119

Amiga mia, quanto ti ho amata

Il nostro tributo ad Amiga per i suoi 30 anni: molto più di un computer

SPECIALE di Rosario Salatiello   —   26/07/2015

Quando scaviamo nei ricordi, finiamo spesso per esagerare nel modo in cui richiamiamo quelli positivi. Ma se per l'iperbole della memoria esiste un'eccezione, questa ha un nome ben preciso: Amiga. Se non avete avuto un computer di questa serie a cavallo tra gli anni '80 e '90, provate a chiedere di parlarvene a chi all'epoca ne ha posseduto uno: potreste vedere qualche lacrima solcarne gli suoi occhi. Nostalgia della propria gioventù, sicuramente, ma quando si ripensa al mondo Amiga è davvero impossibile non farsi travolgere da un turbinio di ricordi emozionanti, legati a una macchina che all'epoca segnò una vera e propria rivoluzione in vari settori, entrando a piedi pari anche in quello dei videogiochi. Dal 23 luglio 1985, giorno in cui Commodore presentò al mondo il primo modello Amiga 1000, abbiamo visto sui nostri schermi dei capolavori che ancora oggi ricordiamo grazie al loro connubio tra divertimento elevato e tecnica sopraffina, resa possibile da una piattaforma hardware inimmaginabile fino a qualche anno addietro. Come parte dei festeggiamenti che tutti gli appassionati di Amiga stanno dedicando a questa piattaforma, anche noi di Multiplayer.it abbiamo voluto riservarle un tributo, dedicato a chi all'epoca c'era ma anche a chi vuole saperne di più.

Il 23 luglio 1985 il mondo scopriva Amiga 1000: il nostro tributo a un marchio leggendario

Un po’ di storia

Per capire il successo di Amiga bisogna per forza passare da quello che era il mercato prima del suo arrivo. I PC erano all'età della pietra rispetto a quelli che conosciamo oggi: con quel loro sistema operativo DOS a riga di comando erano freddi e sterili, mentre audio e video impallidivano di fronte alle capacità di Amiga che dalla sua aveva anche il multitasking con prelazione.

Andy Warhol mostrò a tutti le capacità di Amiga 1000
Andy Warhol mostrò a tutti le capacità di Amiga 1000

AmigaOS fu infatti il primo sistema operativo di successo a implementare nel 1985 questa tecnologia fondamentale anche in chiave moderna: sarebbe arrivata poi anche sui sistemi Windows, ma solo nel 1990. Nelle case dei possessori di un computer Amiga si respirava un'aria diversa: mentre loro usavano i loro floppy disk da 3,5 pollici, chi aveva un PC era ancora costretto ad avere a che fare con dischi di dimensioni più grandi. Quando un amighista entrava in casa di un PCista, lo faceva sempre con quel sorriso beffardo sulla faccia, quasi come se avesse preso la DeLorean di Ritorno al Futuro per tornare indietro a visitare i cimeli di un'epoca precedente. E la grafica poi, la grafica: già il chipset di Amiga 1000 batteva nettamente tutta la concorrenza, grazie a una doppia modalità con risoluzione che arrivava fino a 640×256 (o 640×512 interlacciata), ma soprattutto grazie a una palette di 4096 colori tra i quali scegliere con un limite di 16 colori, innalzati a 32 nel caso della risoluzione più bassa dove con la modalità HAM era possibile salire addirittura fino a 4096.

Il modello di maggior successo: Amiga 500
Il modello di maggior successo: Amiga 500

Tanto per fare un confronto, la palette di colori del principale concorrente di Amiga 1000, Atari ST, permetteva di scegliere 4 colori su 512 alla risoluzione di 640×200, o 15 su 512 alla risoluzione di 320×200: solo nel 1989, col modello STE, avrebbe raggiunto la stessa palette di 4096 colori, portando comunque con sé un numero di limitazioni maggiori rispetto ad Amiga. Anche sul fronte audio, Amiga era una bella bestia: il suo chipset dedicato contava quattro canali, in grado di riprodurre campionamenti ad alta qualità degli strumenti reali per riprodurre suoni più realistici rispetto a quelli sintetizzati di Atari ST. Dopo quella famosa serata del 25 luglio in cui Andy Warhol strabiliò tutti ritraendo Debbie Harry con Deluxe Paint, ci si aspettava un boom per Amiga 1000, che però non arrivò. Il modello veniva infatti proposto a un prezzo di lancio di 1.295 dollari senza monitor, decisamente superiore rispetto ai 999 dollari necessari per portarsi a casa un Atari ST, con tanto di schermo a colori. Nonostante le recensioni positivissime e le caratteristiche sopra elencate, per trovare il vero successore di Commodore 64 bisognò aspettare fino al 1987, anno in cui Amiga 500 arrivò sul mercato. Rispetto al modello precedente, ci furono pochi cambiamenti mirati: i più evidenti riguardarono l'aspetto estetico, con la decisione d'integrare nuovamente la tastiera nel corpo principale del computer, mentre la CPU restava il modello Motorola 68000 di Amiga 1000, rispetto al quale Amiga 500 aveva però 512 Kb di RAM. Comprndo la famosa espansione per arrivare a 1024 Kb, poi, sembrava di aver messo le ali per volare. La nuova progettazione permise di abbassare il prezzo di lancio a 699 dollari, tanto quanto bastava per permettere al gioiello tecnologico di casa Commodore di mettere la freccia e sorpassare definitivamente Atari ST. Il resto della storia è composto da una serie di modelli dal successo altalenante, che non hanno mai saputo raggiungere la popolarità di Amiga 500 anche a causa di una serie di scelte strategiche più che discutibili della casa produttrice, accusata tra le varie cose di essersi fossilizzata troppo a suo tempo sul successo del modello datato 1987. Nel frattempo, i primi anni '90 vedevano il PC muovere passi da gigante nel campo dell'innovazione tecnologica, sia in termini di hardware che di software, fino a dare il colpo di grazia a una piattaforma che ha comunque saputo sopravvivere anche alla bancarotta di Commodore, datata 1994: i fan di Amiga, quelli veri, hanno infatti resistito fino allo stremo delle loro forze, anche quando ormai erano diventati loro i possessori del cimelio d'epoca di fronte alle nuove meraviglie tecnologiche, e il PC diventava motivo d'invidia. Perché come Amiga c'è stata solo Amiga, e da allora non abbiamo mai più dato un nome a un nostro computer.

Guru Meditation

L'interno del case di Amiga 1000
L'interno del case di Amiga 1000
Il mitico messaggio Guru Meditation
Il mitico messaggio Guru Meditation

Il mondo dell'informatica è pieno di curiosità e aneddoti legati ai vari dispositivi arrivati sul mercato, e Amiga non fa eccezione: a partire dal suo nome, presentato ufficialmente come acronimo che sta per Advanced Multitasking Integrated Graphic Architecture. La parola fu in realtà scelta in base al suo significato nella lingua spagnola, perfettamente comprensibile anche in quella italiana: la scelta del sesso femminile derivò molto probabilmente dal nome in codice Lorraine, dato al primo progetto dedicato ad Amiga 1000. A proposito di quest'ultimo, nella parte interna del case comparivano le firme di tutto il team originale, compresa quella del suo creatore, Jay Miner, e l'impronta della zampa del suo cane Mitchy. All'epoca della nascita di Amiga risale un'altra leggenda: per distogliere l'attenzione della concorrenza e per ottenere una forma d'entrata, il team al lavoro su Amiga si finanziò inizialmente vendendo joystick. Una di queste periferiche era la cosiddetta joyboard, controllata dal peso del corpo in maniera simile alla Balance Board di Nintendo Wii. Si narra che uno dei designer, incaricato della gestione degli errori di sistema, avesse l'abitudine di andare a "meditare" sulla joyboard: da qui sarebbe nato il famoso messaggio Guru Meditation, visualizzato insieme a una serie di caratteri esadecimali in un'inconfondibile finestra rossa lampeggiante quando il sistema andava in crash. Si trattava praticamente della versione di AmigaOS della schermata blu di Windows, in grado però di strappare una risata anche in circostanze spiacevoli a chi aveva le conoscenze per capire la scritta, avvolta allo stesso tempo da un alone di mistero per tutti gli altri, che si chiedevano chi fosse 'sto benedetto Guru che iniziava a meditare ogni volta che il sistema andava in pappa. Restando in tema software, Amiga può "vantare" il primo malware in assoluto: nel 1987 la Swiss Cracking Association creò il programma diventato famoso col suo acronimo SCA, in grado d'infettare i sistemi tramite floppy per propagarsi in tutti i dischi inseriti senza la famosa linguetta di protezione in scrittura. Parlare di virus è però esagerato, visto che l'effetto di SCA si limitava alla visualizzazione di un messaggio ogni quindici infezioni effettuate, contenente il seguente testo:

Something wonderful has happened. Your AMIGA is alive !!! and, even better...
Some of your disks are infected by a VIRUS !!! Another masterpiece of The Mega-Mighty SCA !!

A causa della pirateria, particolarmente florida su Amiga, si stimò che il 40% degli utenti avesse avuto a che fare almeno una volta nella vita con SCA. Passando invece al fronte hardware, ricordiamo come i più appassionati conoscessero perfettamente i nomi dei tre chipset principali facenti parte di Amiga, per loro più famosi delle tre navi di Cristoforo Colombo: Agnus era il chip centrale che controllava l'accesso alla RAM, Denise era il processore video e Paula si occupava invece dell'audio. Tutti e tre avevano le stesse dimensioni, ma quando successivamente Agnus fu modificato nelle caratteristiche e diventò più grande, il nuovo modello fu ribattezzato Fat Agnus: "agnello grasso" in un mix tra inglese e latino semplicemente geniale. Pochi semplici fatti, utili per capire quanta passione e quanta ispirazione ci fossero (nel bene e nel male) nell'ecosistema Amiga prima del suo tramonto definitivo.

X-Copy

La magia di Amiga si poteva respirare in qualsiasi sua sfumatura: anche in quella apparentemente insignificante di una copia di un floppy disk. Il software di riferimento era il mitico X-Copy, che accompagnato dai leggendari suoni del lettore in dotazione ad Amiga, mostrava l'avanzamento della copia attraverso una serie di zeri inseriti nelle caselle di una matrice: durante il processo si rimaneva letteralmente col fiato sospeso, incrociando le dita con la speranza di non vedere errori e dover quindi buttare il supporto corrotto. Nelle sue varie versioni, il software è stato usato anche per altre funzioni, come la formattazione dei floppy e il controllo delle sezioni per scovare errori: lo potete vedere all'opera nel video qui sopra.

Un’emozione infinita

Provare a compilare una lista dei migliori giochi visti su Amiga è un compito ingrato, soprattutto per chi ha avuto modo di seguire dal vivo il suo ciclo di vita. Il fortissimo coinvolgimento personale che ognuno porta ancora con sé nei confronti della piattaforma finisce inevitabilmente per modificare i ricordi, stravolgendo così classifiche e valori di titoli dalla qualità facilmente riconoscibile. Potremmo fare decine di esempi, ma per chi vi scrive il più significativo in questo senso è legato alla serie Dune. Pur avendo giocato fino allo sfinimento Dune II e riconoscendolo il padre della formula degli strategici in tempo reale arrivata fino ai giorni nostri, la folgorazione sul piano personale avvenne con il primo Dune, una via di mezzo tra un'avventura e uno strategico: impossibile dimenticare l'esplorazione del pianeta Arrakis a bordo del nostro ornitottero, restando affascinati sempre come la prima durante ognuna della miriade di partite giocate. Ripercorrendo il conflitto tra gli Atreides e gli Harkonnen fino all'assedio finale del palazzo nemico, si finiva per piangere tutte le volte la morte del duca Leto o per innamorarsi davvero di Chani, al punto da avere un mezzo trauma dopo avere aspettato il pacco del corriere con Dune II, gioco completamente diverso. Emozioni a non finire, come quando dopo aver finito Menace per la prima volta, zuppi di sudore, facevamo partire un urlo che in confronto quello di Tardelli ai Mondiali del 1982 era un bisbiglio. Siamo sicuri che al nome del gioco sviluppato da DMA Design per ognuno di voi sarà possibile sostituire il nome di uno shoot'em up diverso, da Xenon 2 Megablast a Project-X, passando per Apidya e Agony, uno dei giochi dalla miglior grafica in assoluto su Amiga. L'onda dei ricordi non può non passare dalle avventure grafiche, in quel periodo al loro massimo splendore grazie a LucasArts: Maniac Mansion e Zak McKracken aprirono le porte a una serie di capolavori passata per i due capitoli di Monkey Island, fino ad arrivare all'emozionante Indiana Jones and the Fate of Atlantis, ultima avventura della software house convertita per Amiga nel 1992.

Sensible Soccer
Sensible Soccer
Il primo Dune
Il primo Dune

A proposito di conversioni, l'unica vera debolezza della macchina targata Commodore era proprio legata alla bassa qualità di alcuni dei giochi provenienti da altre piattaforme: la lista vede titoli famosi come Final Fight, ma al primo posto compare Street Fighter II, tanto atteso dagli amighisti quanto odiato per la sua inferiorità nei confronti delle altre versioni. Fortunatamente, anche il genere picchiaduro poteva contare su una serie di alternative validissime, rappresentate da Body Blows di Team17 ma soprattutto da Shadow Fighter, motivo di orgoglio per noi Italiani visto che si trattava del frutto del lavoro del NA.P.S. Team, acronimo di Napoli Programming Squad un modo di dire messinese. Su Amiga, del resto, gli sviluppatori avevano la libertà di sperimentare senza sottostare al controllo di nessuno, motivo per il quale altri nostri connazionali come Simulmondo riuscirono a ritagliarsi un loro spazio grazie alle avventure fumettose di Dylan Dog, Diabolik e Tex, insieme ai Dardari Bros., famosi per la loro linea di titoli sportivi tra i quali trovavamo World Cup '90 e Over the Net. A questo proposito, sarebbe un delitto dimenticare il calcio, vista la diffusione in Europa di Amiga. Grazie a The Manager e a un certo Championship Manager era già possibile provare l'esperienza manageriale, mentre prima dell'ascesa di FIFA e PES a contendersi lo scettro di miglior simulazione furono per anni i grandi rivali Kick Off e Sensible Soccer, con le loro varie versioni. Simili nell'apparenza, diversi nelle dinamiche di gioco, a entrambi si deve sicuramente tantissimo per aver portato nelle nostre case un calcio di un certo livello, con trovate ANCORA riscontrabili nei titoli ai quali giochiamo oggi. Così a memoria, abbiamo citato una ventina di giochi tutti meritevoli di finire in un'eventuale classifica "top", al livello dei quali troviamo anche giochi come Defender of the Crown, Beneath a Steel Sky, Alien Breed, Wings, Speedball 2, Moonstone (maledetto drago!), Another World, Flashback, It Came from the Desert, Lotus Esprit Turbo Challenge (chi si ricorda anche Jaguar XJ220?), Lemmings, Syndicate, Populous, Cannon Fodder. E ancora la serie TV Sports, Nord & Sud (che risate nel solleticare il didietro del fotografo!), The Chaos Engine, Cadaver, UFO: Enemy Unknown, Pinball Fantasies, Superfrog, Eye of the Beholder, Turrican II, Battle Chess, Pirates!, Worms, Altered Beast, IK+, e sicuramente altri capolavori che gli anni trascorsi sono stati offuscati dalla nostra memoria. Ricollegandoci all'esempio d'inizio paragrafo, siamo sicuri che per ognuno ci sia un Dune rinchiuso nel profondo del proprio cuore da mettere in cima alla lista: perché chi ama non dimentica, ed è da innamorati che vogliamo fare ad Amiga i nostri migliori auguri per i suoi trent'anni, ringraziandola di vero cuore per le emozioni che ci ha regalato e che continua a regalarci ogni volta che ci ripensiamo. Adesso scusateci ma dobbiamo andare: nello scrivere questo articolo ci siamo ricordati anche di Soccer Kid, e non riusciamo più a staccarci dall'emulatore.