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BenQ XL2540

Al DreamHack Winter abbiamo provato a fondo quello che potrebbe essere il nuovo standard per gli FPS competitivi

SPECIALE di Vincenzo Lettera   —   28/11/2016
BenQ XL2540

Buttando un occhio ai monitor da gaming, quelli targati Zowie sono probabilmente tra i meno appariscenti e dal design meno accattivante. Eppure proprio della discrezionalità la compagnia taiwanese ha fatto il suo cavallo di battaglia nell'ultimo anno. La fusione avvenuta lo scorso anno tra Zowie e BenQ ha portato vantaggi ad entrambe le aziende: Zowie ha ora alle spalle un marchio che gli assicura una distribuzione più capillare nei diversi mercati del mondo, mentre BenQ ha consolidato la propria divisione gaming con uno dei brand più apprezzati in ambito competitivo, sia nella scena console che PC. L'ultimo arrivato è il monitor XL2540, un pannello PC da ben 240Hz che la compagnia di Taiwan ha deciso di presentare al DreamHack Winter 2016, il più grande LAN party al mondo che si tiene annualmente nella città svedese di Jönköping. All'evento, BenQ ci ha invitato a provare a fondo la new entry nella serie XL, e nonostante si tratti di un prodotto estremamente di nicchia, e con qualche dubbio ancora da verificare in fase di recensione, siamo rimasti piacevolmente impressionati da questo velocissimo 24'' FullHD.

Abbiamo provato quello che è probabilmente il miglior monitor per chi gioca agli FPS online

Uno schermo da headshot

Con il modello XL2540, Zowie sembra proseguire chiaramente la ricerca, già portata avanti coi suoi monitor più recenti, di un'esperienza quanto più libera da distrazioni, in grado di aiutare il giocatore appassionato a restare immerso e concentrato sull'azione in-game.

BenQ XL2540

Dove altri perseguono lo stesso obiettivo introducendo pannelli curvi (un esempio è il Predator Z1 di Acer), la ricerca di Zowie sta tutta nei dettagli più piccoli e nell'adozione di qualche soluzione atipica. Pur non raggiungendo la sottigliezza dei bezel vista in alcuni monitor concorrenti, la cornice è sensibilmente più sottile rispetto a quella dei precedenti modelli della serie XL, ed è realizzata in modo da evitare qualsiasi riflesso lungo i bordi. Il colore scelto per il corpo è un gradiente di nero opaco, un cambiamento che evita rifrazioni di luce e, a detta di Zowie, "dovrebbe" aiutare ad affaticare meno gli occhi nelle sessioni di gioco più prolungate. Anche un dettaglio apparentemente "innocuo" come il semplice logo di BenQ è stato rimosso dalla cornice frontale e spostato sul retro del monitor, perché l'idea è che tutto quello che è estraneo al gioco sia superfluo e vada rimosso dalla vista del giocatore. Le due lunghe ali incluse nella confezione sono forse il particolare che si nota di più una volta che vengono montate ai lati dello schermo. Già viste nel XL2735, rendono il monitor più appariscente per un estraneo, ma per chi gioca fungono sostanzialmente da paraocchi, coprendo potenziali distrazioni nella visione periferica o alle spalle del monitor, come il banale movimento del cavo del mouse. Presi singolarmente, alcuni di questi accorgimenti sembrano minuzie utili più a chi deve riempire i comunicati stampa che a chi deve giocare, ma la prova al DreamHack lascia pochi dubbi sul fatto che il monitor punti a diventare uno standard in ambito fieristico e nei LAN Party. A differenza di molti competitor di fascia medio-alta lo stand non occupa molto spazio sulla scrivania, e prevede un piccolo spazio dove far alloggiare quello che Zowie chiama S-Switch, un telecomando circolare su cui salvare i propri preset in modo da passare all'istante dall'uno all'altro.

BenQ XL2540
BenQ XL2540

La periferica è dotata di una memoria interna, permettendo a chi volesse di portarla agli eventi e collegarla ai monitor XL compatibili, un'idea simpatica che tuttavia immaginiamo verrà utilizzata da poche persone. Con un tempo di risposta di 1 millisecondo, e forte di alcune soluzioni software proprietarie per limitare il motion blur e migliorare la visibilità nelle zone più scure, il nuovo monitor di Zowie è dotato di un pannello TN di buona qualità. L'angolo di visione è indubbiamente migliorato rispetto ai modelli precedenti, e dopo un'attenta calibrazione si ottiene una buona resa di colori, pur rimanendo ovviamente lontani dalla fedeltà che si trova nei pannelli IPS. Sorprende non aver trovato né il supporto al FreeSync di AMD né al G-Sync di Nvidia, ma allo stesso tempo ci domandiamo quanto queste tecnologie siano utili su frequenze alte come quelle di questo monitor. La novità più importante riguarda infatti il refresh rate, dato che Zowie è riuscita a battere sul tempo la concorrenza nella nicchia di mercato dei pannelli a 240Hz (in particolare i nuovi Asus ROG Swift e AOC Agon). Se non si fosse già capito, il monitor XL2540 non è indirizzato a chi vuole giocare ad altissime risoluzioni, né è adatto a chi vuole spremere al massimo il dettaglio grafico dei blockbuster più recenti. È invece mirato nello specifico a chi gioca seriamente a shooter competitivi come Counter-Strike: Global Offensive e Overwatch, titoli dove la fluidità è fondamentale e che, a patto di avere un hardware all'altezza, possono essere giocati senza scendere mai sotto i 240 frame al secondo. Non a caso proprio CS:GO e Overwatch erano i due giochi con cui Zowie ha permesso di provare il suo nuovo 24'' al DreamHack, e nonostante non siamo davanti a un salto in avanti rivoluzionario come fu col passaggio dai 60Hz ai 120Hz, l'aumento esponenziale del refresh rate porterà sicuramente gli appassionati di FPS online a percepire un miglioramento nei loro match. Insomma, per un monitor da 499€ si tratta di un'innovazione che forse si sente più nella mano che muove il mouse e meno negli occhi di chi gioca, e soprattutto che coinvolge una fetta assai mirata di giocatori. Per tutti gli altri, dopotutto, la stessa Zowie offre alternative più economiche a 144Hz, con modelli capaci di incontrare i bisogni sia degli utenti console che PC.