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Delitto al ristorante cinese

Pronti a vestire di nuovo i panni di Wei Shen?

PROVATO di Stefano F. Brocchieri   —   25/09/2014

"Rimasterizzato" è uno dei nuovi termini, che, volenti o nolenti, stanno finendo sulla bocca di tutti e con cui tocca avere a che fare, oggi, se si è appassionati di videogiochi. Anche quando è tecnicamente improprio. Anche quando è filologicamente poco opportuno. Anche quando si preferirebbe che l'industria guardasse avanti anziché in basso, a ravanare il fondo dei cestoni, o la smettesse di contemplare altri media con un complesso di inferiorità che sarebbe dovuto morire nella metà degli anni '90, smaniosa di colmare quanto prima il gap in termini di capacità espressive, processi produttivi, strategie di marketing o, come in questo caso, di lessico. "Rimasterizzato" non è una parola che appare nel titolo di questa riedizione di Sleeping Dogs, ma bensì nel suo trailer, nei suoi comunicati stampa e nelle sue schede prodotto, il che, se vogliamo, è ancora più significativo, visto che dà già per presupposta, assimilata, normalizzata una pratica iniziata da pochissimo tempo e che sta andando un po' contro natura in quello che è stato il tradizionale iter dell'avvicendamento nelle generazioni di macchine da gioco, forzandolo verso nuove vette di speculazione. Finita la filippica? Sì, possiamo pure cominciare a illustrare le caratteristiche della proposta di Square Enix...

Il nostro hands-on di Sleeping Dogs: Definitive Edition su PlayStation 4. Rimasterizzazione riuscita?

Non manca nulla?

Partiamo delle generalità: Sleeping Dogs: Definitive Edition riproporrà quel free-roaming nato dalle ceneri di un True Crime concepito sotto la stella sbagliata che per molti è stata una delle migliori sorprese del 2012, comprensivo di tutti i contenuti aggiuntivi rilasciati fino ad oggi.

Delitto al ristorante cinese
Delitto al ristorante cinese

La conta ufficiale parla di 24 (!) DLC. Nel mucchio di nuovi vestiti, veicoli, tecniche di lotta e altre aggiunte non trascendentali vanno segnalate le mini-campagne L'Anno del Dragone e Incubo a North Point, che pur non aggiungendo moltissimo in termini di longevità rappresentano una gradita variazione tematica. Il tutto su Xbox One e PlayStation 4 verrà venduto a un prezzo piuttosto critico, ovvero quello di un gioco nuovo (59,90 euro), che potrebbe costituire un boccone indigesto nella percezione generale dell'operazione di Square Enix, in particolare da parte di una certa fetta del pubblico potenziale di questo genere di iniziative, ovvero chi ha già giocato l'originale e avrebbe piacere di rifarlo, sulla sua nuova console, nello splendore delle sue potenzialità tecniche. A proposito, come si comporta questa Definitive Edition dal punto di vista grafico? Difficile dirlo con la scrupolosità con cui ci piace solitamente esplorare territori simili. La prova che abbiamo effettuato su PlayStaton 4 di una build preview è avvenuta in condizioni non propriamente ottimali: a pochi metri da un proiettore dalla diagonale corrispondente a quella di un cinema privato di medie dimensioni e nemmeno settato granché bene in termini di contrasto e nitidezza dell'immagine. Non è dunque solo difficoltoso ma proprio azzardato muovere paragoni tecnici precisi con la versione PC dell'originale, che all'epoca aveva già mezzo piede dentro quella che era ancora conosciuta come "next-gen", a cui questa riedizione assomiglia molto; pioggia fatta effettivamente meglio o meno, sbuffate aggiuntive di fumo o meno, maggior numero di passanti o meno.

Una questione che sui sistemi Windows potrebbe rappresentare una scriminante ancora più significativa che su Xbox One e PlayStation 4: senza miglioramenti tecnico-artistici di un certo peso è estremamente difficile che chi ha già giocato Sleeping Dogs senta il bisogno di questa Definitive Edition, mentre per chi ancora non l'ha fatto la loro entità potrebbe rappresentare un fattore determinante nell'eventuale "ballottaggio" con l'acquisto della versione base più qualche DLC di specifico interesse, già disponibili su Steam.

Delitto al ristorante cinese

Per confronti precisi e scrupolosi preferiamo rimandare perciò a nuovi approfondimenti condotti in condizioni più idonee allo scopo, magari con tutta la comodità di un codice installato nei nostri hard disk. Per coloro che vengono dalla versione PlayStation 3 o Xbox 360, invece, il salto c'è, è evidente e corposo, anche se pure nel loro caso suggeriamo di attendere ulteriori analisi per capire se l'hardware della console di nuova generazione che hanno sotto il televisore è stato sfruttato degnamente. Cose come risoluzione nativa, frame-rate e filtri di preservazione della qualità dell'immagine. D'altronde sono questi i termini di discussione e valutazione di iniziative simili, specie quando non si accompagnano ad alcun contenuto inedito. Nel momento in cui ha deciso di cimentarsi con l'operazione, Square Enix doveva metterlo in conto che si stava avventurando in una selva di dragoni dagli sguardi famelici e pignoli.

CERTEZZE

  • Una delle sorprese in ambito open della scorsa generazione
  • Una considerevole massa lorda di DLC già inclusa

DUBBI

  • Profilo tecnico da valutare con più calma
  • Il prezzo non incoraggerà certo chi ha già giocato l'originale