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Un inferno glaciale

In un panorama gremito di survival online, la dimensione single player torna in un titolo che fa della solitudine uno dei suoi punti di forza

PROVATO di Mattia Armani   —   26/09/2014

È passato ormai un anno dalla pubblicazione del primo video di The Long Dark, un titolo si è subito rivelato capace di attirare l'attenzione grazie a un'atmosfera fuori dal comune. Oggi l'atmosfera di cui parliamo la si può respirare in prima persona grazie alla versione Early Access del survival sandbox targato Hinterland Games. Il protagonista è Will Mackenzie, uno sfortunato pilota che è precipitato in seguito a un misterioso disastro geomagnetico. Ma l'incidente è solo il primo dei problemi per un uomo che si trova isolato nelle sconfinate foreste canadesi nel bel mezzo di in un gelido inverno. Senza vestiti adatti e senza cibo, Will si trova di fronte al difficile compito di sopravvivere in un luogo reso ostile gelidi venti, improvvise tempeste di neve e lupi famelici. Questo, in sostanza, è l'antefatto di un survival che rinuncia all'orrore per esaltare quanto la fragilità del corpo umano possa fare altrettanta paura.

The Long Dark non ha bisogno di creature mostruose per farci piombare in un terribile incubo

Meglio di Bear Grylls

La versione definitiva di The Long Dark includerà una campagna single player a episodi che presumibilmente ci porterà a capire cosa ha causato il disastro geomagnetico che fa da sfondo alla vicenda. Ma per ora non c'è traccia della dimensione narrativa con l'unica modalità disponibile che è quella sandbox, giocabile con un personaggio maschile e uno femminile, dove la sopravvivenza è il solo e unico scopo. Si parte nel bel mezzo del nulla, con la neve fino alle ginocchia e gli ululati dei lupi che suggeriscono di trovare riparo il prima possibile. L'unica mappa attualmente disponibile offre svariati rifugi come le capanne dei pescatori, un vecchio cottage sul lago ghiacciato, i container dei boscaioli e qualche altro edificio.

Un inferno glaciale

E ci sono anche alcuni ripari bucherellati che offrono un qualche vantaggio riparando dal vento e nascondendo alla vista dei predatori. Certo, un alloggio chiuso con un letto e una bella stufa dentro è tutt'altra cosa ma non è detto che raggiungerlo senza cibo e senza vestiti adatti sia facile. La prima cosa da fare, in sostanza, è recuperare qualcosa da mangiare in casse, strutture, carcasse di cervo o nelle tasche di sventurati che non sono riusciti a sopravvivere alle impietose condizioni climatiche della zona. Tra l'altro questi ultimi spesso ci forniscono qualche vestito caldo ma è sempre bene controllare che le caratteristiche dell'indumento includano la capacità di arginare il vento che può accelerare il processo di congelamento quando ci troviamo all'aperto. Invece nel caso degli alimenti c'è un unico fattore importante e questo è il quantitativo di calorie elargite al protagonista il cui totale, indicato a schermo quando scende al di sotto delle 3000, diminuisce costantemente e cala tanto più rapidamente quanto più faticose sono le azioni compiute dal giocatore. Le azioni possibili includono ovviamente il movimento, ardui combattimenti con i lupi e il crafting che, come da tradizione survival, permette anche di accendere un fuoco e di scuoiare gli animali per ottenere carne fresca. Ma se una carcassa resta troppo tempo nella neve comincia a congelarsi, diventa sempre più dura ed è richiesto uno strumento per riuscire a lavorarla. Diventa quindi necessario trovarlo oppure costruirlo con i vari materiali che si trovano in giro per la mappa e che includono anche antibiotici, bende, acceleranti e svariati altri beni di prima necessità.

Il fascino della solitudine

La salute del protagonista non si limita alle calorie e al grado di congelamento. Nelle pericolose lande di The Long Dark è possibile restare feriti in molti modi diversi e ogni infortunio va curato nel modo giusto, preferibilmente restando al riparo dal freddo e con la pancia piena. Un salto sguaiato può causare una frattura e un combattimento con un lupo, effettuato caricando il colpo con la pressione ripetuta del tasto sinistro del mouse e rilasciandolo col destro, lascia quasi sempre in fin di vita. In questo caso le possibilità di sopravvivenza si riducono notevolmente in un titolo che non tratta il giocatore con condiscendenza. La difficoltà è alta e anche pochi metri di strada possono diventare un angosciante incedere verso una pessima fine. Ma riuscire a cavarsela quando tutto sembra perduto regala una grande soddisfazione e questo grazie anche al sonoro e al comparto grafico che rendono l'intera esperienza estremamente suggestiva e coinvolgente. I poligoni non sono molti ma il look è estremamente curato e pur essendo marcatamente stilizzato, cosa che permette alle texture e ai modelli di risultare molto piacevoli nonostante la modestia dell'engine, risulta credibile grazie ai colori azzeccati e agli ottimi effetti ambientali, sonori e visivi, che includono folate di vento e tempeste di neve.

Un inferno glaciale
Un inferno glaciale

L'isolamento è palpabile, la solitudine affascinante almeno fino a quando il fisico regge e la speranza tiene. Diventa quasi un piacere restare bloccati da una tempesta in compagnia del crepitio del fuoco, affrontare le lunghe camminate nelle desolate lande flagellate dal vento oppure scorgere un punto di riferimento familiare dopo essersi smarriti. A questo proposito dobbiamo specificare che la mappe di The Long Dark non sono generate proceduralmente come accade nella maggior parte dei survival con elementi sandbox. Questo significa che dopo qualche partita la sensazione di smarrimento diminuisce, ma un vantaggio c'è ed è quello del design dell'ambiente che risulta decisamente più ispirato di quello che possiamo trovare in titoli che lasciano al computer il compito di generare automaticamente le mappe. Inoltre c'è un margine di imprevedibilità legato al ritrovamento degli oggetti. Quando si apre un contenitore appare una barra che scandisce un conto alla rovescia e nel lasso di tempo in cui la barra cala c'è la possibilità, probabilmente calcolata con tiri di dado invisibili, di trovare uno o più oggetti. Tutto quello che ci separa dalla morte è un maledetto segnalatore che può lasciarci a secco nel bel mezzo di una situazione drammatica e ci costringe a contare i secondi nella speranza che appaia d'improvviso qualcosa da mangiare, un vestito più caldo oppure un antibiotico. Non si tratta, questo è ovvio, di una meccanica innovativa. Ma funziona. Crea tensione al pari del combattimento ravvicinato che pur essendo una sorta di quick time event risulta caotico e devastante, trasformando il click del mouse in una forsennata corsa contro la morte. Il gameplay, in sostanza, riesce nel difficile compito di combinare efficacemente intuitività e intensità a dimostrazione delle ottime qualità del team che include ex sviluppatori di Relic Entertainment, Bioware e Volition Software. L'offerta complessiva, dobbiamo dirlo, è ancora molto magra ma il potenziale si vede e la versione Early Access, in continua evoluzione, regala già diverse emozioni. Non tutto è perfetto, sia chiaro. Non c'è salto, non è possibile accendere fuochi al chiuso e non è possibile guardare attraverso le finestre. Gli edifici sono universi a parte, un po' come le abitazioni di Skyrim. Ma la sensazione di isolamento finisce per incrementare la tensione e non è comunque detto che questi elementi rimangano invariati visto che The Long Dark subirà ancora diverse trasformazioni prima di arrivare alla release finale.

Un inferno glaciale

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it

Lettori (32)

8.2

Il tuo voto

PRO

  • Gameplay intuitivo e ben calibrato
  • Design di ottimo livello
  • Livello di sfida piuttosto elevato

CONTRO

  • Non mancano alcune evidenti limitazioni
  • L'offerta è ancora piuttosto scarna