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Primi passi nel Paleoparco

Un primo sguardo all'ambizioso "Pokémon preistorico" di Chunsoft

PROVATO di Michele Maria Lamberti   —   20/05/2015

Fossil Fighters Frontier è in realtà il terzo episodio di una saga i cui due capitoli precedenti, Fossil Fighters e Fossil Fighters Champions, sono usciti tra il 2008 e il 2010 su Nintendo DS, riscuotendo peraltro pure un discreto successo di critica e pubblico. E allora perché molti di voi a leggere questi nomi sentono nel cervello la scimmietta che suona i cimbali di Simpsoniana memoria? Semplice, perché i due giochi, inspiegabilmente, non sono mai usciti in Europa. Quale che sia il motivo che abbia spinto Chunsoft e Nintendo a non pubblicare da noi dei prodotti con un potenziale di vendita perlomeno buono, sta di fatto che le due case vogliono rimediare alle proprie colpe facendo di Frontier addirittura uno dei titoli di punta della collezione primavera-estate Nintendo 3DS. Noi lo stiamo approfonditamente testando e siamo pronti per farvi un primo resoconto.

Partiamo alla scoperta dei Paleoparchi di Chunsoft e Nintendo: il provato di Fossil Fighters Frontier!

Jurassic Pokémon

Che le fonti d'ispirazione degli ideatori siano i Pokémon e Jurassic Park, è evidente sin da subito. In pratica si tratta di andare in giro per i 3 Paleoparchi esistenti in una Terra del futuro, estrarre dei fossili di dinosauri, risvegliarli (e a questo punto si chiameranno, giustamente, vivosauri) e mettere su una squadra da far combattere contro altri vivosauri, siano essi selvatici o appartenenti ad altri personaggi, utili semplicemente a fare esperienza o facenti parte di vere e proprie missioni che portano avanti la trama.

Primi passi nel Paleoparco

Gli elementi in ballo sono parecchi e la struttura di gioco abbastanza complicata, ma le prime ore fungono da esauriente tutorial in-game. Dopo una bella introduzione interamente cantata (in inglese ma con ottimi sottotitoli italiani, con i traduttori che si sono pure preoccupati di inserire rime baciate in ogni verso), dalla quale si capisce subito che il gioco si rivolge a un pubblico certo giovanile ma non troppo infantile, e dopo aver scelto il sesso del nostro personaggio, veniamo a sapere che siamo tra i candidati alla carica di Custode, elemento vitale per il funzionamento dei Paleoparchi e per la salvaguardia sia della loro fauna che dei visitatori. Per ottenere l'ambito titolo, bisogna superare un esame che prevedibilmente consiste in un combattimento, ma prima si deve allestire una bella squadra vincente di vivosauri. Tutto ciò vi viene spiegato al quartier generale del Paleoparco Asia dai vari assistenti presenti all'uopo e dal Capitano Stryker in persona, il pezzo più grosso del mondo dei Paleoparchi. Noterete presto come, sebbene in teoria l'esplorazione sia libera sin dall'inizio, molte aree vi sono precluse, essendo ancora un semplice esaminando: praticamente l'unica cosa che si può fare è montare su un Fossilstrada e cominciare a cercare i resti degli antichi rettiloni.

Risvegliali tutti!

I comandi del Fossilstrada, che come avete capito non è altro che un fuoristrada adibito a tutto il lavoro che c'è da fare in un Paleoparco, sono piuttosto semplici: oltre a quelli canonici c'è anche la derapata e la possibilità di ruotare, da fermi, su se stessi. Molto più interessante è la facoltà di individuare ed estrarre i famosi fossili.

Primi passi nel Paleoparco

Alla prima azione è deputato un pratico sonar che scova i resti ossei presenti fino ad una certa distanza; dopodiché, rimanendo comodamente a bordo, s'inizia l'attività d'estrazione. Qua l'azione passa sul touch screen: inizialmente avete a disposizione due soli strumenti, un potente ma grossolano martello ed un preciso ma lento trapano, che dovete utilizzare con sapienza in modo da completare l'opera entro un tempo limite, avendo cura però di non danneggiare troppo il reperto. In generale un rettile completo è composto da quattro parti, testa, corpo, arti superiori e arti inferiori: ne basta una per ottenere un vivosauro, ma ogni parte corrisponde a una mossa da utilizzare in battaglia, per cui l'esplorazione è parecchio incentivata. Possiamo supporre sin da ora che a queste attività ci si dedicherà per gran parte del gioco, e cominciamo a intravedere un piccolo problema di ripetitività e dispersività, più che altro perché in queste fasi non è possibile salvare a meno di tornare al quartier generale, ma sono questioni che approfondiremo in sede di review.

Primi passi nel Paleoparco

Il tempo di risvegliare un paio di vivosauri e subito il gioco fa in modo di mettervi di fronte al primo combattimento. E qua siamo in pieno territorio Pokémon: si sceglie il sauro (secondo un classico sistema di elementi secondo cui acqua batte fuoco e così via), la mossa e via, ma il tutto è speziato dall'elemento tempo in alcune scelte, e dalla dinamica delle cartucce aiuto, potenziamenti vari da usare al momento giusto, di cui torneremo a parlare. In queste ore di gioco abbiamo poi avuto la possibilità di cominciare ad osservare una parte grafica sicuramente di rilievo, ricca di elementi, poligoni e dettagli che in particolare si fa apprezzare per quanto riguarda la rappresentazione dei dinosauri, molto ben caratterizzati, animati e dotati in alcuni casi di texture notevoli, e un reparto sonoro che, così come il tratto grafico utilizzato, poco si discosta dai giochi del genere che vanno per la maggiore. Ed è già ora di affrontare l'esame finale, dopo il quale, come ci aveva promesso Stryker, si aprono tutta una serie di possibilità, missioni principali e secondarie, negozi, officine per potenziare il Fossilstrada, opzioni multiplayer in locale e su internet, e ben due interi Paleoparchi oltre a quello iniziale che, tra l'altro, è ancora ben lungi dall'essere esplorato completamente. Il viaggio, insomma, è appena iniziato, e sebbene alcuni indizi ci spingano a usare un po' di prudenza (del resto stiamo sempre parlando di un mondo popolato da voraci lucertoloni) sembra promettente e divertente. Appuntamento a presto per la recensione completa.

CERTEZZE

  • Le cose da fare sono parecchie e varie
  • Graficamente presenta alti valori di produzione

DUBBI

  • Si possono intravedere un po' di dispersività e ripetitività
  • Stile buono ma poco originale