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L'ultima stella

Abbiamo provato le prima due missioni della modalità storia del prossimo sparatutto multiplayer di Gearbox

PROVATO di Mattia Comba   —   23/03/2016

Dopo l'articolo pubblicato un paio di settimane addietro incentrato interamente sulla nuova modalità multiplayer Incursione, ritorniamo a parlare di Battleborn per concentrarci questa volta sul mondo realizzato da Gearbox e sulla campagna PvE, a cui spetta l'arduo compito di raccontarcelo come si deve. È praticamente la regola che i titoli multiplayer online come MOBA e arena shooter lascino da parte la storia per concentrarsi interamente sull'azione e sul gameplay nonostante le decine di personaggi a disposizione, ma in questo caso la software house americana ha scelto la strada di una modalità PvE più strutturata, in primo luogo per garantire una certa quantità di contenuti al di fuori del multiplayer competitivo che possano arricchire un pacchetto che, lo ricordiamo, sarà venduto a prezzo pieno a partire dal prossimo 3 maggio. L'obiettivo non è immediato, ma da quanto abbiamo provato Battleborn sembra essere riuscito a imboccare la strada giusta.

Dopo il multiplayer, torniamo su Battleborn per raccontarvi le prime due missioni della modalità storia

Orde di avversari

All'arrivo nei negozi, la storia di Battleborn comprenderà otto capitoli abbastanza sostanziosi, la cui lunghezza si aggira tra i trenta minuti e i tre quarti d'ora garantendo quindi una discreta quantità di contenuti per tutti, fermo restando che fondamentalmente si tratta di un'arena shooter che punta tutto sul multiplayer. Il PvE, per quanto ben sviluppato, ci ha lasciato la sensazione di essere più una modalità di contorno utile per prendere confidenza con il gameplay, le peculiarità di ogni classe di eroe e approfondire in modo piuttosto superficiale la narrativa dietro all'ultimo lavoro di Gearbox.

L'ultima stella
L'ultima stella

Sostanzialmente, in un universo oramai giunto al capolinea, cinque fazioni si scontrano per avere il controllo dell'ultima stella rimasta integra, Solus, che garantirebbe la sopravvivenza al popolo capace di conquistarla. In realtà, come molto spesso accade con questo tipo di giochi, i confini delineati tra le varie fazioni sono molto labili e assolutamente irrilevanti in fase di selezione degli eroi prima di scendere in campo per la battaglia. Anche in questo caso, nonostante la campagna provi a raccontarci le lotte intestine tra i cinque schieramenti, non si hanno obblighi di sorta nella selezione del personaggio. Inizialmente ne sono utilizzabili solamente sette dei venticinque disponibili, con i rimanenti che si sbloccano al completamento dei vari episodi. Noi abbiamo giocato le prime due missioni della storia: nella prima, The Ranegade, l'obiettivo è quello di raggiungere Calderius, un personaggio molto importante per l'Impero Jennerit rimasto bloccato sul pianeta Solus e senza più armatura a disposizione. Il nostro compito è quello di mettere in sicurezza l'area in cui si trova mentre lui ricarica gli scudi per poi scortarlo al sicuro. Terminata la missione e messo in salvo Calderius, diventa disponibile nella selezione dei personaggi e quindi utilizzabile per le missioni successive. La seconda, The Void Edge, ha ribaltato gli schieramenti affidandoci la difesa di un robottone gigante da scortare fino al punto di estrazione designato, eliminando ovviamente ogni nemico che ci si para davanti. In entrambi i casi, ci siamo trovati in una sorta di modalità orda con gli ostili controllati dall'intelligenza artificiale che si materializzano in punti specifici dalla mappa a ondate, da eliminare prima di passare alla sezione successiva del livello. Sparsi per l'ambientazione ci sono Shards da raccogliere e spendere per costruire torrette e droni che ci daranno una grossa mano nelle fasi più concitate. I nemici infatti puntano più sulla quantità e sulla potenza di fuoco che sulla tattica, caricando a testa bassa senza evidenziare il minimo spirito di adattamento alla situazione.

Nuovi contenuti post-lancio

2K Games e Gearbox hanno già annunciato i piani relativi ai contenuti post-lancio per Battleborn che comprendono 5 personaggi aggiuntivi gratuiti che porteranno il roster totale a 30 eroi, oltre a nuove modalità multiplayer competitive e aggiornamenti al bilanciamento. Sul fronte dei contenuti a pagamento sono previsti cinque pacchetti da 4,99$ l'uno o tutti insieme in un Season Pass a 19,99$, all'interno dei quali si trova una nuova Story Operation, nuove skin esclusive, elementi di personalizzazione e altri contenuti di gioco.

Meglio in gruppo

La modalità storia di Battleborn può essere affrontata in cooperativa sia in split screen che online per un massimo di cinque giocatori ma, nel caso ne mancassero uno o più, i posti vacanti verranno riempiti dai bot controllati dall'intelligenza artificiale con relativo aggiustamento del livello di difficoltà. Non vi sarà quindi un vero e proprio single player visto che saremo costantemente parte di una squadra, ma rimane comunque possibile affrontare l'intera modalità in solitaria, perdendo ovviamente qualcosa in termini di divertimento.

L'ultima stella

Avendo effettuato il provato in compagnia di altri tre giornalisti e uno sviluppatore non abbiamo potuto testare l'effettiva qualità dell'intelligenza artificiale che dovrà sicuramente dimostrarsi piuttosto sveglia e reattiva, vista l'impronta altamente sinergica data dagli sviluppatori al gameplay. Così come per il multiplayer infatti, anche nei due capitoli della modalità storia da noi provati traspare piuttosto prepotentemente la necessita di utilizzare un team ben variegato in termini di ruoli: almeno un curatore e un tank sono obbligatori nella composizione della squadra, ma anche formazioni con due tank e due attaccanti si sono rivelate equilibrate contro i boss più ostici. Fatta la scelta iniziale e lanciata la missione non sarà più possibile intervenire per cambiare gli eroi, e risulta quindi fondamentale una buona comunicazione con gli altri compagni di squadra nella fase di selezione dei personaggi al fine di evitare formazioni sbilanciate che renderebbero difficile portare a termine la missione. I curatori devono essere attenti alla salute dei compagni, i tank a precedere gli attaccanti assorbendo tutti i danni e permettendo ai colleghi di uccidere quanti più nemici possibile. L'intelligenza artificiale dovrà quindi dimostrarsi all'altezza di tale compito per evitarci massicce dosi di frustrazione. Disseminate per i livelli ci sono anche delle casse nelle quali trovare equipaggiamento e oggetti utili a migliorare le statistiche del proprio eroe: questi sono condivisi tra tutti i membri della squadra e possono essere utilizzati per creare delle build da equipaggiare ad ogni eroe prima di scendere in battaglia. Insomma le opzioni di personalizzazione rimangono elevatissime, soprattutto grazie al sistema di livellamento Helix che prevede per ognuno dei dieci livelli del personaggio un potenziamento per una delle due abilità disponibili. Nel complesso quindi si tratta di un'infrastruttura decisamente interessante che favorisce ancora di più la rigiocabilità delle missioni, la cui qualità rimane tuttavia ancora da valutare soprattutto per quanto riguarda varietà e coinvolgimento, per i quali dovremo necessariamente aspettare l'uscita del gioco programmata per il prossimo 3 maggio.

CERTEZZE

  • La modalità storia mantiene intatta la necessità di strategia e cooperazione
  • Le missioni sembrano abbastanza corpose
  • Divertente se giocato con altri giocatori

DUBBI

  • La ripetitività rimane un'incognita
  • Efficacia dell'intelligenza artificiale tutta da verificare