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In dirittura d'arrivo

La nostra ultima prova di The Last Guardian, prima della recensione finale

PROVATO di Antonio Fucito   —   10/11/2016

In seguito all'aver appreso la notizia del completamento di The Last Guardian, abbiamo fatto salti di gioia e ci siamo esibiti in diversi balletti propiziatori. Se volete visionare il video contattateci in privato, nel frattempo durante l'evento dedicato a PlayStation 4 Pro, organizzato a Londra da Sony, abbiamo dedicato parte della seconda giornata ad un'ultima prova col gioco, prima della recensione finale. Un ambiente rilassato con diverse postazioni dotate ovviamente di cuffie, a disposizione tre sezioni specifiche: la parte iniziale che avevamo già provato all'E3 di Los Angeles, il ponte pericolante di cui vi abbiamo parlato durante il Tokyo Game Show e una parte inedita, denominata Large Tower. Noi ci siamo avvicinanti direttamente a quest'ultima, con un misto di contentezza e ansia relativa agli spoiler che anche chi vi scrive vuole ridurre al minimo, prima di provare The Last Guardian nella sua versione completa. In chiusura abbiamo avuto modo di intervistare Fumito Ueda, iconico creatore al quale dobbiamo ICO e Shadow of the Colossus, per avere quadro abbastanza completo di quello che andremo a giocare in prossimità dell'uscita nei negozi.

Abbiamo provato una sezione inedita di The Last Guardian, le nostre impressioni prima della recensione

Un titolo artistico

La demo comincia in prossimità di un grande ponte levatoio, la cui apertura dall'interno rivela la grandiosità dell'ambientazione nella quale il protagonista principale e Trico sono in qualche modo prigionieri. Dopo essere saliti in groppa alla "nostra" creatura, siamo rimasti sospesi su due colonne impossibilitati a proseguire, a causa degli stessi occhi disegnati sul vetro visti in passato e utilizzati evidentemente per immobilizzare Trico. A questo punto è cominciata una corposa sezione platform fatta di salti su catene sospese nel vuoto, il raggiungimento di un'altra piattaforma e la scalata di quest'ultima grazie ad alcune piante rampicanti. Fino a raggiungere in precario equilibrio il cuore dell'ingranaggio che teneva sospeso l'occhio di cui sopra, facendolo cadere nel vuoto.

In dirittura d'arrivo
In dirittura d'arrivo

In questa maniera siamo stati raggiunti e ci siamo lasciati cadere sulle spalle della creatura, per poi raggiungere una torre diroccata e risalirla fino al punto nel quale quale era presente un altro occhio. Ancora una volta ci siamo mossi in solitaria e in posizione ancora più precaria: in seguito all'aver fatto cadere il secondo ingranaggio ha cominciato a franare tutto, ma fortunatamente siamo stati agguantati da Trico il quale ci ha portato in salvo saltando verso la parete di una montagna. A questo punto - INIZIO SPOILER! - è apparsa con nostro grande stupore un'altra creatura simile alla nostra, ma con il capo ricoperto da una sorta di maschera di metallo: non ci ha dato il tempo di salire ma anzi ricacciato con le zampe, facendo precipitare i due protagonisti su una struttura posizionata parecchi metri più in basso. - FINE SPOILER - Gli sviluppatori ci hanno chiesto di non proseguire oltre, e noi abbiamo accettato di buon grado per non rovinarci la sorpresa: la demo di Londra ha permesso ad ogni modo di farci apprezzare sezioni platform piuttosto ariose che ricordano su scala maggiore quelle vissute in Ico, con inoltre la necessità di dover interagire con una creatura comunque senziente e assolutamente vitale per il proseguo dell'avventura. Una simbiosi tra i due sempre più forte e che abbiamo sentito sempre più nostra; ci è venuto naturale ad un certo punto, dopo aver notato che sanguinava, rimuovere una lancia conficcata sul dorso anche se non era necessario per proseguire. Tale lancia inoltre potrebbe testimoniare un combattimento o una fuga avvenuta in precedenza, di sicuro abbiamo tante domande sulla parte narrativa del gioco ed estrema curiosità di affrontarlo da soli, con un buon impianto stereo e senza interruzioni esterne. La parte di gameplay puro funziona bene nelle sue basi, quindi: saltare nel vuoto non essendo sicuri di star facendo la scelta giusta provoca un po' di apprensione, anche quando sembra essere scontato un aiuto da parte di Trico; soprattutto quando non si guadagna la sua attenzione o non si aspetta il momento giusto per "abbandonarsi" al suo aiuto. Dal punto di vista grafico - abbiamo provato il titolo su PlayStation 4 "standard" - si possono ravvisare piccoli miglioramenti rispetto alle precedenti prove, sotto forma di maggiore pulizia del codice, frame rate a trenta fotogrammi al secondo più stabile, ma non perfetto, effetti particellari presenti in misura maggiore. È chiaro che The Last Guardian faccia grande affidamento sul lato artistico, sul colpo d'occhio e il posizionamento della telecamera in luogo della potenza bruta; anche a causa della natura travagliata del progetto, che pone le sue radici nella precedente generazione di console. A noi, comunque, l'impatto complessivo è piaciuto e contribuisce a creare atmosfera; per amore di cronaca abbiamo scorto la dicitura "HDR disabilitato" in alto a destra nella schermata delle opzioni, chiedendo inoltre ad uno degli sviluppatori presenti ci è stato risposto che ci sarà una modalità per PlayStation 4 Pro, evidentemente con poche migliorie - sempre ben volute qualora dovessero toccare fluidità e aliasing - visto che il supporto ufficiale ad oggi non è stato ancora annunciato.

In dirittura d'arrivo

Il comparto musicale accompagna con estremo rispetto quello che succede su schermo, sottolineando i momenti topici senza diventare preponderante; la qualità delle tracce che abbiamo ascoltato è di fattura eccellente, come da sempre ci hanno abituato i titoli di Fumito Ueda. Come detto in calce alla prova abbiamo scambiato quattro chiacchiere proprio con il creatore giapponese, chiedendogli innanzitutto come si sente adesso che si trova quasi al termine di questo lungo viaggio con lo sviluppo del gioco. Ci ha risposto che in realtà le maggiori emozioni devono ancora sopraggiungere, arriveranno quando i giocatori cominceranno a provare la propria creazione ed emetteranno il loro giudizio: solo dopo quel momento si prenderà una lunga pausa per ricaricare le pile. Abbiamo chiesto anche come è cambiato il mondo dei videogiochi in tutti questi anni, e come si posiziona il suo modo di intenderli. Anche se allo stato attuale i giochi online e mobile rappresentano una grossa fetta di mercato, Mr. Ueda è voluto rimanere fedele alla concezione che ha di un videogioco, quella di voler raccontare una storia in grado di emozionare e coinvolgere, supportata da un gameplay con tutti i crismi del caso e non semplificato / velocizzato a causa delle ultime tendenze. In The Last Guardian ci saranno riferimenti a Ico e Shadow of the Colossus, molti dei quali però saranno ad appannaggio direttamente dell'immaginario dei giocatori; al pari di un Dark Souls, tanto per fare un parallelo, quel mistero attorno al gioco proviene in parte dalla propria volontà, in parte dalla natura implicita dell'ambientazione creata, che lascia piena fantasia a chi si approccia al gioco senza dover dare spiegazioni o riferimenti chiari. Agli inizi di dicembre cominceremo il nostro viaggio finale con The Last Guardian - probabilmente guidati da estrema riverenza ed emozione - nella speranza che duri il più possibile e sappia lasciarci qualcosa di importante mentre scorrono i titoli di coda.

CERTEZZE

  • Sembra essere profondo e in grado di lasciare a bocca aperta
  • Le sezioni di gameplay sono ariose e coinvolgenti

DUBBI

  • Durata dell'avventura alla qualità del pacchetto completo, che potremo sciogliere quando proveremo il gioco nella sua interezza