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Tutto è permesso

Amazon Game Studios debutta nel mondo dei videogiochi sfidando i colossi delle arene online, forte di una formula interessante e di un'integrazione con Twitch ineguagliabile

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   20/12/2016

In questi anni i cosiddetti MOBA si sono distaccati dal gioco di ruolo d'azione per mescolare il proprio DNA con un gran numero di generi diversi. Nel caso di Breakaway, primo arrivato dei tre titoli in sviluppo presso Amazon Game Studios, è senza dubbio l'azione a farla da padrona anche se lo scontro diretto tra le due squadre da quattro giocatori si mescola con una sorta di football mitologico e con una serie di dispositivi da piazzare sulla mappa. Il risultato è un titolo ancora in fasce eppure già interessante, un gioco competitivo che promette di crescere in accordo con i desideri della community lungo un percorso che probabilmente lo porterà a unirsi a film, serie e altri videogiochi nel flusso di contenuti che finiranno sotto l'egida del servizio Amazon Prime.

Per il debutto nei videogiochi Amazon gioca la carta Twitch, puntando su arene competitive e streaming

eSport in evoluzione

Il primo regalo dell'alfa di Breakaway, appena terminata dopo un lungo weekend di gioco, è l'ennesimo launcher, che non ci stupisce sia legato a Twitch visto il ruolo vitale del servizio nell'approccio al mondo dei videogiochi di Amazon. Mettendo piede nel mondo dello sviluppo, il gigante del commercio elettronico ha la possibilità di sfruttare la propria piattaforma di streaming al meglio, a partire da un titolo che vuole essere pioniere di un nuovo livello di interazione tra chi gestisce un canale e chi lo segue. La parola chiave è Stream+, un servizio pensato per consentire ai giocatori di accumulare punti lealtà, impossibili da vendere o scambiare, mentre consultano statistiche approfondite che vengono raccolte e mostrate attraverso layout HTML 5 grazie alla funzione Metastream. E le cose si fanno ancora più complesse con gli altri due elementi del servizio, chiamati Broadcaster Spotlight e il Match Builder, che affondano gli artigli nel tessuto di gioco permettendo ai giocatori di sapere quando c'è una personalità di Twitch in gioco, consentendo agli spettatori di essere invitati in partita dallo streamer che stanno osservando.

Tutto è permesso

Tutte queste dinamiche, è lampante, mettono nelle mani dei professionisti dello streaming un nuovo arsenale con cui coinvolgere l'utenza, creare tornei e fare da cavie per un'evoluzione dei media dedicati ai videogiochi che potrebbe passare proprio attraverso Breakaway, a patto che questo si riveli in grado di convincere i giocatori e fronteggiare una concorrenza a dir poco agguerrita. Per fortuna il debutto mondo dei videogiochi di Amazon qualche carta in mano ce l'ha ed è stato capace di intrigarci anche a distanza, attraverso il materiale spuntato dalla TwitchCon 2016, grazie a una gran varietà di situazioni che comprendono la possibilità di ribaltare una partita in ogni momento. Si tratta di una caratteristica fondamentale per ogni buon competitivo che per fortuna ritroviamo mettendo effettivamente mano al gioco, anche se impugnando i controlli emergono alcuni dubbi difficili da rilevare da un video. Ma prima di arrivare ai presunti problemi parliamo del gioco, partendo dal doppio sistema di progressione doppio che include l'evoluzione delle abilità durante la partita e il livello del profilo che salendo ci consente di accedere a talenti permanenti e altre personalizzazioni. La struttura è quella tipica di molte arene online ma Breakaway si distingue dalla massa piazzando tutti i giocatori in piccole mappe speculari all'interno delle quali si mescolano ben tre generi diversi. Alla base del gameplay troviamo la schietta azione da arena che come di consueto prevede guerrieri pesanti, tiratori, curatori e maghi, tutti differenziati per efficacia, movimento e abilità speciali. L'ovvio scopo è quello di prevalere sui quattro giocatori avversari, sfruttando e potenziando i punti di forza di ogni eroe, ma debellare la squadra avversaria, cosa che deve essere fatta prima che uno degli eroi sconfitti torni in campo, non è l'unico modo di portare a casa un punto.

Piccole mappe, innumerevoli situazioni

Ottenere il possesso di una massiccia sfera dorata e infilarla nell'altare che si trova nella base avversaria è un modo potenzialmente rapido e pulito di portare a casa un punto in un match di Breakaway. Riuscirci, però, è tutt'altro che facile, anche perché l'eroe che impugna la reliquia non può attaccare e risulta quindi dannatamente vulnerabile. Non è però immobile e può sfruttare la schivata e della scivolata per evitare le angherie degli amici, passando la palla a un compagno nei paraggi o scagliandola il più lontano possibile quando la situazione si fa pericolosa. E se il compagno in questione è nella giusta posizione è anche possibile che l'azione porti a un gol a patto che il resto della squadra si sia occupato di arginare gli avversari che non mancano di mosse pensate apposta per intercettare un corridore. In fase difensiva uno dei più efficace è senza dubbio il guerriero ma non è detto che un corridore, ruolo solitamente ricoperto da personaggi come Spartacus che possono contare su uno sprint aggiuntivo che, debba essere necessariamente utilizzato in attacco. I personaggi agili hanno infatti la possibilità di riprendere attaccanti avversarsi sfuggiti alle maglie della squadra e possono essere specializzati in modo da ricoprire ruoli differenti.

Tutto è permesso
Tutto è permesso

Gli upgrade acquistabili con l'oro ottenuto massacrando i nemici includono fattori classici come resistenza, capacità offensiva e vita, ma comprendono anche velocità di movimento e tempo di respawn, elementi che possono influire notevolmente sulle dinamiche di gioco facilitando le azioni di goal e riducendo il rischio che gli avversari vincano per aver eliminato l'intera squadra. E l'evoluzione del personaggio durante il match non si esaurisce qui, includendo anche il danno e la durata dei dispositivi che possiamo piazzare in campo tra cui troviamo trappole di vario tipo, catapulte, laser e persino piattaforme di lancio utili per balzare rapidamente verso la base nemica e che, non a caso, vengono piazzate anche dal già menzionato Spartacus. Le combinazioni possibili sono molte e vanno dal classico muro di torrette in stile tower defence, magari corredato da pareti che ostacolano il movimento dei nemici, per arrivare fino a sinergie che incastrano barili rotanti e gabbia oppure o sfruttano una serie di piattaforme di lancio posizionate ad hoc per consentire a un giocatore di raggiungere base nemica in un attimo. Ovviamente queste piattaforme possono essere distrutte, ed è il caso di farlo se sono state piazzate con intelligenza, ma non è detto che sia sempre saggio perdere tempo dietro a una struttura, soprattutto quando gli avversari attraversano rapidamente la mappa o si lanciano sui due obiettivi laterali che elargiscono bonus importanti alla squadra che li distrugge per prima. Spesso la prima mossa da fare è quella di valutare la situazione, prima di rimanere spiazzati da un titolo che mette in campo una grande varietà di situazioni e proprio per questo richiede un approccio strategico nonostante le dimensioni ridotte delle due piccole mappe disponibili. Inoltre l'azione stessa ci costringe a essere riflessivi, impedendoci di interrompere un attacco o di controllare un personaggio in aria. Questo significa che sbagliare una mossa può rivelarsi disastroso, portandoci anche a finire fuori dalla mappa per una distanza calcolata male, e spesso si ha la sensazione che l'azione sia un po' troppo legnosa anche se sprint e schivata sono ben amalgamati al movimento in quanto funzionali anche al lato sportivo di Breakaway. Funzionano invece le meccaniche globali, sottolineate dall'immancabile annunciatore dalla voce maschile, che ci costringono a badare a diversi elementi sia in fase offensiva che difensiva, consentendo azioni di gol fulminee, sorprese di ogni genere, scontri all'ultimo uomo, sinergie importanti tra i personaggi e un'evoluzione netta degli eroi durante la partita che spesso cambia davvero le carte in tavola. Tutto questo funziona piuttosto bene nonostante il numero esiguo di eroi, nonostante le attese talvolta lunghe per il matchmaking e nonostante il titolo sia in ancora in alfa, ancora pieno di bug e probabilmente destinato a rifiniture piuttosto importanti vista l'intenzione degli sviluppatori di dare ascolto ai feedback della community.

CERTEZZE

  • Gameplay ricco e vario
  • Partite rapide e avvincenti
  • Evoluzione marcata degli eroi durante la partita

DUBBI

  • Attese talvolta lunghe per giocare
  • Ancora pochi eroi e due sole mappe
  • Talvolta l'azione risulta un po' legnosa