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Mari tempestosi

Le battaglie navali secondo gli sviluppatori di World of Tanks

PROVATO di Andrea Centini   —   16/03/2015

Annunciato nel "lontano" 2011 sul sito ufficiale di Wargaming.net e appena entrato nella delicata fase di Closed Beta, World of Warships rappresenta il terzo e ultimo capitolo della trilogia bellica di free to play MMO della casa, che, dopo aver dominato terra e cielo, si lancia anche alla conquista degli oceani, forte del notevole bagaglio di esperienza accumulato e, soprattutto, di una comunità di giocatori semplicemente colossale, dato che stiamo parlando di oltre 80 (ottanta!) milioni di account registrati. Nel corso degli anni il piccolo ma talentuoso studio di Minsk si è trasformato in una vera e propria multinazionale, con sedi aperte in tutto il mondo e migliaia di dipendenti sul libro paga, necessari per sostenere l'infrastruttura ludica e commerciale di uno dei migliori "biglietti da visita" per il genere free to play. Solo il tempo potrà dirci se le navi da guerra targate Wargaming.net avranno lo stesso successo di aerei e soprattutto carri armati, ciò nonostante, dopo aver testato a fondo un codice preliminare del titolo, possiamo già sbilanciarci sulla bontà della rotta tracciata dagli sviluppatori. Se volete saperne di più, non vi resta che continuare a leggere.

Wargaming.net chiude il cerchio e porta la guerra anche in mare aperto

Colpito e affondato

Ancora non è noto se, in futuro, i tre giochi della serie "World of" confluiranno nella guerra totale tanto desiderata da moltissimi giocatori, con un unico, enorme scenario e le tre tipologie di mezzi a darsi battaglia contemporaneamente, di sicuro vi è che l'ecosistema di World of Warships è concepito per essere perfettamente integrato con World of Tanks e World of Warplanes, che saranno tutti accessibili attraverso un account unificato, mettendo in comune l'Oro, la cosiddetta Esperienza libera e ovviamente lo status Premium, con tutti i vantaggi che esso comporta.

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Se conoscete il modello di business, il sistema di crescita, gli alberi delle tecnologie e i dieci classici "Tier" che caratterizzano i titoli di Wargaming.net, in World of Warships vi troverete immediatamente a vostro agio, dato che l'interfaccia e le varie opzioni funzionano esattamente nel medesimo modo, ovviamente declinate nell'affascinante universo navale, anche stavolta contemplato nella cosiddetta Epoca d'oro tra gli anni '30 e '50 del XX secolo. La scelta di questo specifico periodo storico, oltre che per il fascino intrinseco dei mezzi della Seconda Guerra Mondiale, è soprattutto legata al gameplay, dato che all'epoca, generalmente, si combatteva ancora "a vista" e attraverso l'ascolto, magari calcolando traiettorie su una scrivania con gli appositi strumenti da disegno (chi ha giocato al bellissimo Silent Hunter sa di cosa stiamo parlando).

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Proprio il gameplay, tipicamente arcade ma con una notevole profondità, è l'elemento più interessante di World of Warships, dato che le navi da guerra, in particolare quelle del periodo interessato, non solo possiedono peculiari spazi di manovra e una risposta ai comandi ben diversa da aerei e carri armati, ma si approcciano alla battaglia secondo specifiche logiche. Il senso di potenza e l'eleganza di un incrociatore, o ancor meglio, di una possente corazzata, non hanno eguali nel panorama bellico, e gli sviluppatori bielorussi sono riusciti a tradurre nella propria creatura tutto il carisma di queste micidiali macchine galleggianti. In World of Warships sono presenti quattro differenti classi di natanti, ciascuna con le proprie caratteristiche peculiari, sia dal punto di vista degli aggiornamenti che delle specifiche in battaglia: all'appello mancano i sottomarini e le semplici torpediniere, poiché avrebbero influenzato negativamente i sottili equilibri degli scontri. La prima classe disponibile è quella delle cacciatorpediniere (Destroyer), le navi più piccole e veloci del gioco; sebbene scarsamente protette dall'armatura, esse sono altamente manovrabili, fanno fuoco con rapidità e, soprattutto, sono molto efficaci nelle incursioni "mordi e fuggi" contro le altre classi, anche grazie alla possibilità di lanciare una cortina fumogena, sia per coprire la fuga che per micidiali attacchi a sorpresa a colpi di siluro. Gli incrociatori (Cruiser) rappresentano la scelta più saggia per i novizi e indubbiamente quella più versatile, mettendo sul piatto della bilancia un buon equilibrio tra potenza di fuoco, armatura, velocità e manovrabilità: possono difendersi e proteggere gli alleati con postazioni di contraerea, mentre la loro artiglieria è una concreta minaccia per tutte le classi. Le corazzate (Battleships) sono i "tank" del lotto: enormi, lente ma pesantemente armate, con batterie di cannoni in grado di causare un'ingentissima quantità di danni ai malcapitati.

Veder sbucare all'orizzonte un mostro di classe Yamato (Tier 10), la mitica corazzata della Marina Imperiale Giapponese da oltre 70 mila tonnellate, può rovinare rapidamente la giornata se non si è abili e astuti ammiragli. L'ultima classe, che fa praticamente gruppo a sé stante, è quella delle lentissime portaerei (Aircraft carrier), che trasformano il gameplay da classico action a quello di un vero e proprio RTS: le portaerei, infatti, vanno tenute a debita distanza dalla tenzone, mentre si impartiscono ordini ai veloci squadroni aerei pronti a decollare dal ponte di volo.

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Divisi per tipologie, gli aerei possono effettuare semplici missioni da ricognizione o attaccare le navi nemiche con bombe e siluri, il tutto attraverso comandi rapidi impartiti col mouse, sia dalla mappa tattica (tasto M) che coadiuvati dalla visuale in terza persona. Tutte le navi si controllano con la tradizionale configurazione WASD, in aggiunta ai tasti Q ed E utili per le virate controllate, da premere in sequenza per dare più o meno spinta ai motori in una specifica direzione, mentre il fuoco si gestiste col pulsante sinistro del mouse , ed è possibile, ad esempio, sparare tutte le salve d'artiglieria contemporaneamente o in sequenza.

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Gli scontri, sebbene guidati da dinamiche arcade e comodi indicatori grafici, sono altamente strategici, spettacolari e ricchissimi di pathos: riuscire a lanciare con successo una batteria di siluri, o a cannoneggiare le navi nemiche da grande distanza, dopo aver calcolato accuratamente la traiettoria in base alle rotte, regala enormi soddisfazioni. L'hitbox, inoltre, è piuttosto accurato, e vi sono diverse parti sensibili da colpire prioritariamente in base al tipo di proiettile equipaggiato: al momento, comunque, non vi è ancora accesso ai consumabili, ed è possibile utilizzare solo una parte dell'arsenale. Ciascuna nave, in base alla classe e al livello raggiunto in battaglia, può essere aggiornata con i tradizionali upgrade da ricercare e acquistare, che spaziano da nuovi scafi a sistemi stagni e antincendio più efficaci, passando per migliorie delle strutture di navigazione e delle armi. Attualmente sono disponibili una cinquantina di natanti della marina giapponese e americana, più un incrociature russo di livello 3 (l'Aurora) per i soli account Premium, ma in futuro verranno aggiunte anche navi tedesche, italiane, francesi, inglesi e via discorrendo, con una selezione vastissima per numero, specifiche e provenienza. Nella nostra prova abbiamo potuto sperimentare un paio di modalità differenti, ove per vincere era necessario controllare specifiche aree (A, B, C) determinate da boe o conquistare la base nemica; in alternativa si potevano distruggere tutte le navi nemiche o raggiungere i mille punti. Per avere la meglio sugli avversari, come specificato, è necessario giocare con spiccato acume tattico, magari collaborando fianco a fianco con gli alleati, con i quali si possono organizzare vere e proprie divisioni. Da questo punto di vista World of Warships, allo stato attuale dello sviluppo, si presenta estremamente solido, e siamo certi che sarà in grado di regalare enormi soddisfazioni a chi deciderà di dedicarci tempo e impegno.

Scenari d'autore

Se dal punto di vista del gameplay Wargaming.net è riuscita a trasmettere con efficacia la sensazione di essere al comando di una possente nave da guerra, grazie a un sistema di controllo intuitivo ma foriero di grandissime soddisfazioni quando padroneggiato, da quello tecnico ha compiuto un sensibile passo avanti rispetto alle precedenti produzioni. I modelli poligonali dei natanti sono semplicemente stupendi, ricchissimi di dettagli e caratterizzati da diversi gradi di danneggiamento: quando colpite, le navi possono essere persino spezzate in due, con diverse animazioni spettacolari a suffragio del drammatico affondamento (il personale di bordo non è comunque implementato, al momento).

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Solo con inquadrature molto ravvicinate emerge qualche texture slavata, inoltre il filtro antialiasing (per ora solo il flebile FXAA) non risulta propriamente incisivo, soprattutto su alberi e cavi, ciò nonostante, nel complesso, il lavoro svolto dai grafici risulta solido e curato. Stupenda la resa del mare, che varia in base al luogo e all'ora del giorno grazie a credibili sfumature di colori e un convincente HDR: peccato che il moto ondoso, al momento, risulti sempre piuttosto calmo. Passare dagli iceberg dell'Artico ai tipici isolotti dell'Oceano Atlantico regala scorci sensibilmente differenti fra loro, con un tocco di romanticismo quando la luce del tramonto si staglia realisticamente sugli scafi e sull'acqua. Gli scenari non sono particolarmente ricchi di dettagli, tuttavia non mancano porti, fari e altre strutture che impreziosiscono le varie isole, generalmente dominate dalla natura selvaggia. Buonissimi anche gli effetti sonori, grazie a campionature varie in grado di restituire efficacemente la sensazione di ritrovarsi in una grandiosa battaglia navale, mentre la colonna sonora, ad eccezione di alcuni brani, non sembra sempre azzeccata nelle melodie. Solido anche il netcode con 16 giocatori in battaglia, così come la fluidità, con la nostra configurazione di prova ancorata a 60 frame per secondo con tutti i dettagli al massimo. Nel complesso è stato fatto un buonissimo lavoro, e sebbene alcune feature del gioco siano ancora bloccate o da sviluppare, così come buona parte dei natanti, World of Warships sembra avere tutte le carte in regola per poter replicare il successo di World of Tanks.

CERTEZZE

  • Gameplay estremamente solido: intuitivo ma profondo
  • Tradotte con passione la potenza e l'eleganza dei natanti
  • Lo stesso ecosistema delle precedenti produzioni Wargaming.net
  • Fluido e con un netcode stabile

DUBBI

  • Qualche texture slavata con inquadrature molto ravvicinate
  • Alberi e cavi delle navi al momento soffrono di aliasing
  • Le portaerei trasformano il gioco in un RTS: piaceranno a tutti?