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La sottile linea di sabbia

Abbiamo provato Operazione Polvere, la nuova espansione gratuita di Rainbow Six: Siege

PROVATO di Lorenzo Fantoni   —   16/05/2016

Dopo Black Ice, l'universo di Rainbow Six si arricchisce con un altro contenuto, Operazione Polvere, che come il precedente arricchisce il gioco con una nuova mappe e due operativi aggiuntivi. Esattamente come il suo predecessore e le aggiunte che seguiranno, anche Operazione Polvere è completamente gratuito, nel senso che la mappa entra da subito "in rotazione", mentre i due personaggi sono disponibili per l'acquisto, a patto di essersi guadagnati i crediti necessari. Per quanto riguarda il primo anno di gioco, Ubisoft ha in programma ancora due espansioni, corrispondenti ad altrettante mappe e a quattro nuovi soldati, equamente divisi tra attacco e difesa. Queste patch sono l'occasione anche per aggiustare il tiro sul gioco, correggendo eventuali difetti o modificando il gameplay per allinearsi con i desideri della community.

Ecco com'è "Operazione Polvere" la nuova espansione di Rainbow Six: Siege

Barbe e Valchirie

Vediamo dunque più da vicino i nostri nuovi compagni di gioco: entrambi vengono dai Seal ed entrambi hanno velocità ed armamento medi, ma essendo divisi tra attacco e difesa il loro approccio allo scontro non potrebbe essere più differente. Cominciamo con Blackbeard, ovvero Craig Jenson, questo personaggio è pesantemente armato e nel suo loadout può contare su due fucili d'assalto, la Desert Eagle, granate stordenti e cariche da breccia. La sua abilità speciale è uno scudo tattico da montare sopra l'arma principale che gli permette di deviare eventuali colpi diretti alla testa, rendendolo un bersaglio meno facile da abbattere, soprattutto in posizione accovacciata e sdraiata.

La sottile linea di sabbia

L'idea è quella di avere un soldato dotato di uno scudo ma privo delle limitazioni degli operativi che ne utilizzano uno completo. Onestamente la sua utilità in combattimento ci è sembrata relativamente bassa, escluse le fasi di ripulitura dalla finestra, dove invece dà il massimo dell'efficienza. Ok, lo scudo può essere utile nel caso di uno scontro improvviso, ma di fronte a un nemico appostato o che ti prende alle spalle, situazione abbastanza frequente in Rainbow Six, c'è tutto il tempo per prendere la mira e colpire le gambe. La bravura di chi utilizza Blackbeard sta tutta nel capire quando procedere sdraiati e rendersi quasi del tutto invulnerabili, ma in grado di sfruttare la potenza di fuoco di un fucile d'assalto. Completamente diverso è il discorso per Valkyrie, la cui abilità principale, quattro telecamere aggiuntive, si dimostra da subito fondamentale contro i team più esperti che conoscono a memoria la posizione delle telecamere standard e hanno già distrutto ogni possibile fonte visiva. Per questo motivo la capacità di Valkyrie di posizione altri quattro "occhi" in giro per la mappa la rende un'ottima scelta per il team di difesa, che può così contare su informazioni aggiuntive e costringere la squadra in attacco a prestare ulteriore attenzione alle telecamere, distraendosi magari dall'obiettivo principale. Per bilanciare il tutto Valkyrie non è dotata di armi particolarmente utili a lungo raggio, ma può contare sulla potenza di fuoco di uno Spas-12 o una mitraglietta leggera. Completano il suo equipaggiamento la Desert Eagle, un'utile barriera personale e una carica esplosiva.

Guerra di confine

La sottile linea di sabbia

Visto il nome e l'ambientazione, Operazione Polvere non poteva che offrire una mappa ambientata in un contesto mediorientale. Il suo nome è Border ed è infatti posizionata sul confine fra due stati. Rispetto a Black Ice, Border si presenta come una mappa molto più raccolta, ricca di spazi stretti che improvvisamente si aprono in ambienti più ampi e privi di coperture. La sua caratteristica principale è il fatto di essere molto complessa da difendere, visto che presenta il maggior numero di zone distruttibili sia nelle pareti laterali nei soffitti o pavimenti. Al momento i giocatori la stanno ancora studiando e non è molto presente nella rotazione delle mappe, manca quella confidenza accumulata con gli ambienti ormai conosciuti ed è forse ancora presto per dire quale sia l'approccio migliore. Nelle partite che abbiamo avuto modo di giocare, tutto ruotava sulla capacità del team difensivo di creare un collo di bottiglia in cui attirare l'attacco, ma anche nel saper improvvisare se le forze nemiche non cadevano nella trappola e trovavano il muro giusto per fare breccia. Senza dubbio una mappa molto complessa da giocare e abbastanza diversa rispetto ai teatri di guerra a cui siamo abituati, il che non può che essere una cosa buona sulla carta, ma saranno i giocatori a decidere se l'idea di un ambiente molto aperto piace oppure no.

Ritocchi

Operazione Polvere porta con sé non solo una mappe e due soldati, ma alcune piccole modifiche che faranno la felicità di molti giocatori. Il primo e forse meno importante cambiamento riguarda l'introduzione di una schermata di vittoria "alla Overwatch" per il team vincitore, con tanto di proclamazione dell'MVP per potersi vantare con gli amici. Non è niente di particolare ma sono quelle piccole cose che ricompensano il giocatore e possono spingerlo a farsi un'altra partita. Altra modifica molto più pesante è la possibilità di cambiare la dotazione tra un match e l'altro, così da poter variare l'approccio tra un fucile pesante e una mitraglietta a corto raggio o cambiare granate e così via.

La sottile linea di sabbia

Inoltre, se l'opzione è disponibile sul server, sarà possibile rimuovere eventuali gadget piazzati in giro per la mappa per riposizionarli, reagendo così a eventuali cambiamenti del match. Per chi avesse crediti da spendere, con l'introduzione di Operazione Polvere si potranno acquistare dei ciondoli da attaccare alle armi, perché si sa che i corpi speciali di tutto il mondo non fanno altro dalla mattina alla sera, e caschi personalizzati che renderanno il vostro aspetto ancora più minaccioso. Per il resto, Ubisoft ha apportato alcuni cambiamenti alle armi e ai loadout con lo scopo di bilanciare meglio i vari operativi; abbiamo inoltre notato che adesso lo scudo di Montagne offre anche una copertura laterale, che ci vuole meno spazio per posizionare la mitragliatrice di Tachanka, ma soprattutto che finalmente la testa del nostro soldato e il suo punto di vista sono allineanti nella maniera corretta, questo dovrebbe prevenire tutti quei momenti in cui crediamo di esserci appena sporti da un angolo e invece stiamo offrendo mezza testa al mirino dell'avversario. Insomma, Rainbow Six può non aver fatto un debutto particolarmente stellare, ma patch dopo patch si sta rivelando un diesel in grado di aggiungere contenuti con continuità, speriamo per Ubisoft che questa strategia paghi nel lungo termine.

Conclusioni

Multiplayer.it

Lettori (233)

7.8

Il tuo voto

PRO

  • Ottime abilità di Valkyrie
  • Si può cambiare loadout tra i match
  • Corretto l'allineamento tra testa e visuale
  • Mappa differente dalle altre...

CONTRO

  • ...non è detto che la cosa piaccia alla community
  • Lo scudo di Blackbeard non è così utile