134

L'autunno bollente di Xbox One

Il boom delle vendite di Xbox One può non aver alterato gli equilibri globali ma rappresenta un segnale molto importante per Microsoft

SPECIALE di Mattia Armani   —   09/11/2016

Siamo ormai abituati a vedere una PlayStation 4 che domina il mercato delle macchine da gioco casalinghe, talvolta infastidita da Xbox One sul suolo nordamericano ma comunque capace di vendere il doppio della concorrente diretta e quasi il quadruplo della deludente Nintendo Wii U. D'improvviso, però, la console Microsoft è balzata in cima ad alcune classifiche di vendita con performance in alcuni casi stupefacenti. Sappiamo infatti che in Gran Bretagna, durante la settimana finita il 24 settembre, il lancio di Xbox One S ha spinto le vendite fino al 1000% garantendo alla console uno share del 71%.

L'autunno bollente di Xbox One

Le cifre si ridimensionano guardando all'intero mese, con PlayStation 4 che risulta indietro di sole 1500 unità, ma durante ottobre il divario è salito a 25000 unità consegnando nelle mani di Microsoft il 56% delle vendite console del Regno Unito. Diverse le cifre negli Stati Uniti dove la percentuale di share nel mese di settembre non ha superato il 37%, ma tanto è bastato per decretare, per il terzo mese di fila, la vittoria di una Xbox One che in occidente sta andando decisamente bene. Tra l'altro in Nord America Xbox One ha superato PlayStation 4 prima dell'arrivo di Xbox One S, ma la continuità nelle vendite la dobbiamo anche a quest'ultima che ha scosso un mercato in forte decrescita rispetto al 2015. I primi segnali di quello che sarebbe successo li abbiamo visti a giugno, con gli ottimi preordini fatti registrare dalla slim targata Microsoft, ma lo sprint di Xbox One è diventato davvero rilevante solo quando la console ha ottenuto una vittoria diretta, almeno in Inghilterra e negli Stati Uniti, contro la versione slim di PlayStation 4. Un evento che è stato possibile anche a causa delle mancanze della diretta concorrente che pur costando comunque circa 300 euro è scesa in campo priva di lettore Blu-ray 4K e lo ha fatto già sovrastata dall'ombra di PlayStation 4 Pro, un upgrade importante che ha attirato buona parte dell'attenzione grazie a un arsenale decisamente superiore. Parliamo infatti di un netto incremento della potenza di calcolo che non solo promette giochi decisamente più pompati ma consente di sfruttare al meglio il PlayStation VR. In tutto questo il ruolo della PlayStation in versione slim è semplicemente quello di sostituire la PlayStation 4 standard e di abbassarne il costo, mentre Xbox One S si propone come parziale upgrade, unica arma di Microsoft per opporsi a PlayStation 4 Pro fino al 2017 inoltrato, quando Xbox Scorpio scenderà finalmente in campo.

Le vendite Xbox One salgono mentre PlayStation 4 perde terreno: che cosa sta succedendo?

L'Xbox che stavamo aspettando?

Xbox One S è la console Microsoft che molti stavano aspettando? Escludendo l'inespugnabile Giappone è probabile che sia così grazie ai numerosi accorgimenti che partono dalle dimensioni e dai dettagli più curati per arrivare al lettore Blue-ray 4K, assente non solo sulla versione slim della PlayStation 4 ma anche sulla Pro, che la rende un dispositivo multimediale completo.

L'autunno bollente di Xbox One

Un dispositivo che gode di frequenze più elevate, diverse ottimizzazioni che vanno a beneficio dei giochi, upscaling di ottima qualità, un gioco di forte richiamo in bundle e tutta l'integrazione con Windows 10 costruita negli ultimi due anni che permette di giocare in streaming anche sfruttando dispositivi decisamente economici. Nessuna delle singole funzionalità ha una rilevanza trascendentale ma considerando che la rivelazione mancanza di un lettore capace di leggere Blu-ray a 4K sulle console Sony è corrisposta a un aumento degli ordini di Xbox One S, possiamo affermare che ogni singolo tassello contribuisce a rafforzare un sistema che grazie alla virtualizzazione garantisce anche la retrocompatibilità. Purtroppo i titoli Xbox 360 non sono automaticamente disponibili e pretendono un lavoro di adattamento, ma il risultato raggiunto da Microsoft, capace di riportare in classifica titoli come Red Dead Redemption, è di quelli che confermano che la compagnia fondata da Bill Gates sa il fatto suo quando si parla di tecnologia. Purtroppo in alcuni casi il patrimonio professionale di Microsoft rimane schiacciato sotto al peso pachidermico di un'azienda tentacolare, ma il cambio di buona parte del direttivo e l'arrivo di Phil Spencer hanno dato i loro frutti regalandoci infine un dispositivo, il primo dell'era Spencer, non avveniristico quanto PlayStation 4 Pro ma dotato di argomenti convincenti. Un dispositivo che può anche essere anche alloggiato in verticale, include connettività bluetooth e mette sul piatto qualche altro extra forse marginale ma che risulta comunque utile per incrementare ulteriormente l'appeal della console.

C'è ancora spazio per una console chiamata Xbox

Tutto quello di cui abbiamo parlato passa inevitabilmente in secondo piano di fronte ai giochi. In questi mesi Xbox One ha arricchito costantemente la propria libreria e l'arrivo di titoli come Forza Horizon 3 e Gears of War 4 ha dato una grossa mano alle vendite evidenziando come Microsoft questa volta abbia prestato maggiore attenzione alle tempistiche. La stessa considerazione vale per il prezzo che è stato senza dubbio percepito come giusto almeno da quelli che si sono fiondati a comprare la console o a sostituire la vecchia Xbox One standard.

L'autunno bollente di Xbox One

E chi lo ha fatto è stato probabilmente attratto anche dal già menzionato bundle che in Europa può contare su un calibro come Fifa 17, non a caso particolarmente apprezzato nel Regno Unito. A tutto questo dobbiamo poi aggiungere gli arrivi futuri che, anche solo per una questione numerica, possono avere un discreto peso nelle considerazioni che precedono un acquisto. Senza un PC discretamente potente o una console Microsoft sarà infatti impossibile giocare a Dead Rising 4, State of Decay 2, Crackdown 3, Scalebound o Sea of Thieves, un titolo che ha attirato l'attenzione non solo perché molto interessante ma perché per molti potrebbe essere il ritorno in pista di Rare. Di fronte a queste considerazioni non possiamo dirci troppo stupiti per il successo di Xbox One S che ha tutte le carte in regola per essere appetibile anche come seconda console da affiancare a quella principale. Una console che può contare sull'appeal di un media center 4K e può contare anche su un nome che si è appannato un po' con il lancio della prima Xbox One ma che ormai, grazie al successo di Xbox 360, è senza dubbio familiare alla stragrande maggioranza dei videogiocatori. Certo, tre mesi in testa alle classifiche non sono sufficienti a modificare la situazione complessiva del mercato, ma sono la dimostrazione lampante che Microsoft ha ancora tutto lo spazio per dire la propria in ambito console a patto, ovviamente, di avere una voce capace di ispirare fiducia come quella di Phil Spencer e, cosa ancora più importante, a patto di azzeccare offerte, strategie e tempistiche. Un'azienda capace di fare questo può senza dubbio permettersi il lusso di continuare a produrre macchine da salotto puntando al contempo sul PC e sul gioco in streaming. Certo, una strategia di questo tipo è inevitabilmente destinata a sottrarre qualche utente alle console Microsoft, ma d'altra parte contribuisce anche a rafforzare un ecosistema unico che oltre creare una community più popolosa, moltiplica le modalità di fruizione andando a soddisfare un'esigenza che oggi è molto sentita. Tra l'altro dare ai propri utenti la possibilità di giocare da qualsiasi dispositivo, con il proprio account e i propri salvataggi, è una di quelle cose che può fare solo Microsoft e che probabilmente avrebbe dovuto fare decisamente prima. Purtroppo perché questo accadesse abbiamo dovuto aspettare parecchio e oggi l'unica cosa che possiamo dire per chiudere il discorso è un banale ma pur sempre vero: meglio tardi che mai.