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L’uomo da sei(cento) milioni di dollari

Sono molte le aspettative dei fan per Mankind Divided: lo abbiamo testato a Londra e possiamo dirvi se i lavori procedono a dovere

PROVATO di Aligi Comandini   —   08/06/2016

Durante il grosso evento di presentazione della sua line-up, tenutosi nella sempre affascinante Londra, Square Enix ha precisato immediatamente quale fosse il piatto forte: un intero piano era dedicato al solo Deus Ex Mankind Divided, seguito del notevole Human Revolution. Quello di Deus Ex è un marchio fondamentale per il publisher vista l'importanza storica, la sensibile fan base conquistata grazie al predecessore e le potenzialità dell'universo che mette a disposizione. E proprio l'universo di Deus Ex è stato il centro della prima parte della presentazione; Square Enix ha deciso infatti di sfruttare al meglio la fantascienza orientata al cyberpunk su cui i titoli della serie si basano e di ampliare il background narrativo con prodotti di ogni tipo, tra cui fumetti e libri. Buttarsi nella multimedialità è di rado un'impresa semplice, ma di certo il trailer dedicato all'Apartheid meccanico svelato nelle ultime settimane dimostra un impegno non indifferente da parte di Eidos Montreal per rendere credibile il tutto. Oggi però noi non siamo qui per discutere dei giganteschi ingranaggi narrativi su cui questo nuovo ed atteso titolo è stato costruito - per quello dovrete attendere un articolo dedicato - bensì per descrivere la nuova fase di gameplay mostrata nella capitale britannica, e svelarvi un'interessante sorpresa chiamata Breach, che potrebbe rendere l'ultima avventura di Adam Jensen ancor più ricca.

Adam Jensen è tornato, in un mondo cambiato profondamente da quello di Human Revolution

La caduta degli dèi meccanici

La demo si apre nella splendida città di Praga, in un'ambientazione ben diversa da quella di Human Revolution. Chiunque possieda arti bionici è ormai un reietto a causa di un violento hacking sulle menti degli Augmented avvenuto anni prima, che ha provocato incidenti letali in tutto il mondo. Per le strade i controlli sono serratissimi; Adam può girare liberamente solo perché in possesso di permessi speciali, e l'estetica minimal pulitissima delle futuristiche megalopoli viste in passato è continuamente spezzata da scritte sui muri e da zone ben più sporche e abbandonate, quasi a voler indicare l'inesorabile degrado del periodo d'oro della tecnologia medica. Situazione critica a parte, l'inizio a Praga è piuttosto calmo e vede Adam alle prese con un malfunzionamento dei suoi arti, lontano da Sarif e dalle sue vecchie conoscenze, e più a suo agio con ciò che è diventato. Il gioco pare sfruttare subito un po' di sana narrativa ambientale: cercando per l'appartamento si trovano mail, giornali e testimonianze che spiegano a grandi linee cosa è successo nel mondo e per chi il protagonista sta lavorando. Al resto ci pensa qualche semplice conversazione radio, che introduce nuovi comprimari e indirizza Adam verso un esperto clandestino di tecnologia Augmented di nome Vaclav Koller. Questa lenta introduzione dura comunque poco, ed è possibile spostarsi quasi subito nelle strade di Praga, ben più variegate rispetto alle mappe viste in passato. La linearità della prova vista a Dubai è in larga parte sparita qui e, seppur gli obiettivi siano chiari, Adam può esplorare zone molto estese o occuparsi di vari compiti secondari prima di far avanzare la storia, come giusto che sia. Gli sviluppatori hanno tergiversato per poco ad ogni modo, giusto il tempo di mostrare la maggior verticalizzazione delle mappe e i passi avanti fatti nell'art direction, dopodiché sono passati subito alle parti più gustose dell'esperienza, ovvero i dialoghi e il combattimento.

Mai sottovalutare un cyborg

Con una breve sequenza sono state subito rivelate le novità del sistema di combattimento, molte delle quali avevamo già visto nelle prove precedenti. Si ha più varietà nei miglioramenti bionici di Adam, che può potenziare il suo braccio con progetti vari e ne sviluppa ancora le abilità con i Praxis di Human Revolution. Un po' di contatti con il mercato nero hanno perfezionato e potenziato i poteri del nostro alter ego, e ora la Tesla Gun non letale può eliminare fino a quattro nemici contemporaneamente da lontano; in più si hanno a disposizione una spinta elettromagnetica poderosa e varie tipologie di mini granate tossiche possono venir utilizzate per rendere innocui interi gruppi di guardie. Al di fuori di una barra dell'energia che garantisce di usare con più frequenza le abilità, il gameplay è però rimasto molto simile, e sono più i ritocchi che le novità. Il sistema di cover è più preciso e veloce, l'hacking è più complesso e a distanza, l'intelligenza artificiale risulta più sveglia e mobile, lo shooting è leggermente più preciso e le opzioni durante l'azione sono aumentate sensibilmente (sempre in virtù di mappe più complicate). In particolare, va tenuta a mente l'importanza del suono, ora percepito più facilmente dai nemici, che può costringere il giocatore a utilizzare la soppressione del rumore dei passi oltre all'invisibilità per spostarsi indisturbato da una zona all'altra. La maggiore aggressività degli avversari potrebbe penalizzare maggiormente l'approccio militare, ma sull'altro piatto della bilancia ci sono le tante migliorie extra degli arti di Adam, dunque dovrebbe funzionare tutto alla grande anche per chi non vuole fare prigionieri durante le missioni. Noi in particolare, finita la fase di combattimento, abbiamo apprezzato la varietà dei dialoghi, che al solito possono portare a un completamento del tutto pacifico di certe missioni o addirittura rivelare quest secondarie nascoste legate a certi personaggi. Siamo davanti a un prodotto sempre molto più accessibile del primissimo e glorioso Deus Ex, ma la volontà di offrire grande libertà al giocatore resta.

Breaching the Breach

La vera novità della prova, almeno per quanto riguarda l'esperienza di gioco, è una modalità chiamata Breach, presentata proprio a Londra per la prima volta. Si tratta di una svolta arcade del titolo, che vi mette nei panni di un ignoto hacker impegnato a recuperare le informazioni custodite dalla "Palisade", una gigantesca organizzazione dedita alla raccolta dati e alla sicurezza informatica. L'hacking non avverrà però alla vecchia maniera, bensì direttamente all'interno del mondo virtuale, con proiezioni poligonali che dovranno eliminare le difese della Palisade a forza di proiettili energetici, poteri simili a quelli del buon Adam Jensen e varie abilità acquisite avanzando di missione in missione. I primi compiti sono introduttivi, e non si distinguono molto, ma più passa il tempo più si acquisiscono chicche inutilizzabili nel mondo reale e armi virtuali molto potenti, indispensabili per superare protezioni particolarmente complesse. La modalità è pensata inoltre per essere godibile anche online, grazie a modificatori per alzare la difficoltà, sfide in rete e probabili leaderboard. Gli sviluppatori hanno promesso che dopo la release Breach verrà supportato con costanza, una mossa sensata per mantenere più a lungo la community sul gioco. Peraltro, l'estetica del mondo virtuale è molto diversa da quella del gioco base: qui tutto è essenziale e chiaro, e l'uso netto dei colori indica con facilità dove bisogna dirigersi o con cosa interagire. Un genere di approccio che ben si sposa alla realtà virtuale, e potrebbe in effetti venir usato con i visori, visto che Eidos ha dimostrato di essere molto interessata anche a quel campo con la release di un benchmark dedicato. In chiusura, le demo testabili in loco non mostravano nulla di nuovo, come già precisato, ma sono state più che sufficienti per notare un lodevole miglioramento nella stabilità del gioco sia su console che su PC (la prima prova era molto più rozza, con parecchi placeholder e un frame rate davvero instabile nonostante la mole poligonale non eccessiva). Un ottimo segno, che dimostra come Eidos sia perfettamente in carreggiata nonostante gli sforzi fatti per dar vita a un universo espanso e per introdurre una nuova modalità.

CERTEZZE

  • Mappe più estese e curate, e più opzioni durante le quest
  • La modalità Breach è un'interessante alternativa alla campagna
  • Background elaborato e ricco di potenziale

DUBBI

  • L'idea del Deus Ex Universe potrebbe risultare eccessivamente ambiziosa
  • Non ci sono stati avanzamenti enormi nel gameplay