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Rico vola ancora più in alto

Abbiamo provato il primo, abbondante DLC di Just Cause 3. Ecco le nostre impressioni!

PROVATO di Stefano F. Brocchieri   —   23/02/2016

Al giorno d'oggi non sei nessuno se non hai un piano DLC, meglio ancora se associato a un season pass tramite cui monetizzare immediatamente sui contenuti aggiuntivi che ti impegni a realizzare nei mesi a seguire il lancio del tuo gioco. Un corollario ormai irrinunciabile del grosso della produzione a tripla A (e non solo). Ma c'è modo e modo di cimentarcisi.

Rico vola ancora più in alto

Per Just Cause 3, Avalanche Studios si sta sforzando di partorire qualcosa di particolare, che rappresenti un reale valore aggiunto rispetto alla proposta del gioco base, sperimentando con soluzioni che spingano le avventure di Rico Rodriguez verso estremi non ancora bazzicati. Il nome del pass stagionale della produzione Square Enix, Aria, Terra e Mare, d'altronde dice già tutto, facendo istantaneamente immaginare quali potrebbero essere modalità e direzioni tramite cui lanciarsi alla ricerca di nuovi e più eccessivi sbocchi a una formula che ce ne ha già fatte giocare di cotte e di crude. Resterebbe solo da capire come gli svedesi intendano concretamente dare vita a un triplo concept del genere. Ne abbiamo potuto avere un'anticipazione, giocando per un paio d'ore il primo contenuto scaricabile, quello dedicato al tema dell'aria, chiamato Sky Fortress.

Ci siamo infilati la Tuta Alare al Bavarium per provare Sky Fortress, il primo DLC di Just Cause 3!

L'arcade degli anni 10

Sky Fortress introduce una nuova minaccia per medici, la eDEN Corporation, società così all'avanguardia da essere non solo in grado di costruire un'armata di droni e di dotare il suo esercito di armi avveniristiche, ma anche di costruirsi una fortezza volante deputata al disturbo delle comunicazioni, per permettere all'impero economico della spietata Eden Callaghan di operare in gran segreto, e alla raffinazione del Bavarium, la risorsa naturale dallo spaventoso potenziale bellico di cui si è già fatta la conoscenza durante la lotta contro Di Ravello.

Rico vola ancora più in alto
Rico vola ancora più in alto

Nemmeno a farlo apposta, subito dopo esserci recati a indagare su cosa si potesse trovare presso un nuovo punto di interesse sulla mappa, situato a un'altitudine davvero anomala, il nostro obiettivo era di metterlo a ferro e fuoco. Come? Alla solita vecchia maniera, ovvero distruggendo una lista di elementi nevralgici. I propositi di Avalanche di offrire spunti inediti per la formula appaiono tuttavia chiari già dopo le prime bazookate: la fortezza volante è un avamposto decisamente diverso dai tanti che abbiamo già raso al suolo. Il fatto che si tratti di un'installazione fluttuante nell'aria ha permesso di strutturarla in maniera decisamente singolare. L'azione si estende innanzitutto con più scioltezza e continuità anche attorno, per via di una serie di piattaforme periferiche che possono ospitare degli obiettivi sensibili od essere sfruttate come punti di vantaggio, approvvigionamento o deviazioni per alleggerire la pressione dei sistemi di difesa. Ma anche la conformazione della base stessa offre nuove opportunità, visto che tutta la parte inferiore col suo intricato complesso di passerelle sospese, zone di carico, impianti energetici, torrette a testa in giù e ponti di comando allo scoperto rappresenta a tutti gli effetti una zona giocabile. Ci si ritrova dunque a lottare senza esclusione di colpi, da e verso ogni direzione e a diversi gradi di verticalità, fronteggiando sentinelle volanti, cannoni antiaerei, carri armati robotizzati e fanteria corazzata. E ci si ritrova a lottare con un piglio più agile e aggressivo del solito, grazie alla Tuta Alare al Bavarium, che incorpora un propulsore, per effetto del quale godere di una spinta-turbo, di una mitragliatrice simil gatling e di un sistema di missili a ricerca, attraverso cui avvalersi di un considerevole potere offensivo senza essere costretti a tirar fuori il più lento e impacciato paracadute. Rico sembra quasi un aereo da combattimento che sfreccia tra stretti corridoi come un Ala-X, si lancia in picchiata a bombardare, schiva missili e si diletta in piccoli accenni di dog-fighting. Il tutto in una cornice tematica ed estetica che richiama molto da vicino certi passaggi di Strider, classico arcade di Capcom, riguardo cui, con le dovute proporzioni, si potrebbe azzardare un parallelo anche per quanto riguarda il taglio vertiginoso e l'intensità delle situazioni che ci vedono protagonisti.

Retro-giocabilità

Riconvertita la fortezza e occupatici a seguire del suo sistema di comunicazione, ci siamo avventurati al suo interno, dove siamo stati vittima di un paio di imboscate che hanno dato luogo a scontri piuttosto intensi, specie quello che nella mischia buttava un grosso mech a forma di ragno. Abbiamo apprezzato un level design in grado di valorizzare la wingsuit anche al chiuso e non ci siamo fatti mancare nemmeno un faccia a faccia con alcuni fantasmi del passato (la Mano Nera vi dice qualcosa?).

Rico vola ancora più in alto
Rico vola ancora più in alto

Preso il controllo della roccaforte della Callaghan (con cui chiaramente Rico nel frattempo ha continui battibecchi via radio), si sbloccano quattro nuove sfide (tre dedicate alla tuta, una alla distruzione) dal tono alquanto brioso e sopratutto l'accesso a due strumenti inediti da recapitare tramite Lancio Ribelle: un fucile al Bavarium e una sentinella robotizzata che ci assiste sul campo, ingaggiando automaticamente i nemici. Da segnalare che queste risorse saranno liberamente utilizzabili anche nel gioco base. Avalanche ha speso parecchio tempo per implementarle, testarle e bilanciarle, facendo in modo che possano inserirsi nel tessuto di interazioni già esistente portando in dote nuove, frizzanti espressioni di giocabilità sandbox, senza rompere nulla. L'unico limite è che l'uso della Tuta Alare al Bavarium sarà comprensibilmente inibito nelle sfide a tema. Le due ore a nostra disposizione si sono concluse poco più in là, quando siamo tornati con i piedi per terra, nella provincia di Prospere, per fare piazza pulita di un paio di stabilimenti dell'eDEN. Bisognerà vedere cos'altro avrà da offrire, Sky Fortress. Gli sviluppatori parlano di un monte di contenuti completabile in circa 4-6 ore, riguardo cui la build preview su cui abbiamo messo mano non forniva grandi indizi, visto che le cose da fare al suo interno apparivano "auto-conclusive". In altre parole non sappiamo se il grosso della durata di questa prima mini-espansione sarà occupato da sfide piuttosto che altri avamposti, magari più canonici, o da vere e proprie missioni e quanta altra trama ci sarà oltre all'accenno iniziale. Insomma, varrà la pena scucire 11,99€? La risposta fortunatamente arriverà a breve, fra una settimana esatta, il primo marzo, con l'uscita del pacchetto.

CERTEZZE

  • La Tuta Alare al Bavarium e gli altri strumenti aggiungono freschezza
  • La fortezza volante è un parco giochi avvincente
  • I nuovi tool possono essere usati anche nel gioco base

DUBBI

  • Sostanziosità complessiva dell'offerta ancora da inquadrare