste.

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Avanzando nell'esplorazione dei livelli, proposti seguendo la progressione di una vera e propria storia, si scopre che il mondo apparentemente deserto è abitato, e che le figure da incubo che emergono dai suoi anfratti hanno in verità un significato più profondo, che emerge solo continuando ad esplorare. Grave dovrebbe consentire una certa libertà di scelta al giocatore su come affrontare le situazioni in cui ci si viene a imbattere e le varie scelte che si prendono vanno ad influire sul prosieguo del gioco stesso, in base ad un sistema di variazione e creazione procedurale dei contenuti in conseguenza al comportamento del giocatore. Sono previsti diversi modi di interagire con i vari oggetti sparsi per gli scenari, così come è possibile mantenere diversi approcci nei confronti dei pericoli, con lo scontro con le creature che si gioca interamente sul contrasto tra luce e ombra. Il ciclo giorno/notte spezza la meccanica in due diverse fasi, con quella diurna concentrata più sull'esplorazione e la ricerca e quella notturna dominata dalla sopravvivenza e dallo scontro con le creature. Proprio in questo caso è possibile, ad esempio, scegliere se affrontare l'oscurità a viso aperto alla ricerca di ulteriori misteri e dello scontro con i propri incubi oppure rifugiarsi in un luogo, fortificarlo e attendere che passi il momento di pericolo. Il team di sviluppo responsabile di Grave è particolarmente piccolo, dunque la tempistica del lancio è ancora alquanto indefinita, in ogni caso il gioco è previsto arrivare su PC e Xbox One nei prossimi mesi e una demo in stato ancora molto embrionale è disponibile a questo indirizzo.

Lovers in a Dangerous Spacetime

Non poteva mancare l'action-puzzle dallo stile minimalista in questa carrellata di titoli indie per Xbox One, anche se banalizzare in questo modo il gioco in questione sarebbe un'ingiustizia, visto il suo carattere veramente spiccato. Lovers in a Dangerous Spacetime ci pone al controllo di una sferica astronave alle prese con ogni sorta di pericoli e inconvenienti, da evitare agendo sui diversi sistemi di sicurezza, difesa e attacco di cui è dotata. La particolarità del gioco è il fatto di essere studiato per l'utilizzo contemporaneo di due personaggi da parte di una coppia di giocatori, oppure in single player con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. I due protagonisti devono coordinarsi e collaborare in maniera perfetta per dividersi i compiti in maniera efficace e difendere l'astronave da tutti gli attacchi agendo sui diversi sistemi di sicurezza.

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Rappresentato con una semplice ma pulita e carismatica grafica in 2D "al neon", Lovers in a Dangerous Spacetime richiede dunque di spostare i due personaggi principali (presumibilmente i due amanti nello spazio-tempo pernicioso a cui si riferisce il titolo) all'interno dell'astronave, tra corridoi, scale e passaggi, verso i controlli dei diversi dispositivi di difesa disseminati sulla superficie esterna della sfera, da attivare al momento giusto e nel modo migliore, in maniera coordinata da parte di entrambi. Il tutto viene ulteriormente arricchito e complicato dalla possibilità di evolvere e migliorare la nave con l'applicazione di nuovi sistemi di sicurezza, acquistabili investendo diverse tipologie di gemme che si conquistano avanzando nel gioco, mentre la generazione casuale dei livelli rende ogni partita diversa ed imprevedibile. Lovers in a Dangerous Spacetime è previsto arrivare su Xbox One attraverso il programma ID@Xbox, oltre che su PC e Mac, ma non ha ancora una data d'uscita ufficiale, con gli sviluppatori Asteroid Base che si sono limitati a riferire che uscirà "quando sarà pronto". Da notare che, almeno per il momento, il gioco non prevede il multiplayer online ma solo offline, per spingere a vivere l'esperienza del gioco cooperativo tra due persone che siedono accanto e possono "urlarsi" contro a vicenda, come si conviene a dei veri "amanti in un pericoloso spazio-tempo".

Inside

Della nuova creatura di Playdead, autori di Limbo, si sa veramente poco. Troppo poco, ancora, per poter scrivere qualcosa di preciso al riguardo, ma in una carrellata sui nuovi titoli in arrivo per ID@Xbox non poteva mancare questo bizzarro Inside, rappresentando in effetti uno dei progetti più promettenti tra quelli visti all'interno del programma. Visto il silenzio che ancora lo circonda e il fatto che sia stato menzionato soltanto nel corso dell'E3 2014, in mezzo alle centinaia di notizie, segnalazioni, materiali e titoli emersi in quei giorni convulsi, è possibile che qualcuno si sia perso la sua presentazione e approfittiamo dunque di questo articolo per segnalarne la presenza e riproporre qua sotto l'affascinante trailer pubblicato nel corso della conferenza Microsoft alla fiera di Los Angeles.

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Limbo rappresenta già un ottimo biglietto da visita per la nuova produzione Playdead e, a quattro anni di distanza dall'uscita dell'ottima avventura dark, c'è da immaginare che il team abbia avuto tutto il tempo di progettare un concept di grande interesse e un level design complesso e impegnativo come quello che caratterizzava il gioco del bambino sperduto nel misterioso limbo in chiaroscuro. Quel che è certo è che lo stile adottato appare originale, anche se sicuramente debitore nei confronti della produzione precedente, e ancora una volta a farla da padrone sono le atmosfere oscure e crepuscolari, anche se in questo caso più che il piano metafisico sembra che l'ambientazione vada ad esplorare soprattutto certe suggestioni futuristiche e distopiche, comunque incentrate su una generale malinconia. L'inquietudine permane comunque intatta: nonostante alcune ambientazioni possano sembrare più rassicuranti e quotidiane, i particolari tetri si manifestano in diverse forme, come il bizzarro comportamento degli uomini-marionetta in alcune sequenze del video o la presenza dei robot sentinella a guardia dei livelli. Si tratta sempre di un gioco basato sull'esplorazione in due dimensioni ma rappresentate da una grafica in 3d, con il protagonista che si ritrova ad affrontare diverse situazioni e risolvere puzzle ed enigmi per poter proseguire, nonché cercare di scampare pericoli imminenti di varia tipologia. Rispetto al protagonista di Limbo, il ragazzino di Inside sembra essere in grado di compiere una serie più ampia di azioni, con alcune sequenze che lo vedono anche nuotare sott'acqua, ma permane in ogni caso quel senso di fragilità e insicurezza nei confronti di un ambiente ostile e del pericolo costante che già caratterizzava il gioco precedente. Inside è atteso su Xbox One nella prima metà del 2015.

There Came an Echo

Dai creatori di Sequence arriva un altro titolo che ha a che fare con l'audio, anche se in maniera decisamente diversa dal bizzarro ibrido rhythm game rilasciato in precedenza. There Came an Echo è infatti uno strategico ad ambientazione fantascientifica, dotato peraltro di una struttura piuttosto classica a turni, che può essere controllato interamente con i comandi vocali.

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Il giocatore può impartire i comandi alla propria squadra di agenti speciali utilizzando frasi anche complesse, contenenti varie istruzioni concatenate che vengono rilevate e interpretate da un sistema di riconoscimento vocale che si preannuncia alquanto avanzato e reattivo, con la possibilità anche di personalizzarlo ed espanderlo collegando varie azioni a nuovi comandi. Ovviamente, sembra perfetto per Kinect, anche se non si tratta di un progetto esclusivamente legato a Xbox One. Finanziato con successo attraverso Kickstarter, infatti, There Came an Echo nasce su PC (poi anche per Mac e Linux), entrato successivamente nel programma ID@Xbox e dunque in arrivo anche su Xbox One. Infine, è stato annunciato nel corso dell'E3 2014 il suo arrivo anche su PlayStation 4, completando dunque la parabola multipiattaforma di questo gioco Iridium. Oltre alla meccanica collaudata dello strategico, peraltro coadiuvata dalla scelta classica dell'inquadratura isometrica, che farà sicuramente piacere ai cultori del genere, There Came an Echo conta anche su un rigoroso sostrato narrativo che arricchisce l'esperienza di gioco, sostenuto anche da un doppiaggio che si preannuncia di alto profilo e che prevede la partecipazione, in un ruolo di primaria importanza, di Will Wheaton (Stand by Me, Star Trek, The Big Bang Theory), elemento su cui gli sviluppatori hanno insistito alquanto per promuovere il progetto. Anche in questo caso, l'ampiezza del gioco ha costretto Iridium a espanderne i tempi di sviluppo che hanno spostato l'uscita dall'estate 2014 ad un periodo non meglio definito, ancora previsto entro la fine di quest'anno ma senza informazioni più precise, per il momento.

Volgarr The Viking

Da progetti ancora in definizione a solide certezze, passiamo ad un gioco che è disponibile da diversi mesi per PC. Parliamo di Volgarr The Viking, un action platform in 2D del team Crazy Viking Studios che ha già dimostrato il suo valore nella recensione pubblicata tempo addietro. Si tratta di un gioco che parte dal presupposto di riproporre lo stile, le atmosfere e il tipo di sfida che caratterizzavano i coin-op d'azione degli anni 80 e 90, con particolare riferimento allo storico Rastan Saga di Taito. Un intento che non si è limitato alla semplice e ormai standardizzata riproposizione della grafica in 2D pixellosa (che pure è ovviamente presente anche in questo gioco) ma che ha investito tutta la sua costruzione, a partire dalla struttura e dalle basi del level design.

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I risultati sono stati convincenti, con Volgarr The Viking che si è dimostrato in grado di offrire una sfida impegnativa e divertente, nella forma classica del platform con elementi action in perfetto stile anni 80-90, riuscendo peraltro ad essere difficile non tanto grazie a semplici e superficiali soluzioni ludiche ma fondandosi su un level design ben strutturato, grazie al quale il miglior modo per progredire è effettivamente la pratica e il miglioramento delle proprie capacità. Una formula tentata da molti ma difficilmente raggiungibile in pieno. L'annuncio sull'introduzione del gioco nel programma ID@Xbox è solo di un paio di mesi fa e non ci sono state informazioni precise su eventuali variazioni applicate ai contenuti o date d'uscita più specifiche, pertanto rimaniamo in attesa di delucidazioni da parte del team, che si è limitato a riferire come l'uscita su Xbox One sia prevista "presto". Sappiamo soltanto che Volgarr The Viking su Xbox One conterrà i classici obiettivi sbloccabili e anche delle classifiche online, ma per il resto dovrebbe restare fedele alla versione PC, cosa che dovrebbe anche tradursi in tempi di conversione alquanto veloci. D'altra parte, c'è veramente poco da cambiare in questa già ben collaudata festa di muscoli, pixel, salti e botte da vichinghi in procinto di arrivare su Xbox One.

White Night

Un altro gioco che risalta facilmente dalla massa, in virtù anche semplicemente del suo aspetto, è White Night, anch'esso buttato in mezzo al calderone dei progetti ID@Xbox presentati nel corso dell'E3 2014 per Xbox One ed emerso subito come uno dei titoli più interessanti del panorama indie su console. Sviluppato da Osome Studio, si tratta di un'avventura che propone elementi survival horror, caratterizzata da un'ambientazione inquietante e da uno stile grafico prevalentemente in bianco e nero, tutto giocato sul contrasto tra luce e ombra. Quello che viene fuori è un affascinante ibrido di ispirazioni diverse che vanno dall'horror in stile Alone in the Dark per quanto riguarda l'ambito videoludico, a suggestioni noir per la trama e la narrazione, fino al mistero e al thriller psicologico in stile Hitchcock e l'inquietudine crepuscolare di Lynch, almeno seguendo le fonti annunciate dagli stessi sviluppatori e quanto è possibile dedurre vedendo le prime immagini e video.

La nuova ondata indie incombe su Xbox One

Ambientato negli anni '30, White Night è un action adventure con visuale in terza persona che mette in scena le gesta di un personaggio in cappello e soprabito in perfetto alle prese con l'esplorazione del "macabro passato di una vecchia casa, risolvendo enigmi basati su luce ed ombra in un survival horror in bianco e nero", secondo quanto riferito da Osome Studios. Il protagonista si ritrova, ferito, bloccato all'interno di una vecchia magione di famiglia in stile vittoriano, nella quale l'oscurità prevale e costituisce una minaccia costante alla vita. Si tratta dunque di difendersi da questo buio sfruttando le diverse fonti di luce sparse per la casa, che possono essere solide oppure pericolosamente fragili, concorrendo tutte alla soluzione delle diverse situazioni problematiche nelle quali ci si viene a trovare. Anche in questo caso, al di là del video di presentazione e di qualche immagine, non sono molte le informazioni che si hanno effettivamente, ma è significativo il fatto che lo stile grafico adottato e la particolare ambientazione siano riuscite già da sole a rubare la scena all'interno dell'ampia ondata indie di ID@Xbox. Seguiremo con interesse l'evolversi del progetto.