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I più attesi del 2017 - Le possibili sleeper hit

Quali sono i titoli apparentemente secondari che potrebbero rivelarsi dei grandi successi del 2017? Scopriamolo insieme!

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   27/12/2016

In anni in cui l'offerta di tripla A va riducendosi è particolarmente importante chiedersi se ci sia spazio per tutti quei titoli che, pur non essendo pubblicizzati con campagne marketing miliardarie e pur non disponendo di budget di sviluppo mostruosi, sembrano poter attirare l'attenzione del pubblico per le loro virtù ludiche o per gli spunti generali che offrono. Un tempo le avremmo chiamate "produzioni medie", inserendole in una terra di nessuno che ci ha regalato delle grandissime soddisfazioni (ma anche molte porcherie, ammettiamolo). Oggi il concetto di produzione media è venuto meno, ma non è difficile individuare una serie di titoli che, pur distanti dalle grandi produzioni, sembra poter calamitare l'interesse dei giocatori. Abbiamo così selezionato cinque giochi secondo noi molto promettenti in uscita nel 2017 che potrebbero rivelarsi dei gioielli, superiori magari anche a prodotti più blasonati e lucidati. Da notare che sono tutti quanti incentrati sul single player, mentre l'industria nel suo complesso va verso i servizi multiplayer. Che siano questi outsider l'ultima spiaggia per chi ama la concezione classica dei videogiochi?

Scopriamo le possibili sleeper hit del 2017, ossia i titoli che potrebbero sorprenderci!

Elex

Piranha Bytes è uno di quegli studi di sviluppo che vorremmo vedere tornare a rifulgere nel 2017. Gli ultimi due Risen non sono stati esattamente dei successi, dopo un primo capitolo che prometteva la fondazione di una nuova serie Gothic, ma non sono nemmeno dei giochi terribili come vogliono alcuni. Evidentemente hanno pagato la scarsità di risorse a disposizione e alcune scelte impopolari come l'ambientazione fantasy piratesca del secondo capitolo. Elex potrebbe essere l'opera del riscatto, ossia quella capace di magnificare la visione che il team tedesco ha dei gioco di ruolo, inserendola in uno scenario nuovo e originale, svincolato da ciò che hanno fatto in passato. Insomma, potrebbe segnare il ritorno di una concezione più hardcore del genere, che per il resto nel 2017 rischia di vedere ben poche uscite. In breve, Elex è un gioco di ruolo con mondo aperto in cui si combatte per ottenere una risorsa strategica capace di donare poteri eccezionali. Tra le caratteristiche più interessanti spiccano l'ambientazione fantascientifica post-apocalittica con forti elementi fantasy; la presenza di diverse fazioni con cui schierarsi, uno dei marchi di fabbrica di Piranha Bytes; l'esplorazione verticale tramite jetpack; un sistema di combattimento tattico e altro.

Hellblade: Senua's Sacrifice

Ninja Theory è uno studio di sviluppo talentuoso quanto sfortunato. Il suo portfolio è fatto di titoli buoni o ottimi, ma che per un motivo o per l'altro non sono mai diventati dei successi clamorosi. Heavenly Sword, uno dei primi giochi per PlayStation 3, pagò soprattutto la giovinezza della console; Enslaved: Odyssey to the West, raggiunse a stento il pareggio pur essendo ottimo e pur avendo una trama davvero originale e particolare; DmC: Devil May Cry fu infine l'eccellente reboot che nessuno voleva di una serie molto amata. Hellblade: Senua's Sacrifice potrebbe essere l'opera del riscatto, uno dei primi esempi di tripla A indipendente. La trama del gioco è basata sulla mitologia celtica e racconta la storia di Senua e del suo viaggio in un mondo creato dalla sua mente. Il gameplay sarà incentrato sui punti di forza che da sempre caratterizzano le opere di Ninja Theory: combattimenti corpo a corpo brutali, visione artistica peculiare e approfondimento dei personaggi. Basterà per ridare allo studio inglese il lustro che merita? Staremo a vedere. Intanto non possiamo fare altro che ammirare lo sforzo artistico e produttivo impiegato per realizzare quello che è comunque uno dei giochi più interessanti in uscita nel 2017.

NieR: Automata

NieR: Automata si è letteralmente affermato da solo. Quando fu presentato nel 2015, molti lo bollarono come un progetto secondario di PlatinumGames. All'epoca il team cui dobbiamo tra gli altri i Bayonetta, Vanquish e MadWorld, appariva più concentrato su Star Fox Zero per Wii U e Scalebound per Xbox One. NieR: Automata sembrava il classico progetto portato avanti per fare cassa, quasi alla stregua di un The Legend of Korra o un Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutanti a Manhattan. Invece, con il passare dei mesi, il seguito di NieR, spin-off della serie Drakengard uscito nel 2010, ha conquistato sempre più interesse ed è diventato uno dei titoli più attesi tra quelli in uscita all'inizio del prossimo anno. Insomma, gli androidi 2B, 9S e A2 sembrano poter ambire a ritagliarsi un loro posto nella storia dei giochi di ruolo d'azione, grazie alle sapienti mani di Platinum. NieR: Automata appare come un titolo unico nelle meccaniche e nello stile visivo, uno di quelli capaci di mettersi in risalto senza strafare e di toccare tutte le corde giuste con il suo solo gameplay. Forse non venderà milioni e milioni di copie, ma ormai l'idea che si tratti di un prodotto secondario è svanita da tempo e siamo tutti in attesa di giocarci.

Kingdom Come: Deliverance

Kingdom Come: Deliverance è un grosso azzardo e per questo già ci piace. Si tratta di un gioco di ruolo in prima persona ambientato in un Medioevo realistico, in cui draghi e creature fantastiche si trovano solo su qualche polveroso libro. La struttura di gioco è a mondo aperto e gli spunti originali sono moltissimi, a partire dallo scenario che ricostruisce un pezzo della Boemia del 1403, basandosi su documenti storici. Ovviamente si tratta di un approccio al genere molto diverso da quello al quale sono abituati i videogiocatori, ma proprio per questo è particolarmente interessante, soprattutto per ciò che comporta in termini di gameplay e trama. Prendiamo ad esempio i combattimenti: realistici, crudi e profondi, sia nel corpo a corpo che dalla lunga distanza. Oppure consideriamo il sistema di quest che permette di superare le varie situazioni in cui ci si trova impelagati sfruttando le caratteristiche che si sono sviluppate, siano esse incentrate sulla forza bruta, o siano più legate alla vita sociale (reputazione, carisma e così via). Insomma, riuscirà il figlio di un fabbro, appena scampato a un massacro, a diventare un eroe degno del mondo dei videogiochi? Oppure Kingdom Come: Deliverance rimarrà soltanto un esperimento senza alcun seguito?

Torment: Tides of Numenera

Quando inXile lanciò la campagna Kickstarter di Torment: Tides of Numenera stava ancora sviluppando Wasteland 2, altro titolo finanziato tramite crowdfunding, nonché uno di quelli che mostrò al mondo la possibilità di tornare a produrre giochi dal gameplay classico puntando sul supporto del pubblico. Proprio Wasteland 2 è uno dei migliori biglietti da visita che il gioco di ruolo fantasy di Brian Fargo potesse avere, vista la qualità finale e il successo ottenuto. Torment: Tides of Numenera, che non ha molto a che vedere con Planescape Torment, nonostante ne sia considerato il seguito spirituale (anche in virtù del furbo titolo), è ambientato in un mondo fantasy originale creato da Monte Cook, cui dobbiamo tra gli altri alcuni celebri moduli per il gioco di ruolo cartaceo di Dungeons & Dragons, tra i quali molti proprio per i Planescape, e vede il giocatore andare alla ricerca di antichi manufatti dispersi per il Nono Mondo, ossia una Terra del futuro distrutta dalle numerose civiltà che l'hanno popolata nel corso dei secoli. Tra le caratteristiche principali del gioco spiccano la grande quantità di dialoghi e la profondità dei personaggi.