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Le tante vie del samurai

NiOh non ha certo paura di mostrarsi, ed è bastato giocare le lunghissime demo messe a disposizione dagli sviluppatori per rendersi conto del suo potenziale

PROVATO di Aligi Comandini   —   06/12/2016

Tra i nostri giochi più attesi del 2017 NiOh non può veramente mancare. Il Team Ninja ha riguadagnato la nostra fiducia rilasciando demo di rara potenza (e durata), dove le migliorie ai sistemi di gioco sono state sempre evidentissime e il potenziale del progetto completo è apparso enorme quasi da subito. Stregati dal sistema di combattimento cattivissimo e responsivo del gioco, dal suo mix di meccaniche che ricorda in parte i gloriosi Ninja Gaiden e in parte un soulslike, e dalla sempreverde ambientazione del Giappone Feudale, non ci siamo quindi fatti pregare quando nella sala stampa del Convention Center di Anaheim abbiamo trovato una nuova demo ambientata in due zone inedite e con tanto di boss aggiuntivi. I cambiamenti notati nella prova non sono certamente al livello di quelli visti l'ultima volta, ma vale comunque la pena parlarne, senza contare che le missioni provate hanno riservato più di qualche sorpresa ai nostri consumati polpastrelli.

La demo di NiOh del PlayStation Experience si è rivelata al livello delle precedenti: la nostra prova!

Ninja e yokai

Le due zone disponibili nella demo di Anaheim erano entrambe di livello molto elevato, laddove il biondo protagonista del gioco sotto il nostro controllo non vantava un quantitativo enorme di Amrita utilizzati (che, per chi non lo sapesse, sono la "valuta spirituale" che nel titolo si usa per livellare agli altari, in modo simile a quanto accade con le anime e i falò in Dark Souls).

Le tante vie del samurai

Non erano ad ogni modo missioni di pari difficoltà, visto che tra le due abbiamo trovato la prima - una sorta di grosso complesso popolato da ninja - sensibilmente meno punitiva. I silenziosi nemici sono comunque maledettamente infami e aggressivi, ci teniamo a precisarlo, ma una volta capito come si muovono risultano tutt'altro che ingestibili e si raggiunge il boss con una certa naturalezza. Molto interessante anche la struttura della mappa, che, giustamente influenzata dalla presenza di guerrieri maestri dell'inganno, è ricca di passaggi segreti, muri rotanti e porte distruttibili. Non è però il level design l'elemento più valido della demo da noi provata (anche perché lo continuiamo a ritenere meno elaborato e riuscito rispetto a quello dei Souls), bensì l'aggiunta di una nuova arma: il kusarigama. Munito di una catena con pesetto e di una comoda falce, questo strumento di morte dal raggio medio-lungo si è rivelato molto efficace utilizzando lo stile veloce, e davvero versatile contro nemici con la tendenza a scattare all'indietro all'improvviso. Il peso può infatti venir scagliato frontalmente e colpire nemici molto lontani, favorendo una strategia cauta nonostante il lancio lasci William scoperto per qualche istante di troppo. Assorbita tale novità e visto il boss della zona - una gigantesca rana combattente con pattern in verità facili da prevedere - ci siamo dunque concentrati sulla seconda parte della demo, nettamente più brutale.

Le tante vie del samurai

Qui ad attenderci abbiamo trovato alcuni yokai trasformabili, tra i nemici più fastidiosi del gioco, accompagnati da una serie di pesi massimi che vanno aggirati o affrontati con strategie precise in mente. Che si decida di puntare a un uccisione rapida da scavezzacollo o alla "toccata e fuga", scegliere si deve, perché NiOh non favorisce chi si butta in battaglia senza pensare (o perlomeno senza accumulare equipaggiamento di un certo livello); una filosofia di fondo ribadita anche quando abbiamo raggiunto la Orchessa del secondo quadro. Il lavoro dei Team Ninja non vuole essere facile, punto. I suoi boss menano come camionisti palestrati, hanno un range d'attacco notevolissimo, e persino quando risultano semplificati come la grossa rana descritta all'inizio possono eliminare il giocatore in una manciata di colpi. L'Orchessa, dotata di artigli lunghissimi e della capacità di sputare fuoco, ci ha fatto sputare sangue prima di cadere, e non è nemmeno il boss più duro che abbiamo visto finora nel gioco. Superate le considerazioni sulla curva di difficoltà, ancora da bilanciare ma già molto soddisfacente, chiudiamo quindi con quelle tecniche, visto che la versione da noi provata girava su PlayStation 4 Pro. Il titolo in realtà a 30 frame al secondo non fa un balzo tecnico stratosferico, limitandosi a un aliasing meno accentuato e a un maggior livello di dettaglio dalla distanza. Per quanto ci riguarda, l'opzione a 60 frame al secondo praticamente un must se le migliorie sono solo queste; d'altronde NiOh non è chiaramente un action pensato per stupire con il suo motore grafico.

CERTEZZE

  • Ancora un'arma: il kusarigama
  • Le due nuove zone sono impegnative e ben strutturate, con boss ostici

DUBBI

  • L'opzione per i 30 frame al secondo non porta a migliorie grafiche di gran livello, per ora, risultando trascurabile