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Come i videogiochi raccontano New York

Passeggiando per New York, abbiamo visitato alcuni luoghi iconici visti nei videogiochi ambientati nella Grande Mela

SPECIALE di Vincenzo Lettera   —   03/05/2016
Come i videogiochi raccontano New York

Grazie al suo tipico schema a scacchiera, con le strade che si intersecano perpendicolarmente in verticale e orizzontale, l'isola di Manhattan è fatta in modo che sia impossibile perdere l'orientamento. Mentre percorriamo la Fifth Avenue all'ombra dei suoi eleganti edifici, i lussuosi negozi e i numerosi musei, costeggiamo l'Empire State Building, prendiamo un tè freddo nel grazioso Bryant Park e svoltiamo in 42nd Street, diretti verso Times Square con la sicumera di chi a New York si sente quasi un "local". Per chi scrive, questa era in realtà la prima volta nella Grande Mela, ma in compenso ha passato decine di ore tra le strade di Liberty City, la perfetta copia di New York in cui è ambientato Grand Theft Auto IV. Pochi luoghi al mondo sono più iconici e riconoscibili della metropoli statunitense, e anche nei videogiochi è stata utilizzata come palcoscenico di numerose storie. Pubblicato nel 1986, Amnesia era un'avventura testuale in cui il protagonista si risvegliava senza memoria in una camera d'albergo a Manhattan, e nella confezione del gioco era presente addirittura una mappa dell'isola per aiutare a orientarsi tra le sue Street e le sue Avenue. Due anni dopo, Sierra On-Line ambientò Manhunter: New York in una versione post-apocalittica della città, al cui centro si ergeva un Empire State Building ormai ridotto a pezzi. Ma di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe: le Teenage Mutant Ninja Turtles sono nate e cresciute nelle fogne di Manhattan, Ghostbusters per NES aveva luogo in una riproduzione (completamente sbagliata) di Downtown, mentre Little Mac - il pugile protagonista di Punch-Out!! - è originario del Bronx. Eppure è soltanto con l'arrivo dei giochi 3D che abbiamo assistito ai primi tentativi di replicare specifiche zone di New York in maniera più accurata.

Da Times Square al Ponte di Brooklyn: ripercorriamo le strade della New York dei videogiochi

Arrivo a Times Square

Enormi edifici vengono illuminati dai neon, mentre schermi extralarge bombardano con le loro pubblicità le persone per strada, che febbricitanti si spostano e si sfiorano senza mai urtarsi. Assieme a quello di Shibuya, l'incrocio di Times Square è senza dubbio tra i più famosi al mondo, capace di soverchiare i sensi di chi lo attraversa per la prima volta. Non stupisce quindi che sia uno dei posti di New York che vengono ripresi più spesso nei videogiochi.

Come i videogiochi raccontano New York

In serie di guida come Forza Motorsport e Gran Turismo, i piloti scendono dalla Broadway (la lunga strada che taglia Manhattan in diagonale) per poi risalire la 7th Avenue, in modo tale da ritrovarsi l'imponente One Times Tower davanti agli occhi mentre sfrecciano ad alta velocità attraverso Times Square. Giochi come Spider-Man 3, The Incredible Hulk e LEGO Marvel Super Heroes ne mostrano una versione colorata e vivace, ma sono altrettanti i casi in cui l'intersezione sfoggia toni ben più cupi. In Prototype, l'action pubblicato nel 2009 da Activision, il protagonista può scalare in un attimo le pareti degli edifici che circondano la piazza, farsi strada in mezzo alla folla di persone o usare i propri poteri per far saltare in aria i taxi fermi al semaforo. Nel Ghostbusters sviluppato da Terminal Reality, una devastata Times Square diventa il ring in cui gli Acchiappafantasmi affrontano il gigantesco Uomo della Pubblicità dei Marshmallow. Nel più recente The Division, invece, la piazza è un teatro di guerriglia urbana, in cui gli enormi schermi pubblicitari ancora funzionanti illuminano la desolazione e la decadenza che pervade le strade ghiacciate della città. Forse il più fedele doppleganger digitale resta però la Star Junction di Grand Theft Auto IV. Ok, saranno cambiati tutti i nomi dei negozi (7Eleven diventa 24Seven, mentre al posto dell'Hard Rock Cafè c'è il Superstar Cafè), ma nessun altro gioco riesce a trasmettere allo stesso modo l'aria che si respira camminando per Times Square.

Central Park e la Subway

Da Times Square decidiamo di raggiungere Central Park risalendo per Ave of the Americas (ma se volete mescolarvi tra i newyorkesi, chiamatela semplicemente Sixth Avenue). Passeggiando di giorno tra i sentieri bucolici del parco non immaginereste mai che si possa ambientare un survival horror al suo interno. Eppure è proprio dentro Central Park che si svolge gran parte della storia di quell'Alone in the Dark pubblicato da Atari nel 2008.

Come i videogiochi raccontano New York

Armati di fotocamera e scarpe comode, i grafici di Eden Games scattarono oltre 1500 fotografie del parco, replicando con precisione la topografia dell'area e inserendo all'interno del gioco alcune delle strutture e delle attrazioni principali, come il Belvedere Castle, il Metropolitan Museum o la Bethesda Fountain. Meno fedele (e assai più scialba) è la versione del parco visitabile in True Crime: New York City, anche se tra i tanti minigiochi ambientati al suo interno c'era la possibilità di partecipare a gare clandestine in mezzo agli alberi. Sfruttando un piccolo bug è possibile arrivare a Central Park anche in The Division, esplorando un'area teoricamente inaccessibile (e chiaramente non terminata) che forse potrebbe essere aggiunta da Ubisoft in uno dei futuri DLC del gioco. Usciamo ad East Harlem e decidiamo di riattraversare Manhattan utilizzando la Subway. Anche in questo caso, chi ha giocato Grand Theft Auto IV noterà immediatamente le enormi somiglianze tra il sistema metropolitano di New York e quello di Liberty City. Dall'entrata in superficie ai distributori automatici dei biglietti, passando per i tornelli, le banchine e l'interno dei treni, tutto è estremamente fedele, col giocatore che può effettivamente spostarsi da una fermata all'altra pagando la somma del biglietto. Anche in The Division la Subway di New York ha diverse somiglianze con la sua controparte reale, ma in questo caso conoscere la labirintica rete metropolitana della città è fondamentale per spostarsi di nascosto, preparando agguati o cercando vie di fuga sotto la superficie.

Da Wall Street al Ponte di Brooklyn

Dopo una mezz'oretta di metropolitana (un tempo più che abbondante per sperimentare le disgrazie della Subway nell'ora di punta) scendiamo alla fermata di Wall Street. Risaliti in superficie, in realtà, non c'è molto da vedere: l'attrazione principale è la folla di turisti che, a turno e armati di selfie stick, si scattano delle foto mentre toccano l'immenso scroto di un toro di bronzo.

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Una delle arene di Street Fighter V è stata modellata ispirandosi proprio a questa strada: nell'immaginario di Capcom si chiamerà anche Metro City, ma la scultura raffigurante un ariete di bronzo e l'edificio sullo sfondo, pressoché identico alla Borsa di New York, lasciano pochi dubbi in merito. Scendendo ancora più a sud lungo la Broadway, a pochi passi dal Charging Bull, si arriva finalmente a Battery Park, un parco di oltre 8 ettari che colora di verde la punta meridionale di Manhattan. Durante il giorno, il parco è popolato da persone impegnate nelle più disparate attività: c'è chi va sullo skate e chi gioca a basket, chi fa jogging e chi invece si rilassa, seduto su una panchina lungo la riva mentre ammira da lontano la Statua della Libertà. Gli sviluppatori di videogiochi devono però avere qualche problema coi parchi di New York, perché nell'immaginario e distopico futuro cyberpunk di Deus Ex, anche Battery Park diventa invece un luogo tetro e decaduto, una buia baraccopoli abitata da tossici, infetti e senzatetto. Più vicina alla controparte reale è, anche in questo caso, la versione presente in GTA IV e che prende il nome di Castle Gardens. Il dettaglio più curioso è che, se si percorre la costa in direzione Est, non è raro imbattersi in cantieri e aree in costruzione esattamente come nel gioco di Rockstar North. Una piacevole passeggiata lungo il mare porta dritti fino al Ponte di Brooklyn, altro celebre simbolo della città. In giochi come Project Gotham Racing 3, Crazy Taxi e GTA IV è possibile attraversare questo immenso ponte guidando ad alta velocità, ma la realtà che ci siamo trovati davanti è ben diversa. Col traffico che ingolfa la strada e le centinaia di persone che decidono di percorrere il ponte a piedi, arrivare a Brooklyn potrebbe essere più stressante di quanto ricordiate. E oltre il ponte? Chi conosce un minimo New York avrà a questo punto notato come quasi tutti i giochi ambientati nella Grande Mela abbiano luogo a Manhattan. Fatta eccezione per Grand Theft Auto IV (che copre anche Brooklyn, Queens e il Bronx, oltre che a un pezzo di New Jersey) e The Division (che per ora prende un minuscolo pezzo di Brooklyn), non abbiamo grandi esempi di titoli ambientati nelle zone meno turistiche della città, ma con mondi virtuali sempre più dettagliati e sempre più storie ambientate in luoghi reali, le cose potrebbero presto cambiare. Nel frattempo ci piace pensare che Super Mario sia davvero un idraulico di Brooklyn, che abbia diretto incontri di pugilato a Madison Square Garden e affrontato un grosso gorilla sulla cima dell'Empire State Building. Chi è appassionato di videogiochi è abituato a viaggiare con la fantasia e ad affrontare memorabili avventure in mondi esotici, è incuriosito dalla realtà virtuale ma sotto sotto sogna di scoprire nuovi luoghi del mondo (quello reale). Se c'è un viaggio che avete sempre sognato fare, allora potrebbe interessarvi il concorso #viaggiointesta: iscrivetevi e, nel caso doveste vincere, ricordatevi di mandarci una cartolina.

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