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Quando il sistema di raffreddamento fa la differenza

Frequenze elevate, temperature estive e spazi ridotti possono mettere a dura prova le nostre GPU

SPECIALE di Mattia Armani   —   28/07/2016

Con l'arrivo dell'estate il problema del raffreddamento si fa d'improvviso più impellente a meno di non disporre di climatizzatori piuttosto potenti. Un cambio di temperatura di oltre dieci gradi può dare parecchi fastidi soprattutto con una GPU pompata che nel caso delle reference può superare gli 80 gradi, ovviamente sotto carico, e può farlo anche con le schede grafiche di nuova generazione, nonostante l'adozione di processi produttivi da 14 e 16 nanometri. Per fortuna i fattori da tenere a mente per valutare al meglio quale raffreddamento si adatta meglio alla nostra situazione non sono poi molti. Escludendo la qualità della scheda scelta, elemento determinante a prescindere, il primo fattore a cui guardare prima di puntare all'acquisto di una nuova GPU è il case in cui intendiamo metterla che può essere minuscolo e incassato in uno spazio angusto oppure gigantesco e pieno di ventole. Inoltre può ospitare anche una CPU spinta che, salvo l'uso di un sistema di raffreddamento a liquido, contribuisce a riscaldare l'ambiente a prescindere e l'utilizzo di un dissipatore aftermarket per il processore non cambia di una virgola la questione. Il secondo fattore, lo abbiamo già menzionato in apertura, è la temperatura dell'ambiente circostante che può comportare problemi rilevanti. In terza battuta arrivano le specifiche necessità che possono comprendere overclock più o meno spinto, configurazioni a doppia scheda o lunghissime sessioni di gioco.

L'estate infuria e le nostre GPU rischiano grosso se le condizioni di raffreddamento non sono adeguate

Antò, fa caldo

Le schede di riferimento utilizzano un sistema blower con una ventola che spunta nella parte anteriore della copertura e aspira l'aria, la fa correre lungo i dissipatori trascinando con sé il calore e lo espelle dalla parte posteriore della scheda, direttamente fuori dal case. Questo sistema evita l'immissione nel sistema di ulteriore calore, oltre a quello della CPU, e per questo può avere un'utilità nel caso delle configurazioni a due schede il cui calore, sommato, potrebbe dare qualche problema in mancanza di un flusso d'aria importante. La ventola assiale tipica delle custom, infatti, soffia semplicemente aria sugli heatsink allontanando il calore più rapidamente dal chip ma riversandolo nel case. Quando viene a mancare un flusso d'aria efficace, il calore tende a rimanere intorno alla scheda video rendendo sempre più difficile il lavoro delle ventole.

Quando il sistema di raffreddamento fa la differenza

Un buon case, comunque, permette di affiancare anche due custom ben raffreddate senza che questo comporti grandi problemi. Se invece si è costretti a utilizzare un case piccolo e collocato in un ambiente particolarmente caldo avere confidenza con il termine blower potrebbe non essere un male. Purtroppo le reference della nuova serie NVIDIA Pascal, chiamate Founder Edition ed equipaggiate con backplate di serie in metallo, hanno un costo base più elevato delle custom e questo significa che nella maggior parte dei casi costano dai 750 euro in su. Con una spesa di poco superiore è possibile portarsi a casa una custom overclockata che include comunque il backplate e garantisce performance migliori grazie alle frequenze incrementate. Il backplate, presente in molte schede di fascia alta ma installabile anche a posteriori, non ha grandi proprietà di raffreddamento ma può essere utile come protezione e ha come funzione principale, escludendo quella estetica, quella di aumentare robustezza alla nostra scheda video che potrebbe piegarsi sotto al peso di coperture massicce e sistemi di raffreddamento imponenti. I sistemi di raffreddamento custom sono spesso basati su tecnologie similari ma le varianti sono numerose e presentano differenze potenzialmente rilevanti per l'acquirente. La serie di schede video Gaming di MSI utilizza il sistema Twin Frozr, arrivato alla versione VI, che garantisce una rumorosità minima grazie all'uso di due grosse ventole equipaggiate con due tipi differenti di lame e di particolari cuscinetti a sfera. Il sistema iChill di Inno3D invece è più rumoroso, ma le tre ventole e il dissipatore massiccio raffreddano la scheda con grande efficacia. Con le serie Maxwell e Pascal di fascia alta è disponibile anche una versione X4 Air Boss Ultra che di ventole ne monta addirittura quattro una delle quali, laterale e delle dimensioni di 5cm, è dedicata all'alimentazione della scheda. Il risultato complessivo è pregevole ma la rumorosità complessiva del sistema è piuttosto elevata. Questi tre modelli che abbiamo preso a esempio sono una goccia nel mare di ventole speciali, dissipatori massicci, coperture di ogni forma e colore che assolvono anche una funzione estetica, necessaria per schede spesso overclockate che cercano di attirare l'attenzione come attrici sul red carpet.

Quando il sistema di raffreddamento fa la differenza

Quando l'aria non basta più

Quando le frequenze salgono di un margine corposo spuntano fuori le soluzioni a liquido che possono essere anche installate a posteriori, per spremere una scheda ancora valida e raggiungere gli agognati 30 o 60 frame al secondo in un gioco senza dover cambiare sistema. La spesa, lo diciamo subito, non è economica ma la soddisfazione, elemento spesso importante quando si parla di tuning, può valere la candela. Il raffreddamento a liquido, che tra i vantaggi include la silenziosità, può essere di due tipi. C'è quello ibrido che di solito comprende una ventola piazzata sulla memoria della scheda e un waterblock per la sola GPU da cui partono due tubi che corrono fino a un radiatore separato equipaggiato con una ventola. Piuttosto silenziosa, questa soluzione è ovviamente adatta alle configurazioni a più schede proiettando buona parte del calore al di fuori del case. Le schede video realizzate direttamente dai costruttori non sono molte e sono piuttosto dispendiose ed è qui che entrano in campo i kit per installare autonomamente questo tipo di raffreddamento. Il blocco della NZXT Kraken G10, per esempio, non è difficile da montare ed è compatibile con tutti i sistemi basati su tecnologia Asetek con flusso circolare di acqua. Purtroppo diverse compagnie invalidano la garanzia con l'istallazione di componenti aftermarket e il margine di overclock cresce relativamente poco in relazione a una spesa che si fa corposa tra waterblock, sistema di raffreddamento ed eventuale copertura custom nel caso in cui sia necessario rimuovere quella originale.

Quando il sistema di raffreddamento fa la differenza

Se le mire di overclock sono alte è probabile che convenga puntare direttamente al top, al raffreddamento a liquido puro con loop custom, radiatore massiccio e possibilità di raffreddare anche la CPU. In questo caso la mano d'opera cresce e cresce esponenzialmente la spesa a partire da pompe, serbatoi ed eventuale full cover waterblock che invece di coprire la sola GPU va a raffreddare tutte le componenti sensibili della scheda. L'accortezza e il fai da te possono ridurre l'esborso visti i prezzi folli di kit e soluzioni di fabbrica e inoltre buona parte del sistema può essere riutilizzato, ma la spesa iniziale è comunque corposa e gli incrementi prestazionali per quanto siano i più alti ottenibili non sono commisurati al costo. Per questo consigliamo una soluzione tanto impegnativa solo nel caso in cui la passione per il modding e la soddisfazione estetica siano due elementi importanti dell'equazione. Se questo non manca allora è il caso di sottolineare che buon sistema a liquido garantisce margini di dissipazione imparagonabili a quelli delle altre soluzioni di raffreddamento a patto di scegliere con cura le componenti. Anche in questo caso la prima cosa a cui guardare è lo spazio disponibile. Un loop importante è piuttosto voluminoso e pianificare attentamente il posizionamento non è solo una questione di avere posto per la componentistica che tra l'altro può essere in parte installata esternamente. Lo spazio è importante per lavorare con la massima comodità, per consentire il corretto raffreddamento di componenti non incluse nel sistema di raffreddamento a liquido e per poter piazzare le componenti interne del loop in modo da poterle rimuovere rapidamente. L'altro aspetto rilevante per decidere fino a dove spingersi con un sistema di questo genere riguarda le mire in termini di overclock. Un buon sistema di raffreddamento può dissipare con grande efficacia, mantenendo tra l'altro una rumorosità accettabile, ma ha i suoi limiti anche acquistando pompe potenti come la Laing DCC e radiatori di alta qualità. Se ci si spinge verso il limite è bene avere delle sonde per mantenere sotto controllo la temperatura dell'acqua ed è il caso di non dimenticare T-Line e serbatoi che oltre a evitare la formazione di pericolose bolle aumentano il quantitativo di acqua a disposizione del loop, potenziando così la dissipazione a patto di avere un pompaggio sufficiente. Nell'equazione vanno poi inseriti i diversi tipi di tubo che variano per flessibilità e prezzo, le inevitabili aggiunte estetiche, il tipo di liquido da utilizzare e la manutenzione. Difficile che ci siano perdite in un sistema assemblato con cura ma è sempre meglio controllare il tutto ogni sei mesi ripulendo il liquido dalle impurità e controllando gli attacchi dei waterblock, lo stato dei tubi e il corretto funzionamento di serbatoi e radiatori.