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La New Wave Nintendo - La Bustina di Lakitu

Largo ai giovani: l'azienda giapponese sembra intenzionata a rinnovarsi!

RUBRICA di Alessandro Bacchetta   —   28/01/2017
La New Wave Nintendo - La Bustina di Lakitu

Vista la straordinaria mole di informazioni propagatasi nel corso di quest'atipico gennaio, abbiamo deciso, per quest'unica volta, di raddoppiare la frequenza della Bustina di Lakitu. E lo abbiamo fatto perché c'è un argomento molto interessante da trattare, che però non può coinvolgere tutti visto che è piuttosto specifico, e cioè la rinnovata classe dirigente Nintendo. Un dettaglio che in molti avranno notato soprattutto per sottrazione: a Shigeru Miyamoto, durante la presentazione di Switch, sono stati riservati una manciata di secondi, in cui tra l'altro si è limitato (beato lui) a giocare The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Un discorso simile si potrebbe fare per Aonuma, che eppure avrebbe avuto tutto il diritto di essere in prima linea sul palco. È stata una scelta ragionata quella di cedere onori ed oneri della ribalta alla "meglio gioventù": un messaggio diretto per veicolare l'idea che Nintendo c'è, per certe cose è sempre la stessa, eppure è in costante trasformazione. Questo del resto, più di ogni altro, è sempre stato l'obbiettivo dichiarato di Satoru Iwata: capire il DNA aziendale, cristallizzarlo con le parole e diffonderlo con le azioni. Non è detto che tra i prossimi creativi qualcuno sia al livello di Miyamoto o Tezuka: è pur vero tuttavia che tutti loro adesso lavorano seguendo i precetti estetici dei due maestri, nell'approccio e nelle finalità. Come avevamo scritto qui, EAD ed SPD sono ormai integrate col nome di EPD: la formalizzazione di un trionfo che Miyamoto aveva già da anni ottenuto "sul campo", una lotta di cui molti nemmeno ricorderanno l'avversario (SPD appunto, ex R&D1 ai tempi d'oro). Vediamo insieme da chi è rappresentata la New Wave Nintendo.

Miyamoto poco presente, Tezuka assente... chi sono i giovani che comandano - e comanderanno - Nintendo?

Takahashi e Koizumi

Subito dopo il presidente Kimishima, che ha svolto gli onori di casa e da buon padrone ha fornito le notizie meno belle (leggasi: il prezzo), è salito sul palco Shinya Takahashi, la persona che, come avevamo accennato in precedenza, pare essere designata a guidare in futuro la società. Lavora in Nintendo dal 1989, non ha avuto vette d'eccellenza come sviluppatore (pur avendo co-diretto titoli come Wave Race 64), eppure deve essersi distinto per acume e diplomazia, visto che dal 2000 entra a far parte dei "produttori" dell'azienda, prima nei singoli giochi, poi nei singoli gruppi, poi per SPD tutta.

Takahashi, il futuro presidente?

Iwata qualche mese prima di morire lo ha voluto nel consiglio di amministrazione - dal quale viene scelto ogni presidente Nintendo, senza eccezione, e di cui nessun altro giovane fa parte oltre a Takahashi - e al momento è capo dell'intera area sviluppo software, EPD, nonché della neonata divisione Business. Già adesso insomma è sotto Kimishima ma sopra chiunque altro, come responsabilità e doveri, e Nintendo non ha paura di renderlo noto: come abbiamo scritto, è salito sul palco per secondo, e poco dopo il presidente. Per terzo è arrivato Yoshiaki Koizumi, nell'inaspettato ruolo di producer dell'hardware Switch - in precedenza aveva lavorato quasi esclusivamente al software. È lui che si è preso la responsabilità di mostrare al mondo le funzionalità della console, di illustrarla agli spettatori, di apparire come attore per svelarne alcune caratteristiche (l'HD Rumble, ad esempio). Indubbiamente Koizumi tra i giovani - si fa per dire, ha quasi cinquant'anni - è quello più noto e caro al pubblico, avendo concepito quel capolavoro di Super Mario Galaxy. In ambito software è secondo solamente a Takahashi, e di pari rilievo rispetto a Eguchi: sono entrambi Deputy General Manager, in sostanza a capo dell'area software di Kyoto (Eguchi) e Tokyo (Koizumi). È evidente tuttavia che il futuro ruolo di Yoshiaki trascenda le semplici mansioni operative: non si è solo occupato di produrre Switch, ma si è esposto, come non gli era mai successo prima, da uomo immagine Nintendo. È ancora presto per dirlo e per azzardare paragoni, ma è probabile che Nintendo abbia posto le basi perché la coppia Takahashi/Koizumi possa seguire le prestigiose orme, quantomeno in termini di ruoli ed esposizione, di Iwata e Miyamoto.

Onda su onda

Il bello è che questo rinnovamento generazionale non è limitato ai piani alti. Quasi tutti gli sviluppatori che avete visto su quel palco sono parte di una nuova generazione, delle persone che, prima di lavorare per Nintendo, ne sono stati degli ammiratori. Kouchi Kawamoto è uno di questi, e si è goduto per la prima volta le attenzioni della ribalta; ci stupiremmo se conosceste il suo nome. In tempi recenti ha diretto il progetto che ha originato Switch (l'hardware, proprio), ma in precedenza è stato uno dei principali dipendenti SPD, avendo lavorato a Brain Age e StreetPass. È un dipendente Nintendo dal 2000, e la sua carriera è stata un'ascesa continua: adesso è "producer" del neonato gruppo EPD numero 6, nato dalla fusione del team di Wii Sports e di vecchio personale SPD.

Kawamoto, manager del neonato EPD 6.
Yabuki, producer di Arms.

Tralasciando le sigle, in sostanza significa che Kawamoto ha un ruolo importante almeno quanto Aonuma, e che adesso in Nintendo c'è una squadra intera dedicata alle produzioni "casual" (per comodità le chiamiamo così): durante la presentazione di Switch abbiamo visto il primo frutto di questo recente amalgama, e cioè 1-2-Switch. Immaginiamo che qualcuno di voi stia già storcendo la bocca all'idea di un grande team totalmente dedicato a questi titoli, ma vi diamo subito un buon motivo per stare sereni: a meno che non siate così illusi da credere che Nintendo possa abbandonare certo software (non lo farà e non ha motivi per farlo), un team appositamente dedicato significa che altri gruppi non dovranno "perdere tempo" in questi progetti. Un esempio concreto? Il vecchio EAD 2 si occupava di Animal Crossing, della serie Wii (Sports e Music) e anche di Splatoon. Adesso Wii Sports - ed eredi ufficiosi - sono ad appannaggio di EPD 6, e così EPD 2 è più libera di dedicarsi ad Animal Crossing e Splatoon. A guidare il team è Nogami, che ha diretto in passato vari Animal Crossing, e ha contribuito ad ideare Splatoon: anche lui è giovane, ha poco più di quarant'anni, e lavora in Nintendo dal 1990. È l'uomo presentatosi sul palco con l'ambiguo camice, la stralunata maschera e le due pistole simil liquidator: una garanzia di qualità, insomma. Arriviamo infine al producer del gruppo EPD 1, quello storicamente responsabile di Mario Kart, ovvero Kosuke Yabuki: segnatevi il nome, perché ci darà grandi soddisfazioni. Non ha quarant'anni, il suo curriculum è immacolato e la sua ascesa verticale: è entrato in società nel 2005, ha lavorato a Twilight Princess, per poi disegnare parti di Mario Kart Wii e Nintendogs + Cats, raggiungendo in tempi record (una cosa alquanto atipica) la direzione di Mario Kart 7 e 8, che sono episodi eccellenti - soprattutto l'ottavo. È lui al comando del progetto Arms, una nuova IP che verrà lanciata a primavera 2017: non è un caso che giovani in posizioni di comando generino nuovi brand, e sicuramente non è un male. Non tutti ovviamente otterranno il successo di Splatoon, ma è comunque un atteggiamento lodevole. Chiudiamo con Hidemaro Fujibayashi, che ha circa quarantacinque anni, e al contrario degli altri non si è palesato sul palco durante la presentazione di Switch: la sua consacrazione potrebbe essere vicina, nonché prodromica alla sostituzione di Aonuma come capo di EPD 3. Ha diretto, ormai è giusto utilizzare il passato, The Legend of Zelda: Breath of the Wild. For the times they are a-changin'...

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