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The Protostar Initiative

Carbine Studios ci ha mostrato i contenuti del nuovo aggiornamento di WildStar

SPECIALE di Christian Colli   —   03/02/2015

Una delle critiche più severe che abbiamo mosso a WildStar in questi mesi riguarda sicuramente la severità del gioco: è vero che Carbine Studios ha sempre sbandierato la sua natura hardcore, ma è anche vero che il genere MMORPG oggi non può permettersi di mirare a una piccola percentuale della nicchia cui già si rivolge. Non quando MMO aprono e chiudono i battenti nel giro di pochi mesi, non quando succede a brand famosissimi come Star Wars o The Elder Scrolls. Carbine Studios ha corso un grosso rischio, l'anno scorso, e il crollo delle sottoscrizioni che ne è seguito, unito ai problemi logistici affrontati dalla società negli ultimi tempi, tra defezioni e licenziamenti vari, ha costretto il team ha tornare sui propri passi, dapprima dilatando la pubblicazione delle patch - che avrebbero dovuto susseguirsi a ritmo mensile - e poi modificando alcune caratteristiche cruciali del gioco, come la dimensione dei gruppi nei raid, passati da quaranta giocatori a soltanto venti, o la difficoltà generale del content. Il Drop #4 - così Carbine Studios chiama le sue patch - punta a calcare la mano su questo cambio di rotta con le tre novità in termini di PvE che ci hanno mostrato Chad Moore e Mike Donatelli.

La nuova patch di WildStar si concentra sul PvE per tutti ma, soprattutto, per i nuovi giocatori

Less grinding, more fun

Il nuovo aggiornamento si intitolata The Protostar Initiative e ruota tutto intorno ai tre eventi speciali indetti dall'omonima (e famigerata) società. Il primo di essi esprime già da sé il nuovo trend di Carbine Studios e la risposta dello sviluppatore a una delle principali croci di WildStar, e cioè l'impatto sui nuovi giocatori. WildStar è un titolo piuttosto complesso, e il sistema di combattimento action oriented richiede non solo degli ottimi riflessi, ma anche un'approfondita conoscenza delle meccaniche, pena la sconfitta totale negli scontri più difficili e complicati.

The Protostar Initiative

Purtroppo il gioco falliva miseramente nell'esporre alcune nozioni di base contro cui i giocatori finivano con lo schiantarsi durante le prime, frustranti esperienze di gruppo: meccaniche come l'Interrupt Armor, ad esempio, restavano piuttosto oscure a chi non incontrava dei compagni pazienti o non navigava il web in cerca di informazioni. Protogames Academy è un dungeon concepito appositamente per ovviare a questo problema: esso rappresenterà ora un importante punto di partenza e permetterà a cinque giocatori di imparare le basi di WildStar attraverso una serie di facili scontri che insegnano in modo dinamico e graduale come affrontare i nemici, come interrompere i loro attacchi e via dicendo. Si tratta di una missione che dura una ventina di minuti e ricompensa i giocatori con del buon equipaggiamento, specie in termini di "supporto" per quei giocatori che decideranno di interpretare quel ruolo nei dungeon successivi. L'implementazione di questa "sessione di addestramento" coincide con un netto miglioramento dell'interfaccia in campo informativo: i frame dei bersagli ora lampeggeranno per suggerire ai giocatori di interrompere l'attacco del nemico di turno, offrendo un piccolo aiuto che renderà questa importantissima meccanica dei combattimenti di WildStar un po' meno frustrante. Anche They Came from Fragment Zero! svolge più o meno la stessa funzione di Protogames Academy, nel senso che si tratta di una missione "shiphand" pensata più che altro per insegnare ai giocatori come affrontare certe meccaniche del gioco, nella forma di un contenuto semplice e spassoso per sessioni di gioco brevi.

They Came from Fragment Zero! si propone come una specie di micro-avventura che fa il verso alla fantascienza in bianco e nero degli anni cinquanta, con tanto di effetti sonori a tema: i giocatori potranno affrontare la missione da soli o in compagnia, ricevendo delle simpatiche ricompense che incentiveranno a ripeterla anche soltanto per ammazzare il tempo (e gli alieni mutanti). Moore e Donatelli hanno promesso che in futuro vedremo nuove missioni di questo genere, e che il menu per cercare e formare gruppi è stato nettamente migliorato proprio per renderne la fruizione più intuitiva. L'ultimo contenuto importante del Drop #4 è un dungeon per cinque giocatori che hanno già raggiunto il massimo livello, dove si potranno racimolare i migliori oggetti del gioco prima di entrare nel raid Datascape: si intitola Ultimate Protogames ed è composto da una serie di arene e sfide decisamente bizzarre che metteranno alla prova la bravura dei giocatori in combattimento ma anche i loro riflessi attraverso fasi platform e trappole mortali sempre più strampalate.

The Protostar Initiative

I boss concepiti per l'occasione da Carbine Studios sono a dir poco astrusi: quello che ci è piaciuto di più è lo scontro in cui i giocatori devono palleggiarsi un povero rappresentante della Protostar in una sorta di partita a football contro un gigantesco mostro alieno. Mentre la Protogames Academy è stata pensata per insegnare ai personaggi di livello 10 come giocare, il dungeon Ultimate Protogames sta dalla parte completamente opposta dello spettro e impegnerà al massimo i migliori avventurieri spaziali grazie a un sistema di punteggi che permette di sbloccare cavalcature, titoli e oggetti speciali. In termini meramente contenutistici, l'aggiornamento The Protostar Initiative fondamentalmente si ferma qui: è un piccolo passo per cominciare a migliorare le buone basi di WildStar, rendendolo più accessibile anche ai giocatori meno hardcore. Ovviamente Moore e Donatelli hanno parlato anche dei numerosi bilanciamenti e fix che accompagneranno il nuovo content, tutti mirati a rendere l'esperienza più fluida e meno stressante specie in termini di requisiti per affrontare l'endgame: come già detto, per esempio, il raid Datascape richiederà ora soltanto venti giocatori, invece di quaranta. La volontà c'è, insomma, ma temiamo che questi accorgimenti arrivino un po' troppo tardi: WildStar è uscito da più di sei mesi; si è già ricorso alla fusione dei server per ovviare alla carenza di giocatori, il PvP ristagna e in termini di PvE i veterani cominciano a sentire il bisogno di nuove sfide. Carbine Studios ha perso lo slancio, insomma, e riconquistare l'equilibrio necessario a tenere a galla il gioco potrebbe essere un'impresa veramente difficile.