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Il passato torna alla velocità del suono

Le corse di WipeOut accompagnano PlayStation dagli albori e ora sono pronte a tornare con la Omega Collection

PROVATO di Aligi Comandini   —   05/12/2016

Saranno pure usciti una miriade di cloni, seguiti spirituali, indie capaci di ampliarne la formula originale spingendo il tasto sull'acceleratore, e tanti altri emuli di qualità, ma vedere il vero Wipeout in azione dà sempre una botta di adrenalina.

Il passato torna alla velocità del suono

Non importa quanti anni siano passati, né la quasi totale scomparsa di titoli mainstream di questa tipologia: il marchio creato dalla leggendaria Psygnosis resta nell'immaginario di chiunque abbia vissuto il glorioso primo periodo Playstation, e l'Omega Collection - presentata a tutta velocità durante il Playstation Experience - ha cavalcato senza troppa difficoltà quest'ondata di nostalgia che di anno in anno si è fatta sempre più indomabile nelle menti dei fan. La remaster che trattiamo oggi non è dopotutto l'ennesima operazione commerciale di poco conto: esattamente come la Crash N.Sane Trilogy rinnova graficamente del tutto l'opera originaria, mantenendone però quasi invariate le meccaniche di base. Si parla di un compendio contenente WipeOut HD, Fury, e il 2048 per un quantitativo di contenuti davvero significativo, pronta ad arrivare nelle case sia in forma digitale che su supporto fisico (anche se il prezzo al momento non è dato saperlo). Chiaramente, avendo una bella postazione libera nell'area stampa di cui approfittare durante la Playstation Experience ad Anaheim, abbiamo messo alla prova i nostri riflessi arrugginiti da una pausa durata una vita. Ecco le nostre impressioni, maturate tra una lunga serie di incontri con il guardrail, slittate all'ultimo secondo e missili sparati a casaccio.

Abbiamo testato la WipeOut Omega Collection, una velocissima operazione nostalgia

Partire in quinta

Con oltre 26 piste e 46 auto da corsa antigravitazionali, l'Omega Collection è a dir poco massiccia. Contiene, pensate, oltre nove modalità divise tra i tre giochi - che saranno selezionabili nel menu iniziale - tutte godibili al solito in più classi di velocità.

Il passato torna alla velocità del suono

Al momento il titolo è giocabile, ma c'è ancora moltissimo da fare; noi ad esempio abbiamo testato il "remake" di WipeOut HD, sfrecciando con in sottofondo Invaders Must Die dei Prodigy in tutta la sua potenza, e va detto che dal punto di vista del gameplay il gioco non ha subito sostanziali modifiche: viaggia a 60 frame al secondo con una risposta dei comandi precisa e quasi istantanea, e mantiene tutta la frenesia degli originali, compresa la difficoltà mostruosa quando si selezionano le classi di velocità più alte o un'intelligenza artificiale più aggressiva (anche a normal gli avversari sono molto incattiviti, ma perlomeno non sono delle schegge infallibili). Tornando momentaneamente alla musica, i Prodigy in HD invece che nel 2048 implicano cambiamenti nella colonna sonora, che annovera anche gruppi come gli Swedish House Mafia ed è stata in larga parte rinnovata, pur mantenendo certi pezzi classici come quello sopracitato e non allontanandosi dalle sonorità elettroniche e moderne dei predecessori. In parole povere, la soundtrack "pompa abbestia" e non c'è davvero da girarci attorno. Se la musica e il sonoro sono pertanto due sicurezze assolute, è il caso di tornare momentaneamente sulla fluidità, importante non solo per godersi l'esperienza all'ennesima potenza, ma anche il multiplayer locale, visto che questa remaster supporterà lo split screen (abbandonando quella fastidiosa tendenza che lo ha visto sparire da molti giochi di corse recenti).

Il passato torna alla velocità del suono

Il rappresentante Sony che ci ha presentato il gioco ha garantito che anche il multiplayer locale viaggerà a 60 frame al secondo senza sbalzi, nonostante il prodotto sia ancora in sviluppo, mentre per gli amanti dell'online le sfide saranno al massimo tra otto giocatori in contemporanea. Non abbiamo invece ottenuto grandi informazioni sulla data d'uscita, seppur il team coinvolto punti dichiaratamente al 2017 inoltrato. Alla fin fine, la natura nostalgica di questa collection è ovvia ancor più di quanto non lo sia in quella dedicata a Crash; praticamente nulla alla base è stato cambiato, nessuna nuova auto o modalità fa capolino tra i menu, e gli sviluppatori non hanno osato mettere mano alle basi poste da chi li ha preceduti. Il compito di questi ritorni - comunque graditissimi per i giocatori di vecchia data - è indubbiamente traslare la storia di PlayStation su PlayStation 4, e farla conoscere in forma "presentabile" alle nuove generazioni, magari nella speranza di ridare vita a serie ormai perdute con nuovi titoli. Appoggiamo la scelta; d'altronde l'idea di rigiocare a questi classici non può che farci piacere.

CERTEZZE

  • I titoli della serie sono sempre godibili e adrenalinici
  • Una massa di contenuti notevole
  • Restyle completo della grafica, ma con una certa fedeltà al look degli originali
  • 60 frame al secondo stabili... sempre

DUBBI

  • Ancora ignoto il prezzo