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La patch 2.4.0

La nuova patch di Diablo III dà inizio alla quinta stagione regalandoci nuovi oggetti, set ridisegnati, aree inedite, rifiniture e ventiquattro prove speciali

SPECIALE di Mattia Armani   —   18/01/2016

Diablo III è giunto alla quinta stagione che, come di consueto, arriva accompagnata da una nuova patch dedicata alle versioni PC e next-gen del titolo. Partiamo col dire che la ricomparsa delle pur brevi code per la creazione delle partite è una conferma che la formula adottata da Blizzard funziona, garantendo una buona dose di novità ogni qualvolta i giocatori si trovano a dover creare un nuovo personaggio. Inoltre la somma delle novità implementate dalle varie patch ci restituisce un gioco sempre più complesso e rifinito che permette di equipaggiare un personaggio piuttosto rapidamente.

La patch 2.4.0

Sia chiaro, il terzo Diablo è ancora un titolo che nella maggior parte dei casi si gioca per qualche tempo dopo una patch importante per poi essere accantonato fino a quella nuova, ma l'esperienza complessiva è indubbiamente migliorata rispetto alle origini grazie ai bottini più sensati, ai continui bilanciamenti, alla rivisitazione dei personaggi, ai varchi maggiori e al Cubo di Kanai. Questa volta le modifiche sono meno radicali rispetto a quelle della patch precedente ma i contenuti sono parecchi e non mancano i consueti oggetti unici rivisitati, potenziamenti ai set di spicco e modifiche importanti per i set secondari. Partiamo con le modifiche prettamente estetiche che includono il redesign di alcuni effetti, la rimozione dei bonus statici dalla barra, un'icona comprimibile che raccoglie i bonus e un cambio del cursore che con un ulteriore update rilasciato con la partenza della nuova stagione è stato reso ancora più semplice e visibile. Inoltre i danni sono più leggibili vista la possibilità, impostata di default, di riassumerli in migliaia o milioni e infine sono comparsi nuovi marker relativi ad alcuni poteri ad area di élite e boss che, come nel caso di Ghom, rendono più facile capire se ci si trova in un'area in cui si subiscono danni. Come risultato l'azione è più leggibile anche se la confusione continua a regnare sovrana causando inconvenienti spesso letali quando quattro giocatori combattono in uno spazio chiuso. Per fortuna i cali di frame rate tipici di alcune situazioni sono diminuiti, anche se se sono presentati di nuovi che speriamo vengano risolti il più presto possibile.

La patch 2.4.0 di Diablo III non è rivoluzionaria, ma è una delle più ricche in termini di contenuti

Chi più spende, più guadagna

Dal punto di vista delle meccaniche il cambiamento più importante riguarda la versione PC di Diablo III e nello specifico il Combattimento Frenetico, che conferisce un senso ai bonus relativi all'uccisione consecutiva di svariati mostri, alla distruzione di più oggetti dello scenario e all'uccisione dei nemici utilizzando le trappole disseminate per Sanctuarium. Se prima l'unico vantaggio ottenuto era un insignificante quantitativo di punti esperienza, ora il massacro garantisce un ben più goloso moltiplicatore dell'esperienza mentre la distruzione di oggetti elargisce un duraturo bonus al movimento e l'uccisione mediante trappole aumenta la velocità di recupero delle risorse. Pur non stravolgendo il gioco queste dinamiche aumentano la profondità dell'azione e il fatto che questa mancanza della versione PC sia stato colmata, è senza dubbio un'ottima notizia.

La patch 2.4.0

E lo è anche il fatto che i percorsi stagionali siano più allettanti anche per chi non vive di "farming", visto che completarli tutti garantisce un intero set di classe. Nel caso del Cacciatore di demoni, il premio in palio è il completo dell'Ombra che non è all'altezza dell'Essenza Sconsacrata ma ha acquistato un senso grazie alle modifiche della patch. Il set è infatti incentrato su una particolare build basata sull'uso dell'abilità Impalamento e delle armi corpo a corpo. Sul fronte delle meccaniche c'è anche una nuova ricetta per il Cubo di Kanai che permette di aggiungere agli oggetti antichi un bonus variabile per una specifica caratteristica, diversa a seconda del colore della gemma sacrificata, consumando una gemma leggendaria di livello 30 per le armi, una di livello 40 per le armature e di 50 per i monili. Più è alto il livello della gemma, maggiore è l'entità del bonus con la possibilità, per un personaggio equipaggiato decentemente, di ottenere complessivamente tre o quattromila punti da distribuire o concentrare sulla caratteristica principale. Certo, per ottenere un bonus di questa entità ci vogliono più di dieci gemme portate almeno a livello 60, e questo significa dover affrontare tonnellate di varchi maggiori, anche considerando l'esistenza dei varchi maggiori potenziati. Questi consentono infatti di ottenere una possibilità di avanzamento in più per le gemme leggendarie garantendoci, a varco ultimato, un totale totale di quattro tentativi. Per aprire un varco potenziato, però, bisogna pagare, e stiamo parlando di decine di milioni per poterne aprirne uno di livello cinquanta o superiore. Il prezzo non stupisce visto che la dinamica in questione serve proprio a dare una parvenza di utilità ai soldi che fioccano in abbondanza grazie a goblin, abissi d'oro e maggiore potenza dei giocatori.

La patch 2.4.0

Ventiquattro prove per me, posson bastare

La patch 2.4 non include meccaniche stravolgenti, il PvP è ancora un miraggio e c'è spazio in abbondanza per migliorare l'end game, ma ha comunque un impatto visibile sul gameplay. A essere cambiata è la difficoltà a causa della maggiore resistenza dei personaggi e delle modifiche ai set che in alcuni casi, come quello dell'Essenza Sconsacrata, garantiscono un drastico aumento del danno. Affrontare Tormento X con un equipaggiamento decente non è più una sfida ed è un peccato, anche se facilita il "farming" a chi ha poco tempo da dedicare a Diablo III. Inoltre è sempre possibile rivolgersi varchi maggiori il cui aumento progressivo di difficoltà garantisce la possibilità di affrontare sfide davvero toste. Chi invece trascorre le giornate a "farmare" può contare sugli ancora più complessi obiettivi stagionali e può sulle ventiquattro prove disegnate in base agli altrettanti set di classe che richiedono di equipaggiare completamente sei personaggi e per questo garantiscono, partendo da zero nella nuova stagione, un sacco di ore di gioco.

La patch 2.4.0

Le sfide sono disseminate per Sanctuarium e internet è già pieno di video e guide che indicano come trovare rapidamente tutte le prove ma chi non vuole scorciatoie può rincorrere ai facili indizi concessi da Blizzard. Per ottenerli è necessario visitare la nuova area del Maniero di Leoric dove, assieme a un paio di segreti, c'è un tomo che quando consultato indossando uno specifico set elargisce una pagina con un semplice enigma. Tra l'altro il Maniero di Leoric non è l'unica zona che si è ampliata. Una foresta piena di yeti riprende infatti le atmosfere innevate delle Rovine di Sescheron e c'è un'altra aggiunta alla mappa che riguarda una zona tutta nuova chiamata Isola della Conca Grigia. Purtroppo si tratta di un'area che non brilla per varietà e dettaglio, ma dovrebbe soddisfare chi ama la pioggia battente e le missioni macabre. Con questa nuova area sono spuntati fuori anche due nemici che sono il classico lupo e un nuovo uomo albero più snello di quello già presente e piuttosto simile agli Ent de Il Signore degli Anelli. Chiudiamo con le novità di contorno che includono la raccolta dell'oro da parte delle mascotte e la possibilità di trasformare un eroe esistente in uno stagionale. Il personaggio mantiene nome e ore di gioco mentre tutto il resto viene ovviamente azzerato e l'equipaggiamento viene spedito ai personaggi standard. Ed è qui che viene utile l'aggiunta di una sesta scheda dell'inventario che costa 500.000 monete d'oro. Inoltre le ricompense stagionali permettono di ottenerne una settima e lo stesso accadrà nelle prossime tre stagioni garantendoci un totale di cinque nuove schede in cui stipare varianti di set, oggetti potenzialmente utili, rari da potenziare con il Cubo di Kanai e materiali in quantità.