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Le dimensioni contano

La beta ci ha permesso di dare un'occhiata ravvicinata al MOBA di stampo action di Motiga

PROVATO di Mattia Armani   —   09/09/2015

Gigantic è importante nell'economia di Windows 10 e figura tra i portabandiera del nuovo ambiente condiviso Xbox che promette cross-play, esperienze rifinite e una line-up capace di soddisfare tutti. Non stupisce dunque che il titolo Motiga appartenga al diffusissimo genere dei MOBA free-to-play di stampo competitivo, anche se la formula scelta dagli sviluppatori vira verso l'azione in terza persona più schietta distinguendosi dall'impostazione dei campioni del genere che sono indubbiamente League of Legends, Heroes of the Storm e Dota 2. Sappiamo bene che questo non è il primo MOBA che si affida all'azione per rendere l'esperienza più immediata e, inoltre, il gameplay si fonda su capisaldi di questo genere come l'evoluzione dei personaggi e delle creature evocabili a difesa delle due basi, ma la colorata esclusiva Microsoft può vantare due peculiarità piuttosto evidenti. Innanzitutto anche se le due mappe attualmente disponibili, simmetriche e sviluppate in lunghezza, rispettano i canoni del genere, non ci sono le classiche lane e gli ambienti si elevano anche in verticale per dare importanza a dinamiche di movimento che includono anche enormi balzi concessi dalle abilità speciali. Inoltre, ed è probabilmente questo il tratto distintivo più importante di Gigantic, il campo di battaglia non è conteso solo da due squadre da cinque eroi ma è teatro dello scontro tra due enormi creature, un serpente drago in stile orientale e un maestoso grifone, che si fronteggiano scuotendo la terra mentre i giocatori lottano per il controllo della mappa.

Lo sai che i papaveri son alti alti alti

I personaggi sono solamente sedici e ben differenziati tra loro per abilità e stile di gioco. C'è l'eroe lento e massiccio affiancato a quello agile ma vulnerabile, ed entrambi possono ritrovarsi in brache di tela senza il supporto di un curatore capace di arrivare rapidamente e di sgattaiolare via dal pericolo in men che non si dica. Queste combinazioni sono l'ossatura di un prodotto che non tradisce il genere a cui appartiene, includendo tonnellate di sinergie dedicate al gioco di squadra. Il bilanciamento delle varie build è tutto da vedere e probabilmente cambierà a più riprese prima e dopo il lancio, ma le prime partite non hanno evidenziato particolari problemi di sbilanciamento a patto di tenere a mente le caratteristiche principali di personaggi che, oltre a dover tenere d'occhio cooldown spesso piuttosto lunghi, non sempre possono scontrarsi alla pari in corpo a corpo. L'obiettivo, in tutto questo, è sconfiggere l'enorme guardiano nemico e il problema principale è che gli eroi, decisamente minuti a confronto, non possono attaccarlo direttamente. Solo dominando la mappa è possibile far si che il nostro guardiano dia l'assalto alla sua nemesi, permettendoci quindi di colpire direttamente il cuore della creatura avversaria quando questa è vulnerabile.

Le dimensioni contano
Le dimensioni contano

Ma per farlo è necessario attraversare il campo di battaglia ed è questa la parte difficile, visto che nel mezzo ci sono creature da eliminare che vengono ovviamente aiutate dagli avversari il cui scopo è quello di impedirci di avanzare. Insomma, come in altri MOBA le creature evocabili sono tasselli fondamentali della strategia che porta alla vittoria e sottovalutarle sarebbe un errore clamoroso. Queste controllano la zona in cui vengono evocate, quando sconfitte possono essere rievocate per un numero limitato di volte e possono essere potenziate diventando sempre più pericolose e utili anche per organizzare imboscate al nemico. L'evoluzione delle creature può prendere strade differenti, incluse funzioni di cura e protezione, ed è quindi auspicabile ragionare su come l'acquisto di eventuali abilità possa incastrarsi nell'identità e nella strategia della squadra. Il combattimento tra le due squadre è, come in ogni MOBA, il fulcro dell'azione anche se gli immensi guardiani giocano un duplice ruolo. Il primo è quello di mettere in campo un tipo di obiettivo decisamente diverso dal solito. Il secondo è quello di dare al titolo una dimensione spettacolare che manca ad altri rappresentanti del genere. I guardiani oscurano l'orizzonte, ci volano sopra la testa, balzano in mezzo alla mappa e attaccano i giocatori della squadra avversaria rendendo necessario seguirne sempre i movimenti. La differenza rispetto alla classica ondata di mostri scagliata verso la porta avversaria, insomma, si sente mentre l'anima action del gameplay cambia l'approccio ai poteri pretendendo dal giocatore abilità nella mira e nel movimento tra potenti mosse che si caricano gradualmente, intrugli che scagliano via i nemici e balzi grandiosi. L'azione, in sostanza, è frenetica e il titolo è costruito per esaltarla con l'esperienza che si accumula rapidamente permettendoci di sviluppare le quattro abilità in una manciata di minuti. Infine l'energia dei due guardiani può essere consumata in soli tre attacchi e questo si traduce, generalmente, in sessioni brevi e intense anche se i difensori possono ostacolare il nemico reagendo con prontezza: quando il guardiano avversario è in fase di attacco è infatti possibile ricorrere alla dinamica "Steal Power" che permette di fornire uno scudo al nostro titanico amico. Per ottenere questa protezione è necessario sconfiggere nemici e attaccare direttamente l'immensa creatura avversaria che, prima raggiungere il nostro guardiano, compie una tappa intermedia nel mezzo della mappa.

La closed beta di Gigantic ci avvicina al lancio dell'ambizioso MOBA targato Motiga

Questione di stile

Il primo elemento a colpire di Gigantic è indubbiamente il comparto visivo che è senza mezzi termini delizioso. La conta dei poligoni non è elevatissima e le compenetrazioni si sprecano ma curve morbide, dettagli curati e stile in abbondanza ci regalano un'esperienza visiva decisamente piacevole. Le animazioni, nello specifico, sono molto ben fatte e caratterizzano ulteriormente le svariate creature, gli immensi guardiani e i personaggi che possono contare su una differenziazione visiva decisamente marcata. Il piccolo cerbero appena evocato nell'apposita piattaforma fa venire voglia di rotolarsi in terra con lui e tra gli eroi lo scienziato pazzo è probabilmente quello che più evidenzia il lavoro dei grafici mentre mescola le sue pozioni, il cui liquido ondeggia al movimento del personaggio, caracollando in modo buffo per la mappa. Il tutto, inoltre, è condito da sbuffi di fumo stilizzati, immerso in colori sgargianti e reso epico dai due maestosi guardiani che si fronteggiano. Per certi versi l'impostazione visiva richiama quella di un World of Warcraft con forme e colori che distraggono dagli elementi meno dettagliati, anche se in questo caso ci troviamo di fronte a un motore grafico decisamente più moderno che ci offre modelli articolati, effetti grafici avanzati, animazioni previse e uno stile per certi versi più ricercato con qualche evidente influenza di stampo disneiano.

Le dimensioni contano
Le dimensioni contano

Gigantic, in sostanza, è un MOBA frenetico e piacevole da vedere ed è un titolo che pur puntando all'immediatezza, non rinuncia alla complessità. Il comparto grafico non ambisce alla grandiosità tecnologica ma è di quelli che colpiscono nel segno e la cura complessiva è evidentemente superiore a quella della maggior parte dei MOBA di stampo action attualmente in circolazione. La scommessa di Motiga, in sostanza, risponde delle promesse fatte dagli sviluppatori e lo fa anche nel anche nel caso del sistema di controllo che è stato messo sotto i riflettori in occasione dell'annuncio a causa del cross-play tra PC e Xbox One. Mirare, ovviamente, è più semplice con il mouse ma il pad risponde molto bene agli input del giocatore risultando tra l'altro migliore per quanto riguarda il movimento dei personaggi, che nel titolo targato Motiga può diventare piuttosto frenetico. A dire il vero in alcuni frangenti la questione può farsi addirittura fin troppo confusa tra luci, nuvole di fumo colorato e creature gigantesche, ma il taglio spiccatamente action e per certi versi caotico è quello che rende questo titolo particolare. Il quadro complessivo, in sostanza, è buono ma resta da vedere se Motiga saprà sfruttarlo a dovere. Sedici eroi ben differenziati possono essere sufficienti a esaltare tutte le possibili meccaniche di gioco ma parte del fascino dei MOBA è la molteplicità degli eroi che in certi casi superano abbondantemente il centinaio. In ogni caso è presto per disperarsi. Sempre che siano davvero necessarie tonnellate di eroi per divertirsi, tra l'altro, visto che gli sviluppatori hanno intenzione di sostenere il titolo e sarebbe strano il contrario considerando il modello economico basato sulle classiche microtransazioni legate a elementi estetici e all'accesso anticipato agli eroi.

CERTEZZE

  • L'importanza di movimento e mira esalta l'abilità individuale
  • Esteticamente peculiare e piacevole
  • I guardiani aggiungono spettacolo e un obiettivo diverso da solito...

DUBBI

  • ...ma le dinamiche di fondo sono quelle classiche
  • La disparità tra mouse e pad potrebbe creare qualche problema per il cross-play
  • Talvolta fin troppo caotico