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Olio e sangue sugli ingranaggi

Abbiamo provato una porzione dell'avventura in single player di Gears of War 4

PROVATO di Andrea Palmisano   —   15/06/2016
Olio e sangue sugli ingranaggi

Una delle serie che, nell'intera storia di Xbox, hanno meglio delineato l'esperienza offerta dalla console Microsoft e allo stesso tempo hanno contribuito con più forza al suo successo e senza ombra di dubbio Gears of War. A riprova di questo, è bastato osservare alla conferenza Microsoft di questo E3 2016 la maniera con cui è stato accolto il trailer del quarto episodio: un capitolo lungamente atteso e carico di aspettative sia per l'importanza del brand, sia per il fatto di essere il primo capitolo sviluppato dal team canadese The Coalition dopo l'acquisizione del franchise di Epic da parte di Microsoft. Gears of War 4 è quindi visto dai fan come una possibilità di rilancio dopo il mezzo passo falso del predecessore, quel Gears of War: Judgement sviluppato da People Can Fly che non è stato pienamente in grado di convincere l'esigente pubblico di appassionati. Abbiamo potuto giocare con calma e attenzione alla nuova demo offerta durante l'Xbox Showcase, indossando nuovamente i panni dei muscolosissimi protagonisti tra litri di sangue e tonnellate di proiettili.

Gears of War è tornato, e sembra che il tempo trascorso dall'ultimo episodio non lo abbia cambiato...

Niente di nuovo?

Come ormai quasi tutti sapranno, il protagonista di Gears of War 4 è J.D. Fenix, il figlio di quel Marcus Fenix eroe dei precedenti capitoli: questo perché le vicende si svolgono 25 anni dopo quelle narrate negli scorsi capitoli, e la minaccia non è più rappresentata dalle Locuste bensì dagli Outsiders. Se durante la conferenza di Microsoft è stata mostrata una sezione ad alto tasso di spettacolarità, rafforzata da una componente grafica di grande impatto capace di scatenare l'entusiasmo non solo dei presenti al Galen Center ma anche di buona parte di coloro che hanno seguito l'evento da casa, stranamente la demo offerta durante l'Xbox Showcase ha offerto una porzione del gioco di impatto decisamente minore. Se la scelta sia dovuta all'arretratezza della build o alla volontà di tenere gli aspetti migliori del gioco in serbo fino all'uscita nei negozi, questo non ci è dato saperlo. Sta di fatto che la nostra prova, pur non mettendo in discussione la fiducia nei confronti del prodotto finale, non ci ha lasciato particolarmente impressionati.

Olio e sangue sugli ingranaggi

L'ambientazione è quella di un villaggio abbandonato, sotto ad una fitta pioggia: al gruppo di Gears non serve attendere molto prima di incontrare i primi nemici, creature che escono da delle specie di enormi bozzoli attaccando con estrema rapidità e con movimenti spesso poco prevedibili. Fin dai primi istanti si capisce come Gears of War 4 sia un Gears of War dalla testa ai piedi: la precisa scelta del team di sviluppo è stata quella di non toccare la meccanica di gioco che ha reso tanto apprezzata la serie, continuando piuttosto all'interno di quell'identico solco. Ciò significa che giocare a questo quarto capitolo sia letteralmente come "tornare a casa" per ogni fan della serie: i combattimenti si svolgono nella stessa maniera utilizzando armi che, perlomeno per quelle di default, sono le medesime tramandate da padre a figlio. Tra queste ovviamente il Lancer, l'affidabile fucile mitragliatore equipaggiato di una motosega, utilissima per squartare i nemici nel corpo a corpo garantendo quella ampia e abbondante dose di splatter che ha contribuito a definire i precedenti capitoli. Allo stesso modo rimane completamente invariato anche il sistema di cover, che ha praticamente segnato un'epoca indicando una precisa direzione seguita poi da praticamente tutti i giochi d'azione in terza persona. Certo, col passare degli anni alcuni elementi, come la pesantezza e la legnosità nei movimenti, possono risultare un po' anacronistici: starà chiaramente al singolo giocatore e ai suoi gusti decidere se ci sia ancora spazio e voglia per affrontare un Gears of War fondato su meccaniche vecchie praticamente 10 anni. Senza dubbio, tra le tante sensazioni raccolte durante la mezz'ora di gioco, la freschezza e l'innovazione non sono state decisamente contemplate. Chiusa la parentesi, la progressione nella demo ha portato all'incontro di un'altra classe di nemici, che altro non sono se non la versione evoluta dei primi, decisamente più letale perché capace di imbracciare le armi da fuoco e ingaggiare quindi in questa maniera i Gears.

Olio e sangue sugli ingranaggi

Il primo combattimento con tali creature è avvenuto all'interno di una chiesa abbandonata, con quella giusta dose di profano che non ci sta mai male. Malgrado non si tratti più di Locuste, il feeling degli scontri è praticamente identico, così come sembra essere analoga la non certamente troppo evoluta intelligenza artificiale degli avversari. Proseguendo tra corridoi, stanze e aree all'aperto più ampie abbiamo incontrato infine il terzo nemico della demo, una sorta di lupo mannaro mutante capace di lanciare pericolosi dardi dalla coda: anche in questo caso, si è trattato di un combattimento tipico "alla Gears of War", senza particolari sorprese. È quindi proprio l'assenza di novità e il ritmo tutto sommato blando e poco coinvolgente di questa porzione di gioco portata a Los Angeles da Microsoft che ci ha lasciato un po' di amaro in bocca una volta giunti alla fine della sessione. Anche dal punto di vista grafico poi, le atmosfere buie e la location tutto sommato banale e poco appariscente hanno contribuito a trasmettere la sensazione di un miglioramento non sensazionale rispetto ai risultati ottenuti sulla precedente generazione di console: le animazioni sono in buona sostanza le stesse, e i progressi nella modellazione di personaggi e ambientazioni e nell'uso degli effetti di luce sembrano poco incisivi. Pur senza possedere però alcuna informazione precisa in merito, è probabile che i giudizi tiepidi raccolti durante questo nostro test siano in buona parte riconducibili alla decisione di offrire una demo semplicemente "sbagliata", magari di una build arretrata o comunque con una scelta poco felice per quanto riguarda i contenuti offerti. Riteniamo più probabile che la qualità finale del prodotto che sarà disponibile sul mercato il prossimo 11 ottobre sia decisamente più vicina al filmato mostrato in conferenza, anche semplicemente per la piena consapevolezza che esiste dalle parti di Redmond in merito all'importanza che ha Gears of War 4 per l'intero mondo Xbox.

CERTEZZE

  • Atmosfera e feeling sono gli stessi
  • Caratterizzazione convincente
  • Grande potenziale

DUBBI

  • La demo ha offerto una sezione blanda e poco ispirata
  • Non sembra esserci alcuna reale innovazione nel gameplay