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The Engineers

La patch 2.1 di Elite: Dangerous Horizons è ricca di novità strutturali che sono in buona parte disponibili anche per chi non possiede l'espansione grazie all'update 1.6

PROVATO di Mattia Armani   —   10/06/2016

Con l'esplorazione planetaria di Horizons ci siamo trovati, come per il lancio di Elite: Dangerous, davanti a un sacco di possibilità purtroppo non pienamente sfruttate. Ma, lo sappiamo bene, si è trattato solo del primo passo di una stagione di update che si collocano in un quadro in continuo divenire. A circa sei mesi di distanza dall'ultimo update di spicco, l'ambizioso simulatore spaziale di David Braben ha finalmente compiuto un nuovo passo in avanti che nello specifico caso dell'espansione Horizons è in buona parte orientato al crafting come mette in chiaro il titolo: The Engineers.

The Engineers
The Engineers

Con il nuovo update le possibilità di costruzione e modifica si ampliano notevolmente grazie agli ingegneri che, oltre a mostrarci il loro bel faccione, instaurano un rapporto con il giocatore aggiungendo il primo tocco di umanità al freddo universo di Elite. I primi ingegneri ci contattano e possono essere trovati facilmente ma avere accesso a tutte le nuove possibilità di crafting non è cosa facile. Quando scopriamo l'ubicazione di un ingegnere, la relativa voce che compare nell'apposita finestra dell'interfaccia risulta bloccata da un lucchetto. Questo perché per ottenere i servigi del nostro nuovo contatto è necessario pagare un prezzo che può risultare piuttosto elevato. Qualcuno si accontenta di poco mentre altri pretendono addirittura reliquie o materiali illegali, il cui ottenimento può comportare qualche problema anche se il rischio può indubbiamente valere la candela. Una volta accontentato un ingegnere, questo ci offre le sue specialità nel campo della costruzione e del potenziamento che comprendono modifiche sperimentali e, se la fortuna è favorevole, anche effetti speciali capaci di potenziare ulteriormente i nostri moduli. Per sapere quali sono i materiali specifici che ci permettono di realizzare un progetto è sufficiente raggiunge il relativo ingegnere e consultare le schematiche che ci dicono anche dove reperire le risorse necessarie. A questo punto non resta che commissionare il lavoro grazie al quale è possibile anche rinforzare il rapporto con il relativo ingegnere scalando i cinque gradi che garantiscono una qualità crescente del prodotto finale. Tutto questo rende più importanti i materiali e non è un caso che l'universo sia ora più ricco di minerali e di bottini da recuperare. Le risorse possono essere scovate indagando i segnali spaziali, distruggendo navi, utilizzando il laser minerario o esplorando i pianeti che con l'update si sono arricchiti di punti di interesse, di relitti, di nuove risorse e anche di un pizzico di vita. Si fanno infatti notare le navi controllate dall'intelligenza artificiale che effettuano ronde nei pressi degli avamposti piazzati sui pianeti e in caso di ostilità possono intervenire nei combattimenti anche nei pressi delle superfici planetarie.

L'update The Engineers di Elite Dangerous: Horizons porta con se un'infinità di importanti rifiniture

Un piccolo passo per Horizons, un grande passo per Elite: Dangerous

Tra l'update 2.1 di Horizons e la patch 1.6 dedicata a tutti gli utenti di Elite: Dangerous, il numero di fix e modifiche è a dir poco massiccio e rende l'esperienza di gioco più fruibile, più ricca e meno sbilanciata. Nel caso di The Engineers, l'update dell'espansione Horizons, i passi in avanti includono anche la resa dei pianeti, nuove strutture legate all'introduzione degli ingegneri e la manovrabilità del veicolo di esplorazione planetaria, altro importante tassello di un titolo che comincia a diventare decisamente complesso tra droni prospettori, conflitti galattici e nemici sempre più agguerriti.

The Engineers

Sul piano tecnico lo scatto più evidente riguarda le texture delle superfici planetarie che in alcuni casi migliorano drasticamente la resa dei corpi celesti, ma ci sono altre piccole aggiunte importanti come le tracce lasciate dalle ruote dell'SRV (veicolo di ricognizione di superficie) e parecchi altri dettagli minori ma rilevanti. La vera svolta, però, riguarda quell'ottimizzazione che è mancata al lancio di Horizons e che in questi mesi ha causato un sacco di grattacapi legati alle performance. Come anticipato le novità non sono limitate all'espansione e danno una bella scossa alla base del titolo. La vita nell'universo di Elite: Dangerous è più pericolosa e avvincente grazie al revamp radicale dell'intelligenza artificiale, ora più raffinata e aggressiva. Se prima gli avversari controllati dalla CPU se la giocavano sulla superiorità dell'equipaggiamento e sulla possibilità di effettuare manovre estreme, ora le navi nemiche utilizzano diverse tattiche, compresa la fuga strategica, per tornare alla carica quando il momento è più propizio. Inoltre i piloti controllati dall'intelligenza artificiale sono più reattivi ed efficaci, cosa che rende decisamente più turbolento il farming delle taglie nei pressi delle boe di navigazione. Inizialmente c'è stato qualche problema di bilanciamento, complici i moduli potenziati già installati sulle navi dei personaggi non giocanti, e la community non ha reagito bene alla rivolta dell'intelligenza artificiale che dopo essere stata bastonata per mesi e mesi è tornata a vendicarsi sfruttando abilità sovrumane e capacità di fuoco incredibile. Ma Frontier Developments ha già rattoppato il codice mettendo fine al massacro e nonostante le giuste lamentele per la brutta sorpresa iniziale non è possibile criticare più di tanto l'operato di Frontier Developments che continua a lavorare assiduamente anche sulla struttura base di Elite: Dangerous.

The Engineers

Anche il redesign dell'interfaccia testimonia un impegno continuo anche sugli aspetti secondari benché non sia certo l'elemento di spicco del nuovo update. Il passo in avanti più importante riguarda le missioni la cui varietà è aumentata sensibilmente. Inoltre i premi sono finalmente commisurati agli incarichi, i committenti hanno un'identità e le istruzioni sono molto più precise. Come risultato il tasso di casualità diminuisce mentre diventa possibile arricchire il conto in banca e accrescere la propria reputazione affrontando con metodo incarichi di difficoltà crescente. Tirando le somme, anche se l'update Engineers è piuttosto modesto comporta rifiniture rilevanti che vanno dalla già menzionata rivoluzione dei materiali fino agli effetti visivi che variano a seconda del quantitativo di danno effettuato da un arma. Inoltre porta con se miglioramenti strutturali di grande importanza che includono una maggiore presenza di astronavi controllate dall'intelligenza artificiale, miglioramenti sensibili all'esplorazione planetaria e un maggiore bilanciamento dell'economia garantito dal redesign del sistema delle missioni. Tutto questo è puro ossigeno per un'esperienza estrema, caratterizzata da spazzi immensi e difficili da riempire che, complici le istanze ancora problematiche e la cooperativa tutt'altro che perfetta, rendono le interazioni tra i giocatori decisamente complicate. Per fortuna, mentre aspettiamo ulteriori evoluzioni nella base del titolo, anche il prossimo update di Horizons, chiamato Guardians, promette di rendere un po' meno solo il giocatore aggiungendo la possibilità di caricare a bordo e sganciare nello spazio un caccia pilotabile dallo stesso giocatore o dall'intelligenza artificiale. La fase successiva, invece, dovrebbe finalmente arricchire la cooperativa grazie all'implementazione del multi-equipaggio, che consentirà a più giocatori di interagire con e sulla medesima nave. L'update Commanders dovrebbe anche dare finalmente un corpo o comunque un'identità all'avatar del giocatore in preparazione delle fasi successive che puntano a implementare vita planetaria, operazioni extra veicolari e persino i mari.

CERTEZZE

  • L'esperienza complessiva migliora nettamente grazie al redesign delle missioni e dell'intelligenza artificiale
  • Ottimizzazione migliore ed esplorazione più interessante per quanto riguarda Horizons

DUBBI

  • La strada da percorrere è ancora molto lunga
  • Le novità effettive di The Engineers non sono poi molte