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Tutte le donne di Nathan

Cinque donne, cinque profili diversi e una doppia sorpresa finale: storia, legami e curiosità delle figure femminili a loro modo più importanti per Nathan Drake

SPECIALE di Massimo Reina   —   30/05/2016

Attenzione: l'articolo contiene alcuni spoiler sui vecchi episodi di Uncharted e sull'ultimo, soprattutto nel paragrafo conclusivo.

Fin dal giorno del suo annuncio in occasione degli Spike TV PS4 All Access del 2013, Uncharted 4: Fine di un Ladro ha provocato nel pubblico un'attesa spropositata, e la nuova avventura di Nathan Drake è diventata presto oggetto di attenzione da parte di milioni di appassionati. Gli stessi che probabilmente sono corsi in queste settimane nei negozi ad accaparrarsene una copia, e che magari si sono già goduti o si stanno ancora godendo l'avventura targata Naughty Dog e le peripezie del suo simpaticissimo e spericolato protagonista. Nathan Drake è però noto per essere anche un simpatico guascone, oltre che un uomo sensibile al fascino femminile, e nel corso delle sue storie non ha mai perso occasione per confermarlo. In tal senso la saga di Uncharted ha visto protagoniste a diverso titolo alcune donne che in un modo o nell'altro, come complici o come antagoniste, hanno avuto un ruolo importante nelle vicende della sua vita. E noi, presentandovele in ordine sparso, abbiamo pensato di raccontarvi brevemente le loro storie attraverso il legame con Nathan, qualche aneddoto e curiosità sulla loro personalità o sulla loro genesi, con tanto di sorpresina finale.

Tutte le donne di Nathan: storie e curiosità delle figure femminili più importanti di Uncharted

Chloe Frazer (Uncharted 2: Il covo dei ladri)

L'australiana Chloe Frazer è uno dei personaggi più tosti della saga di Naughty Dog, non a caso pare sia stata concepita da Amy Hennig e dagli sceneggiatori per essere quasi una sorta di nemesi di Nathan, una controparte leggermente più cupa e riflessiva di Drake, senza molti scrupoli e dalla moralità ondivaga, che per contrasto avrebbe quindi dovuto evidenziarne alcuni aspetti particolari della personalità.

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Arne Meyer, direttore della comunicazione di Naughty Dog, spiegò tempo addietro che per il team di sviluppo è importante caratterizzare sempre di più il protagonista del gioco, e dunque scavare in profondità nella sua personalità, tirandone fuori i problemi personali e i difetti anche attraverso individualità simili alla sua o comunque particolari in grado di faro reagire in un certo modo a un evento o a una discussione su un determinato argomento. La Hennig voleva inoltre creare una figura femminile caratterialmente in contrasto con Elena Fisher, i cui modi a confronto erano all'epoca quelli tipici della "brava ragazza". Ad ogni modo, questa cacciatrice di tesori è un personaggio forte e indipendente, una "Indiana Jones con dei bei capelli", come la definì la sua doppiatrice originale, Claudia Black, capace con la sua sensualità di far perdere la testa a chiunque, compreso il protagonista di Uncharted. Chloe e Nathan hanno infatti avuto una relazione complicata per un certo periodo di tempo, ma poi si sono lasciati senza un apparente motivo, senza però far spegnere del tutto la fiamma dell'amore. Quando si rincontrano durante la loro avventura in giro per il mondo alla ricerca della flotta perduta di Marco Polo lasciano trasparire, tra un contrasto e l'altro, il desiderio di riconciliarsi e una certa complicità che sembra andare oltre alla semplice amicizia. Ma quando in appresso la ragazza si rende conto che il suo ex è in realtà innamorato di Elena, decide di chiudere la storia definitivamente e si fa da parte. Tant'è che quando riappare nel terzo episodio della saga, i due sono solo amici.

Marisa Chase (Uncharted: L’abisso d’oro)

Marisa Chase è la nipote dell'archeologo Vincent Perez, famoso per aver trascorso molti anni della sua vita alla ricerca della civiltà perduta di Quivira, l'Atlantide del deserto, una delle sette città di Cìbola (o sette città d'oro) che secondo una leggenda furono fondate da sette vescovi fuggiti nell'ottavo secolo d.C. dalla città spagnola di Merida a seguito dell'occupazione araba, e dove i bisogni materiali erano appagati.

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Dopo che gli fu diagnosticato un cancro, l'anziano ricercatore scomparve misteriosamente senza lasciare traccia, non prima di aver donato alla giovane Marisa un amuleto d'oro che era ritenuto la chiave per svelare il mistero che circondava proprio Quivira. La genesi di questo personaggio è stata un po' particolare, almeno a sentire Gavin, il quale rivelò tempo fa che nello script originale il personaggio di Chase era "un pò coglione e un po' sarcastico, ma parecchio lagnoso". A farlo notare furono in particolare la doppiatrice Christine Lakin mentre leggeva i testi con le battute del personaggio per le registrazioni di rito, e i tester durante le prove di montaggio dei dialoghi: tutti loro trovarono Marisa debole, nonché "fastidiosa" da sentire. Le sue frasi sembravano quelle pronunciate da una ragazza dall'indole tipicamente da buono a nulla e piagnucolona, piuttosto che da una ricercatrice con una buona esperienza nel settore. Il team di sviluppo si rese quindi conto che bisognava intervenire: decisero così di rafforzare il personaggio modificando alcune sue caratteristiche e parecchie delle risposte che dava nel corso dei suoi dialoghi con Nathan, specie quelle che la facevano apparire troppo critica e "lamentosa". Di fatto la ragazza divenne un po' più tosta, arguta e preparata dal punto di vista della conoscenza storica e dei manufatti antichi, così da risultare più attraente anche al buon Drake. Il quale a un certo punto la conquista, ma quando si decide a baciarla viene interrotto sul più bello da Sully, che avvisa i due che l'elicottero sul quale devono andar via dalla giungla dove si trovano è pronto. Dopo il ritorno alla civiltà il suo destino rimane sconosciuto, e di lei non si è fatto più menzione nella altre storie di Nathan Drake.

Katherine Marlowe (Uncharted 3: L'inganno di Drake)

La rigida signora Katherine Marlowe è l'antagonista principale di Uncharted 3: L'inganno di Drake, oltre che la prima donna ad avere questo ruolo nella saga. È il leader freddo e calcolatore di una società segreta inglese, le cui radici affondano a più di quattrocento anni, fino alla corte della regina Elisabetta I. Ha anche una lunga rivalità con Nathan Drake, che risale addirittura all'adolescenza del protagonista della serie, ed è legata all'anello di Sir Francis Drake.

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Questi è un oggetto prezioso che entrambi sostengono essere loro di diritto, ma anche la chiave per venire a capo di un antico mistero legato a Lawrence d'Arabia e alla città di di Ubar o Iram delle Colonne, un luogo perduto nella Penisola Arabica. Secondo il folclore arabo si trattava di una cittadina mercantile situata nel deserto del Rub' al-Khali ed esistita dal 3000 a.C. al I secolo d.C., che divenne favolosamente ricca attraverso il commercio tra le regioni costiere e i centri del Medio Oriente e dell'Europa. Di essa si sono perse le tracce e oggi si pensa che sia solo un mito. Comunque sia, la londinese Katherine è forse il nemico più difficile contro il quale abbia mai lottato Nathan, in quanto la donna è un'abile manipolatrice, capace di sfruttare le debolezze e la psicologia dei suoi avversari per batterli e farli fuori. Per lei è importante giocare con le paure degli avversari e sfruttarle a proprio vantaggio, insinuare nelle loro menti il tarlo del dubbio, compiere su di loro dei giochi mentali tali da confonderli. Non a caso a Nathan finisce per fare una terribile rivelazione. Non che coi suoi subalterni sia più delicata, visto che non manca occasione per trattarli con disprezzo. Katherine è talmente decisa e desiderosa di ottenere ciò che vuole, da finire per questo per perire nella "Città delle Mille Colonne" ingoiata dalle sabbie mobili, nonostante il generoso tentativo di Drake di salvarla.

Nadine Ross (Uncharted 4: Fine di un ladro)

La bella sudafricana Nadine è certamente una tipa da prendere con le molle. Affascinante e atletica, ma anche estremamente fiera, scaltra e pericolosa come conviene a una cacciatrice di tesori, per giunta a capo di un'organizzazione paramilitare chiamata Shoreline. Il gruppo di mercenari, in passato coinvolto in alcune sanguinose guerre civili, la segue fedele nella sua sfida ai fratelli Drake.

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La Ross è infatti una degli antagonisti di Nathan in Uncharted 4: Fine di un ladro, dove si rivela essere un leader esigente ma leale verso i suoi uomini, estremamente severa con chi la tradisce o le si oppone. Una combattente molto dura, temprata da mille battaglie e in grado pertanto di tenere comodamente testa a chiunque, compreso Nathan. Non è un caso che la ragazza sia stata l'unica antagonista assieme al compare Rafe, ad avere la meglio contro di lui in uno scontro uno contro uno. Anzi, addirittura anche n una scazzottata due contro uno, e "quell'uno" era proprio lei. Piccola curiosità: il personaggio è stato nei mesi scorsi protagonista, suo malgrado, di una sterile quanto insensata polemica. In pratica il team dei Naughty Dog è stato accusato di razzismo da alcuni individui, in quanto avrebbe permesso a una donna di pelle "bianca", l'attrice e doppiatrice Laura Bailey, di etnia e carnagione differente rispetto a quelle di Nadine, di dare la voce a quest'ultima. La Bailey ha risposto alle accuse con una lettera aperta nella quale spiegava tra l'altro come durante il provino non era stato mostrato l'aspetto del personaggio e di come lei, come del resto avevano fatto tutte le altre colleghe che si erano candidate a quel ruolo, aveva cercato comunque di prepararsi al meglio, allenandosi ore e ore per avere perfino un accento sudafricano credibile.

Elena Fisher (Uncharted: Drake's Fortune e successivi)

Nella nostra lista non ci siamo ovviamente dimenticati di lei, quella che i fan (e non solo loro) considerano giustamente la donna più importante della serie Uncharted. Stiamo parlando di Elena Fisher, che Amy Hennig, ex direttrice creativa e sceneggiatrice della serie, ha definito per certi versi "la versione femminile di Drake", che in parte rispecchia e in parte completa con altri aspetti caratteriali. E se a dirlo è la stessa persona che ha contribuito, e di molto, a tracciarne i tratti interiori, allora chi siamo noi per contraddirla?

Tutte le donne di Nathan

In effetti l'affascinante giornalista che compare in tutti i giochi principali della saga, bionda, atletica e con un viso un po' spigoloso, è certamente scaltra, spiritosa e intelligente (conosce bene la Storia e conosce tra l'altro molte lingue, tra cui il tibetano e l'arabo) come Nathan Drake, anche se appare spesso più compassionevole verso gli altri. Insomma, la potremmo definire simile al protagonista di Uncharted ma non per questo uguale, vale a dire un suo semplice clone in gonnella. Piuttosto la sua è una figura, come accennato qualche riga sopra, complementare a quella di Nate, visto che entrambi i personaggi si completano a vicenda. Quel che è certo è che Drake sembra diventare una persona migliore in sua presenza, e con lei si "lascia andare" senza timori, consapevole del fatto che comunque la donna sembra sapergli leggere dentro come fosse un libro aperto, e che nei momenti bui sa come motivarlo a non mollare, a tirarsi su e ripartire. In tal senso Elena si rivela una persona ottimista, e quando le cose non vanno per il verso giusto, questa qualità viene fuori, come detto, per ridare morale e fiducia al protagonista di Uncharted. Certo, anche lei ha i suoi momenti di rabbia dove non disdegna di lanciarsi a capofitto nella mischia, caratteristica che è andata a modificarsi col tempo. Ma in fondo, come hanno spiegato in passato anche quelli di Naughty Dog, nel primo gioco Elena era molto più giovane, inesperta di certe situazioni e forse un po' più ingenua. Ma col trascorrere degli anni e con l'esperienza, le cose che ha visto e le avventure a cui ha preso parte l'hanno fatta crescere, rendendola anche un tantino più cinica e dal grilletto facile, almeno in quei frangenti nei quali evidentemente non bastano la sua proverbiale intelligenza e astuzia.

In realtà...

A questo punto vi starete chiedendo perché non abbiamo chiuso con Elena il nostro articolo. Ebbene, il motivo è semplice: vi abbiamo parlato all'inizio di una "sorpresa", ma non volendo spoilerare troppo abbiamo pensato di mantenere la cosa meno visibile possibile fino alla fine. Se non volete rischiare grosse anticipazioni, fermatevi quindi qui a leggere. Perché nella nostra lista mancano ancora due figure femminili legate a Nathan Drake, compresa quella che probabilmente è la più importante "donna" nella sua vita. La prima è la madre, Cassandra Morgan, perché caschi il mondo, "la mamma è sempre la mamma" in qualsiasi angolo o pertugio del globo, ed è lei la figura femminile da sempre considerata, specie dai maschietti, quella più importante nella vita di un individuo. Della signora Morgan si conosce veramente poco: era uno storico che fino a prima di morire stava studiando il tesoro perduto di Henry Avery.

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In Uncharted 3: L'inganno di Drake, Katherine Marlowe rivela a Nathan che sua madre si suicidò quando lui aveva cinque anni e che il padre, a causa del dolore o per negligenza, decise di lasciare lui e il fratello in orfanotrofio. Nate non sarebbe quindi affatto il pronipote di Sir Francis Drake, e perfino il suo vero nome non sarebbe nemmeno quello che conosciamo. Nate e Samuel scopriranno che la madre è morta a causa di una non meglio imprecisata malattia: ma forse il termine fa riferimento a qualche forma di malattia mentale, come una fortissima depressione, che l'avrebbero poi portata al suicidio. Dicevamo prima che per gli uomini la figura femminile più importante della vita è generalmente quella della mamma, ed è vero, almeno fino a quando non diventano padri, fermo restando che si tratta di "amori" differenti, imparagonabili per molti aspetti ma di certo entrambi fondamentali. In tal senso, la donna più importante della vita di Nathan è la figlia, Cassie, nata dopo gli eventi principali di Uncharted 4 dal suo matrimonio con Elena. L'adolescente Cassie Drake porta il nome della nonna paterna e da lei, e del resto dai genitori, ha ereditato l'amore per la caccia ai tesori, la storia e l'archeologia. Somiglia molto alla mamma Elena, per via dei capelli biondi, della pelle chiara e degli occhi color nocciola-verde, anche se caratterialmente sembra più simile in certe espressioni a papà Nathan. Inoltre, nonostante la giovane età, è anche appassionata di arrampicate sulla roccia, surf, fotografia e videogiochi, suona la chitarra e ama leggere delle graphic novel per rilassarsi, come Nameless City della disegnatrice Faith Erin Hicks, autrice tra l'altro dei fumetti The Last of Us: American Dreams. Chissà che non sia lei, un giorno, a raccogliere "l'eredità avventurosa" dei genitori e a continuare la tradizione familiare di cacciatori di tesori.