48

Non chiamatelo più mini-gioco

In tantissimi lo avevano chiesto e alla fine CD Projekt ha deciso di esaudire per l'ennesima volta i desideri dei suoi fan: prepariamoci a giocare al Gwent su PC e console

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   15/06/2016

Non possiamo nascondere che mai ci saremmo aspettati che il gioco del Gwent si trasformasse in un vero e proprio titolo stand-alone. Non tanto a causa della sua qualità, ma tenendo conto delle numerose occasioni in cui ci è capitato di chiedere a CD Projekt se mai avesse pensato a trasformare l'apprezzatissimo mini-gioco di The Witcher 3: Wild Hunt in un videogioco completo sotto ogni punto di vista. E a forza di sentirci ripetere dei categorici no, avevamo iniziato a crederci; per poi venire prontamente smentiti all'inizio di questo E3 2016. Riuscendo a mantenere anche un discreto riserbo, i ragazzi polacchi sono infatti riusciti a trasformare l'annuncio di Gwent: The Witcher Card Game in una vera e propria sorpresa rivelata durante la conferenza Microsoft e approfondita poi all'apertura della fiera grazie a un piccolo appuntamento dedicato. Non si tratta ovviamente di Cyberpunk 2077 ma fa sempre piacere notare che la società di Varsavia non riesce davvero a rimanere con le mani in mano e prova probabilmente del godimento a stupire con continuità tutti i suoi numerosi fan. Durante l'incontro abbiamo assistito a una breve presentazione in grado di darci una rapida infarinatura su quello che ci potremo aspettare dal titolo definitivo e poi ci siamo potuti lanciare in un paio di partite tête-à-tête (che abbiamo rigorosamente vinto) con il giornalista che era seduto di fronte a noi.

Da mini-gioco a card game standalone. Il Gwent si trasforma e lo fa con la solita cura di CD Projekt

Come funziona?

Partiamo subito col dire che Gwent: The Witcher Card Game è, a tutti gli effetti, un rip del mini-gioco visto in The Witcher 3: Wild Hunt. Le regole sono infatti le stesse identiche presenti nel capolavoro ruolistico con protagonista Geralt: d'altra parte non avrebbe avuto alcun senso cambiarle considerato che proprio queste sono alla base del successo raccolto da questo particolare gioco di carte.

Non chiamatelo più mini-gioco
Non chiamatelo più mini-gioco

Se infatti in diverse occasioni ci siamo schierati contro un genere che nell'arco di appena tre anni ha già raggiunto un sovraffollamento incredibile, dobbiamo altresì riconoscere che il Gwent ha dalla sua diverse peculiarità che lo rendono, se non altro, diverso da tutti gli altri card game. Non c'è curva del mana o generazione delle risorse, ogni partita è al meglio di tre match, e soprattutto la componente di casualità legata alla composizione del mazzo è ridotta ai minimi termini visto che la fase di pescaggio è secondaria rispetto alle meccaniche: si inizia infatti con dieci carte che saranno le uniche che potremo avere per l'intera partita, ad eccezione di alcune sporadiche abilità che ci consentono di ripopolare parzialmente la nostra mano. Non ci sembra intelligente dilungarci ulteriormente nella spiegazione delle regole visto che sono decisamente più difficili da descrivere che da comprendere ed esistono decine di guide online ma vi basti sapere che, a differenza di gran parte degli altri card game, è molto più importante il saper bluffare e confondere l'avversario, rispetto ad avere le carte più potenti, anche se queste ultime aiutano ovviamente molto. CD Projekt non si è limitata però a fare il compitino e a eseguire una mera operazione di taglia e incolla da The Witcher 3 a questo nuovo titolo ma ha pensato bene di dedicare un intero team, per quanto molto piccolo, alla realizzazione del progetto. Il risultato è un ripensamento globale della grafica e dell'intera interfaccia di gioco che, dobbiamo ammetterlo, ci ha veramente stupito non appena la presentazione ci ha mostrato le primissime sequenze di gioco in movimento. Pur rimanendo di base un semplice tabellone con sopra delle carte, tutto è perfettamente animato e davvero non c'è un singolo pixel che sia statico o poco appariscente. Ogni carta ha persino una versione premium che si presenta completamente animata e con un'illustrazione tridimensionale che può essere osservata fin nei più piccoli dettagli orientandola sui tre piani. Ci sono esplosioni, effetti di ogni tipo, particellari che volano, sussulti dello schermo e splendide animazioni in uno stile che ricorda molto da vicino quello di Hearthstone: Heroes of Warcraft, titolo a cui si è chiaramente ispirata CD Projekt per instillare una nuova vita a questo ormai ex mini-gioco.

Non chiamatelo più mini-gioco

E il risultato finale è davvero irriconoscibile; se non fosse per le regole che lo rendono immediatamente comprensibile a chi ci ha passato diverse ore sopra a suo tempo. Ovviamente lo sviluppatore ha dovuto anche tenere conto del fatto che originariamente il Gwent prevedeva semplici battaglie uno contro uno tra giocatore ed intelligenza artificiale, tra l'altro sulla base di sfidanti con mazzi predeterminati in grado di restituire un tasso di sfida ben preciso e studiato a tavolino. Visto che questa nuova versione stand-alone punta ad offrire prima di tutto un'esperienza multiplayer competitiva, è stato necessario bilanciare completamente tutte le carte, togliendone molte e aggiungendone delle altre per far sì che le quattro fazioni al momento implementate, Skellige, Reami del Nord, Scoia'tael e Mostri, fossero tutte ugualmente appetibili e con lo stesso livello di forza. Tra l'altro, accanto alla solita abilità passiva della fazione, troveremo anche un'abilità attiva determinata dal capitano dell'armata. Un'ottima idea per offrire un ulteriore livello di varietà strategica al giocatore. Come detto poco sopra, non è solo la grafica ad essere stata sensibilmente potenziata, ma anche l'interfaccia è stata ripensata per rendere immediatamente più leggibili i punti accumulati in ogni linea, il punteggio totale e più in generale aumentare sensibilmente la leggibilità delle singole carte, sia una volta depositate sul tabellone, sia attraverso la possibilità di osservarle e zoomarle con la pressione di un solo pulsante muovendosi agevolmente tra l'area di gioco, il cimitero, la mano e il deck. Tutto ci è apparso insomma molto più intuitivo e immediato.

L’ennesimo card game?

Ma Gwent: The Witcher Card Game non è soltanto un gioco di carte votato al multiplayer, e d'altra parte la tradizione del gioco di ruolo da cui è originato non glielo avrebbe permesso, e difatti offrirà anche una sostanziosa modalità single player composta da un numero imprecisato di campagne che dureranno una decina di ore abbondanti ognuna. Una vera e propria componente narrativa, che racconterà storie inedite ambientate nell'universo di The Witcher che coinvolgeranno personaggi nuovi e vecchi con Geralt protagonista indiscusso di quello che avviene su schermo. Ci saranno tantissimi dialoghi, tutti doppiati, le immancabili scelte che il giocatore dovrà fare e che lo porteranno ad affrontare terrificanti conseguenze, numerose sequenze cinematiche che porteranno avanti la storia, ma soprattutto una componente free roaming che davvero non ci saremmo potuti aspettare. Per completare le missioni avremo a disposizione una vera e propria mappa dove potremo muovere il nostro Strigo in miniatura, sfruttando una visuale dall'alto, comandandolo liberamente con il pad e facendolo camminare per le varie aree con la possibilità di esplorare i punti di interesse disponibili, raggiungere taverne, villaggi e accampamenti, oppure dedicandoci esclusivamente alla quest principale che porterà avanti il racconto.

Non chiamatelo più mini-gioco
Non chiamatelo più mini-gioco

L'esplorazione sarà sempre ricompensata con nuove carte che potremo aggiungere al volo al nostro mazzo e anche con la conoscenza di altri personaggi e magari di ulteriori missioni da seguire. Nel momento in cui incontreremo un mostro o un avversario, la battaglia si risolverà con una partita di Gwent. Tra l'altro durante queste campagne single player anche i match presenteranno della narrativa con i due sfidanti che evidenzieranno i momenti cruciali dello scontro e spesso dialogheranno nel corso della partita. A livello artistico Gwent: The Witcher Card Game si differenzia moltissimo da The Witcher 3: Wild Hunt. È molto più colorato, quasi cartoon, e presenta uno stile fumettoso, che si avvicina al cel shading. Sensazione amplificata dalle scelte registiche che entrano in campo durante le sequenze narrative con delle splendide schermate disegnate a mano i cui sfondi sono animati e la composizione può ricordare quella delle tavole di un fumetto. Con un paio di vittorie sulle spalle abbiamo cercato di estorcere qualche informazione sulla forma di distribuzione del prodotto ma è evidente che CD Projekt sia al momento ancora concentrata sul gameplay e il design e stia cercando di fare mente locale sulle effettive possibilità di monetizzazione del prodotto. Quello che sappiamo di sicuro è che Gwent: The Witcher Card Game arriverà per il momento solo su PC, PlayStation 4 e Xbox One a causa della dimensione del team. È scontato che un gioco di questo tipo avrebbe fatto faville anche su smartphone e tablet, ed è praticamente certo che prima o poi lo vedremo anche su iOS e Android ma per il momento la software house ha preferito focalizzarsi sui mercati che conosce meglio e dove i suoi fan sono decisamente più numerosi. Il titolo sarà poi distribuito come free to play con una serie di acquisti opzionali in game non meglio specificati. Non siamo molto convinti che saranno messe in vendita le carte o gli eventuali booster pack, anche perché il numero di carte complessivo, soprattutto al lancio, non dovrebbe essere molto grande e l'acquisizione delle carte sembra essere relegata alla componente esplorativa della modalità single player. Se dovessimo fare qualche previsione, possiamo immaginare che saranno proprio le campagne narrative a dover essere acquistate e magari anche gli eroi e le eventuali fazioni aggiuntive che, insieme ad altre modalità inedite, verranno aggiunte nei mesi successivi. Per ora l'appuntamento è fissato a settembre quando partirà la closed beta su PC e Xbox One e qualche settimana dopo anche su PlayStation 4. Per la data di uscita finale non ci sono invece indizi, ma dubitiamo che ci sarà da aspettare oltre la fine dell'autunno.

CERTEZZE

  • Graficamente è molto bello da vedere sia in termini artistici che di animazioni
  • Grazie al restyling, l'interfaccia di gioco è molto più leggibile e comprensibile
  • Ci saranno le campagne single player con tanto di mondo esplorabile in free roaming

DUBBI

  • È un free to play con acquisti opzionali non meglio specificati. E un po' la cosa ci preoccupa
  • Per quanto originale come meccaniche, c'è ancora spazio per l'ennesimo card game?