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Pronti a scappare dall’inferno?

Escape from Tarkov punta in alto, all'apice della simulazione

ANTEPRIMA di Emanuele Gregori   —   09/08/2016
Pronti a scappare dall’inferno?

Sul finire dello scorso anno, senza clamore e con poca ricerca di visibilità, la neonata Battle State Games annunciò al mondo di stare lavorando a un titolo bellico dal nome emblematico: Escape from Tarkov. Nonostante la mancanza di una solida campagna mediatica, il gioco del team russo riuscì a ritagliarsi una certa nicchia di appassionati della prima ora. Le premesse del titolo sono ambiziose: l'intenzione è quella di creare un MMORPG con una fortissima componente shooter ma talmente avanzato a livello tecnico da risultare la migliore simulazione balistica mai stata realizzata. Con i mesi le informazioni e i video di gameplay non sono mancati: questi hanno confermato la bontà di quelle premesse, con un titolo tecnicamente lodevole, un'atmosfera in grado di creare empatia anche come semplice spettatore e una serie di feature che hanno mandato in visibilio ogni fan di questo genere. Scordate quindi l'immediatezza di un Call of Duty, ritrovarsi a lottare per la propria salvezza, cercando di fuggire dalla cittadina sovietica, risulterà uno dei compiti più ardui della vostra illustre carriera da gamer.

Escape form Tarkov non farà prigionieri: è l'inferno, non sottovalutatelo

Addio Madre Russia

Il primo impatto che Escape from Tarkov potrebbe lasciarvi è quello di un titolo ispirato alle atmosfere e alle tematiche di S.T.A.L.K.E.R.. L'ambientazione urbana devastata di una realtà sovietica estremamente vicina alla famosissima Pripyat, è la base di un titolo che in realtà, come meccaniche e profondità, tenta di andare oltre.

Pronti a scappare dall’inferno?

Battle State ha chiaramente puntato forte sull'emozione che scaturisce nel vivere una situazione di disagio e desolazione come quella di una cittadina post apocalittica, ma tenta di aggiungere meccaniche che vanno ben oltre la semplice esplorazione. Ciò che colpisce fin da subito è la cura riposta nella ricostruzione delle armi e degli oggetti. Girare per Tarkov significherà avere l'impressione di giocare quasi un survival: entrare negli edifici e trovare risorse, gestire il proprio inventario slot per slot e morire ritrovandosi completamente svuotato dei propri averi. A questi aspetti esplorativi, il team russo ha affiancato una riproduzione balistica e sonora incredibile. Vedere il comportamento delle varie armi e gli effetti sonori che esse generano, dà l'idea di essere realmente sul campo di battaglia. Se a questi elementi si unisce la personalizzazione, fatta di centinaia di mod da poter applicare ad ognuno dei ferri e ad una crescita del personaggio ancora ignota, ma basata sulla classica progressione da RPG, è facile perdersi nel mare di possibilità che il titolo potrà offrirci.

Tanto bello da vedere quanto divertente da giocare?

Proprio in queste ore Battle State sta inviando le prime chiavi per accedere ad una closed alpha esclusiva per i preorder della versione più costosa del titolo. Sebbene contiamo di poter testare il gioco al più presto, è comunque ovvio come allo stato attuale dobbiamo necessariamente basarci su quelle che sono le impressioni e le promesse del team.

Pronti a scappare dall’inferno?

Giudicare la tenuta sul lungo periodo di un'opera del genere richiede decine di ore di test, ed è probabilmente per questo che lo sviluppatore russo ha deciso già da ora di mettere a disposizione di alcuni giocatori una primissima versione giocabile di Escape from Tarkov. A sviluppo terminato sarà possibile giocare all'interno di istanze che andranno a generare scontri tra fazioni, sia gestite dall'intelligenza artificiale che da altri utenti. Questo andrà a creare un ecosistema esteso e perennemente online che sembra ormai essere una prerogativa di tutti i titoli di questo genere. Non è dato sapere come verrà gestita la squadra, se ci saranno clan veri e propri e obiettivi di gruppo, ma Battle State ci ha tenuto a precisare che il sostrato MMO renderà Escape from Tarkov un'esperienza realmente massiva. Vivremo vere e proprie zone di guerra ed eventuali alleanze atte solo a superare una zona particolarmente ostica, per poi dissolversi nel tempo di una pallottola, perché il valore della vita all'interno della città sembra essere davvero basso. Così come basso sarà il numero delle risorse a vostra disposizione. Sprecare pallottole, per quanto possa risultare divertente, non vi garantirà la salvezza, al contrario farà sì che alla prima sezione di battaglia, chiunque abbia avuto più sale in zucca da tenersi quella munizione per lo shotgun farà fuori il giocatore munito solo di pistola.

Voglio andare dove mi va e non fermarmi qua

Vi è un ulteriore aspetto di Escape from Tarkov che non andrebbe sottovalutato: l'arco narrativo. La stessa Battle State, un po' come fatto da Compulsion per il recente We Happy Few, ci ha tenuto a rimarcare più volte quanto la trama del titolo sarà fondamentale.

Pronti a scappare dall’inferno?

La fuga per la salvezza da una città in rovina come quella che dà il titolo al gioco non si tramuterà in una semplice corsa ai confini, ma il tutto sarà raccontato tramite una storia estremamente adulta e, si spera, caratterizzata. Onestamente non troviamo difficile credere al primo aspetto, il titolo non sembra certo indirizzato ai più piccoli; sul secondo sarà, come sempre, necessario verificare la bontà della sceneggiatura. Ciò che risulta comunque parecchio curioso è la gran voglia degli sviluppatori odierni di rimarcare quanto stiano cercando di creare esperienze che siano il più libere possibile, ma non per questo meno importanti in termini narrativi. Non serve un fenomeno della sceneggiatura per capire come, in un'esperienza totalmente aperta e a libero appannaggio del giocatore, sarà sicuramente più difficile creare la giusta empatia con il protagonista e i comprimari rispetto a quanto non possa esserlo in un Uncharted o un The Last of Us. Le intenzioni sembrano però delle più buone, resta quindi la fiducia e la voglia di vedere come questo Escape from Tarkov saprà giocare le frecce al proprio arco, in attesa di una prova sul campo che siamo sicuri avverrà al più presto.

CERTEZZE

  • La dedizione al progetto è sotto gli occhi di tutti
  • Balistica e riproduzione della battaglia quasi incredibili
  • L'aspetto narrativo sarà portante...

DUBBI

  • ...ma se si rivelerà profondo è tutto da vedere
  • La gestione dei team e la varietà delle situazioni