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Alla conquista della Premier League

Alla GamesCom 2016 abbiamo di nuovo provato l'ambizioso nuovo capitolo di FIFA

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   17/08/2016

Ad accompagnare la presentazione del nuovo FIFA 17, Electronic Arts ha scelto il remix di un brano che gli storici appassionati conoscono molto bene.

Alla conquista della Premier League

Ascoltando le note di Song 2, non può non tornare alla mente quel FIFA 98 che per molti, merito anche dei mondiali di Francia, rappresentò il calcio d'inizio con la serie (e un'indubbia ascesa per il franchise). A un certo punto del trailer, però, la canzone dei Blur cambia, spinge sull'acceleratore, mette da parte l'effetto nostalgia per assumere un sapore diverso. Ed è proprio questa la filosofia dietro al FIFA di quest'anno, che come slogan grida "Il calcio è cambiato". Un cambiamento da un punto di vista tecnologico ma anche contenutistico, con l'utilizzo di un nuovo motore grafico da un lato e l'introduzione di un'inedita modalità narrativa dall'altro. Un uno-due che, sperano gli sviluppatori, possa contraddistinguere quello che promette essere uno degli appuntamenti di FIFA più innovativi degli ultimi anni. Quando manca un mese all'uscita del gioco, abbiamo così approfittato della GamesCom di Colonia per passare un'altra mezzora tra match amichevoli e un assaggio dell'interessante modalità The Journey, a tutti gli effetti la più grande aggiunta dai tempi di Ultimate Team.

FIFA 17 promette essere uno degli episodi più innovativi: noi lo abbiamo provato alla Gamescom

Dal campo agli spogliatoi

Nonostante la demo portata da Electronic Arts alla Gamescom non avesse particolari novità rispetto a quella dell'E3 2016, questo non ci ha fermato dallo sperimentare qualche amichevole passando dal Bayern al Gamba Osaka (le squadre della J1, la prima divisione giapponese, sono tra le new entry nella selezione di club del gioco, così strappando un'ulteriore esclusiva dalle mani di Pro Evolution Soccer). Immancabilmente, EA ha promesso a questo giro nuove migliorie in fase di attacco e di difesa, con passi avanti fatti nelle tecniche d'attacco e nell'intelligenza artificiale, ma una sessione di mezz'ora non è abbastanza per approfondire e prendere dimestichezza con tutte le nuove sfumature del gameplay.

Alla conquista della Premier League

Avendo giocato contro un avversario in carne e ossa, non abbiamo potuto verificare l'insistenza al tiki-taka che nell'edizione passata rappresentava una delle critiche maggiori all'intelligenza artificiale, ma di sicuro si percepisce più fisicità in fase di controllo palla, e la possibilità di scegliere liberamente quanta rincorsa prendere dona più personalità a punizioni e rimesse. Quando si sta effettivamente giocando in campo, il contributo dato dall'uso del Frostbite Engine si percepisce solo parzialmente, brillando invece nei replay, nelle riprese a bordocampo o nei primi piani dei giocatori. Soprattutto, il motore grafico dietro Mirror's Edge Catalyst e Battlefield brilla nel dietro le quinte, durante le interviste a fine partita o negli spogliatoi prima e dopo ogni match. È proprio in queste nuove ambientazioni che si svolge gran parte di The Journey, la modalità carriera che prova a replicare quanto fatto da NBA 2K16, raccontando attraverso scene d'intermezzo e dialoghi la storia di un aspirante campione. Nel caso del gioco di 2K Sports, un'idea dall'indiscutibile potenziale è stata poi rovinata da un'esecuzione pessima e da una storia fiacca e poco credibile. Pur non avendo dietro un nome altisonante come quello di Spike Lee, The Journey sembra invece incamminarsi verso la giusta direzione, presentando il protagonista Alex Hunter non come il prossimo Maradona, ma come un calciatore pieno di speranze ma anche di limiti, che deve gestire i rapporti con i suoi compagni di squadra, con i suoi fan e con la dirigenza della squadra in cui gioca (il Manchester United). Attraverso un sistema di dialoghi simile a quello degli RPG di BioWare, il giocatore deve decidere se dare risposte aggressive o tranquille, fare lo sbruffone davanti alle telecamere o tenere un basso profilo, e come nelle avventure Telltale non è detto che esista una risposta giusta e una sbagliata: dare il merito di una vittoria al gioco di squadra farà contento il manager della squadra, ma alzare la cresta potrebbe far diventare Hunter più carismatico agli occhi dei suoi fan.

Alla conquista della Premier League

Non è ancora ben chiaro quali conseguenze comporterà prendere una direzione rispetto all'altra, ma è facile aspettarsi reazioni differenti e scene d'intermezzo completamente diverse a seconda di come si comporta il protagonista fuori e dentro al campo. Questo perché in The Journey non ci si limita a guardare scene d'intermezzo e partecipare a dialoghi, ma bisogna anche dimostrare il valore del proprio alter-ego nei 90 minuti. Nella demo alla GamesCom, Hunter è entrato in campo a pochi minuti dal fischio finale, quando un freddo Mourinho ha deciso di scommettere sull'inesperta riserva per sbloccare un pareggio ormai dato per scontato. Il gioco pone quindi diversi obiettivi, che vanno dal vincere la partita al segnare un gol, dall'eseguire un assist all'impressionare l'allenatore, e ciascuna di queste "missioni", se portate a termine, contribuisce ad aumentare il punteggio di Hunter e la sua reputazione. Benvenuta è anche la libertà di scegliere se affrontare questi brevi momenti di gioco controllando tutta la squadra oppure limitandosi al protagonista: in quest'ultimo caso si possono chiamare cross e passaggi premendo i rispettivi tasti, ma l'approccio alla partita cambia in maniera evidente e ciascun giocatore potrà scegliere quello che trova più divertente. A poche settimane dal lancio, The Journey ci ha lasciato onestamente incuriositi, ma non ci resta che rimandare un giudizio finale su questa modalità, e su tutto quello che FIFA 17 avrà da offrire, in occasione dell'ormai prossima recensione.

CERTEZZE

  • La modalità The Journey ha del potenziale
  • Il Frostbite brilla soprattutto nei primi piani e fuori dal campo
  • Maggiore personalità nei calci di punizione e nelle rimesse

DUBBI

  • La qualità di The Journey è però tutta da verificare
  • Quanto peseranno le novità del gameplay?