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Dieci celebri videogiochi spariti nel nulla

Perché a volte la storia è inclemente e le idee non sempre riescono a concretizzarsi

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   18/01/2015

Non tutte le ciambelle vengono con il buco. Non tutte le buone idee, le migliori intenzioni e i team talentuosi riescono a raggiungere gli scopi che si sono dati. Capita anche nel mondo dei videogame: grandi annunci e aspettative, anni di attesa e poi misteriose cancellazioni oppure, ancora peggio, il semplice oblio senza alcun tipo di spiegazione. Abbiamo raccolto in questo speciale una serie di titoli promettenti, a lungo bramati dai fan ma mai portati a termine e rilasciati al pubblico. Per alcuni c'è ancora speranza, per altri invece il rischio è quello che restino per sempre uno splendido sogno...

Scopriamo dieci celebri videogiochi cancellati in questo speciale ricco di aneddoti e dettagli.

S.T.A.L.K.E.R. 2

Sviluppatore: GSC Game World
Piattaforma: Multipiattaforma?

Il secondo capitolo ufficiale della serie S.T.A.L.K.E.R. aveva tutte le carte in regola per essere un successo, come lo erano stati i precedenti episodi. Purtroppo, dopo anni di sviluppo e una gran mole di lavoro fatto, qualcosa è andato storto dentro GSC Game World. Del gioco si sapeva poco o nulla, visto che la maggior parte dei materiali relativi sono stati pubblicati dopo l'avvenuta cancellazione. Anche il congelamento del progetto rimane per la maggior parte un mistero, che Sergei Grigorovich, il capo dello studio di sviluppo, non ha mai chiarito fino in fondo. Si parla di insoddisfazione per i progressi del gioco, di conflitti interni e di problemi finanziari, ma niente è stato mai ufficialmente confermato. Nel mentre il gruppo di GSC si è sfaldato e dagli ex-dipendenti sono nati molti studi di sviluppo che hanno tentato di prendere in mano l'eredita spirituale della serie. Per ora si è concretizzato soltanto lo sparatutto free-to-play Survarium di Vostok Games, mentre il primo S.T.A.L.K.E.R. è stato ampliato e corretto da Lost Alpha, total conversion diventata titolo stand-alone, vittima anch'esso di una brutta storia.

StarCraft: Ghost

Sviluppatore: Blizzard Entertainment / Nihilistic Software / Swingin' Ape Studios
Piattaforma: PlayStation 2, Xbox, GameCube

StarCraft: Ghost fu annunciato da Blizzard il 20 settembre del 2002. Lo sviluppo del progetto non era interno, ma affidato a Nihilistic Software. Nelle intenzioni doveva essere uno sparatutto in terza persona con forti elementi stealth ambientato nell'universo di StarCraft. Purtroppo, nonostante i proclami, le cose non stavano andando affatto bene e il progetto deragliò impietosamente. Nel 2004 lo sviluppo fu tolto a Nihilistic e passò nelle mani di Swingin' Ape Studios. Nel 2005 fu annunciata la cancellazione della versione GameCube, ma a tre anni dal primo annuncio era ormai chiaro che difficilmente StarCraft: Ghost avrebbe mai visto la luce, quantomeno nella forma annunciata nel 2002. Nel frattempo stava arrivando la nuova generazione di console (PlayStation 3 e Xbox 360). Molti pensarono che StarCraft: Ghost sarebbe diventato un progetto next-gen. Invece nel marzo del 2006 Blizzard annuncio la sospensione dello sviluppo. Curiosamente Blizzard ha confermato la cancellazione del gioco solo nel 2014, per voce del CEO Mike Morhaime.

Dieci celebri videogiochi spariti nel nulla

The Last Guardian

Sviluppatore: Team ICO
Piattaforma: PlayStation 3

C'è una domanda che perseguita Shuhei Yoshida, il presidente di Sony Worldwide Studios, prima di ogni fiera o grande evento: vedremo The Last Guardian? Una seconda domanda lo perseguita poi durante l'evento stesso: come procede lo sviluppo di The Last Guardian? La risposta standard è che i lavori proseguono ma Sony non è ancora pronta a mostrare nulla. Per qualcuno il titolo mai concretizzato di Fumito Ueda e del Team ICO non dovrebbe nemmeno far parte di questa decina, perché ufficialmente ancora in sviluppo. Secondo noi essendo in sviluppo dal 2007 per PlayStation 3, semplicemente non esiste più e se qualcosa che si chiama The Last Guardian arriverà mai sul mercato, non sarà quel gioco, ma un altro rifatto completamente da zero, oltretutto per un'altra piattaforma: PlayStation 4. Annunciato ufficialmente all'E3 del 2009 e previsto per il 2011, The Last Guardian è da allora sparito dai radar del mondo videoludico. Lo stesso Ueda è uscito dal suo team per collaborare da esterno alla realizzazione del gioco, o almeno così si presume, visto che di confermato c'è davvero poco o nulla.

Half-Life 2: Episode 3

Sviluppatore: Valve
Piattaforma: PC

Difficile dire quale sia stata la sorte di Half-Life 2: Episode 3, dato che Valve non ha mai chiarito i motivi per cui non ha mai visto la luce. Annunciato nel maggio del 2006 per il Natale del 2007, con addirittura una menzione di un possibile Episode 4 sviluppato esternamente, è stato rimandato a causa dei ritardi degli altri episodi (il secondo è uscito nell'ottobre del 2007). All'epoca il ritardo non fu troppo drammatizzato e Valve stessa dava il titolo per vivo e vegeto, parlando addirittura di espansioni in più direzioni dell'universo di Half-Life. Ancora a fine 2008 Doug Lombardi, direttore del marketing di Valve, parlava di Episode 3 come di qualcosa di vivo e vegeto, anche se dallo sviluppo rallentato. Ma da allora non se n'è saputo più nulla. Nel corso del tempo, di Episode 3 sono stati fatti vari accenni, anche da parte di Newell, ma con gli annunci successivi (Portal, Left4Dead e molti altri titoli) e la crescita esponenziale di Steam, per molti divenne chiaro che il progetto non avrebbe mai visto la luce. Come avviene spesso in questi casi, Valve non ha mai chiarito i motivi della cancellazione o del congelamento dello sviluppo (non è chiaro nemmeno questo).

Dieci celebri videogiochi spariti nel nulla

Milo and Kate

Sviluppatore: Lionhead
Piattaforma: Xbox 360 con Kinect

La parabola di Milo and Kate, o Project Milo, sembra essere la parabola di Kinect. Il titolo di Lionhead Studios è passato dall'essere l'esempio di un prodotto rivoluzionario, capace di sfruttare a fondo la nuova periferica per Xbox 360, all'essere il simbolo del fallimento di quel modo d'intendere i videogiochi. Svelato all'E3 2009 insieme alla prima versione del Kinect, mostrava incredibili interazioni tra il giocatore e un ragazzino virtuale, dotato di un'intelligenza virtuale emozionale. All'epoca Peter Molyneux, l'allora direttore di Lionhead, parlò chiaramente di un videogioco, non di una mera tech demo, con addirittura la presenza di uno store per acquistare oggetti di personalizzazione. Qualche sospetto sullo stato dei lavori si ebbe già all'E3 dell'anno successivo, dove Milo non fece la sua comparsa. Il mese dopo arrivò la doccia fredda, con il direttore del marketing di Microsoft, Aaron Greenberg, che annuncio tramite comunicato stampa la cessazione del progetto, affermando addirittura che non si era mai trattato di un gioco vero e proprio. Molyneux rispose piccato dicendo che non era vero e che avrebbe mostrato altre parti di Milo and Kate durante il suo intervento alla TEDGlobal del luglio 2010, cosa che effettivamente fece, ma non riuscì mai a convincere Microsoft della bontà del progetto. Ufficialmente Milo and Kate non è mai stato cancellato, perché nelle parole di Microsoft non è mai stato un videogioco. Quello che sappiamo è che alcune tecnologie sviluppate per quel titolo furono riutilizzate in Fable: The Journey e che per quei fatti Molyneux decise di abbandonare Lionhead.

Star Wars 1313

Sviluppatore: LucasArts
Piattaforma: PlayStation 3 e Xbox 360

Star Wars 1313 è stato una delle vittime più illustri dell'acquisizione di LucasArts da parte di Disney. Sicuramente la più illustre del mondo videoludico. Fu svelato all'E3 2012, preceduto da qualche voce di corridoio su un nuovo, grande progetto dedicato al mondo di Star Wars. Nonostante i primi materiali mostrati avessero esaltato un po' tutti, ebbe vita breve, anzi brevissima visto che ne fu annunciata la morte il 1 marzo 2013, con Disney che voleva concentrarsi maggiormente sul lato cinematografico della saga. Il 3 aprile dello stesso anno la divisione videoludica dell'ormai ex-LucasArts fu completamente dismessa, i progetti in sviluppo bloccati e tutto lo staff licenziato, a parte dieci persone incaricate di gestire i brand della società. Non sapremo mai come sarebbe stato 1313, vittima più che di se stesso o di problemi di realizzazione, della ristrutturazione seguita all'acquisizione. Insomma, è colpa di quel maledetto Topolino.

Batman: Gotham by Gaslight

Sviluppatore: Day 1 Studios
Piattaforma: Multipiattaforma?

Quando il video di Gotham by Gaslight, basato sull'omonima graphic novel di Bian Augustyn e Mike Mignola, fece la sua apparizione, molti si stupirono per la cancellazione di un progetto così promettente. Purtroppo non fu cancellato per problemi di sviluppo, visto che il lavoro di Day 1 Studios procedeva a gonfie vele, ma per questioni legate alla licenza del personaggio, che THQ non riuscì mai ad assicurarsi. Insomma, il Batman steampunk non avrebbe mai visto la luce. Del gioco in sé si è saputo gran poco. Probabilmente avrebbe ripreso la trama del fumetto e, stando al poco materiale visionabile, ne avrebbe ripreso anche le atmosfere. La versione Gaslight di Batman non ha mai avuto un videogioco dedicato, ma è stata inserita in Infinite Crisis, picchiaduro del 2014, e come skin in Batman: Arkham Origins e LEGO Batman 3: Beyond Gotham.

Titan

Sviluppatore: Blizzard
Piattaforma: PC?

La cancellazione definitiva di Project Titan è storia di pochi mesi fa, annunciata in un'intervista da Mike Morhaime, il CEO di Blizzard: "Abbiamo creato World of Warcraft e avevamo grande fiducia nella possibilità di realizzare altri MMO. Così abbiamo cercato di concretizzare il progetto più ambizioso di sempre per il nostro team, ma le cose non sono andate come volevamo. Non c'era il divertimento, non c'era la passione. Abbiamo pensato di effettuare un periodo di rivalutazione, e abbiamo concluso che quel gioco non era ciò che volevamo davvero fare." Siamo a settembre 2014 e il gioco mai annunciato, ma che tutti sapevano in sviluppo, è stato bloccato dopo sette anni di realizzazione e un reboot completo avvenuto nel 2013. Le prime voci sulla sua esistenza iniziarono a diffondersi nel 2007, con degli annunci lavorati e il progetto fu confermato nel 2008 dai vertici di Activision Blizzard. Il nome "Titan" apparve in del materiale trafugato nel 2010, che costò il posto di lavoro al general manager di Blizzard China. Da allora Blizzard ha accennato di frequente al progetto, ma non lo ha mai mostrato, nemmeno dopo la cancellazione. A quanto pare però, parte del materiale realizzato per Titan è finito nel recentemente annunciato sparatutto online Overwatch.

Resident Evil 1.5

Sviluppatore: Capcom
Piattaforma: PlayStation

In realtà Resident Evil 1.5 non è un gioco vero e proprio, ma una versione cassata di Resident Evil 2. Durante lo sviluppo il team guidato da Shinji Mikami non fu soddisfatto dal risultato e decise di rifare da zero il seguito del survival horror per eccellenza, così questa versione, che pure fu mostrata pubblicamente (nel 1996 al V Jump Festival di Luglio in Giappone), divenne una specie di leggenda. La trama era simile a quella che poi sarebbe stata usata per il sequel, con gli zombi che invadevano Raccoon City, ma differiva in alcuni punti e, soprattutto, nel gameplay, dove i due protagonisti Leon S. Kennedy ed Elza Walker non s'incontravano mai e avevano due personaggi di supporto ognuno. Il gioco fu cancellato quando si trovava a circa l'80% dello sviluppo. Molti raccontano di frizioni all'interno del team, con Mikami e il director Hideki Kamiya in continua lite. Mikami ha poi parlato di cancellazione per scarsa qualità e di un titolo complessivamente molto noioso. La verità è che le critiche a Resident Evil 1.5 erano su più livelli. Tra le più accese quelle del supervisore Yoshiki Okamoto che vedeva la storia come troppo conclusiva, al punto che rendeva difficile pensare a dei sequel. Comunque, del gioco esiste una versione giocabile finita online, che alcuni utenti si stanno occupando di rifinire.

FEZ II

Sviluppatore: Polytron
Piattaforma: Multipiattaforma?

Il carattere di Phil Fish è ben conosciuto: irascibile, scostante, a tratti infantile, con qualche sprazzo di genio. Per quanto si possa amare o odiare il personaggio, è indubbio che FEZ sia un gran gioco, uno di quelli che ti fanno amare il concetto di "sviluppo indipendente" per la sua bellezza che va ben oltre il divertimento. Proprio per questo l'annuncio di FEZ II aveva trovato moltissimi consensi. Purtroppo per uno come Fish non è stato possibile dividere la sua personalità dal lavoro e così, dopo infinite discussioni sui social network con membri dell'industria e videogiocatori comuni e, soprattutto, dopo il coinvolgimento diretto di Fish nel #GamersGate, dove si era schierato in difesa di Zoe Quinn con risvolti che non è questa la sede per approfondire, il nostro ha deciso di abbandonare la scena e mettere in vendita la sua società, Polytron, e l'IP di FEZ. Del gioco in sé non si è mai visto niente di concreto, logo a parte, quindi è impossibile dire a quale punto dello sviluppo si trovasse.