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Pizza, spaghetti e un mirino

Sniper Elite 4 sbarca in Italia ed è più bello che mai

PROVATO di Lorenzo Fantoni   —   19/01/2017

Il cecchino è senza dubbio una delle figure più affascinanti nella narrativa bellica. Insidiosi, metodici, precisi e mortali, questi specialisti nell'assassinio a distanza da sempre ispirano terrore negli avversari e rispetto nei propri compagni, perché il lavoro del cecchino, al di là di ogni considerazione etica, è fatto di solitudine, calma zen e quasi totale mancanza di aiuti. La serie di Sniper Elite ha da sempre cercato di restituire al giocatore la sensazione di essere un cecchino provetto della Seconda Guerra Mondiale, un soldato che contando solo sulla propria mira riesce a cambiare quasi da solo il corso della storia. Una serie che col tempo si è evoluta, mostrando scenari sempre più aperti, più opzioni di combattimento e ambientazioni differenti. Questo quarto capitolo che abbiamo provato in anteprima si preannuncia ancora più interessante dei precedenti non solo perché ambientato in Italia, ma anche perché gli sviluppatori sembrano aver portato il gioco a un livello superiore.

Sniper Elite 4 arriva nell'Italia del 1943 con un obiettivo: vincere la Seconda Guerra Mondiale!

Santi, poeti e tiratori scelti

Sniper Elite 4 è ambientato nell'Italia del 1943, nel periodo in cui gli Alleati iniziarono ad elaborare i piani per lo sbarco dal Sud per assestare un duro colpo alle forze dell'Asse. Come spesso accade in queste complesse operazioni, prima di iniziare vengono predisposte varie azioni di spionaggio e ricognizione per capire l'entità delle forze nemiche. Il nostro compito sarà dunque vestire i panni del caro vecchio Karl Fairburne, storico volto del gioco e cecchino in grado di prendere una moneta a mezzo chilometro di distanza.

Pizza, spaghetti e un mirino

Per l'occasione Karl verrà inviato in una sperduta e inventata isoletta italiana a investigare sulla potenza di una presunta arma segreta tedesca, un missile radiocomandato in grado di fare a pezzi le navi alleate. La sezione di gioco che abbiamo provato inizia poco dopo il nostro arrivo sull'isola e ci mostra fin da subito le novità introdotte in questo quarto capitolo. Rispetto al passato Karl infatti ha un sacco di nuove possibilità per eliminare silenziosamente gli avversari. Può farli precipitare mentre è appeso sul bordo di una scogliera, in stile Assassin's Creed, può pugnalarli alle spalle e perfino piazzare una mina sui cadaveri per far saltare in aria gli sprovveduti troppo curiosi. Come spesso accade quando si parla di cecchini, la pressione del grilletto è soltanto l'ultimo di una serie di aspetti che devono essere curati in maniera meticolosa. Bisogna trovare il posto giusto, capire se in zona ci sono nemici che possono sentire il rumore dello sparo o se magari un aereo di passaggio può coprire il rumore, analizzare le abitudini del bersaglio, vedere se ci sono cose che possiamo far esplodere per ucciderlo più facilmente, conoscere le vie di fuga eventuali e così via. La struttura di Sniper Elite 4 esalta questa filosofia con un'ambientazione completamente aperta con decine di possibili soluzioni a ogni singolo problema. Fondamentalmente il gioco ci dice soltanto quali sono le aree più o meno indicative in cui si trovano i nostri obiettivi, il resto sta a noi e questo rende il titolo una sorta di parco giochi per aspiranti cecchini.

Morte a distanza

Ovviamente la soluzione ideale è nove volte su dieci un approccio stealth in cui l'assalto a testa bassa deve essere un'opzione estrema, da considerare in caso di situazioni disperate in cui coprirsi la fuga. Sotto questo punto di vista Sniper Elite 4 offre un sacco di indicatori che permettono di capire quanto rumore stiamo facendo, dove si trovano le guardie e in che stato di consapevolezza sono. Abbiamo avuto modo di provare il gioco a un livello standard, ovvero con una balistica leggermente semplificata e un'intelligenza artificiale aggressiva, ma non troppo.

Pizza, spaghetti e un mirino

Questo vuol dire che se spariamo e qualcuno ci sente verrà organizzata una ronda per cercarci ma non avremo tutta l'isola alle calcagna come sarebbe lecito aspettarsi in uno scenario di guerra. Purtroppo non abbiamo avuto modo di provare il gioco a difficoltà massima, dove la balistica è ancora più complessa, non ci sono aiuti e i nemici sono ancora più tosti e intelligenti. L'aspetto principale del gioco, ovvero l'uccisione da centinaia di metri di distanza di soggetti ignari, è senza dubbio ben fatta e appagante. Per prima cosa conviene scandagliare la zona col binocolo, così da marcare i nemici e avere maggior informazioni su di loro (sorprendentemente ci viene fornita anche una piccola biografia, tipo "non voleva arruolarsi" o "padre di tre figli"), dopodiché dovremo trattenere il fiato e aspettare il momento giusto per sparare. Se tutto andrà come dovuto saremo premiati con una ripresa in soggettiva del proiettile che attraversa lo spazio e penetra nel corpo del nostro avversario con dovizia di particolari a raggi-X, con tanto di crani distrutti, cuori spaccati, fegati perforati e occhi trapassati. Questo feticismo splatter è presente anche nelle uccisioni corpo a corpo, con pugni che spaccano le costole, coltelli nel cervello e altri dettagli in stile Mortal Kombat.

Pizza, spaghetti e un mirino

Volendo potremo anche utilizzare la scenografia per rendere le nostre uccisioni ancora più spettacolari, ad esempio sparando a un montacarichi, facendo cadere una cassa sulla guardia sottostante, oppure facendo saltare il serbatoio di un camion o distruggendo il sostegno di una passerella. Ogni colpo verrà poi valutato in base a una serie di moltiplicatori che tengono conto del punto d'impatto, della distanza, della discrezione e di altri fattori per assegnare un punteggio che farà salire il nostro livello sbloccando nuove armi e nuovi gadget. Una spettacolarizzazione della morte resa ancora più atroce dallo scenario idilliaco messo in scena dal motore grafico, che ci permetterà di seminare morte e distruzione in paesini idilliaci, baciati dal sole del Sud Italia. Un paesaggio da sogno pieno di cespugli in cui nascondersi, vie secondarie che ci permetteranno di evitare le ronde, casette diroccate che diventeranno avamposti di ricognizione. Graficamente il gioco è senza dubbio interessante da vedere, anche se il codice di prova presentava ancora qualche bug, qualche compenetrazione e alcune cose abbastanza buffe, tipo il fatto che i soldati non ti vedono se accucciato nell'erba, anche se il calcio del fucile spunta fuori di un metro. Molto interessante invece l'intelligenza artificiale, pur tenendo conto della difficoltà abbastanza accessibile impostata per la prova. L'unica cosa importante è restare sempre il più silenziosi possibile, ogni sparo con pallottole non silenziate attiverà subito una ronda che verrà a controllare il luogo da cui è arrivato il rumore, sarà dunque fondamentale seguire la prima regola di un buon cecchino: non sparare mai dallo stesso punto.

Se poi le cose dovessero andare male potremo sfruttare granate, pistole e fucili mitragliatori, tuttavia data l'impostazione stealth del gioco, quando si trasforma in un semplice sparatutto in terza persona le cose si fanno decisamente meno piacevoli.

Pizza, spaghetti e un mirino

Un po' perché ovviamente saremo sempre in palese inferiorità numerica e quasi di sicuro accerchiati, un po' perché la telecamera non è sempre impeccabile quando deve gestire situazioni particolarmente concitate. Questo però è più un problema legato alla parte multiplayer del gioco, nella quale abbiamo provato il più classico dei Capture and Hold con vari punti che comparivano nella mappa. Sniper Elite dà ovviamente il meglio di sé quando il giocatore può prendersi del tempo per colpire, quando il ritmo è quello dei titoli stealth. Nelle situazioni in cui deve diventare uno sparatutto online in cui il fucile di precisione è solo una delle opzioni possibili (e spesso neanche la migliore) perde completamente il suo punto di forza. La stessa cosa si avverte, anche se molto meno, nella modalità cooperativa, in cui tre giocatori devono diventare un centro di comando da orde e orde di soldati tedeschi che si lanciano a testa bassa contro la loro posizione. In questo caso però è molto interessante la dinamica di collaborazione che può crearsi tra i compagni d'arme. Ad esempio nella nostra prova facevamo a turno ad attirarci il fuoco nemico, cercando di lanciare bombe o sparando col mitragliatore mentre gli altri due compagni, appostati in luoghi elevati, distribuivano headshot come caramelle. Resta ovviamente molto da vedere e da valutare su Sniper Elite 4, soprattutto per quanto riguarda la consistenza del single player, che dovrà presentare sfide sempre nuove e interessanti per non cadere in una "routine di infiltrazione", ma l'idea di avere spazi enormi e totalmente sandbox da affrontare in libertà è assolutamente esaltante per i fan della serie e per chi ama fare il cecchino. Senza dubbio un titolo che ha tutte le carte in regola per ritagliarsi e ampliare una nicchia di appassionati.

CERTEZZE

  • Ambienti molto belli e vari
  • Struttura sandbox priva di limitazioni
  • Intelligenza artificiale (apparentemente) buona

DUBBI

  • Macchinoso nelle situazioni più concitate
  • Alcuni bug grafici
  • Rischia di diventare ripetitivo sulla lunga distanza