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Gli Amplitude Studios saranno anche un team minuto, ma hanno dimostrato di avere talento in questi anni. Ora stanno per tornare con Endless Space 2: sarà il nuovo re dei 4X?

PROVATO di Aligi Comandini   —   08/09/2016

Per uno studio indipendente al giorno d'oggi non è facile rientrare nei costi di sviluppo di progetti minori, figuriamoci creare un marchio di successo capace di supportare più videogame.

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Eppure in un'era di storie già scritte e inevitabili fallimenti, gli sviluppatori di Amplitude Studios sono riusciti a costruire un piccolo universo felice, nel quale hanno ambientato vari titoli di successo. Il bello è che lo studio parigino - composto in larga parte da veterani dell'industria, molti dei quali provenienti da software house titaniche - è riuscito in questa non indifferente impresa andando del tutto controcorrente. Pensate, hanno cominciato con un 4X (sigla che sta per eXplore, eXpand, eXploit and eXterminate), un sottogenere degli strategici così complesso e di nicchia da essere bollato quasi come eresia nella generazione del marketing e dell'hype ingiustificato che stiamo vivendo. Se hanno dunque ottenuto un successo tale da poter in seguito sfornare altri due titoli di ottima qualità (Endless Legend, un altro 4X, e Dungeon of the Endless, un roguelike) con un pubblico minuto come quello degli amanti della strategia virtuale, la ragione può essere una e una soltanto: la qualità. Ed Endless Space, il loro titolo d'esordio appunto, di qualità ne aveva da vendere, tanto da torreggiare nella lista dei giochi più apprezzati dalla community di Steam e da aver con le sue vendite assicurato la produzione di un seguito. Noi proprio questo sequel siamo andati a provare nei loro uffici recentemente, desiderosi di osservare quanto il team fosse cresciuto in questi anni e se da loro potesse effettivamente spuntare uno dei migliori 4X mai sviluppati. Il responso? Estremamente positivo.

Amanti degli strategici 4X, preparatevi: Endless Space 2 sta per arrivare, e sembra davvero promettente

A tu per tu con la community

Il piano del palazzo ove gran parte degli sviluppatori lavorano è uno spazioso ufficio con ben poche barriere ("favorisce lo scambio di opinioni e l'organizzazione tra i vari gruppi", ci hanno spiegato durante il tour). Le squadre non sono numerose, ma paiono ben organizzate e gestiscono i progetti basandosi su appunti e serie di obiettivi decisi nel breve periodo.

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Non si tratta certo di un approccio nuovo, tuttavia è raro vederlo così ben applicato: in piena produzione i programmatori della squadra non sono gusci privati della loro forza vitale dal superlavoro e dallo stress, anzi, ci sono parsi energetici e più concentrati che mai; a dimostrazione del fatto che spremere i propri dipendenti come dei limoni non è necessariamente una strategia vincente in questo campo. Il punto di forza primario del team - o almeno quello che gli sviluppatori ritengono tale, quando glielo si chiede - risiede nel rapporto diretto tra sviluppatori e fan, che sembra aver influenzato sensibilmente lo sviluppo di tutti i titoli Amplitude e aver avuto un notevole effetto benefico sull'intera community. I fan dell'universo degli Endless, infatti, sono appassionati e propositivi, al punto da aver dato numerose idee alla software house durante la produzione di questo seguito. A fare da ponte tra le due realtà ci pensa in larga parte il forum ufficiale, tramite cui gli Amplitude Studios hanno rilasciato una vera e propria lista di cambiamenti, desideri e progetti legati al nuovo titolo. Una volta aperta la discussione, i giocatori si sono scatenati spiegando nel dettaglio quali meccaniche e sistemi erano secondo loro i più riusciti, e quali erano migliorabili. Certo, gli interventi non hanno rappresentato l'unica strada maestra seguita dal team, che ha comunque mantenuto la propria visione creativa di base senza modificarla più di tanto, ma gli Amplitude ci hanno confermato di aver notato vari difetti grazie ai loro utenti, dando il merito a loro per un po' delle novità inserite in Endless Space 2.

L'importanza dell'impero

Anche se un elenco di traguardi per il proprio gioco in bella vista sui forum potrebbe facilmente spingere alcuni concorrenti a scopiazzare alcune delle idee del gruppo durante lo sviluppo, il team francese ritiene che i benefici derivanti da un rapporto cristallino con la propria comunità siano nettamente superiori ai rischi. Una situazione probabilmente rafforzata dalla velocità con cui il secondo Endless Space sta crescendo nei mesi (siamo piuttosto vicini alla fase ad accesso anticipato dopotutto, e il titolo è già giocabile).

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Per quanto riguarda le fazioni giocabili, ad esempio, parliamo stavolta di esperienze nettamente più uniche e diversificate di quelle del predecessore, con una particolare enfasi sulle meccaniche razziali. La nostra prova ci ha permesso di provare solo 4 delle otto specie primarie previste: i Vodyani, i Lumeris, i Sophon e i Cravers, con i primi non ancora completi; eppure possiamo confermare da subito come la scelta dello schieramento influenzi enormemente lo svolgersi della campagna e il numero di opzioni tattiche disponibili durante la lenta creazione di un impero galattico. I Lumeris ad esempio - una razza di mercanti con un'organizzazione famigliare non dissimile da quella della mafia - possono conquistare pianeti "comprandoseli", vendere interi sistemi, e portare a termine scambi commerciali anche in zone di guerra. I cari vecchi Sophon sono invece orientati verso la scienza e le scoperte a qualunque costo, dunque ottengono enormi bonus quando sono i primi a sbloccare un qualche ramo nell'albero delle tecnologie, ma al contempo la resistenza delle loro truppe in battaglia lascia un po' a desiderare. Peccato poi che proprio i Vodyani non fossero ancora del tutto giocabili, poiché si tratta di una razza antica e potente, con eroi poderosi e svariati bonus, ma costretta a dominare i sistemi da gigantesche arche spaziali da cui organizza l'impero in modo completamente alieno rispetto agli avversari. Per la cronaca, oltre alle fazioni principali ci sono molteplici "razze minori" da inglobare nel proprio dominio. Farlo sblocca migliorie varie e quest aggiuntive, e proprio qui è il caso di passare a un'altra novità: la maggiore enfasi sulla narrativa.

Una storia senza fine

Non si tratta, per la cronaca, di campagne lineari e strutturate; parliamo pur sempre di un 4X. Ciò non significa però che le razze non possano avere precise motivazioni, o che il dominio delle varie galassie non possa passare da quest e momenti narrativi curiosi. È un tipo di enfatizzazione che si nota già dalle presentazioni di ogni fazione, dove si tenta di definire subito con chiarezza la spinta all'espansione anche per scelte poco sfaccettate come i violentissimi Cravers.

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La stessa gestione delle popolazioni ha fatto grossi passi avanti, e sarà necessario tenere ben d'occhio l'umore delle proprie genti, poiché avamposti insoddisfatti provocheranno non pochi problemi, mentre sudditi felici daranno modo di sfruttare al meglio i vantaggi derivanti dagli elementi RPG più marcati di questo capitolo. Ed è qui che entrano nell'equazione automaticamente gli eroi, ancora importantissimi per portare a termine i propri piani: questi si dividono ancora per tipi, con eroi militari poderosi in combattimento ed eroi "gestionali" capaci di aumentare sensibilmente la produzione dei pianeti o di ottenere facilmente consenso politico, ma possiedono anche navi personalizzabili che si uniscono alle flotte principali durante gli spettacolari scontri del gioco. Se peraltro li definiamo "spettacolari" non è un caso, poiché la regia in battaglia è migliorata in modo notevole, e ora la telecamera dinamica (comunque sostituibile da una visuale tattica d'insieme a piacere) va a cogliere i danni maggiori fatti alle navi e i colpi più devastanti. Meccanicamente non pare invece cambiato moltissimo a una prima occhiata, ma in realtà la suddivisione in più parti delle navi aumenta l'importanza del posizionamento, ulteriormente nobilitato dalla chance di gestire tattica iniziale e traiettoria delle varie flotte (con tanto di percentuale indicata per le possibili manovre nemiche, così da facilitare la prima scelta al giocatore). La personalizzazione delle armi sulle navi, ovviamente, resta importantissima, trattandosi comunque di un sistema carta-sasso-forbice dove armi ed equipaggiamenti difensivi rappresentano dei counter diretti l'uno dell'altro.

Mappatura galattica

Di fattori aggiuntivi ed elementi migliorati potremmo parlare ancora a lungo, ma un gioco di questo tipo non può venir realmente analizzato dopo poche ore di prova. Quello che possiamo confermarvi è l'ulteriore miglioramento dell'interfaccia, già enorme punto di forza del primo Endless Space.

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Gli Amplitude sono dopotutto riusciti a gestire ogni cosa con una tale naturalezza, da far sembrare questo seguito "quasi" accessibile: ci si sposta tra i sistemi con facilità, politica, diplomazia e dati sono chiaramente indicati sullo schermo, ed è difficile perdere di vista avvenimenti importanti mentre si conquistano sistemi solari. Si tratta solo di un'illusione tuttavia, poiché questo è uno strategico nel quale è necessario preoccuparsi di innumerevoli problemi, dove una scoperta scientifica sbagliata o mal calcolata può rallentare pericolosamente l'evoluzione di una razza e il suo avanzamento. Proprio per questo motivo, gli sviluppatori ci hanno assicurato di essere al lavoro su un tutorial molto approfondito stavolta (era uno dei lati negativi del predecessore), addirittura in grado di spiegare nel dettaglio come sfruttare le caratteristiche delle singole razze, quindi è chiaro l'intento di convertire ai 4X anche giocatori magari poco navigati. Il tutto, ad ogni modo, viene portato avanti senza compromessi e semplificazioni di sorta. Chiudiamo con una chicca, poiché la software house ha deciso di inserire anche in Endless Space 2 una razza creata dalla community. Gli sviluppatori si sono detti un po' spaventati dall'imprevedibilità dei loro fan, ma sembrano convinti che si tratterà anche in questo caso di un'aggiunta valida e completamente diversa da tutte le altre scelte. Insomma, Endless Space 2 sembra avere le carte in regola per far sembrare il suo predecessore un esperimento abbozzato in gioventù. Se l'idea di diventare imperatore dell'universo vi stuzzica, è il caso di tenerlo d'occhio.

CERTEZZE

  • Enorme e davvero complesso
  • Ricco di elementi aggiuntivi rispetto al predecessore, e perfezionato in ogni sua parte
  • Razze estremamente diversificate mantengono fresche le campagne

DUBBI

  • Bilanciamento e validità sul lungo periodo ancora da verificare