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L'opera magna di Kentaro Miura diventa un musou

Abbiamo provato in anteprima la versione Playstation 4 di Berserk and the Band of the Hawk

PROVATO di Tommaso Valentini   —   07/02/2017

Sentivate la mancanza di un nuovo musou? Noi, ad essere sinceri, no ma a quanto pare Omega Force ha invece deciso di continuare la cavalcata, con un genere che proprio non vuole saperne di evolversi o intraprendere nuove strade. Così questo 2017 inizia con Berserk and the Band of the Hawk, uno di quei musou classici che più classici non si può, dove menar fendenti a ripetizione e massacrare migliaia di soldati e demoni inermi in un continuo ripetersi di livelli tutti simili tra loro, con la classica crescita dei personaggi e la raccolta di vari collezionabili, è tutto ciò che c'è da aspettarsi. A voler essere pratici la nostra anteprima potrebbe pure finire qua ma dopo il nostro provato da Koch Media a Milano siamo tornati con qualche informazione in più sul titolo, che vi ricordiamo essere già uscito in Giappone nella sua forma completa ed è previsto invece in Italia per il mese di febbraio.

Le avventure di Guts si sposano alla perfezione con l'animo violento di questo musou

Quadrato, quadrato, quadrato… triangolo!

Berserk and the Band of the Hawk ripercorre le gesta di Gatsu e Grifis dagli albori della serie di Kentaro Miura passando dall'eclissi fino ad arrivare ai Capitoli del Falco del Regno Millenario.

L'opera magna di Kentaro Miura diventa un musou

In questo lasso di tempo potremo controllare Gatsu o uno degli altri mercenari dell'Armata dei Falchi (ci sono solo una decina di personaggi giocabili e alcuni di questi sono versione modificate dello stesso, purtroppo) e farci strada a suon di colpi all'arma bianca ripercorrendo i momenti clou del manga. Affronteremo Zodd, sconfiggeremo Grifis in duello ma ci scontreremo anche contro tutta una serie di nemici storici entrati nel cuore dei lettori nel corso degli anni come il Conte o il Barone Cobra. Sebbene l'operazione nostalgia per i fan di Berserk sia riuscita, ci sono diversi elementi che fanno storcere il naso, primo su tutti un immobilismo nel gameplay che invece di migliorare quanto di buono fatto con One Piece Pirate Warriors o la Leggenda di Arslan fa un salto carpiato all'indietro, togliendo la già poca dinamicità ai personaggi e appiattendo ulteriormente tutto il sistema di combinazioni. Con la maniacale pressione del tasto di attacco, sbaragliare ogni nemico che vi fronteggia non è un problema e nel farlo caricherete una barra per le tecniche speciali che, una volta attivata, vi garantirà attacchi più rapidi e capaci di infliggere un quantitativo superiore di danni. Ogni uccisione compiuta in questo stato vi ricompenserà con speciali anime perdute, che andranno a riempire una seconda barra chiamata Death Blow grazie alla quale lanciare il vero attacco musou.

Più volte colmerete la barra iniziale e più efficaci saranno i colpi, per una meccanica che vi spingerà costantemente a tenere alto il contatore delle combo e a sfruttare i potenziamenti, così da avanzare più in fretta tra i tediosi livelli. Purtroppo le missioni viste nei quattro capitoli iniziali da noi affrontati non hanno riservato nessuna sorpresa, adattandosi allo standard canonico degli altri musou senza variazione alcuna.

L'opera magna di Kentaro Miura diventa un musou
L'opera magna di Kentaro Miura diventa un musou

Completando i vari stage ed uccidendo i mini boss che infestano le aree di gioco potrete poi entrare in possesso di cavalli da guerra con cui velocizzare gli spostamenti e tutta una serie di anelli per migliorare le statistiche dei personaggi, più qualche consumabile utile per le difficoltà Hard e Berserk. Non aspettatevi tuttavia di trovare armi o armature nuove, la corazza Berserk di Guts ad esempio è una trasformazione che si ottiene solo verso metà gioco, così come la possibilità di trasformarsi in Apostolo per Zodd. Quanto questo sarà divertente e migliori il gameplay lo potremo però verificare solo in sede di recensione, insieme agli scontri con i boss ad oggi noi preclusi. Lo stile oscuro di Berserk e la violenza del manga ben si sposano con questo nuovo Dinasty Warriors, permettendo al gioco di affacciarsi sul mercato con tinte molto dark e rivoli di sangue che scorrono lungo tutto il livello. Sebbene la violenza sia particolarmente marcata è il sangue a farla da padrone mentre gli smembramenti e le decapitazioni restano confinate durante gli attacchi musou. La caratterizzazione dei personaggi è eccellente, così come i moveset specifici dei nostri combattenti ma sono come sempre le texture a mostrare il fianco alle critiche più grosse. Nel 2017 poi, nonostante la presenza sul mercato di Playstation Pro, siamo ancora costretti a sorbirci vistosi rallentamenti nelle fase più concitate: intollerabili dopo tutti questi capitoli. La storyline principale potrà tenerci incollati per diverse ore ma se siete alla ricerca di una sfida degna di questo nome dovrete spulciare tra le modalità di gioco e in particolare concentrarvi sulla Torre Infinita dell'Eclisse, un susseguirsi continuo di cento livelli dalla difficoltà crescente che andranno affrontati tutti d'un fiato e che vi ricompenseranno, in caso di successo, con vestiti extra per i personaggi già sbloccati. A rendere leggermente più varia l'esperienza di gioco si aggiungeranno alla formula anche specifiche missioni casuali, grazie alle quali scortare ad esempio il Cavaliere del Teschio, aggiungendo così ulteriore difficoltà. Indispensabili soprattutto per sbloccare tutti i Behelit collezionabili. Difficilmente questo tipo di contenuti aiuta la longevità ma staremo a vedere in questo caso se la Torre saprà regalare qualche sorpresa interessante. Ad arricchire la narrazione infine ci pensano tutta una serie di cinematiche di intermezzo estrapolate direttamente dall'ultimo film di Berserk anche se avremmo preferito di gran lunga quelle della serie TV originale distribuita da Yamato, inarrivabile ancora oggi in termini di qualità complessiva.

CERTEZZE

  • Decine di ore di gioco garantite
  • Impersonare Guts e Zodd darà grandi soddisfazioni

DUBBI

  • Poche meccaniche originali
  • Comparto tecnico zoppicante