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Riesuma il tuo PC - Extreme Edition

Resuscitare i cadaveri

RUBRICA di Luca Olivato   —   06/09/2016

Settembre: il mese giusto per disfare le valigie e prepararsi al sempre traumatico ritorno a scuola o al lavoro. Ma anche per dare qualche attenzione in più alla propria adorata macchina da gioco e riflettere sulle priorità: perché mai spendere i sudati risparmi per la spiaggia e le discoteche? Molto meglio investirli in schede video e SSD! Se invece volete coniugare vita social(e) e sete di teraflops, potreste prendere spunto da un'esperienza personale. Vi ricordate l'extreme edition di Assembla il tuo PC? Correva il maggio del 2011 e chi scrive si era regalato un vero e proprio mostriciattolo, sicuramente uno tra i più potenti sistemi disponibili in quel periodo. Ma il peso degli anni si fa sentire per tutti, figuriamoci per un PC: e così, stagione dopo stagione, c'era qualche dettaglio in più da sacrificare, qualche effetto in meno da abilitare, qualche fotogramma a cui rinunciare. Le difficoltà derivavano soprattutto dal comparto GPU, il cui quantitativo di memoria non riusciva a nascondere dei limiti strutturali. Giochi come Black Ops III, GTA V, Dragon Age: Origins, Assassin's Creed Syndicate, Far Cry 4 (solo per citarne alcuni dei più famosi), dei veri e propri carnivori computazionali, riuscivano a malapena ad essere gestiti con il minimo livello di dettaglio. Dopo un lustro passato a lavorare duramente era quindi l'ora di dare un ulteriore carica di anabolizzanti a quella che, amichevolmente, era stata battezzata CosmicNutria.

Avete un vecchio PC? Ecco alcuni consigli per dargli una nuova vita!

Salvare il salvabile

Realizzare un sistema da zero sarebbe stato sicuramente preferibile, soprattutto per una serie di tecnologie, sviluppate da Intel a partire da Ivy Bridge in poi, che hanno scatenato ulteriori risorse: parliamo ovviamente di PCI-Express 3.0, di connessioni M.2, di RAM DDR4, giusto per citare alcune ghiottonerie di cui la mitica Big Bang Marshal è ovviamente sprovvista.

Riesuma il tuo PC - Extreme Edition

Eppure la grande versatilità della scheda di MSI, unita al fatto che poteva essere spinta in molte direzioni, ci ha fatto propendere per un'oculata operazione di restyling al termine della quale la mainboard è stata portata al massimo delle proprie capacità. Certo, non si è trattato di una mera operazione di comparazione di prezzi: alcune componenti sono state giocoforza recuperate dal mercato dell'usato, per altre ancora ci siamo affidati a delle aste online e in parte invece abbiamo puntato sul nuovo. L'ossatura è comunque rimasta quella di 5 anni fa, con la differenza che la componentistica ha subito un trasloco di metà vita venendo alloggiata nel fantastico case Cosmos II di Cooler Master, una bestione che non teme problemi di spazio ed aerazione e che non sembra risentire del peso degli anni. La monolitica scheda madre (formato XL-ATX), con i suoi 8 slot meccanici PCI-Express 16, continua ad essere alimentata dalla centrale nucleare Silent Pro Gold, sempre di casa Cooler Master: con una capacità di erogazione di ben 1,2KWatt non solo è in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi sistema in commercio, ma è stata addirittura sgravata da un buon carico di lavoro, visto che CPU, GPU e hard disk sono stati sostituiti con modelli molto meno voraci di energia elettrica. Non potevamo nemmeno separarci dal "nonno" di turno, il dolcissimo masterizzatore Blu-ray LG BH08LS20, un vero e proprio retaggio del passato che può comunque tornare utile in qualche occasione, nonostante la crescente smaterializzazione del software.

Sotto i ferri

Riesuma il tuo PC - Extreme Edition

Per cominciare abbiamo letteralmente svuotato il case, lasciando installata la sola scheda madre con relative connessioni (riprogettare tutto da zero sarebbe stato inutile e dispendioso dal punto di vista del tempo, ma potrebbe essere interessante per chi non ha ancora organizzato bene il flusso dei cavi): abbiamo approfittato di tanta libertà di movimento per un'accurata pulizia esterna e soprattutto interna, operazione che sarebbe opportuno fare almeno una volta all'anno. La polvere è attirata dai flussi d'aria delle ventole e si annida molto facilmente all'interno dello chassis, con degli effetti collaterali sgradevoli: infatti, oltre ad essere poco igienica, rischia di ostruire le ventole e gli sfoghi creando delle situazioni potenzialmente pericolose per il corretto funzionamento del sistema. Si tratta di un lavoro che, se ben fatto, può richiedere diversi minuti. Prima di tutto è importante procurarsi una bomboletta d'aria compressa con la quale spingere all'esterno la polvere incastrata in zone che non è possibile raggiungere con le mani (in particolare le alette dei sistemi di raffreddamento). Con un aspirapolvere si può cercare di rimuovere il grosso, evitando accuratamente di toccare la circuiteria della scheda per non danneggiarla. Per tutte le zone plastiche è invece preferibile affidarsi al potere attrattivo di una spugna appena inumidita (dopo averla imbevuta d'acqua o con una soluzione detergente delicata, è sufficiente strizzarla sino a quando non esce nemmeno una goccia).

CPU

Intel Core i7-3770K: ancora oggi può dire la sua
Intel Core i7-3770K: ancora oggi può dire la sua

Grazie ad un update del BIOS la scheda di MSI supporta anche i processori Ivy Bridge, ossia la terza famiglia degli Intel Core. Non era facile, e forse nemmeno estremamente necessario, sostituire il già agile I7-2600K: soprattutto in ambito gaming, dove contano le frequenze, questa CPU riusciva a destreggiarsi dignitosamente, rappresentando raramente un collo di bottiglia. Siamo comunque riusciti nell'upgrade con il fratello maggiore, ossia il Core I7-3770K, con una spesa accettabile: su un famosissimo sito di compravendite tra privati ce lo siamo accaparrati per 150€ (comprese le spese di spedizione), e al contempo siamo riusciti a piazzare, nell'arco di poche ore, il vecchio Sandy Bridge a 120€, per una spesa complessiva di 30€.Peraltro il 3770K presenta delle frequenze di funzionamento standard leggermente superiori a quelle del 2600K (100 MHz sia in modalità base che in quella boost): siamo pertanto stati in grado di aumentare il moltiplicatore, spingendo in maniera estremamente cautelativa, a 4,3 GHz, ancora una volta 100 in più rispetto alle frequenze di overclock del precedente processore. Possiamo tra l'altro confermare una maggiore agilità della CPU in ambito Windows/Office, sicuramente apprezzabile da chi cerca di tirare fuori ogni singola goccia dal proprio sistema.

RAM

G.Skill RipjawsX: l'upgrade della RAM può far sentire i suoi benefici
G.Skill RipjawsX: l'upgrade della RAM può far sentire i suoi benefici

Se c'era una componentistica che, all'epoca, non era assolutamente in linea col resto del sistema era proprio la memoria ad accesso casuale. Ci eravamo affidati a delle indistruttibili Silicon Power, sin troppo rispettose dei dettami Intel: le frequenze dei 4 banchi (ciascuno da 4 GByte) erano infatti settate ai canonici 1333 MHz. Era giunto quindi il momento di scatenare tutte le potenzialità delle RAM overclockate di fabbrica, e così ci siamo rivolti alle divine memorie G.Skill, tra le più affidabili in commercio, ed in particolare a due banchi da 8 Gbyte cadauno della famiglia RipjawsX, caratterizzate da frequenze operative di 2133 Mhz. Il sistema ne ha beneficiato enormemente, soprattutto in ambito multitasking; il guadagno nell'ambiente gaming è stato invece più contenuto ma comunque avvertibile anche ad occhio nudo. Le performance messe in pista dalle nuove memorie hanno permesso di guadagnare agevolmente un paio di fotogrammi in quasi ogni benchmark. Il costo è stato pari a 70 euro, in piccola parte ammortizzato dalla cessione, per 15 euro, delle vetuste Silicon Power.

Dissipatore

Altra scelta poco felice del sistema datato 2011 era stata senza dubbio l'heatsink Cooler Master GT V6, tanto scenografico quanto rumoroso e non estremamente efficace nel tenere a bada i bollenti spiriti della CPU.

Arctici Liquid Freezer 120, un valido upgrade per qualsiasi sistema, da un rapporto qualità/prezzo imbattibile
Arctici Liquid Freezer 120, un valido upgrade per qualsiasi sistema, da un rapporto qualità/prezzo imbattibile

Spinti da una maggior esigenza di quiete, ma anche dalla necessità di creare spazio attorno alla zona della CPU, per permettere così l'installazione di moduli RAM dissipati passivamente, resa praticamente impossibile dalle ingombranti dimensioni del GT6, ci siamo orientati senza dubbio alcuno su quello che si può considerare il miglior heatsink presente sul mercato. Stiamo parlando ovviamente dell'Arctic Liquid Freezer, qui nella versione 120. Si tratta di un AIO caratterizzato da una favolosa capacità di smaltimento del calore e da un regime di rotazione delle ventole praticamente inudibile. Il guadagno, sia in termini di mero comfort acustico, sia soprattutto di quelli delle temperature, sono stati esagerati: la CPU non supera mai 50' nemmeno in situazioni di pesante stress, mentre il regime di rotazione delle ventole non supera mai i 1200rpm. Sicuramente i migliori 54 euro spesi per un dissipatore.

SSD

Il Samsung 850 EVO, uno dei più veloci SSD Sata3
Il Samsung 850 EVO, uno dei più veloci SSD Sata3

La ricerca del disco allo stato solido più rapido in commercio è stata abbastanza rapida e univoca: è da quasi due anni infatti che Samsung, con il proprio 850 Evo, si presenta in cima alle classifiche dei benchmark per connessione SATA III. L'unità del colosso coreano riesce in pratica ad impattare il limite di banda passante ed è chiaro che per provare emozioni ancora più forti bisogna spingersi in altri terreni. Abbiamo volutamente lasciato da parte le soluzioni su slot PCI-Express nonostante la generosa quantità messa a disposizione della scheda madre. La sostituzione dell'esausto M4 di Crucial, dotato di soli 128 Gbyte, ha portato notevoli benefici, tangibili ad occhio nudo oltre che tramite rilevazioni di apposite suite, e anche in questo caso la spesa non è stata delle più elevate: tramite il più famoso sito di aste online siamo riusciti a portare a casa un'unità ancora in garanzia per la modica cifra di 60 euro, mentre sono stati 20 quelli che siamo riusciti a recuperare dalla vendita dell'SSD più vecchio. Il precedente sottosistema storage è invece stato completamente rimosso: la conservazione e l'accesso dei dati da remoto è stata demandata ad un NAS di QNap, rendendo in pratica inutile la presenza di dischi rigidi tradizionali all'interno del case. Su questo particolare ecosistema ci concentreremo però in uno speciale dedicato nelle prossime settimane.

GPU

Sicuramente il capitolo di spesa più importante, quello con cui tutti stanno cercando di confrontarsi: la nuova architettura Pascal di Nvidia è infatti estremamente veloce, ma altrettanto costosa. La configurazione originaria prevedeva due GeForce GTX 580 in configurazione SLI: era questo il collo di bottiglia più evidente in ambito gaming. Non avendo intenzione di cambiare il monitor (un Acer HN274H da 27" con refresh rate da 120Hz) abbiamo quindi virato per una GeForce GTX 1070, nella fattispecie il modello Gaming X prodotto ancora una volta da MSI:

Il mostriciattolo griffato MSI
Il mostriciattolo griffato MSI

: una scelta quasi obbligata per non incorrere in incertezze in FullHD (la risoluzione nativa dello schermo). Il rapporto qualità/prezzo non stava in piedi, rimanendo a queste latitudini, per la 1080, mentre la nuova proposta di AMD, la RX 480, non garantiva frame rate adeguati ad ogni scenario attualmente sul mercato. Abbiamo volutamente scartato anche la precedente generazione di schede video, considerando soprattutto la scarsa convenienza nell'adottare una vecchia tecnologia che, tra l'altro, corre il concreto rischio di essere abbandonata a sé stessa, così come era capitato precedentemente con Kepler in favore di Maxwell. Sono serviti 480 euro per poter abbracciare la scatola rossa di Micro-Star: una cifra sicuramente significativa che avrebbe potuto essere anche un po' inferiore se ci fossimo accontentati di modelli entry-level di produttori di seconda fascia o di versioni reference. Questa spesa è stata in parte ammortizzata dalla vendita delle due precedenti Lightning, piazzate dopo pochi minuti dall'inserzione: nel nostro caso siamo riusciti a racimolare 120 per entrambe le schede.

Alla frusta!

Una volta riassemblato il PC eravamo curiosi di vedere dove si sarebbe potuto spingere, e così abbiamo fatto un po' di benchmark per poterli poi confrontare con quelli ottenuti da siti specializzati che, a parità di scheda video, hanno utilizzato componentistica più recente. Per la precisione ci siamo confrontati con il sito TechPowerUp, che ha abbinato alla scheda video MSI una piattaforma Skylake con Intel Core i7-6770K a 4,5 Ghz e RAM a 3844 MHz. I valori che seguono, oltre a riempirci di soddisfazione, hanno nascosto qualche sorpresa. I test sono stati condotti al massimo livello di dettaglio con una risoluzione di 1920x1080 (ossia quella nativa del nostro monitor).

Riesuma il tuo PC - Extreme Edition

Il primo banco di prova è stato GTA V: il famoso free roaming di Rockstar che ogni giocatore che si rispetti dovrebbe avere nella propria raccolta. Inutile dire che con la precedente configurazione, soprattutto a causa dei limiti di VRAM, non potevamo forzare le impostazioni base. Con la versione riveduta e corretta della Nutria Cosmica siamo invece riusciti a sfondare il muro dei 100 frame al secondo, allineandoci con i benchmark ottenuti TPU: 112 frame al secondo per il nostro sistema, altrettanti per quello dei colleghi. The Witcher 3 è decisamente impegnativo per ogni sistema, con le schede NVIDIA si possono inoltre abilitare gli effetti Hairworks che appesantiscono ulteriormente il carico del processore grafico. Ciò nonostante, Pascal ci ha permesso di attivare anche questa ambita feature senza che le performance ne risentissero in maniera esagerata. Nelle prove li abbiamo esclusi per allinearci con gli altri benchmark, e i risultati ottenuti in-house sono stati leggermente inferiori rispetto a quelli di riferimento: il contatore si è fermato nel nostro caso a 83 frame al secondo, contro gli 86 di TPU. È stata poi la volta di Call Of Duty: Black Ops III, che con la vecchia configurazione SLI girava a stento al minimo del dettaglio. Con l'iniezione di anabolizzanti la situazione è radicalmente cambiata, permettendoci risultati sbalorditivi. Siamo infatti riusciti a toccare stabilmente quota 115 fotogrammi al secondo, addirittura una ventina in più di quelli registrati dai colleghi: si tratta probabilmente di ottimizzazioni driver che, all'epoca dei test di riferimento, non erano ancora state rilasciate. Nessuna sorpresa nemmeno per Ashes of the Singularity, popolare benchmark per le API DirectX 12: molto simili i risultati ottenuti dalle due piattaforme (differenziate da 3 fotogrammi al secondo: 74 contro 71); e anche con le OpenGL (abbiamo usato ovviamente Doom) non ci sono state differenze degne di nota (127 contro 129fps).

Riesuma il tuo PC - Extreme Edition

Chiusura della trasmissione

I risultati dimostrano come l'evoluzione delle CPU si sia fondamentalmente arrestata a partire da Sandy Bridge in poi: le nuove istruzioni introdotte man mano da Intel non hanno praticamente impatto sulle performance dei videogame, dove continua a vigere la legge della maggior frequenza. Per tal motivo è possibile cercare di ottenere qualche fotogramma in più senza forzatamente sostituire il processore: basta seguire la guida che abbiamo pubblicato qualche tempo addietro. Discorso diverso per il multithreading: abbiamo voluto confrontare i nostri risultati con quelli del sito Guru3D che ha utilizzato il "vecchio" 5960X (un Haswell-E, qui la nostra recensione) dotato di 8 core fisici e 20MB di cache di 3 livello. Con questa bestiola i risultati di GTA V sono stati clamorosamente migliori (40 frame al secondo in più, +33%), quelli di Doom significativamente migliori (25 frame al secondo in più, +20%), quelli di AoS apprezzabili (11fps, +15%) e praticamente nulli in The Witcher 3 (+3 frame al secondo, +0,5%). Al contempo la spesa per la riesumazione del nostro vecchio sistema è stata influenzata fondamentalmente dalla scheda video: la sostituzione di CPU, RAM e SSD è costata indicativamente 170€ (tra entrate e uscite), anche se in questo senso le migliorie, seppur significative nell'uso quotidiano del PC, in ambito gaming sono state marginali e ci hanno probabilmente permesso di guadagnare solo pochi frame al secondo. La vera chiave di volta è stata la GeForce GTX 1070: una scheda davvero potente che in questo momento rappresenta uno dei migliori compromessi per la risoluzione FullHD. Non esitate a chiedere consigli per l'upgrade del vostro sistema: saremo felici di aiutarvi.