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Non solo soldatini

Dal nulla, Toy Soldier riappare con un nuovo capitolo multipiattaforma

PROVATO di Umberto Moioli   —   15/08/2014

Chi si ricorda il periodo ruggente dei tower defense? Qualche anno addietro sembrava che non dovesse passare giorno senza l'annuncio di un nuovo titolo appartenente a questo genere, che a cavallo dell'esplosione del mobile gaming ha goduto di incredibile popolarità. Oggi le cose si sono un po' calmate, soprattutto su piattaforme casalinghe e PC, ma ancora vediamo di tanto in tanto spuntare fuori gli strascichi di quel periodo d'oro. È il caso di Toy Soldier: War Chest, terzo episodio di una serie nata come esclusiva per Xbox 360 e ora pronta a sbarcare su PlayStation 4, Xbox One e PC riproponendo la medesima idea di allora, ma espandendola verso nuove direzioni. Il risultato, da quanto visto e brevemente provato durante la GamesCom di Colonia, è un prodotto che riesce a mettere in mostra le buone idee che l'hanno da sempre caratterizzato ma necessita ancora di tanto lavoro per arrivare sul mercato senza la paura di non soddisfare i nuovi standard che si sono nel frattempo imposti.

Toy Soldier: War Chest riprende un formula rodata e prova ad aggiungerci una marcia in più

Piglio d’azione

Se avete giocato un qualsiasi tower defense, siete sulla buona strada per sapere cosa aspettarvi da Toy Soldier: War Chest: ondate di nemici marciano verso la nostra base lungo percorsi multipli prestabiliti, mentre noi ci impegniamo a piazzare sul terreno torrette e altri strumenti d'offesa per bloccarne l'avanzata. La svolta a questa formula extra rodata ma anche inflazionata è la possibilità, in qualsiasi momento, di prendere direttamente il controllo di queste postazioni di tiro, un po' come fosse un action in terza persona, e far fuoco contando sulla propria mira.

Non solo soldatini

Prendere il posto dell'intelligenza artificiale non solo è più gratificante, ma si traduce anche in un maggior numero di punti guadagnati da spendere per ottenere upgrade, potenziamenti e altre torrette. Un'idea molto carina e ben sviluppata, che è valsa ai primi due titoli, rigorosamente ad ambientazione bellica, per quanto mediata dalla rappresentazione in stile soldatini giocattolo, un buon riscontro. War Chest parte da dove avevamo lasciato gli originali, ampliando l'offerta. Innanzitutto ci saranno quattro campagne differenti, caratterizzate da altrettante tematiche diverse. Nella prima la Guerra Mondiale e i suoi campi di battaglia saranno protagonisti, mentre la seconda ci mette nei panni di una bambola giocattolo, una sorta di Barbie armata fino ai denti, e la inserisce in un'ambientazione che ricorda da vicino i classici giardini fioriti che colorano le villette a schiera americane. In entrambi i casi le demo che abbiamo osservato in azione presentavano nemici fantasiosi, sempre ripresi dal mondo dei giocattoli, con orsetti coloratissimi e pesantemente armati, unicorni equipaggiati di letali raggi laser, castelli volanti in grado di bombardare il terreno e porcellini salvadanaio esplosivi. Un mix di colori, temi e suggestioni differenti che hanno poco a che fare tra loro ma sono anche divertenti da vedere. Oltre a tutta una serie di nuove torrette e relativi upgrade, ciascuna legata al tema specifico di riferimento, adesso sul terreno di gioco possono essere evocati non solo eroi e mezzi ma anche temibili super armi dotate di poteri speciali.

Non solo soldatini

Giocandosi questa carta nella campagna a sfondo bellico, ad esempio, si può evocare un soldato oppure un mezzo controllabile liberamente, proprio come in un qualsiasi sparatutto in terza persona. In un attimo ci è concesso prendere il controllo di questi eroi, lasciarli per tornare alla visuale tattica, quindi spostarci su una torretta e proseguire a fare avanti e indietro al fine di meglio contrastare la progressione nemica. Pad alla mano, impegnati a giocare la versione PlayStation 4, abbiamo avuto l'impressione che ancora oggi la costruzione alle spalle di Toy Soldier funzioni, con chicche come l'interazione ambientale che ci permette di distruggere ponti e modificare i piani delle truppe che ci si oppongono. D'altra parte non sembra esserci stato un salto in avanti tecnico importante, un limite che è ancora giustificabile quando ci si sofferma su dettagli più estetici - come la qualità degli effetti e delle superfici - ma diventa fastidioso nel momento in cui manca quasi totalmente il senso di feedback dei colpi e le animazioni sono realizzate così così. Resta la promessa di una corposa dose di contenuti per singolo giocatore a cui si aggiungeranno modalità player versus player e cooperative, il tutto si suppone ad un prezzo contenuto. Se lo sviluppatore dovesse riuscire a limare i difetti e adeguarsi agli standard oggi richiesti, potremmo trovarci davanti ad un buon prodotto per chi ancora sente la necessità di giocare un tower defense di tanto in tanto o non ha mai avuto modo di sperimentare la serie.

CERTEZZE

  • Quattro campagne distinte
  • Un maggior numero di eroi, mezzi e super armi
  • Sono state promesse diverse modalità per tutti i gusti

DUBBI

  • Tecnicamente limitato
  • Non aggiunge moltissimo alle meccaniche degli originali