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La fantasia finale del cacciatore

A poco più da un mese dall'uscita abbiamo provato lo spin-off di Final Fantasy per portatile Nintendo

PROVATO di Mattia Comba   —   18/12/2015

A un anno esatto dall'uscita giapponese siamo ritornati a provare Final Fantasy Explorers, nuovo spin-off per Nintendo 3DS della famosissima saga Square Enix che questa volta ha deciso di farci vestire i panni di un cacciatore di mostri. Senza grande sorpresa, l'impostazione del titolo ricorda molto quella dei vari Monster Hunter, ma al suo arco Explorers può vantare gran parte dell'iconico bestiario incontrato nei capitoli precedenti della serie principale. Il design è inconfondibile così come l'adrenalina della caccia da affrontare da soli o in compagnia, aspetto sul quale questo titolo punta tantissimo. Manca solo un mese all'uscita e abbiamo avuto la possibilità di provare con mano una versione piuttosto avanzata del codice, partendo dalle basi per prendere confidenza con i tanti contenuti offerti da questo promettente spin-off.

Final Fantasy Explorers mescola action ed RPG portandoci a caccia di decine di mostri

La via del cacciatore

Iniziata l'avventura abbiamo immediatamente preso contatto con l'editor di gioco, piuttosto scarno a dire la verità e con un curioso particolare: oltre a poter intervenire sui parametri più classici come colore di occhi e capelli, stile di acconciatura e timbro della voce, possiamo decidere il sesso del nostro alter ego virtuale, ma per passare da maschio a femmina dovremo pagare una sorta di penale che andrà inevitabilmente ad intaccare le nostre finanze durante le prime ore di gioco. Una scelta davvero strana per un titolo come Final Fantasy Explorers, che riprendendo la formula di Monster Hunter punta tutto sulla caccia alle creature e conseguentemente sul miglioramento e la personalizzazione del proprio avatar con cui dovremo condividere decine e decine di ore di gioco.

La fantasia finale del cacciatore
La fantasia finale del cacciatore

Analogamente al titolo Capcom, anche in questo caso, la storia non è altro che un pretesto per dare il via alla caccia. Ci troviamo nella città di Libertas, in un mondo nel quale i Cristalli sono portatori di vita e civilizzazione e proprio per questo i coraggiosi esploratori sono incaricati di collezionarne il più possibile sconfiggendo i pericolosi mostri che infestano l'isola di Amostra. Si tratta quindi di un mix tra action e gioco di ruolo dove al combattimento viene affiancata una corposa parte di crescita e personalizzazione del personaggio gestita direttamente dalla cittadina, che funge da vero e proprio hub di gioco. Le ore non saranno scandite da capitoli inframezzati da cutscene, ma dalle varie quest da selezionare presso l'apposita segreteria che progressivamente aumenteranno di difficoltà. Avendo iniziato il titolo dal principio abbiamo affrontato una manciata di sfide molto basilari volte a comprendere meglio il sistema di combattimento alquanto immediato. Ci sono due attacchi base, lo sprint e una vasta gamma di abilità speciali associate ai tasti dorsali. Premendo R abbiamo accesso a quattro tipi di attacchi corrispondenti ad altrettanti tasti frontali della console che vanno a consumare la barra delle abilità e necessitano di un cooldown per poter essere riutilizzati. Analoga situazione con la pressione del dorsale L, che però mostra su schermo quattro abilità incentrate sulla fase difensiva, da utilizzare su se stessi, i compagni o su una determinata area circostante. Concatenando attacchi speciali e facendo dedita attenzione a non esaurire il mana a disposizione, si aumenta un ulteriore indicatore, quello della Risonanza che una volta raggiunto un punteggio specifico sblocca quattro ulteriori attacchi potenziati premendo contemporaneamente L e R. Anche in questo caso le abilità impiegate appartengono a una classe specifica e godranno di un moltiplicatore che andrà da una parte ad aumentare i danni inflitti e dall'altra ad amplificare i potenziamenti e le cure verso gli altri personaggi. Dal punto di vista pratico sono bastati pochi minuti a sottolineare l'imperativa necessità di avere a disposizione o un Circle Pad Pro oppure un New Nintendo 3DS per giocare a Final Fantasy Explorers visto che la presenza di un secondo analogico è essenziale per la gestione della telecamera. Il sistema di puntamento automatico infatti funziona solo in parte rivelandosi decisamente confusionario soprattutto quando si affrontano gruppi di nemici.

Il lavoro che ti piace

Quello di Final Fantasy Explorers è quindi un sistema di combattimento piuttosto corposo ma di facile fruizione, che richiede giusto qualche missione iniziale per essere padroneggiato ma che può rivelarsi decisamente interessante. Ognuna delle abilità descritte in precedenza infatti è legata alla classe dei nostro personaggio che può essere scelta a piacimento tra le decine a disposizione. Progredendo nella quest principale ci troveremo ad affrontare mostri sempre più potenti che, oltre a un sostanzioso bottino, a fine missione lasceranno cadere un buon numero di punti cristallo da spendere per sbloccare nuove abilità o migliorarne l'efficacia.

La fantasia finale del cacciatore
La fantasia finale del cacciatore

Queste come detto sono legate alla classe, anche se in Explorers vengono identificate come Job e possono essere cambiate al volo in qualsiasi momento della partita. Ce ne sono una discreta varietà tra cui scegliere, partendo dal tuttofare Freelance, fino ad arrivare a declinazioni più specifiche come ad esempio il Cavaliere, un tank che difende e usa provocazione oppure il Monaco che punta tutto sulla velocità d'attacco. Nei pochi lavori disponibili fin dall'inizio figurano anche il Mago Bianco e Nero, rispettivamente un curatore e un "damage dealer" molto efficace dalla distanza. In quest'ultimo caso, ad esempio, la personalizzazione delle abilità ci ha permesso di sbloccare ed equipaggiare magie elementali basate su acqua, fuoco o ghiaccio in base al mostro che ci troviamo di fronte, in modo tale da sfruttare al massimo i punti deboli dell'avversario. Sempre legati ai Job ci sono armi ed equipaggiamenti specifici da comprare al negozio in città o da far costruire presso la forgia a patto di aver già raccolto tutti i materiali necessari. Si possono infine creare dei set predefiniti di oggetti legati alle varie classi in modo tale da ritrovare il nostro alter ego virtuale perfettamente pronto al combattimento appena modificata la classe. La varietà e la facilità di cambiare le caratteristiche del personaggio che vanno a incidere così profondamente sul gameplay sono la chiave di volta per rendere Final Fantasy Explorers un titolo variegato e sempre interessante, da affrontare con differenti inclinazioni anche e soprattutto in relazione alla disponibilità di altri giocatori a cacciare al nostro fianco. La cooperativa nel titolo Square Enix è strutturata secondo il paradigma del party di quattro elementi che potranno essere controllati da altri giocatori oppure dall'intelligenza artificiale. Purtroppo non abbiamo potuto provare quest'ultimo aspetto per farci un'idea del livello di scaltrezza dell'intelligenza artificiale, ma giocando assieme ad altri colleghi abbiamo subito potuto apprezzare due importanti aspetti del gioco in compagnia: in prima istanza i mostri sono sostanzialmente più forti indipendentemente da tipologia e livello, e secondariamente le meccaniche di interazione e sinergia tra i vari Job sembrano funzionare piuttosto bene. Su una cosa però siamo già sicuri: in Final Fantasy Explorer ci sarà tantissimo da fare a da gennaio avremo modo di dare inizio alla caccia approfondendo ogni singolo aspetto dello spin-off di Square Enix.

CERTEZZE

  • I Job garantiscono la giusta varietà
  • C'è il parco mostri di Final Fantasy
  • Ottima struttura multiplayer

DUBBI

  • Da verificare il coinvolgimento sul lungo periodo
  • Necessita assolutamente di un secondo analogico