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Lo stato di Xbox One dopo l'E3 2015

Che cosa ha significato l'E3 2015 per Xbox One?

SPECIALE di Mattia Armani   —   30/06/2015

Se l'E3 2014 ha rappresentato il vero lancio di Xbox One dopo l'epoca Mattrick, l'E3 2015 può essere considerata una verifica del primo anno di gestione Spencer. Microsoft, in sostanza, è piombata in mezzo a un pubblico carico di aspettative e questa volta lo ha fatto con quella lucidità che ci si aspetta da una compagnia di questo calibro. Una compagnia che non si è persa in giustificazioni, non ha indugiato su numeri o dichiarazioni altisonanti e si è concessa il lusso di conservare quattro grossi titoli per la Gamescom. L'azienda, in sostanza, ha lasciato a Sony il primato della presentazione più spettacolare ma ha chiuso l'esperienza di Los Angeles con una console ben più solida rispetto all'Xbox One degli inizi. Una console che può contare sull'imminente arrivo di calibri come Halo 5: Guardians, Rise of the Tomb Raider e Forza Motorsport 6 che dovrebbero tradursi in un Natale all'insegna del recupero rispetto a PlayStation 4, almeno negli Stati Uniti. Nello stesso periodo dovrebbero inoltre arrivare Fable Legends e Gigantic mentre Gears of War Ultimate Edition sarà disponibile il 25 agosto. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal modding di Fallout 4, titolo in arrivo il 10 novembre come Tomb Raider, che a quanto pare sarà disponibile prima per Xbox One in ambito console.

A un anno dal cambiamento di rotta, Xbox One ha affrontato un appuntamento decisamente importante

La console che visse due volte

L'esclusiva temporale di Tomb Raider è di quelle che lasciano il segno come dimostrano le infinite diatribe sull'argomento e, tra l'altro, i rumor parlano di svariati mesi di attesa perché il titolo arrivi su PlayStation 4 e PC. Potremmo insomma trovarci di fronte a una mossa dalla portata simile a quella effettuata con Mass Effect per Xbox 360. Inoltre all'orizzonte c'è anche quell'Halo 5: Guardians che i fan della serie attendono con trepidazione da parecchio tempo. Resta ancora qualche dubbio sulla capacità della campagna di proporre qualcosa di effettivamente nuovo, ma stiamo comunque parlando di un grosso calibro che promette un supporto multigiocatore di primo piano grazie alla massiccia modalità Warzone. Timida invece la discesa in campo di Gears of War 4 che, ancora nel pieno dello sviluppo, ha giocato sul sicuro e si è mostrato attraverso una sequenza piuttosto anonima nonostante qualche sobbalzo. La serie offre spesso momenti di suspense che sono funzionali a magnificare l'effetto esplosivo delle sequenze più coinvolgenti, ma durante la conferenza dell'E3 ci saremmo aspettati un pizzico di brio in più.

Lo stato di Xbox One dopo l'E3 2015
Lo stato di Xbox One dopo l'E3 2015

Brio che invece c'è stato per la presentazione dell'esclusiva ReCore. Una piacevole sequenza in computer grafica ha svelato il concept di un titolo che ha a che fare con creature energetiche e robot intercambiabili. Purtroppo molti avrebbero sperato di vedere qualche sequenza in gioco, la cui mancanza ha frenato l'entusiasmo nonostante i nomi coinvolti nel progetto. Ma quando chiami in causa Keiji Inafune e un team composto da sviluppatori che hanno lavorato a Metroid Prime, le aspettative si alzano a prescindere. Lo sviluppo è iniziato più di quattordici mesi fa e il lancio dovrebbe avvenire nella prima metà del 2016, ovvero tra meno di un anno. Non si hanno invece notizie sulla data di Sea of Thieves, MMO piratesco che possiamo considerare il ritorno in campo di Rare con un impegno di grossa portata dopo la parentesi "Kinect only". Un trailer trascinante e la promessa di spettacolari battaglie navali rappresentano un altro tassello di un'offerta che si sta diversificando e che contribuisce a rafforzare l'immagine di Xbox One nonostante le continue polemiche sulla risoluzione. Polemiche che non toccano Forza Motorsport 6, confermato a 1080p e 60 frame per secondo, il cui arrivo è già stato deciso per settembre. Per Natale, insomma, la line-up della console Microsoft potrà contare anche sul suo racing esclusivo che, in ovvia risposta a DriveClub, sfoggia una simulazione delle condizioni meteo e ambientali di primo livello. Ma lasciamo da parte le polemiche di natura tecnica per dirigerci in un ambito in cui la tecnologia ha un ruolo secondario. In questi mesi Microsoft si è data da fare anche in campo indie, portando sul palco della conferenza californiana una sfilza di titoli molto attesi. Alcuni sono in esclusiva solo temporale, ma anche vantaggi di questo tipo possono avere un peso in un momento in cui le lineup delle due console sono ancora magre. Tra l'altro Beyond Eyes, Cuphead, Ashen e Below hanno garantito alla conferenza di Microsoft l'ormai necessaria dose di freschezza e poesia, rafforzando l'impressione di una presentazione robusta sotto tutti i punti di vista. Anche da quello hardware, con la prima apparizione di un costosissimo controller Elite pensato per i giocatori più esigenti. In uscita a ottobre, il lussuoso pad costerà qualcosa come centocinquanta dollari in cambio dei quali offrirà componenti sostituibili con aggancio magnetico, stick per il cambio delle marce, taratura dei dorsali, materiali di lusso e persino un'applicazione dedicata.

Xbox One vs PC

Sono sempre più numerosi quelli che vedono l'attuale generazione di console come l'ultima di stampo classico e l'impegno di Microsoft e Sony nel campo di cloud gaming e streaming, può essere considerato come un indizio di un apparentemente inevitabile futuro digitale. Un futuro in cui non ci saranno innumerevoli cavi sotto la TV ma un server centrale, dislocato in casa o in un distante data center e incaricato di inviare contenuti alla massima qualità possibile a tutti i nostri dispositivi. Non è detto però che basti una sola generazione per superare le difficoltà tecniche di paesi come il nostro nel campo della connettività. Certo Microsoft, che ha già tentato di legare Xbox One alla connessione permanente, potrebbe provare ad affrettare le cose per togliersi dalle scatole quelle spese che hanno fatto tanto parlare di una possibile vendita del reparto Xbox. Ma potrebbe anche andarci cauta vista l'accoglienza non proprio entusiasta da parte del mercato nei confronti della connettività permanente. In tutto questo l'eventualità di una cessione del settore Xbox continua a sembrarci piuttosto remota, non solo per una questione di immagine ma per gli investimenti in crescita di un settore gaming che lega sempre di più Xbox One e PC.

Lo stato di Xbox One dopo l'E3 2015
Lo stato di Xbox One dopo l'E3 2015

Ed è proprio in relazione a quest'ultimo che si sta manifestando con evidenza la trasformazione di Xbox da macchina a servizio, un'entità trasversale che collegherà gioco e intrattenimento includendo, in un modo o nell'altro, tutti i dispositivi dotati del nuovo sistema operativo Microsoft. Tutto è iniziato qualche tempo fa con Fable Legends al quale si sono aggiunti, proprio durante la conferenza dell'E3 2015, il coloratissimo Gigantic e l'atteso ritorno di Rare con l'MMO piratesco Sea of Thieves. Infine è arrivata l'ufficializzazione dell'Ultimate Edition di Gears of War su PC, che ha suscitato qualche preoccupazione circa l'esclusività dei titoli più rappresentativi della console Microsoft. Ma è più probabile che stia prendendo forma una strategia in stile Sony Online con free to play ed MMO condivisi tra PC e console, mentre i grossi calibri saranno divisi in esclusive assolute e temporali. In tutto questo dobbiamo anche considerare che l'ambiente Windows 10 condiviso facilita l'implementazione del gioco cross-platform, e che avere sotto controllo un ecosistema composto da più piattaforme può essere utile per convincere più facilmente gli sviluppatori a concedere l'esclusività parziale o totale di un titolo. In ogni caso le esclusive di punta della console Microsoft sembrano essere al sicuro, diversi titoli sono in procinto di uscire, c'è carne al fuoco interessante anche per il 2016 e la line-up di Xbox One si arricchirà ulteriormente durante la GamesCom. L'unica nota dolente, tralasciando la completa assenza di Kinect che figura pur sempre tra le periferiche della console Microsoft, sembra essere la perdita dell'esclusività temporale sui DLC di Call of Duty: Black Ops 3, che arriveranno prima su PlayStation 4. E pare che l'accordo tra Sony e Activision si estenderà anche ai prossimi titoli di una serie che ha avuto un ruolo importante nelle vendite di Xbox 360. Ma c'è un altro fattore che ha messo di malumore i fan di vecchia data di Xbox. Parliamo del nuovo Shenmue che uscirà anche su Windows ma, a quanto pare, non su Xbox One nonostante la prima console Microsoft, per alcuni versi quasi erede del Dreamcast, possa annoverare nella sua libreria Shenmue II. Comunque, benché il ritorno di una serie leggendaria e di Yu Suzuki non siano cose da prendere alla leggera, si parla del 2017 per la versione di prova PC: è insomma davvero troppo presto perché Shenmue III possa essere considerato determinante nello scontro tra Xbox One e PlayStation 4.

Un ecosistema in crescita

Questa generazione ha messo in evidenza ancor più della precedente che senza pesanti esclusive di stampo classico, una console non va da nessuna parte. Si tratta di una realtà contro cui Microsoft ha sbattuto violentemente e che per questo ha portato al totale ostracismo nei confronti di Kinect in questo E3 2015. C'è addirittura chi dà la periferica Microsoft per morta, anche se noi non ci azzardiamo a seppellirla prima del tempo. In ogni caso la corsa per imporre nuove periferiche e proporre nuove esperienze non si ferma. L'avveniristico visore olografico HoloLens si è mostrato direttamente durante la conferenza Microsoft con una spettacolare dimostrazione legata a Minecraft.

Lo stato di Xbox One dopo l'E3 2015

Si tratta di un titolo tutto cubetti, ideale per lo scopo, e la presentazione è stata realizzata in modo da non mostrare i pesanti limiti che si porta dietro nel caso di un ampio campo visivo, ma le possibili applicazioni nel campo di editor e giochi strategici sono evidenti. Certo, parliamo di un sistema di controllo e di visualizzazione, non di un'integrazione profonda nel gameplay, ma d'altronde abbiamo a che fare con un hardware non strettamente legato a Xbox One, pensato per essere usato anche in combinazione con il PC o da solo, come dispositivo per la realtà aumentata di ultima generazione. Per quanto riguarda l'evoluzione dei videogiochi, è più probabile un exploit della realtà virtuale e Microsoft ha risposto al visore Morpheus di Sony con una mossa a sorpresa. L'E3 2015 ci ha infatti portato la lieta novella del supporto a Oculus Rift per Xbox One. Si tratta di una mossa importante considerando i nomi che si sono legati a questo visore, anche se dalle console di questa generazione non è il caso di aspettarsi una rivoluzione virtuale. Non a caso uno degli utilizzi principali dell'Oculus Rift, anche se pare che servirà un PC a fare da tramite, sarà quello di permettere di giocare in streaming casalingo ai titoli della console Microsoft, mentre non si è parlato di giochi sviluppati nell'ottica della realtà virtuale. Qualcosa, sia chiaro, arriverà ma la potenza delle console della generazione attuale non può che essere un freno per una tecnologia che per offrire una resa decente richiede un sistema capace di gestire due flussi video a una risoluzione superiore al 1080p e con un frame rate elevato. La speranza di una sorpresa comunque resta, come nel caso della retrocompatibilità che Microsoft ha tirato fuori dal cilindro durante la conferenza dell'E3 2015. I titoli supportati sono ancora pochi ed è attualmente necessario, salvo trucchi, essere nel programma preview per usufruirne, ma la promessa per la fine del 2016 è di oltre cento titoli Xbox 360 su Xbox One, con tutte le feature della nuova console Microsoft ben implementate. Certo, non si tratta di una funzionalità capace di alterare gli equilibri della "console war", ma è una comodità non da poco che rappresenta anche la possibilità di evitare qualche remastered ridondante e potrebbe colpire nel segno nel caso di tutti quei giocatori che giocano a una manciata di brand, ritornando costantemente sui titoli passati. Riassumendo possiamo parlare di una Microsoft finalmente solida anche sotto il profilo ludico. Il cambiamento è iniziato con l'insediamento di Spencer ma con l'E3 2015 si è delineata un'offerta degna di questo nome, composta da grossi calibri pronti ad affrontare il Natale, da parecchi indie a dir poco interessanti e da un paio di sorprese per il 2016. Non dobbiamo inoltre sottovalutare la presenza alla GamesCom di Xbox One con almeno un annuncio tutto nuovo, l'attesissimo Quantum Break, il misterioso Scalebound e il terzo Crackdown che speriamo sia capace di riscattare, magari sorprendendoci grazie al tanto sbandierato cloud computing, un secondo capitolo non particolarmente entusiasmante.